Comprare azioni Digital Ocean: come investire nel 2024

Cos’è DigitalOcean? Parliamo di una società americana, con sede a New York, attiva da tempo in un settore che sta andando molto di moda: il cloud computing.

DigitalOcean (NYSE: DOCN) è anche debuttata in Borsa, in data 24 marzo 2021.

Il suo lancio in Borsa, però, ha suscitato qualche perplessità. Per esempio, il prezzo di apertura è stato livelli inferiori rispetto a quelli della IPO.

In questa guida completa sulle azioni Digital Ocean, vedremo quindi se conviene investire, il modo migliore per farlo e quali broker scegliere.

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DigitalOcean che cos’è?

DigitalOcean trova le sue origini nel 2011, quando le prime grandi compagnie tecnologiche iniziarono ad occuparsi di storage.

Ben e Moisey Uretsky, fondatori della società, iniziarono i primi test affidandosi ad un piccolo team di sviluppatori iniziale. Avendo già capito le potenzialità del cloud computing, e che come sarebbe esploso in futuro.

Il 2013 può essere considerato l’anno della svolta: da appena 138 del dicembre 2012 si passò alla gestione di oltre 7mila computer virtuali connessi nel giugno successivo. Praticamente una crescita dell’oltre 5mila%.

Conviene investire in azioni DigitalOcean?

DigitalOcean diventò in questo modo il 72esimo più grande provider hosting al mondo, a due anni solo dal lancio.

Tra i motivi del successo, senza dubbio una offerta di lancio iniziale davvero difficilmente battibile:

  • 5 dollari al mese per un cloud server da 1 Core, 512 MB di RAM, 20 GB di disco SSD e 1 TB di traffico
  • 80 dollari mensili offre 8 GB di RAM, 4 Core, 80 GB di SSD e 5 TB di traffico
  • 960 dollari mensili di configurazione a 96 GB di RAM, 24 CPU, 960 GB di SSD e 10 TB di trasferimento

DigitalOcean non si è certo seduta negli allori, ma ha proseguito su una costante crescita, tanto da diventare sempre più una realtà internazionale. Attiva in circa 200 paesi nel mondo e oltre 570.000 clienti.

DigitalOcean non ha cambiato la propria mission iniziale: offrire alle realtà aziendali, grandi e piccole che siano, soluzioni economiche di cloud computing.

Di recente, è diventata anche una importante realtà nel settore Iaas (acronimo di Infrastructure as a service) e PaaS (Platform as a service).

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DigitalOcean IPO

La IPO di DigitalOcean è stata annunciata a metà febbraio 2021. tuttavia, aveva anche presentato alla SEC il modello IPO S – 1, con tutte le info principali sulla stessa.

La IPO, prevista per il 23 marzo 2021, è stata completata con successo sull’indice NYSE, con codice “DOCN”.

Tuttavia, come accennato nell’incipit, ha creato qualche perplessità la differenza tra il valore delle azioni al momento dell’offerta iniziale e quello di apertura.

Il primo era di 47 dollari. Che aveva fatto sì che il gruppo ottenesse una raccolta complessiva di oltre 775 milioni di dollari.

Il numero delle azioni emesse è stato di circa 16,5 milioni di unità, mentre il valore di mercato è oggi stimato in circa 5 miliardi di dollari.

Tuttavia, il prezzo di apertura è stato di 41,50 dollari. Ciò significa un -12 % rispetto alle soglie IPO.

Malgrado questa discrepanza, l’esordio delle azioni DigitalOcean ha avuto un ottimo riscontro. A credere in questa ormai ex startup troviamo importanti realtà come AI Droplet Holdings LLC, IA Venture, Andreessen Horowitz, ecc.

Piattaforme per comprare azioni DigitalOcean

Come comprare le azioni DigitalOcean? Il modo migliore per farlo è affidarsi al trading CFD, acronimo di Contract for difference.

Il trading CFD ti permetterà infatti di investire su entrambe le direzioni delle azioni DigitalOcean, sia quando salgono che quando scendono.

Potrai anche usare un moltiplicatore come la Leva finanziaria e possederai le azioni in modo indiretto.

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Digital Ocean: il modello di Business

DigitalOcean è un provider di servizi Cloud, inizialmente partito come fornitore di IaaS (Infrastructure as a Service). Ma poi ha introdotto altri servizi, come cluster Kubernetes, Database e Load Balancing.

DigitalOcean ha sempre avuto rispetto alla concorrenza (fatta di colossi come Amazon, Microsoft o Google) dei prezzi molto contenuti. Come quelli elencati in precedenza.

Dal marketplace puoi anche creare delle Droplet con pacchetti software già installati come LAMP, Docker, Django, NodeJs, etc.

Tra i limiti di DigitalOcean, troviamo che non è possibile mettere in “stand by” una Droplet per non pagare il canone mensile. Così come non è possibile disattivare le Virtual Machine. L’unico modo per risparmiare è eliminare del tutto la Droplet.

In alternativa, è possibile creare una Snapshot e poi distruggere la Droplet.

Il costo attuale di una Snapshot è di $0.05/GiB al mese. Per esempio, per una snapshot di tutti i 25 GB di una Droplet, pagheremo circa 1,16 $ al mese, anziché 5.

Dopo aver creato una Snapshot dovremo distruggere la Droplet corrispondente, al fine di non continuare a pagare il canone mensile.

Poi la ripristineremo, se ne avremo bisogno, seguendo il seguente percorso:

  1. Images
  2. Snapshot
  3. More
  4. Restore Droplet

Andamento azioni DOCN in tempo reale

Ecco il grafico in tempo reale delle azioni DOCN.

DigitalOcean: i competitors

Per valutare l’acquisto o meno delle azioni DigitalOcean, occorre capire lo stato dell’arte della concorrenza. Del resto, l’analisi tecnica è limitata, data la collocazione in borsa ancora recente al momento della scrittura.

Cerchiamo di capire chi sono i principali concorrenti di Digital Ocean.

Hostwinds

Hostwinds è società di hosting che offre ai propri clienti dei servizi a prezzi vantaggiosi. Sono nati ancora prima di DigitalOcean, dato che traggono le loro origini nel 2010. Ma provengono anche loro dagli Usa, in Dallas, Texas.

Tra i servizi offerti troviamo hosting condivisi, cloud, VPS e un’opzione di hosting dedicato. Il loro punto di forza restano comunque i prezzi bassi.

E’ anche vero, però, che i servizi non sono del tutto potenziati e all’avanguardia. Ma resta comunque utile per soddisfare chi cerca un buon hosting.

Valido è anche il data center offerto, con alimentatori di backup, connessioni di rete.

Discreta anche l’assistenza tecnica, friendly ed efficace.

Linode

Linode è una società fondata da Christopher Aker, lanciandola a metà del 2003.

Linode è passato dalla virtualizzazione UML alla virtualizzazione Xen nel 5 anni dopo la nascita e poi a KVM a metà 2015. Ha lanciato il suo servizio di backup dei dati nel 2009. Mentre due anni dopo, ha lanciato NodeBalancer, un servizio di bilanciamento del carico. Nel 2013 è invece arrivato Linode Managed, un servizio di risposta agli incidenti progettato per le aziende.

Il primo data center avviato all’estero è stato a Londra nel 2009. Poi si è estesa anche in Giappone, nel 2011, in Germania e Singapore nel 2015. mentre nel 2019 ha aperto ben 3 Data center all’estero: Canada, Mumbai e Australia.

Nel 2015, Christopher Aker ha acquistato lo storico edificio della Corn Exchange Bank tra North 3rd Street e Arch Street nel quartiere della Città Vecchia di Filadelfia. Dopo i lavori di ristrutturazione, Linode ha trasferito lì la sua sede nel 2018. Aker ha affermato che la società aveva difficoltà ad attirare lavoratori dalla sua precedente sede suburbana a Galloway Township, nel New Jersey, e sperava che una sede di Filadelfia avrebbe aiutato a reclutare talenti. [11]

Nel settembre 2013, Linode ha lanciato Longview, un pacchetto di analisi per Linux. Mentre nel 2013 ha lanciato Object Storage compatibile con S3, per consentire ai clienti di archiviare grandi dati non strutturati.

Vultr

Vultr è un fornitore di cloud hosting all’avanguardia e ad alte prestazioni.

Puoi scegliere tra 16 diverse posizioni di server in tutto il mondo.

E’ il più recente fino ad ora esaminato, essendo nato nel 2014. Ma si è esteso molto negli ultimi anni. Oggi vanta oltre 22 milioni di istanze di cloud server e più di 100mila clienti sparsi in 150 paesi.

Rispetto a DigitalOcean, non è esclusivamente rivolto agli sviluppatori. Pertanto, il sito web è più facile da esplorare e l’utente non dovra barcamenarsi tra un lessico eccessivamente tecnico.

OVHcloud

OVH o OVHcloud è un’azienda di web hosting francese. Fornisce server dedicati, domini e servizi di telefonia. Ha sede a Roubaix nel nord della Francia.

Ad oggi conta oltre 30 datacenter per un totale di 250.000 server. E’ esteso in 17 paesi tra cui l’Italia. Sta iniziando però ha fare breccia anche negli Stati Uniti.

L’azienda nasce nel 1998 da una intuizione di Octave Klaba, studente del terzo anno presso l’Institut catholique d’arts et métiers di Lilla. Nel 2009 venne classificata come il terzo più grande hosting di server su Internet e il più grande d’Europa.

Nel 2015 diventa sponsor ufficiale del progetto Let’s Encrypt, una certification authority open che offre certificati SSL gratuiti.

Nella notte tra il 9 e il 10 marzo 2021, è stato però al centro di un forte disservizio, che ha finito per colpire i server anche del governo francese. Infatti, in alcuni data center di Strasburgo si è verificato un incendio che ha interessato due delle quattro strutture presenti. Per ripristinare definitivamente la linea, ci sono volute delle settimane.

Amazon EC2

Il colosso dell’e-commerce Amazon, tra i vari servizi che offre, prevede anche il cloud computing.

Amazon Elastic Compute Cloud, abbreviato in Amazon EC2, è il nucleo del cloud computing Amazon Web Services (AWS) di Amazon.

Esso consente l’implementazione di applicazione fornendo un servizio web attraverso il quale un utente può avviare un’Amazon Machine Image (AMI) per creare una macchina virtuale (chiamata da AWS “istanza”), che conterrà il software desiderato.

Un utente ha tante opzioni davanti a sé: creare, lanciare, e chiudere istanze.

EC2 fornisce altresì agli utenti il controllo sulla collocazione geografica delle istanze per ottimizzare la latenza e alti livelli di ridondanza.

Da fine 2010, Amazon ha accorpato i 2 siti di EC2 e AWS.

Google Compute Engine

Chiudiamo la carrellata sulle principali concorrenti di DigitalOcean con Google. Già, perché Big G non può mancare di offrire i propri servizi di computer clouding.

Google Compute Engine (GCE) è il componente Infrastructure as a Service (IaaS) di Google Cloud Platform e ha lo stesso motore di ricerca di Google, Gmail, YouTube e altri servizi.

Il servizio avvia macchine virtuali (VM) su richiesta. Le VM possono essere avviate dalle immagini standard o dalle immagini personalizzate create dagli utenti.

Occorre che gli utenti GCE si autentichino in base a OAuth 2.0 prima di avviare le VM.

Si può accedere a Google Compute Engine in 3 modi:

  • Console per gli sviluppatori
  • API RESTful
  • interfaccia della riga di comando (CLI)

DigitalOcean: le domande frequenti

Cos’è DigitalOcean?

Si tratta di una società americana che offre soluzioni di cloud computing dal 2011. Sebbene già due anni dopo, grazie ai continui sviluppi dei suoi servizi e ai costi ridotti, è diventato tra le principali aziende a livello mondiale.

Conviene investire in azioni DigitalOcean?

L’approdo al NYSE è avvenuto nel marzo 2021, quindi occorre ancora vedere come andranno le cose. Tuttavia, le premesse affinché il titolo cresca ci sono tutte. Tra la solidità del progetto e l’ottimo momento per i titoli tecnologici.
Occhio però alla concorrenza, che come visto è agguerrita e prevede anche colossi come Amazon e Google.

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Conclusioni

DigitalOcean nasce nel 2011, da una idea di Ben e Moisey Uretsky, insieme ad un piccolo team di sviluppatori iniziale. Avendo già capito le potenzialità del cloud computing.

Il 2013 può essere considerato l’anno della svolta, avendo registrato una crescita in soli sei mesi del 5mila%.

DigitalOcean è approdato in borsa nel marzo 2021, suscitando un certo interesse.

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