KYC: Know Your Customer

L’acronimo KYC indica “Know Your Customer”, ovvero la procedura di verifica dell’identità richiesta da banche, intermediari finanziari ed exchange crypto per conoscere i propri clienti.

Il KYC è un processo fondamentale per gli operatori finanziari, volto ad acquisire informazioni dettagliate sui propri clienti. Serve per adempiere agli obblighi antiriciclaggio e contrastare attività illecite.

Vedremo nel dettaglio cos’è il KYC, quando si applica, come avviene la verifica dell’identità e quali informazioni vengono richieste. Analizzeremo anche pro e contro, e come Exchange crypto e banche gestiscono i dati raccolti.

Cos’è il KYC e a cosa serve

Il KYC, acronimo di “Know Your Customer”, è la procedura di verifica dell’identità richiesta da banche, intermediari finanziari ed exchange crypto per identificare e conoscere i propri clienti.

Si tratta di un processo fondamentale volto ad acquisire informazioni dettagliate sui clienti di una banca o piattaforma finanziaria. Serve principalmente per adempiere agli obblighi previsti dalla normativa antiriciclaggio e per contrastare potenziali attività finanziarie illecite come riciclaggio di denaro sporco, evasione fiscale, finanziamento al terrorismo.

KYC: Know Your Customer

Attraverso la raccolta di dati anagrafici, documenti di identità e altre informazioni, il KYC permette agli intermediari finanziari di certificare l’identità degli utenti, valutare il loro profilo di rischio ed evitare frodi o utilizzi impropri dei servizi. Viene svolto durante la fase di onboarding di un nuovo cliente, ma prevede anche controlli successivi periodici.

Oltre a proteggere l’operatore finanziario, il KYC serve anche a tutelare gli interessi dei clienti, garantendo un contesto più sicuro per le transazioni ed evitando che i loro dati vengano utilizzati per scopi fraudolenti. Un processo ormai imprescindibile nel settore bancario e fintech.

👍 Cosa èProcedura di verifica dell’identità richiesta da banche, intermediari finanziari ed exchange crypto
✅ DocumentiDocumenti identità (carta di identità / passaporto / patente) e Prova di residenza (estratto conto banca, bolletta)
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Procedura KYC nelle Banche e nelle Istituzioni Finanziarie

Il KYC è un processo fondamentale per il settore bancario e finanziario. Ogni banca o istituzione finanziaria è tenuta per legge ad effettuare la verifica dell’identità della clientela, sia durante l’apertura di nuovi rapporti che nel corso della relazione.

Ciò avviene attraverso procedure standardizzate volte ad acquisire tutte le informazioni necessarie sui clienti. Lo scopo è prevenire attività di riciclaggio di denaro e finanziamento di organizzazioni criminali, oltre che tutelare la banca stessa da potenziali rischi reputazionali e legali.

Il KYC viene svolto da personale qualificato e prevede l’utilizzo di database e software avanzati per l’analisi dei profili di rischio. Ogni banca definisce una propria policy per stabilire quali controlli effettuare e con quale frequenza rinnovarli, nel rispetto delle normative antiriciclaggio.

Il processo di verifica dell’identità

Il cuore del KYC bancario è il processo di verifica dell’identità del cliente. Questo prevede la raccolta di dati anagrafici completi, copia di documenti di identità validi, indirizzo di residenza e domicilio.

Può essere richiesta anche documentazione sulla occupazione lavorativa e la dichiarazione dell’origine dei fondi che si intende movimentare. La verifica avviene sia tramite l’esame dei documenti che consultando banche dati pubbliche e private.

In alcuni casi può essere prevista una intervista con il cliente. Obiettivo di questa fase è accertare in modo inequivocabile l’identità della persona e valutarne l’affidabilità.

Documentazione richiesta per il KYC

Per il KYC bancario i documenti standard richiesti ai clienti sono:

  • documento di identità valido (carta d’identità, passaporto, patente),
  • tesserino del codice fiscale,
  • certificato di residenza o indirizzo completo di domicilio,
  • dati sull’occupazione lavorativa.

Possono essere richiesti anche documenti specifici a seconda del profilo del cliente, come visura camerale per aziende o dichiarazione dei redditi per lavoratori autonomi.

È importante che la documentazione sia chiara, leggibile e in corso di validità. La banca può richiedere ulteriori approfondimenti se emergono elementi di rischio dai controlli.

Normativa KYC e Obblighi delle Banche

L’obbligo di effettuare la verifica dell’identità della clientela è sancito per le banche dal Decreto Legislativo n. 231 del 2007, che recepisce a livello nazionale le direttive europee antiriciclaggio.

Le istituzioni finanziarie devono identificare il cliente e verificarne l’identità prima di aprire rapporti continuativi o effettuare operazioni una tantum di valore significativo.

Sono previsti controlli costanti e approfonditi sui profili di rischio. Le banche che non rispettano tali obblighi possono andare incontro a sanzioni amministrative pecuniarie elevate da parte delle autorità di vigilanza.

KYC nel Mondo delle Criptovalute

Anche gli exchange di criptovalute e i servizi legati alle crypto-assets sono tenuti ad applicare procedure di KYC per identificare i propri utenti.

Ciò avviene in ottemperanza alle normative antiriciclaggio e per garantire la legalità delle transazioni in un settore di recente affermazione e dai contorni non sempre ben definiti. Il mondo crypto presenta infatti rischi specifici di utilizzo per attività illecite che il KYC contribuisce a prevenire.

L’Importanza del KYC negli exchange crypto

Per gli exchange di criptovalute il KYC è uno strumento fondamentale per garantire la conformità normativa e tutelarsi da potenziali implicazioni legali.

Consente di certificare l’identità degli utenti e analizzarne il profilo di rischio prima di autorizzare l’operatività sulla piattaforma. Ciò riduce il rischio che la piattaforma venga utilizzata per riciclaggio di denaro sporco o altre attività illegali connesse alle crypto, aspetto critico per la credibilità e sostenibilità dell’exchange.

Un processo KYC efficace infonde fiducia negli utenti e permette la collaborazione con istituzioni finanziarie tradizionali.

Exchange con e senza KYC

Esistono exchange che richiedono una completa verifica KYC prima di aprire un account, ecco i principali:

EXCHANGE
CARATTERISTICHEVANTAGGI
Più grande exchangeNumerose criptovaluteISCRIVITI
In evidenza
Crypto IndexExchange EuropeoISCRIVITI
App facile da usareCarta VISAISCRIVITI
Criptovalute principaliFacile da usareISCRIVITI

Altri applicano procedure più leggere, richiedendo solo email e numero di telefono.

Ce ne sono poi alcuni, detti “no-KYC”, che consentono un certo volume di transazioni anche senza fornire documenti né effettuare verifiche. Tuttavia presentano limitazioni operative e non garantiscono piena conformità normativa.

Gli exchange senza KYC espongono maggiormente l’utente al rischio di truffe e frodi. Grazie all’identificazione dei clienti è più difficile che fondi rubati o di origine criminale entrino nel sistema. Il KYC è quindi uno scudo protettivo sia per le piattaforme crypto che per gli utenti.

Tempi per il KYC e motivi del rifiuto

Quanto tempo richiede completare la verifica KYC? Dipende molto dall’efficienza dei controlli automatici e della eventuale revisione manuale. In genere il processo impiega da pochi minuti a un massimo di 2-3 giorni lavorativi.

Gli exchange crypto più avanzati grazie all’intelligenza artificiale riescono a finalizzare la verifica in tempo reale. Per le banche tradizionali i tempi sono più lunghi, anche 1-2 settimane.

Può capitare che la procedura KYC venga rifiutata. Le cause principali sono:

  • Dati anagrafici mancanti o non corrispondenti al documento
  • Documento di identità scaduto o illeggibile
  • Selfie non abbinabile alla foto sul documento
  • Sospetti su origine dei fondi dichiarata
  • Presenza nelle liste antiriciclaggio o precedenti penali

In caso di rifiuto, le piattaforme sono tenute per legge a chiudere il conto appena aperto e interrompere qualsiasi rapporto con l’utente. Quest’ultimo dovrà eventualmente fornire nuova documentazione valida per sbloccare l’accesso.

Sicurezza e rischi del KYC

Il processo KYC prevede la condivisione di dati personali sensibili come documenti di identità e indirizzo di residenza. Ciò solleva preoccupazioni sulla tutela della privacy.

I rischi principali sono:

  • Attacchi hacker per sottrarre i database KYC degli intermediari finanziari
  • Violazioni o cattivo utilizzo dei dati raccolti da parte delle aziende
  • Diffusione dei dati a terze parti senza consenso

Per ridurre tali rischi, gli operatori fintech e crypto più affidabili adottano rigorose misure di sicurezza come crittografia dei dati e accessi limitati ai database. Fondamentale anche disporre di una Policy sulla Privacy che specifichi come verranno utilizzati i dati.

Bisogna quindi scegliere con attenzione la piattaforma a cui fornire i propri documenti, prediligendo quelle con forti certificazioni sulla sicurezza IT e chiare policy sulla gestione dei dati personali.

KYC: le domande frequenti (FAQ)

Cos’è il KYC e perché è importante?

KYC, acronimo di “Know Your Customer”, è una procedura utilizzata da banche e istituzioni finanziarie per verificare l’identità dei propri clienti. È essenziale per prevenire il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.

Quali documenti sono generalmente richiesti per il KYC?

Per il KYC sono generalmente richiesti documenti d’identità validi (carta d’identità, passaporto), prova di residenza (bollette, estratti conto) e, in alcuni casi, informazioni aggiuntive sulla fonte dei fondi.

È possibile utilizzare piattaforme di criptovalute senza KYC?

Esistono alcune piattaforme di criptovalute che non richiedono il KYC, ma sono generalmente limitate in termini di funzionalità e importi. Le principali piattaforme richiedono il KYC per garantire la sicurezza e la conformità con le normative.

KYC: riepilogo

Conclusioni

In questa guida abbiamo spiegato cos’è il KYC, una procedura chiave nel settore finanziario, che permette di conoscere l’identità degli utenti e contrastare attività criminali.

Il KYC è una procedura fondamentale che svolge un ruolo cruciale nella prevenzione del riciclaggio di denaro e altre attività illecite. Le banche, le istituzioni finanziarie e le piattaforme di criptovalute devono adottare misure KYC efficaci per garantire la sicurezza e la conformità con le normative vigenti.

Nonostante qualche rischio privacy, i vantaggi superano gli svantaggi. Scegliendo operatori affidabili, si può completare il KYC in sicurezza e accedere ai servizi finanziari nel rispetto delle normative.

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Giuseppe Greco
Esperto di mercati finanziari e trading online Laureato in Economia, mi occupo di mercati dal 2014 e scrivo guide per il sito Webeconomia.it