L’approvazione di un ETF spot su Ethereum è uno degli eventi più attesi nel settore delle criptovalute. Diversi gestori di asset tradizionali, come Fidelity, hanno presentato richiesta alla SEC per quotare questo prodotto. Tuttavia, la SEC sta procedendo con cautela proprio nella giornata di ieri posticipato la decisione sulla proposta di Fidelity.
Dopo l’approvazione degli ETF Spot Bitcoin, l’attenzione ora è tutta concentrata su Ethereum. E’ un prodotto a tutti gli effetti simile a quello approvato per BTC, ovvero avrà come sottostante ETH. Ethereum non è però uguale a Bitcoin.
Anzi la SEC la pensa proprio diversamente e vuole prendere tempo per valutare attentamente l’impatto che questo prodotto avrebbe sul mercato e sugli investitori retail. Nonostante ciò, gli addetti ai lavori si aspettano che la SEC approvi gli ETF spot Ethereum entro maggio 2024.
Cerchiamo di capire allora, perché questo prodotto è così atteso dagli investitori e quali potrebbero essere le implicazioni per il mercato.
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La SEC rinvia la decisione sull’ETF spot Ethereum di Fidelity
La Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense ha infine posticipato la decisione sull’ETF spot Ethereum proposto da Fidelity. Inizialmente prevista per il 20 gennaio 2024, la scadenza è stata spostata ancora una volta.
Questo rinvio riguarda la proposta presentata dalla borsa Cboe BZX Exchange di quotare e scambiare azioni dell’ETF spot Ethereum di Fidelity. La SEC ha motivato la sua decisione spiegando di voler estendere il periodo di valutazione per avere più tempo a disposizione ed esaminare adeguatamente la proposta e le relative implicazioni.
Qui vedete ora le nuove scadenze (deadlines) per gli ETF su Ethereum:
ci sono ovviamente altri gestori interessati e dunque ora la decisione potrebbe slittare anche per gli altri.
Ovviamente l’approvazioni di ETF anche su Ethereum sarebbe molto importante per tutto il settore.
Come per Bitcoin, l’ETF proposto mira ad offrire un veicolo di investimento regolamentato anche per Ethereum.
La decisione della SEC di estendere il periodo di revisione sottolinea l’approccio cauto ed a tratti “ostile” dell’ente regolatore verso le criptovalute.
Perchè la SEC non vuole un ETF su Ethereum
La decisione della SEC di posticipare la valutazione sull’ETF spot Ethereum proposto da Fidelity non sorprende affatto.
Ci sono diverse motivi che spiegano questa cautela. Innanzitutto la SEC ha il compito prioritario di tutelare gli investitori e preservare l’integrità dei mercati finanziari. L’approvazione di un ETF spot su Ethereum, che permetterebbe l’accesso diretto a questa criptovaluta, rappresenterebbe una novità rilevante e potenzialmente rischiosa.
In secondo luogo, la SEC vuole evitare di commettere passi falsi, come in parte fatto in passato bloccando gli ETF spot su Bitcoin, per poi dover fare marcia indietro. Prendersi più tempo consente di condurre valutazioni accurate ed esaustive.
Non dimentchiamo che la SEC sta ancora definendo il proprio approccio normativo verso le criptovalute. Ci sono visioni contrastanti al suo interno sull’opportunità di promuovere o meno simili investimenti.
La questione aperta riguarda sopratutto le crypto diverse da Bitcoin. Gensler ha definito più volte crypto come Solana o Cardano (chain proof of stake) come titoli non registrati ovvero security. Queste dovrebbero seguire quindi un percorso diverso rispetto a Bitcoin considerata una “commoditity”.
Gary Gensler, però, non ha mai fatto una dichiarazione su Ethereum come security, quindi di fatto non conosciamo ancora la posizione ufficiale della SEC in merito.
Ovviamente, se Ethereum fosse considerata una commodity, la giurisdizione dovrebbe passare nelle mani della Commodity Futures Trading Commission (CFTC) .
Prima di autorizzare nuovi prodotti vorrà, inoltre, osservare l’impatto di quelli già presenti sul mercato.
Perché l’ETF spot Ethereum è così atteso
L’ETF spot su Ethereum è uno dei prodotti più attesi di cui sentiremo parlare nei prossimi mesi.
Innanzitutto permetterebbe a molti investitori istituzionali e retail di ottenere un’esposizione diretta a Ethereum in modo semplice e sicuro, senza dover acquistare e custodire direttamente la criptovaluta.
Inoltre la quotazione di un ETF spot certificherebbe in un certo senso la maturità e stabilità raggiunta da Ethereum, consolidandone lo status di asset finanziario legittimo.
Questo avrebbe anche un effetto a catena sulla credibilità e accettazione generale delle criptovalute, stimolando ulteriore interesse da parte di investitori tradizionali.
C’è però da discutere sulla questione dello staking, cosa trascurabile per gli ETF futures che non sono interessati da queste dinamiche.
Infine, l’arrivo di un ETF spot su Ethereum dopo quelli su Bitcoin, confermerebbe la tendenza in atto da parte della SEC di aprirsi gradualmente agli investimenti in criptovalute.
Naturalmente seguiremo in prima linea lo sviluppo di Ethereum atteso anche dall’aggiornamento importantissimo sul proto-danksharding che già è in fase di verifica sulle tesnet di Ethereum.
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