ETF Bitcoin si possono comprare in Italia?

L’approvazione degli ETF Bitcoin da parte della SEC negli Stati Uniti è un evento storico nel settore delle criptovalute.

Dopo anni di attesa e false partenze, la svolta storica è arrivata: la SEC ha ufficialmente approvato i primi ETF spot su Bitcoin, dando il via libera a 11 prodotti presentati da società come BlackRock, VanEck e Fidelity.

L’approvazione da parte della SEC degli Stati Uniti dei primi ETF spot su Bitcoin ha aperto nuove prospettive anche per gli investitori italiani interessati alle criptovalute.

Si stanno però diffondendo delle informazioni false per gli investitori in Italia. Difficilmente questi prodotti approvati dalla SEC saranno disponibili per gli Italiani. Finora in Europa è possibile accedere a fondi che replicano il prezzo di Bitcoin tramite ETP/ETN.

Analizziamo allora lo stato attuale degli ETF sulle criptovalute in Italia e le opzioni disponibili dopo il via libera oltreoceano.

Perché in Europa non ci sono ETF spot su Bitcoin?

In Europa, a differenza degli Stati Uniti, non è attualmente possibile acquistare ETF spot che replicano direttamente il prezzo di Bitcoin o di altre criptovalute. Questo per due motivi principali.

ETF Bitcoin acquistabili in Italia

In primo luogo, la regolamentazione europea UCITS vieta la creazione di ETF su singoli asset, incluse le materie prime come l’oro. Gli ETF UCITS devono per definizione replicare un paniere diversificato di titoli. Di conseguenza, non è possibile creare fondi spot sul solo Bitcoin che rientrino in questa categoria.

In secondo luogo, le autorità di vigilanza europee finora non hanno approvato ETF sulle criptovalute al di fuori del perimetro UCITS. Negli USA invece la SEC ha dato il via libera, aprendo la strada ai primi fondi spot sul Bitcoin.

Le norme più restrittive in Europa impediscono la creazione di ETF fisici sulle singole criptovalute.

Gli investitori del Vecchio Continente possono al momento ottenere esposizione a Bitcoin e alle altcoin (come Ethereum e Solana) solo tramite ETP (Exchange Traded Products), che però sono prodotti con caratteristiche diverse dagli ETF.

Molti prodotti, inoltre, su broker esteri vengono bloccati per l’assenza del KID (Key Information Document).

Le regolamentazioni Europee: la direttiva UCITS

La direttiva UCITS (Undertakings for the Collective Investment of Transferable Securities) è la normativa europea che regola i fondi comuni di investimento, compresi gli ETF.

Il suo scopo è garantire la massima tutela per i risparmiatori che investono in questi prodotti all’interno dell’Unione Europea. La direttiva UCITS impone stringenti requisiti in termini di trasparenza, composizione del portafoglio, limiti di concentrazione e altre misure prudenziali.

In particolare, essa vieta esplicitamente la creazione di fondi UCITS su singoli asset, incluse le materie prime. Ogni ETF conforme alla direttiva deve per definizione replicare un paniere diversificato di titoli, non potendo concentrare più del 20% del patrimonio su una singola posizione.

Questa regola impedisce di fatto la realizzazione in Europa di ETF spot sul solo Bitcoin o altre criptovalute, che violerebbero i limiti di concentrazione massima stabiliti dalla UCITS.

È per questo che in Europa non è possibile al momento acquistare ETF fisici sulle singole criptovalute, nonostante la recente approvazione negli Stati Uniti. Serve un intervento del legislatore per modificare la normativa.

KID (Key Information Document): cos’è

Il KID (Key Information Document) è il documento contenente le informazioni chiave per gli investitori, obbligatorio per tutti i prodotti finanziari distribuiti nell’Unione Europea.

Introdotto nel 2018 con il regolamento PRIIPs (Packaged Retail and Insurance-based Investment Products), il KID ha sostituito il KIID (Key Investor Information Document) precedentemente richiesto per i fondi UCITS.

Il documento, redatto dall’ideatore del prodotto finanziario, deve essere consegnato agli investitori al dettaglio prima della sottoscrizione, permettendo loro di comprendere caratteristiche, rischi e costi dello strumento.

In particolare, il KID contiene indicazioni su: obiettivi e politica di investimento, scenari di performance, costi totali, profilo di rischio, periodo di detenzione raccomandato. Il linguaggio utilizzato deve essere semplice e di facile comprensione anche per gli investitori meno esperti.

Per questo motivo alcuni broker come ad esempio Degiro o Interactive Brokers hanno bloccato alcuni prodotti in cui mancava questo documento. Ovviamente molti emittenti non hanno alcun interesse a creare i documenti in alcune lingue.

Ad esempio se andiamo su Interactive Brokers e prendiamo l’ETF Bitcoin di Blackrock (IBIT), vedete che ci compare questa schermata:

IBIT su Interactive Brokers

Gli ETP Bitcoin disponibili in Italia ed in Europa

In assenza di ETF spot, gli investitori italiani possono attualmente ottenere esposizione a Bitcoin e ad altre criptovalute attraverso ETP (Exchange Traded Products) come ETN (Exchange Traded Notes) ed ETC (Exchange Traded Commodities).

Questi prodotti replicano indirettamente il prezzo delle criptovalute e sono negoziabili in borsa proprio come gli ETF. I più diffusi sono emessi da società come 21Shares, WisdomTree e VanEck e vengono scambiati sulle piazze di Zurigo, Francoforte, Parigi ed Amsterdam.

Ecco i principali:

Pur non essendo quotati su Borsa Italiana, la maggior parte di questi ETP risulta registrato anche per il mercato italiano, dunque sono acquistabili tramite i principali broker online operanti in Italia.

Si tratta però di prodotti dalle caratteristiche diverse dagli ETF: non detengono fisicamente le criptovalute sottostanti, espongono al rischio di controparte verso l’emittente e non godono delle tutele della normativa UCITS.

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Per iniziare a investire in ETP su Bitcoin ed altre criptovalute puoi utilizzare ad esempio Scalable Capital che offre la possibilità di negoziar ETP su varie crypto sulla borsa di Monaco e di Francoforte (XETRA).

Differenze tra ETP ed ETF Spot

Gli ETP (Exchange Traded Products) come ETN ed ETC differiscono sotto diversi aspetti dagli ETF spot che replicano fisicamente il possesso dell’asset sottostante:

  • Collateralizzazione: gli ETF detengono (o possono) direttamente le attività sottostanti, gli ETP no.
  • Rischio emittente: gli ETP espongono al rischio di insolvenza del soggetto emittente, che potrebbe non onorare gli impegni. Con gli ETF il patrimonio è segregato ed è diviso da quello dell’emittente.
  • Costi: mediamente gli ETP hanno costi di gestione e commissioni più elevate rispetto agli ETF.
  • Efficienza di replica: gli ETF replicano perfettamente il prezzo spot del sottostante, gli ETP possono presentare discrepanze.
  • Normativa: gli ETF godono delle tutele UCITS, gli ETP no.

La differenza principale, quindi, sta nel fatto che gli ETP non detengono direttamente l’asset replicato, con implicazioni su sicurezza, costi ed efficienza. Gli ETF spot sono sempre preferibili, ma in Europa sono ancora non disponibili sulle criptovalute.

Gli ETF Bitcoin approvati negli USA

Come sapete questo 2024 ha segnato una svolta epocale per il mondo degli ETF sulle criptovalute, con l’approvazione da parte della SEC (Securities and Exchange Commission) americana dei primi ETF spot su Bitcoin.

In totale sono 11 i prodotti che hanno ottenuto il via libera per la quotazione sulle borse statunitensi. Per completezza vi riportiamo l’elenco che abbiamo aggiornato anche nella pagina di quotazione ETF in tempo reale disponibile su Webeconomia:

Si tratta di ETF che acquistano e detengono fisicamente i Bitcoin sottostanti, replicandone fedelmente il prezzo spot.

Consentono quindi per la prima volta agli investitori retail di esporsi alle criptovalute con la stessa facilità con cui si comprano azioni o obbligazioni.

Perché gli ETP in Europa su Bitcoin non stanno avendo successo

In Europa ci sono da tempo già questi tipi di strumenti che permettono di investire su Bitcoin, ma non sembrano aver avuto questo grosso successo. Cerchiamo di capire perché.

Costi elevati

Uno dei principali motivi per cui gli ETP su Bitcoin in Europa non hanno riscosso grande successo è l’elevato livello dei costi associati a questi prodotti. Il TER (total expense ratio) medio dei 10 maggiori ETP europei sulle criptovalute attualmente esistenti è superiore all’1%.

Si tratta di una commissione di gestione molto alta, soprattutto se confrontata con quella prevista per gli ETF statunitensi che partono da 0,25%.

Questo rende i prodotti europei decisamente meno competitivi e attraenti per gli investitori. In un contesto di mercato difficile come quello attuale, con la volatilità delle criptovalute, costi così elevati scoraggiano l’investimento in questi strumenti.

Struttura non ottimale

Va considerato che ETP e ETN hanno una struttura finanziaria differente dagli ETF. Mentre il capitale investito in un ETF è protetto e segregato, gli ETP sono strutturati come titoli di debito e pertanto espongono l’investitore al rischio di insolvenza dell’emittente.

In caso di fallimento della società emittente, chi detiene quote di ETP o ETN rischia dunque di perdere il capitale investito. Si tratta di un profilo di rischio che non incentiva certo gli investitori retail ad acquistare questi prodotti.

Dimensioni ridotte

In aggiunta ai due elementi sopra menzionati, va detto che il mercato europeo dei futures ETP e ETN su Bitcoin è tuttora di dimensioni molto ridotte. Il maggiore ETP sulle criptovalute presente in Europa vanta un patrimonio gestito di appena 1 miliardo di Euro.

Numeri lontani dai volumi miliardari che si attendono per gli ETF che verranno lanciati sul mercato americano, sempre che abbiano successo.

Conclusioni

Per il momento gli investitori italiani possono solo accedere indirettamente agli asset digitali tramite ETP con un livello di sicurezza inferiore rispetto agli ETF.

Ma le autorità europee potrebbero presto seguire l’esempio americano, aprendo anche qui le porte agli ETF spot sulle criptovalute. Una svolta attesa da molti risparmiatori desiderosi di integrare Bitcoin ed Ethereum nei propri portafogli in totale sicurezza.

A queste condizioni, tanto vale sforzarsi di comprendere la natura di Bitcoin e comprare BTC direttamente.

Per il momento potete trovare questi ETP su questi broker regolamentati:

Digital marketing specialist | Blockchain enthusiast | Mi occupo di temi legati alla finanza personale, investimenti e trading sulle criptovalute.