Binance può fallire, Crypto.com licenza in Brasile, Solana developer in crescita – Crypto summary w50

Cosa è successo alle criptovalute in settimana? In questi Crypto Summary cerchiamo di riassumere le notizie più importanti della settimana che ci siamo appena lasciati alle spalle.

Nella settimana nuovi dubbi sulla sostenibilità di Binance che è stato al centro del dibattito. Due grosse aziende che si occupano di controlli delle riserve non si occuperanno più di Crypto. Bitcoin è tornato nuovamente ai livelli della settimana precedente attestandosi attorno ai 16.700 dopo il FOMC mentre molte altcoin sono crollate. Infine la notizia di Sam Bankman Fried, l’ex CEO di FTX che è stato arrestato alle Bahamas prima di testimoniare al congresso USA.

In questo post riepilogativo iniziamo la settimana cercando di capire quali sono state le notizie più importanti del settore crypto.

Crypto Summary - Settimana 50

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Analisi su Bitcoin e mercato generale

In questa settimana, nonostante i timori di un rischio di fallimento di Binance, BTC è riuscito a rimanere nel range di prezzo tra 16.500 $ e 16.800$.

Ethereum invece è tornato nuovamente sotto i 1200 dollari mentre la capitalizzazione di mercato è di poco superiore agli 800 miliardi di dollari.

Come possiamo vedere nel grafico di TradingView:

Grafico BTC / USDT - 18 Dic 2022

Bitcoin attualmente scambia attorno ai 16.700 dollari, in leggero calo rispetto alla settimana scorsa. I volumi sono molto bassi e il prezzo rimane in un patterm di compressione ribassista ancora sotto la media mobile a 50 periodi su time frame giornaliero.

Nonostante i dati positivi sull’inflazione, BTC è sceso seguendo il calo del mercato azionario subito in ribasso dopo il FOMC che si è tenuto mercoledi e che ha confermato un rialzo dei tassi di interesse di 50 punti base.

Molti analisti si aspettano una ulteriore capitolazione attorno ai 12.500$ o anche più giù se la situazione dovesse rimanere questa.

I miners potrebbero andare ancora di più in difficoltà costringendo a vendere ancora una volta in perdita. Come vediamo in questa analisi di Glassnode:

negli ultimi 30 giorni la diminuzione dei Bitcoin (BTC) dei miners è in diminuzione e potrebbe portarli ad una maggiore concorrenza se dovesse aumentare la difficoltà.

Per molti infatti lo scarico di BTC da parte di molte società di mining sarebbe già stato assorbito dal mercato.

Staremo a vedere cosa accadrà in questo fine 2022 che ha messo a dura prova gli holder che hanno visto BTC scendere di quasi l’80% e molte altcoin arrivare ai minimi storici.

Sam Bankman Fried arrestato alle Bahamas

A sorpresa è arrivata la notizia dell’arresto dell’ex CEO di FTX, Sam Bankman-Fried, che è avvenuto ad inizio settimana proprio prima di testimoniare al congresso USA nel processo relativo alla bancarotta di FTX. L’indicazione sulla necessità dell’arresto è partita proprio da una richiesta degli Stati Uniti.

SBF arrestato

Bankman-Fried è stato portato al carcere di Fox Hill dove è in attesa di essere estradato negli USA. Secondo alcuni rumors lo stesso Sam non si sarebbe opposto alla richiesta da parte degli Stati Uniti di portarlo nelle carceri degli States. Intanto gli è stata negata la libertà su cauzione.

Negli Usa potrebbe essere processato per un numero elevato di reati tra cui quelli legati alle frodi e al patrimonio, riciclaggio di denaro e frode telematica. Accuse che se confermate con una sentenza potrebbero portare Bankman Fried a ricevere una condanna di decine di anni di carcere, si parla di più di 100 anni di galera.

Una vicenda che ha ancora molti punti oscuri e che dovrà chiarire anche le responsabilità di altri personaggi come quelli che lavoravano ad Alameda Research.

Binance a rischio fallimento? Ecco le Notizie che hanno alimentato la FUD

In settimana grande attenzione mediatica è stata data a Binance, l’exchange numero uno al mondo su cui sono stati sollevati dubbi riguardo la sostenibilità.

Binance è stato attaccato su vari fronti sia per quanto riguarda la prova delle riserve, sia per quanto riguarda l’alto tasso dei prelievi sulla piattaforma che ha causato qualche problema logistico oltre a movimenti di denaro anomali sulla piattaforma.

Dopo le accuse di riciclaggio arrivate da Reuters la settimana scorsa, sono arrivati dei prelievi massicci da parte degli utenti che hanno ritirato circa 6 miliardi di dollari dalla piattaforma in pochissimi giorni. Ne avevamo parlato pochi giorni fa in questo articolo.

Dopo aver risposto a Reuters dicendo che hanno rafforzato il team che si occupa di sicurezza e questioni legali, CZ ha rilasciato un intervista alla CNBC come vedete in questo tweet:

CZ intervistato alla CNBC

in cui ha dichiarato che gli exchange devono avere le riserve 1:1 per quanto riguarda i fondi dei clienti. Durante l’intervista è stato chiesto anche a CZ sulla possibilità che debba restituire 2,1 miliardi di dollari che ha guadagnato quando ha chiuso le posizioni in FTX.

Poichè FTX è sotto la revisione dei curatori fallimentari, questi potrebbero infatti contestare i trasferimenti di denaro fatti nelle ultime ore dall’exchange per cercare di recuperare fondi da restituire ai clienti della piattaforma.

La FUD che si è alimentata, però, non ha niente a che vedere coi fondi dei clienti depositati su Binance e dunque è abbastanza scorretto che venga utilizzata per alimentare i timori di una bankrun, che al momento rimane infondata. CZ ha affermato di confidare nella gestione della procedura da parte dei suoi avvocati.

Altra notizia che ha alimentato il panico è la decisione da parte di Mazars Group di sospendere i suoi servizi di Proof of Reserve per gli Exchange. Il tutto, dopo aver pochi giorni prima, rilasciato un report proprio su Binance.

Mazars Group sospende le collaborazioni con gli Exchange

Ma perché allora una società che si occupa di certificare le riserve dichiara che non lo farà più? Forse ha visto i bilanci di Binance e ha individuato delle criticità? Binance sta fallendo?

In realtà la decisione di Mazars Group non riguarda solo Binance ma anche Crypto.com, OKX e dunque non è relativa alla questione di affidabilità.

Probabilmente tutti hanno parlato di audit con troppa disinvoltura mentre si trattava di semplici controlli sugli indirizzi pubblici dei vari exchange. Un portavoce di Binance ha dichiarato che per ora non potranno lavorare con Mazars.

Un audit invece prevede una procedura standardizzata che l’auditor applica. Non è semplicemente una verifica che alcune procedure siano fatte sulla base delle indicazioni date dagli exchange stessi.

Non si tratta di verifiche approfondite come richiesto da un audit.

Dopo Mazars anche Armanino avrebbe dichiarato l’intenzione di non lavorare più per aziende crypto. Probabilmente tutto è legato ad una questione di regolamentazione e trasparenza.

Queste società non sono infatti tenute a presentare i bilanci e spesso hanno sedi e giurisdizione in paesi extra europei. Dopo lo scandalo FTX, quindi, fare un audit e certificarlo significherebbe esporsi nel garantire che una piattaforma non regolamentata abbia effettivamente le riserve che dichiara.

E cosa succederebbe se poi queste fallissero o ci fosse un nuovo scandalo? E’ evidente che società come Mazars e Armanino per ora rimarranno fuori dal settore fino quando gli exchange non diventeranno aziende più trasparenti e “corporate”.

Non per altro l’unico exchange sottoposto ad audit indipendente è Coinbase, che ha sede negli USA ed è quotata in Borsa dunque ha l’obbligo di presentare bilanci pubblici e conti.

Dunque altra paura per la tenuta di Binance e nuova FUD che CZ ha dichiarato come fastidiosa.

CZ Fud

ma come una cosa temporanea. Subito dopo pubblica un’altra Proof of Reserve del sito CryptoQuant:

CZ - CryptoQuant

in cui mostrano che la collateralizzazione di Bitcoin è del 101% e che le riserve di ETH e Stablecoin mostrano un comportamento diverso da quello di FTX. CryptoQuant fa sapere che non si tratta di opinioni favorevoli su Binance ma di dati coerenti con quello che si rileva dalle analisi on chain.

Le voci su problemi possibili su Binance hanno portato BNB a perdere quote importanti per poi risalire nelle ultime ore. Ecco come sta andando il prezzo di Binance Coin:

Crypto.com ottiene la licenza in Brasile

Altra notizia dal mondo Crypto.com che ha avuto grande visibilità nei mondiali del Qatar che si sono disputati ieri con la vittoria dell’Argentina in finale contro la Francia.

Come vedete in questo tweet sul profilo ufficiale:

Crypto.com ottiene licenza in Brasile

la società ha ricevuto la licenza come istituto di pagamento da parte della Banca Centrale del Brasile.

la licenza di istituto di pagamento dalla Banca Centrale del Brasile. Cosa può fare ora Crypto.com?

Il CEX, guidato da Kris Marszalek, spinge sempre di più verso le regolamentazioni ed ora può ufficialmente fornire servizi regolamentati riguardo le criptovalute oltre a quelli di custodia in Brasile.

Il CEO di Crypto.com ha dichiarato che continuano nel loro obiettivo di creare la piattaforma exchange più sicura ed affidabile del pianeta, ed il mercato dell’America Latina è molto importante nello sviluppo di questa “visione”.

Insomma in Brasile qualcosa si muove, e secondo alcuni report di aziende che si occupano di analisi sta aumentando la diffusione di Bitcoin nel paese e delle crypto in generale anche come mezzo di pagamento. E’ probabile che si saranno anche delle normative a breve che ne regolamenteranno ancora di più la diffusione.

Hackerato il DEX Raydium su Solana

Problemi per Raydium, uno degli exchange decentralizzati più importanti su rete Solana, che ha subito un attacco hacker in grado di causare oltre 2 milioni di dollari di perdite.

Come leggiamo in questo tweet sul profilo ufficiale:

Raydium Hackerato

hanno pubblicato le azioni intraprese per risolvere il problema grazie all’aiuto anche della community ed esperti di sicurezza. In un lungo post su Medium hanno spiegato cosa è successo e cosa è stato fatto.

Probabilmente l’attaccante è riuscito, secondo le fonti, ad accedere ad alcune chiavi private che gli hanno consentito di prelevare milioni di dollari in token SOL. La vulnerabilità, in questo caso, non starebbe nel codice dello smart contract come era accaduto in passato.

Dopo poco tempo comunque gli sviluppatori di Radyum sono riusciti a tamponare la situazione di emergenza.

Un’altra batosta per l’ecosistema di Solana già colpito dal crollo di FTX. Come vediamo in questo grafico riportato da Token Terminal:

Active Developers Solana - TokenTerminal

ci sarebbe un calo drastico degli sviluppatori attivi su rete Solana. Da questo grafico qualcosa non torna. Come sostengono alcuni analisti è impossibile che Ethereum ad esempio abbia così pochi sviluppatori.

Sul sito di Solana, infatti, per tenere traccia degli sviluppatori utilizzano le librerie utilizzate dagli sviluppatori su Github, il repository dei progetti open source. E pubblicano una serie di librerie che stanno utilizzando gli sviluppatori.

A novembre, Solana ha avuto 2053 sviluppatori attivi totali su progetti con un’integrazione di Solana. Un numero di questi potrebbe essere arrivato migrando da altre chain e questo potrebbe indicare una differenza tra quelli che utilizzano Solana per la prima volta e gli sviluppatori full time.

E’ possibile però misurare solo i dati dei repository pubblici, i repository privati o le organizzazioni su Github non possono essere infatti visualizzati.

Possiamo vedere anche che su Messari ad esempio hanno pubblicato recentemente un report sullo stato di Solana in questo quarto.

Come possiamo vedere nel grafico sottostante

Solana progetti attivi - Messari

il numero dei programmi attivi è in crescita anche se leggera. E’ difficile misurare attentamente lo stato delle applicazioni attive in quanto molti dati non sono pubblici. Sono stati comunque tracciati gli eventi nei repository du Solaba Labs e si evidenzia come ci sia una crescita anche se inferiore rispetto ai trimestri precedenti. Niente cali dell’80% come invece avevano evidenziato altre fonti di informazione.

Come sempre bisogna controllare tutte le informazioni disponibili facendo attenzione a prendere i dati per quello che sono, senza pensare che siano verità assoluta.

Metamask integra Paypal per gli USA

Il popolare wallet software Metamask ha annunciato l’integrazione di Paypal per i clienti USA.

Come vedete in questo tweet:

Metamask integra Paypal

annunciano che gli utenti negli Stati Uniti potranno finanziare il loro portafoglio Ethereum su Metamask tramite Paypal.

Per il momento si potrà acquistare ETH soltanto utilizzando l’applicazione per smartphone di Metamask. Per ora non è prevista l’integrazione nell’estensione del browser che conosciamo tutti anche se gli utenti americani hanno già altre possibilità di integrazione, vedi MoonPay utilizzata da altre chain.

Arriverà comunque anche l’integrazione di questa funzionalità nei prossimi sviluppi previsti nel 2023.

Per gli utenti italiani che usano già Metamask non cambia ovviamente assolutamente nulla.

E’ comunque una integrazione che, secondo Metamask, non servirà solo a comprare crypto ma consentirà al wallet di essere protagonista nelle future applicazioni del Web3.

Per approfondimenti sui wallet di criptovalute, vi rimandiamo alla nostra guida.

Conclusioni

Continueremo ad occuparci di tutti gli aggiornamenti sulle criptovalute gli ultimi aggiornamenti e le novità più rilevanti del settore crypto oggi.

Naturalmente le previsioni degli analisti non devono essere considerate come un consiglo finanziario, ognuno deve fare le proprie valutazioni in tema di investimenti.

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