ETF mercati emergenti: guida completa ai migliori fondi e strategie

Gli ETF sui mercati emergenti rappresentano un’opportunità interessante per gli investitori che desiderano diversificare il proprio portafoglio e partecipare alla crescita economica dei paesi in via di sviluppo.

Questi strumenti finanziari consentono di accedere a un ampio paniere di azioni di società provenienti da nazioni come Cina, India, Brasile, Russia e molte altre, caratterizzate da un forte potenziale di sviluppo. E’ difficile però individuare azioni singole di società legati a questi paesi, perciò un ETF che replica l’andamento di queste può essere un buon compromesso.

Generalmente gli ETF che operano in questi paesi hanno costi più elevati. Per intenderci, non è come investire sui classici fondi MSCI World o simili. Per questo motivo conviene utilizzar quei broker che permettono di negoziare a costi bassi,

Uno di questi è Scalable Capital, una piattaforma semplice da usare, che permette di investire nei paesi emergenti a costi di intermediazione molto bassi.

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Investire in ETF sui mercati emergenti, inoltre, offre la possibilità di cogliere le opportunità di crescita di queste economie dinamiche, ma richiede anche una attenta valutazione dei rischi e una strategia di investimento ben ponderata.

In questa guuda perciò cercheremo di capire come funzionano questi ETF sui mercati emergenti, quali sono le loro caratteristiche e quelli che sono le migliori opzioni disponibili sul mercato per gli investitori italiani.

Cos’è un ETF sui mercati emergenti?

Gli ETF mercati emergenti sono fondi negoziati in borsa che investono nei mercati azionari dei paesi emergenti, con l’obiettivo di replicare l’andamento di indici rappresentativi di queste economie in via di sviluppo.

I mercati emergenti sono nazioni con un PIL pro-capite inferiore alla media dei paesi sviluppati, ma con forti prospettive di crescita economica e demografica. I principali sono Cina, India, Brasile, Russia, Sudafrica, Messico, Indonesia, Turchia, oltre a nazioni dell’Asia, America Latina, Europa dell’Est e Africa.

Gli ETF che investono in questi mercati consentono di accedere facilmente e a costi contenuti al loro potenziale di crescita, puntando su panieri diversificati di titoli azionari. Replicando indici ampi come l’MSCI Emerging Markets o il FTSE Emerging, questi ETF permettono di bilanciare il rischio specifico dei singoli paesi emergenti.

I motivi per cui valutare questo tipo di investimento sono molteplici. I mercati emergenti beneficiano di una crescita economica più rapida rispetto alle economie mature. Hanno una classe media in espansione e rappresentano circa il 60% della popolazione mondiale. Il loro peso nell’economia globale è destinato ad aumentare nei prossimi decenni.

Gli ETF mercati emergenti consentono quindi di cavalcare queste prospettive favorevoli in modo semplice e a costi ridotti. Tuttavia, presentano rischi specifici legati all’instabilità politica e finanziaria di queste economie. È quindi fondamentale un approccio prudente e consapevole.

❓ Cosa sonoFondi negoziati in borsa che replicano passivamente la performance di indici o azioni legati ai paesi emergenti o in via di sviluppo.
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Come scegliere un ETF sui mercati emergenti

Selezionare il miglior ETF sui mercati emergenti richiede un’attenta analisi di diversi fattori chiave che possono influenzare la performance e i rischi associati all’investimento.

ETF Mercati Emergenti

Ecco alcuni fattori che devi considerare prima di investire:

  1. Dimensione e liquidità del fondo: ETF di maggiori dimensioni e con volumi di scambio elevati offrono generalmente una maggiore stabilità e facilità di negoziazione, riducendo il rischio di spread elevati tra i prezzi di acquisto e vendita. Inoltre, fondi più grandi tendono ad avere costi di gestione (TER) più bassi, che possono avere un impatto significativo sui rendimenti nel lungo periodo.
  2. Diversificazione geografica e settoriale: i mercati emergenti comprendono un ampio spettro di paesi con caratteristiche economiche, politiche e sociali diverse. Pertanto, è consigliabile optare per ETF che offrano un’esposizione bilanciata a diversi paesi e settori, al fine di mitigare il rischio idiosincratico legato a singole nazioni o industrie. Una diversificazione adeguata può contribuire a stabilizzare i rendimenti e a ridurre la volatilità complessiva del portafoglio.
  3. Metodo di replica dell’indice: gli ETF possono replicare gli indici in modo fisico, detenendo direttamente i titoli che compongono l’indice, o in modo sintetico, attraverso l’uso di derivati. Gli ETF a replica fisica sono generalmente considerati più trasparenti e meno esposti a rischi di controparte, mentre gli ETF a replica sintetica possono offrire una maggiore efficienza di tracking. La scelta tra le due metodologie dipende dalle preferenze individuali dell’investitore e dalla sua tolleranza al rischio.
  4. Costi di gestione: è di primaria importanza valutare i costi di gestione dell’ETF, espressi dal Total Expense Ratio (TER). Un TER più basso significa che una porzione maggiore dei rendimenti generati dall’ETF viene trasferita agli investitori, anziché essere assorbita dalle commissioni di gestione. Nel lungo termine, anche piccole differenze nei costi di gestione possono avere un impatto significativo sui rendimenti complessivi. Pertanto, a parità di altri fattori, è consigliabile optare per ETF con TER più bassi, al fine di massimizzare i potenziali guadagni.

I migliori indici per gli ETF sui mercati emergenti

Per un investimento nei mercati emergenti tramite ETF, i principali indici di riferimento sono:

  • MSCI Emerging Markets Index: è l’indice più utilizzato, include circa 1.400 titoli large e mid-cap di 24 paesi emergenti. Offre una copertura molto ampia del mondo emerging.
  • FTSE Emerging Index: contiene oltre 2.000 titoli large, mid e small cap di 22 mercati emergenti. Rispetto all’MSCI ha una copertura più estesa sulle small cap.
  • MSCI Emerging Markets Investable Market Index: comprende tutto quello su cui si può investire, in particolare mercati emergenti con oltre 3.200 titoli very large, large e mid-cap. Garantisce la massima diversificazione.
  • MSCI Emerging Markets Asia Index: si focalizza principalmente sui 12 principali mercati emergenti asiatici escludendo America Latina, Europa dell’Est e Africa.
  • MSCI BRIC Index: indice dedicato specificamente ai 4 principali mercati emergenti di Brasile, Russia, India e Cina.

Gli ETF che replicano MSCI Emerging Markets e FTSE Emerging sono i più diffusi e permettono di costruire un portafoglio emergenti in modo semplice e diversificato.

L’Investable Market Index offre esposizione ancora più ampia. Gli indici regionali come Asia ed BRIC consentono di puntare su cluster specifici di mercati emergenti.

Migliori ETF sui mercati emergenti del 2024

Per gli investitori interessati ad accedere alle opportunità di crescita offerte dai mercati emergenti, esistono diversi ETF di alta qualità tra cui scegliere.

Di seguito, analizzeremo nel dettaglio cinque dei principali ETF sui mercati emergenti disponibili sul mercato, valutando le loro caratteristiche, performance e idoneità per diversi profili di investimento.

Prima però ti segnalo alcune delle migliori piattaforme di trading se vuoi iniziare subito ad operare su questi mercati:

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iShares Core MSCI Emerging Markets IMI UCITS ETF

L’ETF iShares Core MSCI Emerging Markets IMI UCITS replica l’indice MSCI Emerging Markets Investable Market Index (IMI), fornendo esposizione very large cap, large cap e mid cap di 24 paesi emergenti.

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💻 Indice di riferimentoMSCI Emerging Markets Investable Market Index
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Con una capitalizzazione di 16,9 miliardi di euro, è uno degli ETF mercati emergenti più grandi e liquidi, e garantisce un’ampia diversificazione con oltre 3.200 componenti. La replica fisica ottimizzata dell’indice abbatte i costi, con un TER dello 0,18% annuo.

L’ETF investe principalmente in titoli azionari cinesi (oltre il 40%), Taiwan, India, Brasile e Sudafrica. I principali settori rappresentati sono finanza, IT, consumi discreti, telecomunicazioni e materie prime.

Dal lancio nel 2014 ha generato un rendimento medio annuo del 5,4%. Nel 2022 ha contenuto le perdite al -11,8% grazie alla diversificazione. È adatto per chi vuole un’esposizione molto ampia ai mercati emergenti con costi ridotti.

Xtrackers MSCI Emerging Markets UCITS ETF 1C

Xtrackers MSCI Emerging Markets UCITS ETF replica l’indice MSCI Emerging Markets, fornendo esposizione large cap e mid cap di 24 paesi emergenti.

👍 ETFXtrackers MSCI Emerging Markets UCITS ETF 1C
💻 Indice di riferimentoMSCI Emerging Markets
TickerXMME
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Con 4,6 miliardi di euro di patrimonio, l’ETF include oltre 1.400 titoli azionari. Anche in questo caso Cina, Taiwan, India e Sudafrica hanno i pesi principali. I settori più rappresentati sono IT, finanza, telecomunicazioni e beni discrezionali.

Il TER dello 0,18% annuo rende l’ETF competitivo sui costi. Dal lancio nel 2017 ha generato un rendimento medio annuo del 4,1%, mentre nel 2022 ha limitato il calo al -14,7%. Può essere una valida alternativa al prodotto iShares.

Amundi MSCI Emerging Markets UCITS ETF

Questo ETF con 2,1 miliardi di euro di patrimonio replica l’indice MSCI Emerging Markets con una strategia a replica sintetica (swap-based), coprendo il rischio di cambio.

👍 ETFAmundi MSCI Emerging Markets UCITS ETF
💻 Indice di riferimentoMSCI Emerging Markets
TickerAEEM
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Investe in un paniere diversificato di oltre 1.400 titoli large e mid-cap di 24 mercati emergenti. Anche in questo caso Cina, Taiwan e India hanno i pesi principali. Finance, IT e consumer discretionary sono i settori più rappresentati.

Con un TER dello 0,20% si posiziona nella media di categoria. Dal lancio nel 2010 ha ottenuto un rendimento medio annuo del 3,8%. Nel 2022 ha contenuto il ribasso al -12,9%. Può rappresentare una valida alternativa agli ETF iShares e Xtrackers.

Lyxor MSCI Emerging Markets (LUX) UCITS ETF

Questo ETF di diritto lussemburghese con 604 milioni di euro di patrimonio replica l’indice MSCI Emerging Markets con una strategia non ottimizzata a replica sintetica (unfunded swap).

👍 ETFLyxor MSCI Emerging Markets (LUX) UCITS ETF
💻 Indice di riferimentoMSCI Emerging Markets
TickerLEMA
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Investe in un paniere diversificato di oltre 1.300 titoli azionari large e mid-cap di 24 paesi emergenti. I pesi principali sono su Cina, Taiwan, India e Sudafrica. Financials, IT e consumer discretionary sono i settori core.

Il TER dello 0,49% annuo è leggermente superiore alla media. Dal lancio nel 2007 ha conseguito un rendimento medio annuo del 4,6%, mentre nel 2022 ha ceduto il -15,3%. Rappresenta una valida alternativa con approccio a replica sintetica.

Vanguard FTSE Emerging Markets UCITS ETF

Questo ETF di Vanguard con 2 miliardi di patrimonio replica l’indice FTSE Emerging cercando di abbattere i costi. Investe in oltre 2.000 titoli azionari large, mid e small cap di 22 mercati emergenti.

👍 ETFVanguard FTSE Emerging Markets UCITS ETF
💻 Indice di riferimentoFTSE Emerging
TickerVFEA
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La distribuzione dei pesi vede ai primi posti Cina, India, Taiwan e Brasile. I principali settori sono finanza, IT, materie prime, beni discrezionali e telecomunicazioni.

Il TER dello 0,22% è leggermente superiore alla media. Dal lancio nel 2012 ha ottenuto un rendimento medio annuo del 5,4%, mentre nel 2022 ha ceduto il -9,4%, grazie alla diversificazione. Rappresenta una valida low cost alternative agli ETF su indice MSCI.

Strategie per investire in ETF mercati emergenti

La diversificazione per ridurre il rischio

Investire in ETF mercati emergenti comporta esporsi a rischi specifici più elevati rispetto ai mercati sviluppati. Una strategia chiave per mitigare questi rischi è quella della diversificazione.

Replicando indici ampi ed estesi a numerosi paesi emergenti, come MSCI Emerging Markets o FTSE Emerging, è possibile ridurre la concentrazione su singoli mercati instabili. Investendo su un paniere diversificato di economie con cicli e driver di crescita differenti, si bilancia il rischio specifico.

Inoltre, è consigliabile affiancare l’investimento in ETF globali mercati emergenti con ETF dedicati a cluster regionali (Asia, America Latina) o singole nazioni. Ciò consente di dosare in modo flessibile l’esposizione a diverse aree.

Infine, gli ETF mercati emergenti vanno integrati in un portafoglio complessivo bilanciato, dove rappresentino solo una quota minoritaria, per limitarne l’impatto potenziale. La diversificazione è essenziale con asset class rischiose.

Piani di accumulo per un approccio graduale

Una modalità consigliata per investire in ETF mercati emergenti è quella di implementare i classici piano di accumulo del capitale (PAC). Con questa strategia si investe con cadenza periodica (mensile o trimestrale o quella che è a seconda del broker) importi prefissati.

Questo approccio graduale presenta diversi vantaggi. Consente di abbassare il prezzo medio di carico sfruttando i ribassi di mercato. Permette anche di ridurre i rischi legati al market timing, distribuendo gli acquisti nel tempo.

Scegliendo un orizzonte temporale di medio-lungo termine (5-10 anni) con un PAC si può allocare una quota significativa in ETF mercati emergenti, beneficiando delle prospettive di crescita e contenendo i rischi di volatilità e drawdown.

Ad esempio con Scalable Capital è facilissimo creare dei piani di accumulo sugli ETF e sfruttare una piattaforma che ha un’ampia scelta e commissioni davvero basse per cominciare.

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Market timing: sfruttare i momenti di debolezza

Un approccio più attivo nell’investimento in ETF mercati emergenti consiste nello sfruttare tecniche di market timing, per identificare i punti di ingresso più convenienti. Certo non è facile identificarli per bene.

Dati i rischi di elevata volatilità, può essere una strategia vincente quella di aumentare l’esposizione nei momenti di panic selling e avversione al rischio, quando le quotazioni risultano depresse. Al contrario, in fasi di euforia e sopravvalutazione può valere la pena ridurre il peso dei mercati emergenti.

Va considerato però che il timing richiede competenze ed esperienza, e non sempre è facile da implementare con successo.

Insomma è più facile dirlo che effettivamente realizzarlo. Sappiamo benissimo che molti investitori si lasciano prendere dai momenti di sconforto in alcuni momenti.

Conviene investire in ETF sui paesi emergenti?

Investire in ETF sui paesi emergenti può essere una scelta interessante per gli investitori che desiderano diversificare il proprio portafoglio e partecipare alla crescita economica di nazioni in rapido sviluppo.

Vediamo qualche vantaggio e svantaggio e poi faremo alcune considerazioni personali

Vantaggi:

  1. Accesso a mercati con significativo potenziale di crescita
  2. Elevato livello di diversificazione geografica e settoriale
  3. Possibilità di apprezzamento del capitale

Rischi:

  1. Maggiore volatilità rispetto ai mercati sviluppati
  2. Rischio valutario associato alle fluttuazioni dei tassi di cambio
  3. Instabilità politica ed economica dei paesi emergenti
  4. Impatto di fattori macro-economici e geopolitici

Come avrai capito, investire in ETF sui paesi emergenti può essere vantaggioso per gli investitori che desiderano diversificare il proprio portafoglio e accedere a mercati ad alto potenziale di crescita.

Tuttavia, è essenziale essere consapevoli dei rischi associati e valutare attentamente il proprio profilo di rischio, gli obiettivi di investimento e l’orizzonte temporale.

Quello che ripetiamo per i mercati tradizionali vale come sempre anche per gli emergenti.

ETF Mercati emergenti: le domande frequenti (FAQ)

Quali sono i principali rischi degli ETF sui mercati emergenti?

I principali rischi includono la volatilità dei mercati, il rischio valutario, i rischi politici e regolamentari, e il rischio di liquidità. Gli investitori devono essere consapevoli di questi rischi e adottare strategie di investimento adeguate per mitigarli.

Come posso integrare gli ETF sui mercati emergenti nel mio portafoglio?

Gli ETF sui mercati emergenti possono essere integrati in un portafoglio diversificato in base agli obiettivi di investimento e alla propensione al rischio dell’investitore.

Quali sono i criteri per selezionare i migliori ETF sui mercati emergenti?

I criteri chiave per selezionare i migliori ETF sui mercati emergenti includono la dimensione e liquidità del fondo, la diversificazione geografica e settoriale, i costi di gestione (TER), e il metodo di replica dell’indice (fisica o sintetica). È importante analizzare attentamente questi fattori prima di investire in un ETF specifico.

Conclusioni

Siamo arrivati alla fine della nostra panoramica sugli ETF dedicati ai mercati emergenti. Investire su questo tipo di prodotti può essere una scelta interessante per gli investitori che desiderano diversificare il proprio portafoglio ed esporsi ai paesi in via di sviluppo.

Ma su quali ETF investire? Per decidere bisogna analizzare alcuni fattori come la dimensione e liquidità del fondo, la diversificazione geografica e settoriale, e i costi di gestione.

In generale potrebbe essere una buona idea integrare questi ETF emergenti all’interno di un portafoglio diversificato, o destinare comunque una piccola quota dei propri investimenti.

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