Bitcoin Gold: cos’è e come funziona

Bitcoin Gold cos’è? Bitcoin Gold come funziona? Come investire in Bitcoin Gold? Anche l’affascinante mondo dei Bitcoin, una criptovaluta mix di grandi opportunità, scetticismo e truffe, ha le sue diaspore e le sue fazioni. Dopo il caso Bitcoin Cash lanciato il primo agosto 2017 in seguito all’uscita di alcuni sviluppatori del bitcoin che volevano apportare miglioramenti a questa moneta digitale come una maggiore decentralizzazione e velocizzazione del sistema (chiamasi Hard Fork), così lo scorso 25 ottobre è nata un’altra criptovaluta dalle costole del Bitcoin: Bitcoin Gold (sigla BTG o Bgold).

Prima di vedere cos’è Bitcoin Gold e perché è nata, ricordiamo che il Bitcoin è stata la prima moneta digitale lanciata nel 2009, da un’idea di Satoshi Nakamoto. Nome fittizio dietro cui si nasconde il vero ideatore dei bitcoin o i suoi ideatori. Il Bitcoin si definisce criptovaluta in quanto si basa su un codice crittografico, che rende le transazioni anonime e sicure. Il sistema su cui regge è il Blockchain, mentre il numero massimo di bitcoin che potranno essere messi in circolazione sono 21 milioni (cifra che sarà raggiunta nel 2040). I bitcoin sono visti con grande diffidenza dai poteri centrali in quanto sfuggono dal controllo di governi nazionali e banche centrali. Non a caso, Usa e Cina stanno pensando ad una stretta su queste monete digitali tramite leggi ferree. Infatti, i bitcoin, pur essendo la moneta virtuale del futuro, possono dar vita anche a movimenti illegali, quali la compravendita di armi, il riciclaggio di denaro sporco, il finanziamento ad organizzazioni terroristiche. Il tutto, proprio per la sua crittografia, nell’anonimato.

Inoltre, i bitcoin possono dar vita anche a vere e proprie truffe, da parte di chi mette in piedi i classici e ormai secolari Schema Ponzi (in versione però tecnologica) o finti sistemi di guadagno automatico basati su fantomatici robot. Il bitcoin ha ispirato anche altre criptovalute successive, come Ethereum, considerata la sua reale rivale, creata dal geniale giovane russo Vitalik Buterin. Ma che va anche oltre i bitcoin visto che permette di generare anche contratti finanziari su più settori (i cosiddetti smart contracts). Poi ci sono altre interessanti criptovalute come Litecoin, Ripple, Monero. Riuscirà Bitcoin Gold a distinguersi tra la settantina di monete digitali in circolazione? Scopriamolo di seguito.

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Bitcoin Gold cos’è

Cos’è Bitcoin Gold? Essa nasce il 25 ottobre 2017, tramite un hard fork del Bitcoin (cioè nata da un’idea di transfughi dal Bitcoin). Essa è dunque una criptovaluta ex novo e risulta già conosciuta tra gli investitori. Intorno ad essa si sono create due correnti di pensiero, tra chi ritiene che l’arrivo del Bitcoin Gold sia positivo per il Bitcoin stesso, e chi ritiene che il Bitcoin possa invece crollare con la sua nascita. Solo il tempo ci dirà chi ha ragione. Il termine Gold nel nome non tragga però in inganno: il Bitcoin Gold non ha nulla a che fare con l’oro, quindi non andrebbe confuso con BitGold che è una società di investimento e pagamento in oro.

Bitcoin Gold non è la prima hard fork interna al Bitcoin. Ce n’è un’altra – codice S2X / Bizcoin – prevista per metà o massimo fine novembre. Tuttavia, il 17 novembre, è previsto il lancio di SegWit2X, estremamente più veloce e leggero rispetto agli interventi precedenti. Un vero e proprio aggiornamento alla piattaforma del Bitcoin, che dovrebbe rendere questa moneta digitale molto più veloce, leggera e stabile rispetto a come è stata fino ad oggi.

Bitcoin Gold perché è nato

Il Bitcoin Gold modificherà l’algoritmo di proof-of-work del Bitcoin da SHA-256, attualmente dominato soprattutto dai minatori ASIC cinesi, all’algoritmo Equihash. Quest’ultimo è lo stesso usato per le criptomonete Ethereum, zCash (Classic), Zencash e Hush. Questo algoritmo è per lo più minato da schede grafiche (GPU). I creatori del Bitcoin Gold (BTG), ritengono che il suo “mining” genererà maggiore decentramento nel sistema. In che modo? L’utilizzo di Equinash renderà i miners ASIC irrilevanti per l’estrazione di Bitcoin Gold perché, tramite l’implementazione di Equihash, Bitcoin Gold sarà estraibile semplicemente usando GPU a basso costo. Quindi, detta in soldoni, anche semplici Pc datati e non più solo esclusivamente computer sofisticati. Oltre alla decentralizzazione del Bitcoin, gli ideatori di questa criptovaluta vogliono competere a pieno titolo con le altre criptovalute della GPU come le succitate Zcash, Ethereum e Monero.

Del resto, l’accentramento del potere in pochi mining è lo stesso motivo che ha portato alla nascita di Bitcoin Cash. Oltre, come vedremo e già detto, alla questione velocizzazione dei blocchi. In tema di centralizzazione del Bitcoin, occorre però anche dire che operazioni di mining russe e giapponesi di Bitcoin sono state pianificate per il 2018. E ciò dovrebbe portare alla definitiva risoluzione del problema.

L’ideatore del Bitcoin Gold è Jack Liao, già amministratore delegato di LightningASIC. Un’azienda con sede a Hong Kong che fa mining per lo più di Litecoin e si occupa anche di hardware di criptografia. Non è sicuro che LightningASIC produca un’unità multi-GPU, di cui attualmente detiene 913 unità. Tuttavia, la società di cui Liao è rappresentante, di sicuro ne guadagnerà sia dall’estrazione del nuovo altcoin che dalla vendita ai minatori. Ovviamente se riuscirà a guadagnare la quota di mercato al di fuori del Bitcoin.

Oltre a Liao, altri fautori di questa nuova moneta digitale sono H4x3rotab, Robert Kuhne, Alejandro Regojo, Martin Kuvandzhiev e Franco Niebles.

Come investire in Bitcoin Cash

Essendo un hard fork di pochi giorni rispetto alla data in cui scriviamo, non sappiamo ancora molto su questa criptovaluta nuova di zecca (in tutti i sensi). Quindi invitiamo a mantenere la calma e ad informarvi bene prima. Ad esempio, l’elenco preliminare delle borse che supportano il Bitcoin Gold include Bittrex (può emettere BTG, ma non li venderà), HitBTC, BitStar, Beatcoin e Yobit. La raccomandazione è sempre la solita: affidatevi a broker regolamentati per fare trading, anche di criptovalute.

Differenze Bitcoin Gold e Bitcoin

Quali sono le differenze tra Bitcoin Gold e Bitcoin? Bitcoin Gold ha un PoW algorithm pari all’equihash, mentre come detto l’hardware per il mining è del tutto diverso rispetto a quello utilizzato dal Bitcoin (GPU contro ASIC). La dimensione del blocco è sempre la stessa, mentre l’aumento di difficoltà avviene durante ogni blocco. Al verificarsi di ciascuno di essi, i minatori del Bitcoin Gold inizieranno a creare i blocchi attraverso un nuovo algoritmo proof-of-work, e questo genererà la biforcazione della blockchain del Bitcoin. Se è vero che la blockchain originale del Bitcoin resterà invariata, una nuova branca della blockchain verrà staccata dalla catena originale. Bitcoin Gold condividerà la solita cronologia di transazioni con la moneta originaria, fino alla data della scissione. Dopodiché la cronologia sarà differente, proprio perché Bitcoin Gold è una moneta del tutto nuova.

Cosa cambia con Bitcoin Gold?

L’idea iniziale di Satoshi Nakamoto era “una CPU vale uno”. Ovvero, tutti i miners hanno lo stesso potere. Ma nei fatti non è stato così: la produzione e la distribuzione di attrezzature di mining è diventata dominata da un manipolo di miners, facendo venire a creare anche pratiche abusive nei confronti dei singoli miners e della rete Bitcoin nel suo complesso. Cambiando l’algoritmo di “proof-of-work” di Bitcoin da SHA256 a Equihash, quindi, tutti gli equipaggiamenti minerari specializzati in SHA256 diventeranno obsoleti per estrarre il blockchain di Bitcoin Gold. Pertanto, quest’ultima darà un’occasione a tante nuove persone di diventare miners sparsi per il Globo. Rendendo quindi nuovamente il sistema democratico e diffuso. Quello che doveva essere proprio il bitcoin.

Cosa cambia con l’arrivo di Bitcoin Gold anche per chi possiede Bitcoin? La distribuzione di Bitcoin Gold (BTG) è identica a quella del Bitcoin Cash (BCH). Tutti i titolari di Bitcoin che dispongono le chiavi private di BTC, il 25 ottobre (blocco 491 407) hanno ricevuto i Bitcoin Gold con il tasso di 1 BTC = 1 BTG. Quindi, ad esempio se si detenevano 10 bitcoin, si hanno ricevuto anche 10 bitcoin gold. È comunque opportuno controllare le chiavi private di BTC per svolgere transazioni di Bitcoin Gold.

La falsa partenza di Bitcoin Gold

Per il Bitcoin Gold però si può parlare di falsa partenza Infatti, al suo esordio questa nuova valuta virtuale ha perso il 60% del suo valore, arrivando ad appena 85 dollari. Contrariamente a quanto successo ad un’altra scissionista del Bitcoin: Bitcoin Cash, che al primo giorno, quotata 200 dollari, raggiunse un picco del 900 ed oggi si tiene su quota oltre 400 dollari. La ragione di ciò va spiegata col fatto che in data 25 ottobre solo pochi exchange criptovalutari hanno iniziato a fare trading su essa. Tradotto? In pochi hanno creduto nel Bitcoin Gold. Gode quindi di scarsa credibilità? In questo inizio pare proprio di sì, vedremo se migliorerà.

E’ un po’ lo scotto da pagare quando si è una nuova criptovaluta. Bitcoin è una realtà consolidata, mentre le altre devono sapersi differenziare e saper comunicare le proprie peculiarità.

Cos’è un hard fork

Cosa significa Hard fork? Il fork di un progetto si verifica quando gli sviluppatori prendono una copia del codice sorgente da un pacchetto software e lo sviluppano in modo indipendente. Con lo scopo di generare una parte separata e distinta del software. Pertanto, il termine inglese fork non è traducibile solo con “ramo di sviluppo”, ma è anche una separazione all’interno del gruppo di sviluppatori. Un po’ come nel famoso “scisma” che si consumò nella Chiesa cattolica apostolica romana, il celeberrimo Scisma d’Oriente e Scisma d’Occidente.

Il fork sorge quando ci sono delle dissonanze tra i progettisti. Bitcoin ha dato vita a due fork. Di cui il primo ha portato alla nascita lo scorso primo agosto di Bitcoin Cash, di cui parleremo nel prossimo paragrafo.

Il precedente di Bitcoin Cash

Bitcoin Cash è nato dopo uno strappo tra gli sviluppatori del Bitcoin consumatosi in data 20 luglio 2017, quando la comunità bitcoin ha votato per il il 97% a favore la proposta di miglioramento del bitcoin (BIP) 91. Essa però non ha trovato tutti d’accordo. Alcuni sviluppatori dei bitcoin ritenevano che, adottare il BIP 91 senza aumentare il limite di dimensioni di blocco, avrebbe solo rimandato il problema più importante della prima criptovaluta: la lentezza eccessiva per confermare le transazioni. Gli sviluppatori dissidenti vorrebbero invece che questa criptomoneta fosse un investimento digitale in tutto e per tutto e non una semplice valuta per le transazioni (peraltro a quasi 10 anni dalla sua nascita ancora poco usata nell’economia reale).

In principio, Bitcoin Cash ha ereditato la cronologia delle transazioni della valuta bitcoin al primo agosto, mentre le successive transazioni sono state separate. La differenza con la moneta digitale originaria è la dimensione di blocco a 8 MB (mentre il bitcoin è solo a 1 Mb). E ciò la rende incompatibile con la originaria blockchain dei bitcoin. Il quantitativo massimo in circolazione previsto per i bitcoin cash è lo stesso degli originari bitcoin: 21 milioni di token.

L’oggetto della disputa che quindi ha portato alla nascita del Bitcoin Cash sono stati i blocchi nella blockchain limitati ad un megabyte di dimensione. Infatti, i blocchi superiori ai megabyte sono rifiutati in maniera automatica dalla rete che li respinge come non validi. Pertanto, il sistema consente più o meno al massimo tre transazioni ogni secondo. Tale limite ha generato un effetto “collo di bottiglia“ nella rete della prima criptomoneta in assoluto: così si è avuto un aumento delle commissioni di transazione e un ritardo nella elaborazione di transazioni che vengono respinte. In data 21 Luglio era stato proposto mediante il BIP 91 di adottare il SegWit, che avrebbe quindi apportato delle migliorie al Bitcoin. Tuttavia, molti miners hanno ritenuto che questa soluzione non sarebbe stata sufficiente per migliorare il sistema. Di qui l’hard fork in Bitcoin Cash.

Come nel caso del Bitcoin Gold, anche in questo del Bitcoin Cash l’oggetto della disputa è sempre la scarsa decentralizzazione del sistema. Infatti, l’accusa dei transfughi dalla prima moneta in assoluto è che i grandi mining pool hanno ormai creato un vero e proprio “cartello” controllando così in maniera monopolistica la rete. Mentre gli sviluppatori che hanno dato vita all’hard fork. Il dibattito è in realtà durato due anni ed è stato molto agguerrito. l’accusa principale è che il sistema tecnologico alla base dei bitcoin si è fatto più sofisticato ed è diventato pertanto quasi impossibile partecipare a questo processo con un normale (seppur potente) Pc casalingo. A minare la moneta sono i cosiddetti “mining pool”: un gruppo di professionisti che convalidano le transazioni e ottengono in cambio i 12 bitcoin. Insomma, è vero che non c’è una banca centrale ma è anche vero che la democratizzazione e l’egualitarismo del sistema monetario non si è di fatto verificato.

Ma non solo il monopolio è l’accusa contro bitcoin, bensì anche il fatto che le commissioni per traslare bitcoin stanno aumentando, arrivando ad oggi fino a 83 centesimi ad operazione. Vale la pena ricordare che tali commissioni non sono obbligatorie, ma possono essere pagate facoltativamente dai trader per velocizzare la transazione. La proposta di compromesso denominata SegWit, prevedeva uno spostamento parziale della gestione delle transazioni su una rete esterna alla blockchain. Proprio per ovviare a questo problema. Oltre ad essere integrata da un raddoppio della capacità dei blocchi a 2 Mb (mozione chiamata SegWit2x). Ma il tutto non è bastato, arrivando alla nascita di una moneta ex novo. Vedremo comunque se Bitcoin Cash saprà farsi strada tra le criptovalute o pagherà sempre il peso di essere nata dalla più conclamata criptovaluta Bitcoin.