Comprare e Vendere azioni Disney: come fare e piattaforme

Come comprare azioni Disney? Conviene comprare azioni Disney? Già, perché Disney non è solo quella fabbrica di sogni che tutti conosciamo, fatta di storie favolose raccontate a mezzo cartoon o attori in carne ed ossa da quasi un secolo.

Disney è anche un’ottima occasione di investimento, acquistando i suoi titoli in Borsa. Essendo una società quotata dagli anni ‘50. E’ anche sulla bocca di tutti in questo momento dopo il lancio della sua piattaforma di Streaming Disney+ (Disney Plus) che vuole fare concorrenza a Netflix.

Di seguito vediamo dunque come fare per investire in azioni Disney e se conviene.

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Disney storia

The Walt Disney Company, più nota semplicemente come Disney, è una multinazionale americana che si occupa di intrattenimento. La propria sede a Burbank, in California. Presso gli omonimi e mitici studios.

La Disney fu originariamente fondata il 16 ottobre 1923 dai fratelli Walt e Roy O. Disney, col nome iniziale Disney Brothers Cartoon Studio.

Negli anni a seguire ha cambiato nome in The Walt Disney Studio e Walt Disney Productions. Fino ad acquisire la attuale denominazione The Walt Disney Company nel 1986.

Come ormai risaputo, l’azienda si è affermata come leader nel settore dell’animazione. Per poi allargare il proprio raggio d’azione anche nei film dal vivo, televisione, e parchi a tema.

Dagli anni ’80, la Disney ha creato di suo e acquisito da terzi, divisioni aziendali con lo scopo di commercializzare contenuti che vadano oltre quelli destinati solo ai più piccoli o alle famiglie.

E così, passo dopo passo, attualmente The Walt Disney Studios include Walt Disney Pictures, Pixar, Marvel Studios, Lucasfilm, 20th Century Studios, Searchlight Pictures e Blue Sky Studios.

Per quanto riguarda i segmenti operativi, troviamo Disney Media Networks, Disney Parks, Experiences and Products e Walt Disney Direct-to-Consumer & International.

L’impero Disney oggi è arrivato a possedere:

  • il network ABC
  • reti televisive via cavo come Disney Channel, ESPN, Freeform, FX e National Geographic e l’ultima arrivata Disney+ (plus)
  • divisioni editoriali, di merchandising, musicali e teatrali
  • Disney Parks, Experiences and Products con 14 parchi a tema sparsi per il Mondo

Simbolo della Disney è ovviamente lui, Topolino, creato nel 1928 dalle società Walt Disney e Ub Iwerks come spin-off di un altro film Plane Crazy. Dove apparve per la prima volta. Il suo primo film da protagonista fu Steamboat Willie, dove appare come un simpatico comandante di una barca. Tra le due pellicole, ce n’è stata una seconda: The Gallopin’ Gaucho.

Mickey Mouse andò a sostituire un altro personaggio: Oswald the Lucky Rabbit, un coniglio antropomorfo che possiamo ritenere un suo antenato. Tenuto comunque in vita fino al 1938.

Negli anni, la Disney ha anche mutato il ruolo della donna. La quale, attraverso i suoi cartoni, è passata dall’essere una figura sognatrice che attende il proverbiale “Principe azzurro” che gli svolti la vita ad una donna disincantata, combattiva, artefice del proprio destino.

La società è inclusa nel Dow Jones Industrial Average dal 1991. Indice azionario che include 30 società americane importanti, anche se da alcuni anni si ritiene che non sia più così rappresentativo, dato che ci sono altri indici ben più inclusivi.

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Conviene comprare azioni Disney?

Il titolo Disney è stato lanciato negli anni 50 sulla Borsa di New York (NYSE). Partendo dal 1980, il titolo quotava 0,89 centesimi dollari per azioni. Il titolo ha proseguito un lento ma incessante rialzo fino al 1998, quando è arrivato a toccare quota 40 dollari ad aprile. Poi un calo sotto i 30 dollari a fine secolo, per poi riprendersi nel 2000 tornando su quota 40 dollari.

Poi un nuovo calo, sotto i 15 dollari nel 2002, poi un nuovo lento e costante rialzo fino al 2008. Quando la famigerata crisi dei subprime ha messo in ginocchio anche le azioni Disney, scese intorno ai 18 dollari.

Da lì una ottima ripresa, con un rialzo costante che ha portato il titolo a toccare i 120 dollari ad inizio 2015. Poi qualche leggero calo alternato a riprese, non scendendo comunque mai sotto i 90 dollari.

Poi un nuovo rialzo a fine 2019, arrivando a sfiorare i 150 dollari e da febbraio 2020 un crollo verticale dovuto alle drammatiche vicende del Coronavirus Covid-19.

Ecco qual è la quotazione attuale del titolo Disney:

Quindi, da ciò si evince come il titolo Disney segua in primis l’andamento medio di tutta la borsa di New York, legandosi in negativo alle vicende principali come l’11 settembre 2011, lo scandalo dei titoli subprima del 2008 e la crisi dovuta al Coronavirus di inizio 2020.

Tuttavia, ha saputo anche bene cavalcare le riprese successive agli shock, tipiche delle borse americane.

Il titolo non può di certo essere considerato obsoleto o legato ad un mondo ormai desueto, visto che negli anni ha acquisito colossi come Marvel o Lucasfilm. Noti rispettivamente per i supereroi dei fumetti la prima e la serie interminabile di Guerre stellari la seconda.

Ma nel suo universo ci sono anche colossi come Network Abc o National Geographic. Che hanno ampliato il suo tipo di programmazione oltre la mera animazione. Così come ad oggi conti 14 parchi a tema.

Quindi, un impero che ha saputo andare ben oltre la mera animazione a mezzo cartoon o film per bambini e famiglie. Investendo continuamente sul proprio futuro, soprattutto a partire dagli anni ‘80.

Anche perché non sono mancati momenti di crisi nel corso della sua storia. Come quelli dei decenni ‘70 e ‘80. Dove la società dovette rivedere il proprio modello di business, aprendo un canale Tv e nuovi parchi a tema. Poi dagli anni ‘90 i profitti tornarono a rifiorire.

Naturalmente, si tratta di una società che ha i suoi problemi. Si pensi al lancio del servizio streaming, che comporta costi aggiuntivi stimati intorno a 1 miliardo di dollari all’anno. Con le spese già aumentate dell’8% su base annua, raggiungendo i 44,6 miliardi di dollari.

Poi, ovviamente, c’è il capitolo concorrenza. Dal 2020 AT&T WarnerMedia introdurrà un proprio servizio di streaming, dopo che ha acquisito Time Warner per 84,5 miliardi di dollari. Il servizio include colossi come HBO, TBS, TNT, Turner Sports, Cartoon Network e soprattutto Warner Bros.

Ad esso, si aggiungerà anche la concorrenza sempre via streaming di Discovery e Comcast.

Parliamo comunque di una società che ha saputo evolversi negli anni ed è un titolo solido su cui puntare. Un brand conosciuto in tutto il Mondo. Poi ovviamente, non bisogna mai dimenticare che il mercato finanziario è sempre qualcosa di imprevedibile.

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