Biden nuovo Presidente Usa: cosa cambia per i trader

Joe Biden è il 46mo Presidente degli Stati Uniti, sebbene il presidente ancora in carica, Donald Trump, non abbia ancora mollato la presa. Parlando di brogli, provenienti soprattutto dal voto per corrispondenza.

Del resto, non mancano video sul web che dimostrano come la scheda elettorale sia stata spedita pure a persone non più in vita. Nate ad inizio ‘900. Ma oltre ai morti votanti, abbiamo pure i morti votati. Come un consigliere repubblicano votato benché morto un mese prima.

Che il sistema elettorale americano sia estremamente complesso e pieno di inefficienze, è un dato di fatto. Inoltre, il Presidente in carica ha il diritto di non ammettere la sconfitta e può rivolgersi alla Corte costituzionale. La quale dovrebbe dare un suo parere definitivo a dicembre, col passaggio di consegne ufficiale che dovrebbe avvenire a gennaio.

Le speranze per Trump non sono del tutto minime, dato che la Suprema corte è di matrice conservatrice. Sebbene la magistratura americana non sia particolarmente politicizzata e imparziale. Quindi, salvo reali problematiche palesi, difficilmente la darà vinta al Tycoon per partito preso.

Anche perché la vittoria di Joe Biden è diventata via via sempre più netta e schiacciante.

Detto questo, vediamo come dovrebbe cambiare l’America con Joe Biden. E, soprattutto, come cambieranno i mercati finanziari col nuovo Presidente. E dunque, cosa cambia per i trader.

Cosa cambia con Biden per i trader

Partiamo dall’argomento che qui più ci interessa. Con Donald Trump i mercati finanziari hanno vissuto un discreto momento, così come la ripresa commerciale, soprattutto grazie ad una iniziale svalutazione del Dollaro (che stava arrivando ad un rapporto di 1.4 con l’Euro) e una politica di defiscalizzazione in favore delle imprese che ha portato molte aziende ad assumere e aprire nuove sedi sul territorio americano.

Come noto, Trump ha altresì intrapreso una guerra commerciale con la Cina a colpi di dazi. Che ha costretto molte aziende ad investire maggiormente in madre patria.

Con Trump, inoltre, i tassi di interesse imposti dalla SEC si sono tenuti bassi. E non sono mancati momenti di tensione con i presidenti di turno.

La vittoria di Joe Biden, che ha fatto il paio con la notizia del vaccino anti-Covid19 in dirittura d’arrivo, ha fatto esplodere le Borse.

Pfizer, la multinazionale farmaceutica più vicina al vaccino, ha fatto registrare un + 9%, mentre la biotech tedesca bioNtech un + 16%.

Bene le principali borse europee:

  • Francoforte 5%
  • Parigi 7,5%
  • Madrid 8%
  • Londra 4,6%
  • Milano Piazza Affari 5,4%

Molto bene anche aziende italiane, come Leonardo, Pirelli, Unicredit e Bper. Con +13%. I Btp a dieci anni registrano un rendimento sotto lo 0,61%.

In casa americana, il Dow Jones ha fatto registrare un quasi +5%, mentre l’S&P500 ha riaperto con un record storico. Molto più ottimista anche l’agenzia di rating Goldman Sachs, i cui analisti ritengono che alla recessione che stiamo vivendo complice il nuovo Coronavirus, farà seguito una ripresa a V. Più decisa rispetto a quelle che abbiamo visto dal Dopoguerra ad oggi.

La vittoria di Biden, o, per meglio dire, la mancata situazione di incertezza che si profilava alla vigilia del voto, è stata salutata con favore anche dai mercati asiatici.

Tokyo ha chiuso in rialzo del 2,1%, Hong Kong dell’1,2%, Shanghai con un + 1,8%.

Ovviamente, inutile dire, l’Asia faceva il tifo per il candidato democratico. Non tanto per ragioni storiche, anche se, in chiave anti-sovietica, i cinesi non sono mai stati troppo nemici degli americani.

Ma è chiaro che con Trump era partito un conflitto molto forte. Iniziato fin dalle primarie repubblicane e acuitosi quando The Donald si è seduto nella stanza dei bottoni.

In forte rialzo anche il petrolio (+8%), forse più però per la notizia pro-vaccino. Che dovrebbe rilanciare l’industria e l’utilizzo delle auto. Pesantemente entrambi colpiti dal Covid-19.

Anche perché non occorre dimenticare che Joe Biden, almeno nelle sue promesse elettorali, ha puntato molto sugli incentivi alle energie rinnovabili. Tanto da incassare anche l’endorsement della leader della Green Generation Greta Thunberg.

Inoltre, restando in tema di programmi elettorali, Biden ha detto di volersi riavvicinare all’Iran. Verso la quale gli Usa si sono pesantemente allontanati, prima mettendo in discussione il trattato sul nucleare e poi ordinando la morte del numero due iraniano Qasem Soleimani. Ucciso con una operazione militare chirurgica il 3 gennaio 2020.

Ciò dovrebbe tradursi per Teheran nella possibilità di aumentare le vendite del suo petrolio sul mercato. Il che dovrebbe portare ad un incremento dell’offerta ed un conseguente calo dei prezzi.

Cosa accadrà sui mercati con Joe Biden presidente

Secondo diversi analisti, le stime di rendimento sull’equity dovrebbero essere probabilmente più moderate. Ma c’è il rischio che i tassi possano salire.

Man mano che la situazione Covid-19 andrà normalizzandosi, anche il mercato finanziario si comporterà di conseguenza.

Lo scorso ottobre, le 5 maggiori società contenute nel listino S&P 500 da sole costituivano più del 100% del rendimento da inizio 2020. nei prossimi mesi è possibile che la distribuzione dei rendimenti andrà a distendersi verso altre società, di medio-piccola capitalizzazione. Con titoli di tipo value che andranno a beneficiarne.

Dato però che Biden dovrà confrontarsi con una maggioranza esigua alla Camera e un Senato a maggioranza repubblicana, e ancora, che le elezioni di mid-term sono generalmente sfavorevoli verso chi governa, è possibile che la sua politica economica non sarà così incisiva.

Il settore che più degli altri potrebbe trarre vantaggio potrebbe essere quello delle infrastrutture. Dato che Biden ha promesso importanti incentivi. Quindi, dovrebbero beneficiarne le società collegate al settore industriale e manifatturiero.

Abbiamo poi detto che il petrolio dovrebbe godere di un rialzo iniziale, collegato soprattutto alle notizie pro-vax. Ma, sul lungo periodo, tra pro-ambientalismo e riappacificazione con l’Iran, non dovrebbero esserci rally particolari.

Come cambierà America con Joe Biden

L’America di Joe Biden dovrebbe essere molto meno divisiva di quella vista con Trump. Il quale, ha puntato a riscrivere tutti i trattati e i rapporti commerciali ritenuti troppo svantaggiosi per gli americani.

Quindi, tornerà un maggiore dialogo con l’Unione europea, nonché i confinanti Canada e Messico. Tutti suoi tifosi, dato che con Trump non hanno vissuto dei buoni momenti.

Gli Usa torneranno a primeggiare nei confronti di Oms e Onu, che Trump si aveva inimicato. Tornerà il rapporto conflittuale con la Russia, dato che il Tycoon aveva tessuto un buon rapporto con il presidente Putin. Cosa che dava fastidio a troppi.

Con la Cina, difficilmente ci sarà una evidente riappacificazione. Del resto, è l’avversario principale nel primato alla supremazia economica mondiale. Tuttavia, ci sarà una moderata distensione.

Il rapporto con la Corea del Nord del pittoresco Kim Yong-Un dovrebbe proseguire sulla strada della pacificazione, salvo sorprese da ambo le parti. Biden dovrebbe anche rimuovere l’embargo con Cuba che Trump aveva ripristinato appena eletto.

Ma è sul fronte Mediorientale che la cosa si fa più preoccupante. Dato che Trump aveva perseguito operazioni militari circoscritte all’obiettivo, come il succitato caso Souleimani e l’uccisione del capo dell’Isis Abu Bakr al-Baghdadi. Oltre al bombardamento di una base militare di questi ultimi in Siria, senza alcuna vittima civile.

Invece, Biden ha sostenuto tutte le operazioni americane dagli anni ‘90 ad oggi. In alcuni video si vede come sollecitava il bombardamento di Belgrado nel 1999, che provocò la perdita di centinaia di vittime civili (circa 500) e molti casi di tumori negli anni a seguire complice l’uso dell’uranio impoverito. Lo stesso che ha anche ucciso o rovinato la vita a molti militari italiani.

Dunque, con Biden potremmo assistere a quell’America aggressiva vista praticamente dai Kennedy in poi. Ed in Medioriente, dai Bush padre e figlio, a Clinton fino ad Obama.

Sul fronte interno, Biden potrebbe ridurre l’uso delle armi e responsabilizzare maggiormente la polizia nelle sue azioni. Una promessa che deve ai tanti neri che lo hanno votato, attirati anche dalla scelta di una vice di colore: Kamala Harris.