Comprare e vendere azioni Tim – Telecom Italia: come fare e piattaforme migliori

Come comprare azioni Tim? Conviene comprare azioni Tim? Cos’è la Tim? Le azioni Tim sono una truffa? Dove comprare azioni Tim?

Quando si vuole investire in azioni, occorre porsi queste ed altre domande. In quanto bisogna essere oculati nei nostri investimenti e indirizzarli al meglio onde evitare frodi, truffe o perdite. La Tim, ex Telecom Italia, non ha certo bisogno di presentazioni. Sappiamo tutti che è un colosso della telefonia, spezzettato però in più proprietà. Il fatto che sia una azienda rinomata, non fa di essa un investimento sicuro a priori.

Infatti, bisogna capire come sta andando nel momento in cui vorremmo investire. Se ci sono novità in arrivo. Il passato di una azienda ci dice chi è e cosa ha fatto. Ma il presente e, soprattutto, il futuro, ci fanno capire dove intende andare. Il che è molto importante per il nostro investimento.

Allora, vediamo chi è Tim – Telecom Italia, come investire in azioni Tim, se conviene, dove comprare le azioni Tim.

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Tim – Telecom Italia chi è

Chi è Tim- Telecom Italia? TIM S.p.A., che opera anche sotto il nome di Telecom Italia, è una società di telecomunicazioni italiana con sede a Roma e Milano, che fornisce servizi di telefonia, servizi mobili e servizi di dati DSL. È il più grande fornitore italiano di servizi di telecomunicazione in termini di ricavi e abbonati.

Fu fondata nel 1994 dalla fusione di diverse compagnie di telecomunicazioni statali, la più importante delle quali era la Società Italiana per l’Esercizio Telefonico pA, (conosciuta come SIP, dalla precedente Società Idroelettrica Piemontese), l’ex operatore telefonico monopolista di stato. in Italia. Le azioni della società sono negoziate in Borsa Italiana. Dal 2017 lo Stato italiano esercita la “Golden Power”, che consente al governo di agire per tutelare gli interessi strategici del Paese, su Telecom Italia.

Tim storia

Nel 1925, la rete telefonica fu riorganizzata dal gabinetto di Benito Mussolini e la ditta Stipel fu fondata nello stesso anno. Il nucleo originario di Telecom Italia comprendeva 4 società: TIMO, Teti, TELVE e SET. Ognuno di loro operava in una specifica area geografica. Nel 1964 queste società si fusero in un unico gruppo sotto il nome di SIP – Società Italiana per l’Esercizio Telefonico.

Nel 1964 cessò la Società Idroelettrica Piemontese (SIP), ex società energetica fondata nel 1918 produrre energia e acquisire tutte le compagnie telefoniche italiane, diventando SIP – Società Italiana per l’Esercizio Telefonico. Era gestito dal Ministero delle Finanze italiano. SIP era un monopolio statale dal 1964 al 1996 e gli italiani dovevano pagare la “Canone Telecom” (un canone di noleggio di circa € 120 all’anno, oltre al noleggio di hardware e altri costi minori) per avere un telefono a casa.

Telecom Italia è stata creata ufficialmente il 27 luglio 1994 dalla fusione di diverse società di telecomunicazioni tra cui SIP, Iritel, Italcable, Telespazio e Sirm. Ciò è dovuto a un piano di riorganizzazione per il settore delle telecomunicazioni presentato dall’IRI al Ministro delle Finanze. Nel 1995, la divisione di telefonia mobile è stata scorporata come TIM (Telecom Italia Mobile). Interbusiness, la più grande rete Internet italiana, è stata creata e nello stesso periodo con TIN (Telecom Italia Net) e il primo ISP, l’accesso a internet è diventato realtà in Italia.

Nel 1996, TIM ha introdotto una nuova scheda telefonica ricaricabile prepagata (GSM), e un anno dopo ha lanciato la funzionalità di servizio di messaggistica breve (SMS). Nel 1997, sotto la presidenza di Guido Rossi, Telecom Italia è stata privatizzata e trasformata in un grande gruppo multimediale. Nel 2001 la società era indebitata ed è stata acquistata da Marco Tronchetti Provera. L’anno seguente, il gruppo ha pubblicato il suo servizio DSL Flat in Italia, Alice ADSL, con una velocità di download di 32 kbit / se una velocità di upload di 8 kbit / s per 40 € / mese più una tassa mensile di 14,57 €, il “Canone Telecom”, oltre alle fatture mensili obbligatorie per i numeri di telefono di casa (per il servizio ADSL era necessario un numero di telefono di casa).

Telecom Italia Media, società multimediale del gruppo, è stata costituita nel 2003 da Seat Pagine Gialle, concentrando la propria attività nel settore televisivo con i canali La7 e MTV.

Dopo la riorganizzazione delle attività editoriali, nel 2005 Telecom Italia ha acquisito Tin.it e Virgilio da Telecom Italia Media. Il Gruppo Telecom Italia opera anche in Sud America; in Brasile come TIM Brasil, e in Argentina e Paraguay con Telecom Argentina Group. TIM Brasil ha la sua sede locale a Rio de Janeiro.

Telecom Italia ha registrato debiti in arretrato nel 2005 e, un anno dopo, l’amministratore Marco Tronchetti Provera si è dimesso. Nel 2007 la società è stata acquistata da Telco, un consorzio di Telefónica e diverse banche italiane. Telefónica possedeva il 46% di Telco, la holding che controllava il 22% di Telecom Italia. Alla fine del 2013, Telefónica ha annunciato l’intenzione di acquisire la totalità di Telco entro gennaio 2014, diventando potenzialmente il maggior azionista di Telecom Italia.

Il piano, tuttavia, è stato contestato dall’autorità di concorrenza brasiliana da quando Telefónica e Telecom Italia, rispettivamente con Vivo e TIM, sono le due più grandi compagnie telefoniche concorrenti in Brasile.2015-Present: Rebrand.

Nel 2015, il Gruppo Telecom Italia ha iniziato un processo di rebranding della telefonia e delle attività mobili sotto il marchio unico TIM. Nello stesso anno, il Consiglio di amministrazione ha approvato la nuova divisione aziendale, Infrastrutture Wireless Italiane, o INWIT, che gestisce 11.500 torri wireless. È stato rivelato nell’ottobre 2015 che gli azionisti Vivendi avrebbero alzato la posta in gioco l’azienda dal suo attuale livello del 15,49%. A partire da maggio 2017, Vivendi detiene il 24,6% della società con Arnaud de Puyfontaine, CEO di Vivendi, diventando Presidente esecutivo di Telecom Italia.

Amos Genish è il nuovo CEO dal 28 settembre 2017 ed è stato criticato per aver licenziato 4500 dipendenti Telecom Italia nel giugno 2018.

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Azioni Tim – Telecom Italia, comprare conviene?

Conviene comprare Azioni Tim – Telecom Italia? Per rispondere a questa domanda, partiamo dal 2016. Anno che ha visto chiudere TIM – Telecom Italia con un ricavo di 19,04 miliardi di euro. Questo però segna una leggera flessione del 3,5 % rispetto all’anno precedente.

Aumenta invece il margine operativo lordo che è salito da 7.01 miliardi di euro a 8,02 miliardi di euro.

La maggiore crescita la si deve alla fine del 2016, con un incremento del 3,5 %. Solo per il mercato Italiano, questo anno porta un ricavo di 15 miliardi di euro, con una variazione positiva dello 0,1 % rispetto all’anno precedente. Il fatturato per la telefonia mobile è cresciuto dell’1,4 %.

Anche il settore broadband e ultra-broadband è cresciuto del 6,8 %. Il fatturato del settore International Wholesale ammonta a 1,3 miliardi di euro. Meno interessante quest’anno lo è per la società Brasiliana che fa registrare un calo dell’1,7 % (Tim Brasil).

Tuttavia, brutte notizie sono arrivate a fine agosto 2018. Quando la quotazione Telecom Italia è precipitata ai minimi da 5 anni sul Ftse Mib:

In realtà, le azioni Tim pativano un sentiment negativo da tempo. Il quale non solo non si è fermato, ma si è pure aggravato. caratterizza TIM, quindi, non solo non si arresta ma si aggrava addirittura. Anche se occorre dire che momenti del genere nascondono importanti occasioni di trading online per coloro i quali hanno una certa dimestichezza ad operare con i long e gli short.

Infatti, quando le azioni crollano, diventa il momento giusto per comprarle. Aspettando un rialzo. Mentre per chi già le detiene, non si perde tempo a cederle prima che possano toccare l’abisso. Anche se avere un atteggiamento prudente e attendere una ripresa, pure è una strategia importante.

In quel brutto agosto 2018, le quotazioni Telecom Italia hanno registrato un ribasso del 16,33% mentre su base semestrale il calo è stato del 24,56% e su base annua la flessione è stata del 30%. Telecom Italia è risultata così essere tra le peggiori azioni del Ftse Mib dall’inizio del 2018. Il titolo ha infatti perso oltre il 22% dall’inizio dell’anno precipitando ai livelli minimi da 5 anni. Per vedere il prezzo dell azioni TIM ad un livello così basso, infatti, bisogna arrivare a settembre 2013. Quindi a ben 5 anni prima.

In realtà, è stato un brutto periodo per tutto il settore telecomunicazioni in Europa. Che viene indicato con l’Indice Euro Stoxx 600 Telecomunicazioni, il quale non a caso ha registrato dall’inizio del 2018 un calo del 13%. Tuttavia, ciò non assolve il trend negativo di Tim – Telecom Italia. Dato che le sue azioni fanno registrare una performance ben peggiore di quella dell’indice di settore. Di ben 9 punti percentuali.

E’ passata invece inosservata ai sempre attenti mercati finanziari, la notizia che Tim – Telecom Italia volesse dismettere il telefono fisso. Sulla scia di quanto sta accadendo in Francia. In realtà per ora non ci sono novità in tal senso.

A fine 2018, il titolo ha fatto registrare una timida ripresa, per poi crollare di nuovo a fine anno. Nel momento della scrittura, le azioni TIM – Telecom Italia sono quotate a 0,54 EUR, in lievissimo rialzo +0,0064 (1,21%). Tornando quindi ai livelli di fine agosto.

Ad oggi, quindi, il titolo a più che dimezzato il suo valore rispetto al 30 ottobre 2015, quando quotava 1.27 EUR. Il momento più alto dell’ultimo quinquennio.

Cosa vogliamo dire con tutto ciò? Che le azioni TIM – Telecom Italia non stanno passando un buon momento da tempo. Ma, come abbiamo detto in precedenza, a soffrire è tutto il comparto delle telecomunicazioni europee. Sebbene la quotazione si sia consolidata da un po’. Il titolo è dunque poco attraente, visto che non fa registrare grossi movimenti ormai da mesi.

Un vantaggio potrebbe comunque essere proprio la scarsa volatilità e magari potrebbe essere una buona occasione per acquisire il titolo a basso costo oggi sperando in un trend rialzista.

Infine, una freccia a favore di TIM è il fatto che domini ancora il mercato della telefonia mobile italiana. Con il 31,2% delle quote, seguito da Wind Tre e Vodafone quasi appaiati al 30%. Contestualmente però, le SIM utilizzate effettivamente dalle persone (e non da dispositivi IoT) risultavano in calo, questa volta con Wind Tre a guidare la classifica (34,5%), seguita da TIM e Vodafone. Rispettivamente ferme al 28,7% e 26,5%.

i dati però devono essere aggiornati con l’arrivo della compagnia francese Iliad, che nel giro di pochi mesi dal lancio della sua offerta ha fatto registrare 2,23 milioni di abbonati.

Azioni TIM – Telecom Italia, come acquistare

Come acquistare Azioni TIM – Telecom Italia? Il modo migliore per farlo è tramite i CFD. Acronimo di Contract for difference, contratti finanziari mediante i quali è possibile scommettere al rialzo o al ribasso su un titolo. I CFD consentono di investire su un determinato asset senza possederlo direttamente. E ciò vale tanto per le azioni, quanto per Indici, Criptovalute, Materie prime, Forex, Metalli preziosi, ecc.

I CFD consentono di usufruire anche della Leva finanziaria, la quale però è stata limitata dalle nuove normative ESMA. Andate in vigore dal primo agosto 2018.

In questo modo, i CFD sulle coppie valutarie principali avranno una leva massima di 30:1; per gli indici, le altre coppie valutarie la leva massima sarà di 20:1. Per le altre materie prime e gli indici non importanti il rapporto massimo è di 10:1. I broker potranno offrire titoli azionari con leva 5:1 e criptovaluta con leva massima a 2:1.

Dove comprare azioni TIM – Telecom Italia

Dove è possibile comprare azioni TIM – Telecom Italia? Come abbiamo detto, il modo migliore per farlo è tramite CFD. Pertanto, occorre riferirsi a quelle piattaforme che consentono il trading online tramite CFD.

Vale a dire, quei Broker che godono di regolare licenza CONSOB o da parte di altre autorità preposte al controllo dei mercati finanziari. A livello europeo, la più importante è la CySEC, visto che sotto la sua bandiera operano molti rinomati Broker.

I Broker con regolare licenza sono anche i broker che offrono una serie di servizi appannaggio dei trader:

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I CFD sono strumenti complessi e presentano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. Il 74-89 % dei conti degli investitori al dettaglio subisce perdite monetarie in seguito a negoziazione in CFD. Valuti se comprende il funzionamento dei CFD e se può permettersi di correre questo alto rischio di perdere il Suo denaro.

Ricordiamo però sempre che i CFDs sono strumenti finanziari complessi e comportano un alto rischio di perdita di denaro rapidamente a causa della leva. Tra il 74-89% dei trader retail perdono soldi facendo trading CFD.

Prima di fare trading cerca di capire come funzionano i CFD ed i rischi che comportano. E qui che subentra l’importanza del Conto demo, che consente ai trader meno esperti di fare pratica senza perdere i propri soldi reali. E del materiale didattico che i Broker mettono a disposizione. Come eBook, corsi e-learning, incontri dal vivo, Webinar.

Comprare azioni Tim – Telecom Italia è una truffa?

Comprare azioni Tim – Telecom Italia è una truffa? Possiamo rispondere tranquillamente di no a questa pur lecita domanda. Sia perché il gruppo Tim ha una storia alle spalle quasi secolare. Sebbene abbia cambiato almeno quattro volte nome. Sia perché, se lo si fa tramite CFD, si è sicuri di farlo tramite uno strumento lecito, offerto da Broker sicuri.