Stablecoin: cosa sono e come funzionano

Le Stablecoin derivano dall’insieme di due parole: stable e coin. Le criptovalute rappresentano un asset molto volatile ed oggi le usiamo come forma di investimento e non come mezzo di pagamento proprio a causa delle loro forti oscillazioni.

Le stablecoin risolvono proprio questo problema: avendo un valore stabile, rendono le transazioni molto più certe ed eque, proprio perché vincolate a un mezzo di scambio stabile. Si riferiscono in particolare a quelle criptovalute il cui valore è ancorato a quello di una valuta avente corso legale stabile. Identificate anche con l’appellativo FIAT.

Quindi, per chi conosce un minimo le criptovalute, avrà subito capito che non stiamo parlando delle criptovalute tradizionali fatte di volatilità e di prezzi instabili e indecifrabili. Bensì di criptovalute che hanno un valore molto stabile, facilmente calcolabile, ecc.

Possono anche essere un interessante oggetto di investimento ed è di questo che ci occupiamo in questa guida completa alle stablecoin.

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Qui vedete come prima cosa un elenco delle 5 migliori stablecoin da utilizzare:

👍 StableoinExchangeMarket Cap
USDC (USDC)Tutti34 Mld $
Tether (USDT)Tutti78 Mld $
Paxos (USDP)Tutti880 Mln $
DAI (DAI)Tutti5 Mld $
Binance USD (BUDS)Tutti78 Mld $

Stablecoin: cosa sono?

Cosa sono le stablecoin? Come detto, il loro nome dice tutto. Si tratta di criptovalute dal valore stabile, legato ad una valuta FIAT.

Le criptovalute sono usate soprattutto come investimento anziché valuta di pagamento per il loro essere estremamente volatili. Dopo aver effettuato una transazione, potrebbe capitare che il loro valore possa crescere di molto rispetto a quando le possedevamo, e quindi creerebbe transazioni disequilibrate.

Come funzionano le stablecoin?

Certo, c’è anche il rischio opposto, ossia che si svalutino molto e quindi, finiscono per diventare sconvenienti per chi le riceve.

Gli stablecoin risolvono proprio questo problema: avendo un valore stabile, rendono le transazioni molto più certe ed eque, proprio perché vincolate a un mezzo di scambio stabile.

Non solo valute FIAT però. Le stablecoin possono essere anche ancorate al valore di una commodity come l’oro per fare un esempio. Bene rifugio per antonomasia, il cui valore può sì subire apprezzamenti o deprezzamenti elevati, ma in modo molto più lento nel tempo.

Le stablecoin, teoricamente, dovrebbe mantenere un valore stabile nel tempo. Dico teoricamente perché abbiamo assistito con i casi di stablecoin algoritmiche che vedremo dopo a fenomeni di perdita di questa stabilità. Se ricordate UST la stablecoin della blockchain Terra Luna, ha perso il suo valore di 1 dollaro (cioè il tasso di cambio fisso o “peg” arrivando fino a zero. E ci sono anche tanti casi di stablecoin più importanti.

Come fanno dunque le stablecoin ad essere ancorate ad esempio al dollaro e rimanere stabili?

Per capirlo dobbiamo approfondire il loro funzionamento cercando di comprendere quali sono le caratteristiche e chi si occupa di emettere i token.

👍 Cosa sonoCriptovalute dal valore stabile, legato ad una valuta FIAT.
💻 CaratteristicheProteggono dall’inflazione, Prezzo stabile
💰Principali stablecoinTether (USDT), Binance USD (BUSD), USDCoin
🥇Migliore piattaforma per criptovaluteeToro
🥇Miglior exchange per criptovaluteKraken

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Come funziona una Stablecoin

Ma come funziona una stablecoin? Come viene creata? In generale abbiamo due modi principali di creazione di stablecoin:

  • tramite una collateralizzazione ovvero con un deposito in Banca del controvalore o collaterale
  • tramite un algoritmo (cioè uno smart contract) che ne manipola il prezzo

Sono chiamate“pegged” dal “currency peg”, vale a dire il tasso di cambio fisso (o ancorato) che le banche centrali usano per stabilizzare la valuta di un Paese.

Come funziona una stablecoin

E’ possibile creare una stablecoin ancorata al prezzo del dollaro ad esempio, o al prezzo dell’oro o ad altri token.

Le stablecoin ancorate ad una valuta FIAT (come dollaro, euro, yen) sono chiamate “fiat pegged token”, perché rappresentano digitalmente una valuta fiat, di livello nazionale o internazionale.

Le stablecoin possono essere di vari tipi quindi:

  • backed: sono quelle che hanno un controvalore depositato di 1$ per ogni $ di stablecoin, quindi in un rapporto 1:1. Ci deve essere dunque una riserva in Banca garantita in cui per ogni token ci sia l’equivalente in valuta fiat.
  • pegged: il valore viene mantenuto stabile ad 1$ (ad esempio tramite un algoritmo)
  • sovra-collateralizzate: per ogni 1$ di stablecoin vengono depositate garanzie in altri token sotto forma di collaterale, in altre criptovalute per un valore superiore a 1$ in modo da mantenersi stabili se i prezzi oscillano

Come si crea una Stablecoin?

Ma come si crea una stablecoin? Il circolante di stablecoin è in costante aumento da un po’ di anni. Questo significa che vengono create molte stablecoin ed immesse nel sistema.

Abbiamo visto prima che una stablecoin cioè un asset digitale o virtuale viene creato sulla base di un asset fisico, questo meccanismo si chiama collateralizzazione.

Modelli di creazione: collateralizzazione

Il primo modello di emissione o di creazione di stablecoin è quello della Collateralizzazione. Cioè per ogni token creato si deposita un controvalore in rapporto 1:1.

In teoria questo rapporto è 1:1. Per poterli emettere, viene prima raccolto capitale nella valuta a cui poi sarà ancorato e poi viene depositato come riserva un’entità terza che certifica il sistema. Saranno poi distribuiti tramite un Exchange oppure in vendita diretta.

Lo stesso vale anche per le stablecoin ancorati alle materie prime. Ad ogni deposito viene emesso un certificato digitale, utile per abilitare lo smart contract ad emettere i token.

Stablecoin: la collateralizzazione

Come vedete in questo esempio, in un caso ideale la società che vuole emettere la stablecoin (es: USDC) raccoglie capitale ed emette un controvalore corrispondente in token che immetterà poi sul mercato tramite la blockchain. Quindi se si hanno a disposizione 100.000 dollari la società bloccherà questi fondi in una riserva in Banca togliendoli dal circolante dell’economia reale ed emetterà dei token che provvederà a immettere sul mercato. Questo si può fare anche utilizzando come riserva le materie prime come l’oro, quindi creando un token che ne replica il valore.

Questo processo costituisce un primo modello di creazione di token su blockchain o di emissione è chiamato tokenizzazione. La cosa importante da capire è che questo processo non viene fatto da una Banca Centrale o da uno Stato ma da società private.

Ad esempio USDC viene emessa da Circle società che fa capo all’exchange Coinbase. USDT è emessa da Tether Limited, BUSD è la stablecoin di Binance e così via.

Quindi questo è un primo fattore di rischio da considerare. Stiamo affidando i nostri soldi a società private che possono fallire o avere problemi dunque i nostri fondi non sono garantiti dallo Stato e queste sono cose che bisogna capire.

In futuro probabilmente avremo delle stablecoin emesse dalle Banche Centrali. Si parla sempre più spesso di CBDC(Central bank digital currency) ovvero monete digitali legate alle FIAT emesse da Banche centrali. Per ora abbiamo società private che mettono i loro fondi in riserve ed emettono token.

Le ultime notizie di cui parleremo riguardano le normative del MiCA dell’Unione Europea che ha approvato delle linee guida per l’emissione di stablecoin per tutelare i consumatori. In particolare l’UE vuole che le riserve siano custodite in depositi in rapporto 1:1 cioè vuole che in un qualunque momento un cliente possa riprendersi i dollari facendo la conversione delle stablecoin che ha a disposizione.

E questo si può fare solo se c’è liquidità.

In generale queste società dovrebbero essere sottoposte a controlli o certificate tramite Audit esterni. Vedremo fra gli esempi di stablecoin che alcune effettivamente sono certificate e sottoposte a controlli, di altre invece si sa poco o nulla.

Modelli di creazione: Stablecoin algoritmica

La seconda modalità è quella algoritmica ovvero guidata da uno smart contract. Questa costituisce una alternativa interessante alla collateralizzazione anche se presenta pro e contro.

Modelli di emissione: stablecoin algoritmica
  • Un vantaggio risiede nel fatto che non c’è alcuna riserva fisica dunque nessun asset da depositare come abbiamo visto nel caso della collateralizzazione.
  • E’ poi un tipo di stablecoin facile da controllare in quanto basta fare dei controlli sugli smart contract che come sapete però possono essere hackerati. Dunque c’è un rischio non nullo di exploit da considerare
  • c’è un problema di volatilità in quanto il prezzo oscilla molto a causa dello smart contract che si occupa di stabilizzare il prezzo
  • altro problema riguarda la supply che viene manipolata per cercare di ripristinare il peg

Ricordiamo che tipicamente si comprano stablecoin su exchange dunque i prezzi possono cambiare in quanto sono gli utenti che lo determinano in base a domanda e offerta.

Il rapporto sarebbe sempre fisso se ci fosse un ente centrale su cui poter fare i cambi.

Si creano perciò delle situazioni di mercato in cui si fa arbitraggio, ovvero ci sono persone o software che comprano dove il prezzo è più alto per poi vendere dove il prezzo è più basso. Ad esempio compro dove vale 0,98 centesimi e rivendo dove vale di più. Queste dinamiche riescono a colmare gli squilibri del mercato riportando il prezzo delle stablecoin vicine al loro prezzo ideale di 1$.

Questo avviene sia per le stablecoin collateralizzate (che hanno ovviamente meno asimmetrie) che per le algoritmiche che oscillano molto di più.

Stablecoin: possibili utilizzi

Due sono i grandi tipi di utilizzi delle stablecoin:

  1. Proteggere dall’alta inflazione: gli stablecoin possono proteggere il potere d’acquisto dei cittadini e dei residenti. Si ricorre cioè ad un mezzo di scambio che potrebbe avere la stabilità dell’oro o di una valuta straniera. Usando però una sovrastruttura digitale basata su blockchain
  2. Hedging: si riferisce all’importanza di investire su beni in contro-correlazione. Le stablecoin possono risultare utili perché combinano la comodità di scambio e di conservazione delle criptovalute, con la stabilità di prezzo degli asset sottostanti.

Tipologie di Stablecoin

Vediamo dunque quali sono le principali tipologie di stablecoin.

Stablecoin collateralizzate

Partiamo dalle più note e per certi versi più sicure che sono le stablecoin collateralizzate.

L’esempio classico di stablecoin è quella ancorata al valore di una valuta fiat come USD, EUR o GBP. Sempre con un rapporto 1:1.

Se un investitore decide di scambiare le sue monete contro denaro contante, l’ente che gestisce le stablecoin prende la somma richiesta dalla riserva e la invia al conto dell’utente. Le stablecoin equivalenti saranno eliminate o messe fuori circolazione.

Si tratta della tipologia più semplice di stablecoin, ed in fondo anche quella con più vantaggi.

Un primo esempio riguarda quelle stablecoin in cui:

la collateralizzazione è del 100% e si chiamano quindi completamente collateralizzate cioè per ogni $ di stablecoin c’è 1$ depositato in una banca. Quindi grazie al collaterale si può fare sempre la conversione.

sono centralizzate ed emesse da società private. Sono dunque aziende che possono gestire male i fondi oppure possono fallire. E questo porta a dei rischi per gli utenti finali. Non c’è dunque il Tesoro che emette la moneta o uno Stato che garantisce. In più spesso queste società hanno sede in paradisi fiscali o comunque fuori dalla comunità europea e dunque lasciano qualche dubbio.

Questo pone la necessità che ci sia una regolamentazione o comunque un Audit da parte di una società esterna che dovrebbe certificare che le riserve siano mantenute in sicurezza. Molto spesso i fondi vengono investiti e dunque bisognerebbe assicurarsi che il controvalore della riserva sia gestito in un certo modo.

Qui sotto vedete alcune stablecoin.

Stablecoin collateralizzate

Ad esempio USDC emessa da Circle viene certificata tramite audit o controlli esterni. Altre come USDT rilasciano periodicamente dei report su come viene gestita la riserva. E’ evidente che in questi casi c’è meno sicurezza in quanto ci dobbiamo “fidare” dei report.

La situazione ideale è che ci sia liquidità e che quindi i fondi non vengono impiegati o investiti in asset rischiosi

Le più famose e anche quelle capitalizzate le vedete qui:

  • USDC emessa da Circle
  • USDT emessa da Tether Limited
  • Poi BUSD da Binance
  • e USDP da Paxos

Stablecoin sovracollaterallizate

Un altro tipo di stablecoin che adotta un approccio differente è quello delle stablecoin sovracollateralizzate.

Questo tipo di stablecoin nascono sui protocolli di finanza decentralizzata o Defi e quindi in questo caso il collaterale viene garantito da uno o più asset che possono essere ad esempio criptovalute. Ad esempio possiamo impiegare Bitcoin, Ethereum o quello che vogliamo come collaterale.

Facciamo un esempio. Una delle più famose è DAI, la stablecoin di MakerDAO. Se vogliamo ad esempio prendere stablecoin (in questo caso DAI) depositiamo collaterale in Bitcoin o altro e prendiamo una percentuale in stablecoin. In questo caso vengono creati dei DAI. Nel momento in cui si resituiscono le stablecoin il collaterale viene sbloccato e si preleva Bitcoin o quello che avevamo messo a collaterale.

Perchè si chiamano sovra collateralizzate? Perchè ovviamente a garanzia hanno degli asset come criptovalute volatili che possono cambiare prezzo in qualunque momento anche in maniera violenta. Se prendiamo Bitcoin o Ethereum o qualunque altra crypto, sappiamo che può avere oscillazioni anche del 10% in poco tempo.

Se il prezzo degli asset messi a collaterale crollano c’è un rischio di liquidazione. Ovvero c’è il rischio che le stablecoin che abbiamo preso in prestito valgano meno del collaterale depositato a garanzia. Se questo avvenisse la piattaforma potrebbe diventare insolvente in quanto sarebbe costretta a mettere a bilancio dei debiti.

Per evitare questo, in queste situazioni si viene liquidati dalla piattaforma, e si rimane con le stablecoin prese in prestito. Da notare che la quantità di stablecoin che si prende in prestito non può mai superare il valore del collaterale, anzi spesso non può superare il 50-60%.

Stablecoin sovra collateralizzate

Quindi, la piattaforma fa in modo da avere a garanzia degli asset che seppur volatili superano di gran lunga la quantità di stablecoin emessa. Qui nell’esempio vedete un tipico rapporto 2:1 cioè il collaterale in controvalore vale il doppio della quantità di stablecoin emesse. In molti casi è nettamente superiore.

Altro rischio è quello legato agli smart contract e dei possibili errori di programmazione del software che può subire un attacco hacker.

Stablecoin algoritmiche

L’ultima categoria è quella delle stablecoin algoritmiche.

Come vedete nella slide qui sotto ci sono gli esempi di USDD la stablecoin di Tron e UST la stablecoin di Terra Luna che non esiste praticamente più in quanto è crollata con tutto l’ecosistema di Terra perdendo il “peg” con il dollaro.

Stablecoin algoritmiche

Questo ci introduce subito ad uno dei problemi di questo tipo di stablecoin. Possono infatti perdere il peg con dollaro molto velocemente. UST è infatti crollata nel giro di pochi giorni. Questo è avvenuto a causa di problemi tecnici della blockchain ed in parte ad un attacco che ha causato uno shock al prezzo.

Le stablecoin algoritmiche sono le più rischiose in assoluto anche se costituiscono un esperimento interessante

Il molti casi il peg viene mantenuto con un meccanismo di signoraggio in cui prezzo viene mantenuto a 1$ aumentando o diminuendo la supply, e bruciando i token come meccanismi di incentivo.

Ci sono dunque rischi di andare in bank run nel caso in cui le condizioni di mercato vanno a incidere sull’offerta E poi naturalmente quelli legati allo smart contract che può funzionare male o essere attaccato.

Da questo ne consegue che le stablecoin algoritmiche hanno un rischio molto elevato di perdita. Alcuni progetti come Tron con la sua stablecoin USDD stanno provando ad adottare un approccio misto andando contemporaneamente a depositare altri asset a garanzia del peg arrivando ad un rapporto di collateralizzazione superiore al 200%.

Naturalmente questo non mette al riparo da rischi, bisogna infatti distribuire più possibile la stablecoin, a limitare la fuoriuscita di capitali per non incorrere in problemi di liquidità.

Stablecoin con sottostante commodity

Si tratta delle stablecoin ancorate alle materie prime. Solitamente i metalli preziosi. Quindi oro, argento, platino, palladio, ecc.

Questo tipo di stablecoin basate su materie prime, si distingue per una corrispondenza tra un token e una precisa quantità di materia prima che ne esprime il controvalore.

L’oro viene custodito da un’autorità terza imparziale atta a garantirne appunto la corrispondenza prima menzionata.

Un esempio lampante di stablecoin ancorata a materie prime è il Petro, lanciato da qualche anno in Venezuela per cercare di mitigare la grave criti economica che funesta il paese sudamericano.

Il Petro è ancorato sul valore del petrolio, commodity di cui il Venezuela è notoriamente ricco.

Una scelta che non è piaciuta ovviamente agli altri stati centrali, soprattutto gli Usa che spingono da tempo per la rimozione di governi socialisti che da anni governano il paese. Sollevando il dubbio sul fatto che il Venezuela ricopra un doppio ruolo: emittente e garante del Petro.

Migliori Stablecoin

Quali sono le migliori stablecoin? Vediamole in rassegna

USD Coin (USDC)

Di tutta risposta rispetto a Binance, anche un’altra Exchange importante, Coinbase, ha lanciato una sua stablecoin: USDCoin. Si tratta della seconda stablecoin per marketcap.

❓StablecoinUSD Coin
📊 SimboloUSDC
💻 BlockchainEthereum, Polygon, Elrond, Avalanche, Solana, Algorand
🥇Tipologia riserve:Titoli stato USA, Depositi in banche

Creata nel 2018, ha in comune con Tether il medesimo scopo di vita e produce dei token di dollaro USA. Ma USDCoin può anche essere riconvertito nei dollari americani.

Ciò significa muovere regolarmente denaro ma anche fornire stabilità in un mercato notoriamente volatile

Ogni USDCoin equivale a un singolo dollaro americano e la trasformazione in dollari statunitensi avviene in 3 step:

  1. sono inviati dollari americani verso il conto bancario di un emittente di token
  2. quest’ultimo utilizza uno smart contract al fine di creare una quantità uguale di USDCoin
  3. l’USDC prodotto viene inviato all’utente e i dollari statunitensi sostituiti vengono tenuti nelle riserve

Rispetto a Tether, tuttavia, USDCoin deve fornire piena trasparenza, lavorando con una serie di istituzioni finanziarie sempre per mantenere solido il rapporto 1:1 con la valuta fiat.

USDC
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Tether (USDT)

Tether è l’esempio più noto di Stablecoin, essendo collegata al dollaro americano. Lanciata nel 2014, fa ormai parte stabile della top five del market cap delle criptovalute.

❓StablecoinTether
📊 SimboloUSDT
💻 BlockchainQuasi tutte
🥇Tipologia riserve:Titoli stato USA, Depositi in banche

E’ stata all’inizio rilasciata sul protocollo di Bitcoin, per poi essere allargate su altre blockchain. Preservando comunque buona parte della sua offerta su Ethreum, nella forma di token ERC-20.

La stablecoin Tether fa parte di diversi protocolli, come TRON, EOS, Solana, OMG Network e Algorand.

Poco dopo essere nata, Tether si è trovata ad affrontare la volatilità che stava contraddistinguendo il dollaro americano per volere di Trump alla Casa bianca. Il quale credeva molto in un “verdone” debole per sollecitare l’economia a stelle e strisce.

USDT

Tuttavia, dal 2019 ha iniziato a ridurre la sua volatilità, anche grazie alla crescita costante del suo volume di trading. Oltre ad una nuova fase vissuta dalle criptovalute, soprattutto quelle legate alla Finanza Decentralizzata.

Paxos Dollar (USDP)

Altra stablecoin da menzionare anche se non è capitalizzata a livello delle altre è Paxos Dollar che poi è stata rinominata in USDP.

❓StablecoinPaxos Dollar
📊 SimboloUSDP
💻 BlockchainEthereum, Polygon, Algorand, Solana, Stellar
🥇Tipologia riserve:Titoli stato USA, Depositi in banche

Non è capitalizzata come USDC e USDT e per questo non accettata in tutti gli exchange. E’ pero molto utilizzata in molte piattaforme Cefi come Nexo e via dicendo.Probabilmente conoscerete o avrete sentito parlare di un altro token che è Paxos Gold, legato al prezzo dell’oro.

USDP è emessa dalla società Paxos Trust Company ed anche questa è certificata. Paxos Trust Company ha, infatti, una società di revisione contabile di verificare in modo indipendente, in momenti specifici, che l’intera fornitura di token USDP sia coerente con gli USD presenti nei conti di riserva presso le banche statunitensi detenuti e gestiti da Paxos.

Paxos USDP

Quindi anche qui massima trasparenza. Paxos non fa riserva frazionaria quindi tutti i depositi sono garantiti al 100% e c’è un corrispondente controvalore depositato in dollari in Banche americane.

Binance USD (BUSD)

Anche Binance USD è una stablecoin ancorata al Dollaro americano. Parliamo di una criptovaluta lanciata da uno degli Exchange più importanti al mondo, Binance, ed offre la possibilità di scambiare ed effettuare transazioni con altri cryptoasset.ù

❓StablecoinBinance USD
📊 SimboloBUSD
💻 BlockchainBNB chain (ex: Binance Smart Chain)
🥇Tipologia riserve:?

Binance USD è stata anche progettata per dare un importante contributo alla finanza decentralizzata.

Per fare ciò, utilizza una rete globale funzionale, la quale offre agli utenti una maggiore accessibilità, flessibilità e velocità rispetto alle transazioni.

BUSD
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Dai

Passiamo quindi ad un tipo di stablecoin differente che è DAI, un esempio di stable sovra collateralizzata.

❓StablecoinDAI
📊 SimboloDAI
💻 BlockchainEthereum
🥇Tipologia riserve:Sovracollateralizzate

E’ una stablecoin backed con collaterale crypto ovvero non ci sono depositi in dollari ma viene creata mettendo a garanzia altri crypto asset che sono volatili. Dai viene quindi creata con una sovracollateralizzazione minima del 150% cioè il controvalore depositato in crypto deve essere più del doppio.

Facciamo un esempio: se vogliamo 1000 DAI dovremo mettere a collaterale almeno 1500$. Questo per contrastare i problemi di volatilità che abbiamo visto prima.

E’ un asset dunque molto più rischioso e molto più volatile. Non sorprende infatti vedere DAI oscillare anche di qualche punto percentuale sotto il dollaro a causa di questo meccanismo che ne determina l’emissione.

Non c’è quindi un audit esterno che garantisce che ci sia la riserva e quindi è considerata dagli analisti molto più risk on.

DAI è collateralizzata da vari token come Ethereum, Compound ed altri. Il funzionamento è abbastanza complesso come quello di Maker e dunque richiede un approfondimento a parte.

L’aspetto se vogliamo positivo è che si tratta di una stable decentralizzata.

Rischi delle Stablecoin

Anche le stablecoin, nonostante abbiano dei vantaggi, presentano dei rischi che è bene conoscere. Ecco i principali:

  • Uno dei primi è quello del cosiddetto rischio percepito. Attenzione agli interessi che si possono guadagnare sulle varie piattaforme. Siamo portati infatti ad associare questi asset a qualcosa che conosciamo come il dollaro o l’euro ad esempio. E quindi siamo portati a pensare che le stablecoin siano sicure al 100% e quindi non ci siano rischi. Dunque avere dei rendimenti del 7-10% o superiori tutto sommato lo consideriamo come qualcosa di imparagonabile rispetto al tenere i soldi in banca che ci rendono lo 0,5% o 1%.
  • L’errore comune è quindi quello di pensare che tutto sommato abbiamo un rischio nullo nel mettere stablecoin in earning rispetto che a tenere soldi in banca che non rendono nulla oltre ai costi del conto, l’inflazione e tutto il resto.
  • Altro pericolo è sulla gestione delle riserve da parte di queste società. Come vengono gestite queste riserve? USDC o Paxos sono certificate ad esempio ma fanno siamo sicuri che USDT abbia effettivamente quel controvalore depositato o garantito? Ricordiamo che USDT ma la stessa USDC fanno riserva frazionaria e dunque non hanno il collaterale depositato al 100%
  • Nessuna assicurazione. Quando mettiamo i soldi in Banca o in un conto deposito abbiamo comunque una assicurazione da parte dello Stato. In Italia ad esempio i depositi sono garantiti fino a 100.000 euro dallo Stato anche in caso di fallimento della Banca. Negli Stati Uniti ad esempio fino a 250.000 $. Se quindi fallisce l’emittente della stablecoin non abbiamo nessuno che ci garantisce. Pensiamo ad esempio a coloro che hanno investito su Terra USD depositando su Anchor Protocol per guadagnare il 20% di interessi. Dopo il fallimento del sistema finanziario di Terra il loro investimento vale Zero, nessuno gli ridà indietro i dollari che avevano scambiato per la stablecoin.
  • alcune società sono controllate da Audit ma non c’è trasparenza su alcuni dati.

Stablecoin: video

Per concludere questa guida abbiamo preparato un video sul nostro canale YouTube dal titolo “Stablecoin: cosa sono e quali sono le più sicure?” che spiega come viene emessa una stablecoin, come funzionano e quali sono le principali da usare nel mercato crypto:

Stablecoin: cosa sono e quali sono le più sicure?
Le stablecoin sono delle criptovalute il cui valore è “ancorato” al valore di un altro asset (valuta FIAT, materia prima) con un tasso di cambio “stabile”.📈…
Stablecoin: cosa sono e quali sono le più sicure?

The video was uploaded on 7/7/2022.

You can view the video here.

The video lasts for 30 minutes and 41 seconds.

Domande frequenti sulle Stablecoin

Cosa sono le stablecoin?

Si tratta di un particolare tipo di criptovalute, ancorate al valore di un asset stabile. Come una valuta FIAT, una materia prima o più criptovalute controbilanciate.

Quali tipi di stablecoin esistono?

Abbiamo tre tipologie: quelle collegate ad una valuta Fiat o ad un metallo prezioso collateralizzati. Quelle collegate a cripto ma sempre collateralizzate e le stablecoin di ultima generazione non collateralizzate.

Conviene investire nelle stablecoin?

Può convenire se si cercano asset stabili da inserire nel proprio portafoglio. Altrimenti, se si cercano asset più volatili, meglio guardare altrove.

Stablecoin

Conclusioni

Le stablecoin sono un particolare tipo di criptovaluta che hanno come caratteristica quella di avere un valore stabile, proprio perché garantito da contromisure. Le quali possono essere valute FIAT, commodities, ma di recente sono state lanciate anche quelle non collateralizzate che cercano di renderle del tutto indipendente.

Tra le stablecoin più importanti abbiamo Tether, Binance Usd e Coinbase Usd.

Investire sulle stablecoin conviene se si cerca un asset stabile da tenere nel portafoglio titoli.

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Esperto di mercati finanziari e trading online Laureato in Economia, mi occupo di mercati dal 2014 e scrivo guide per il sito Webeconomia.it