Inflazione USA al 9,1% (CPI), Bitcoin e Crypto stabili

Sono arrivati nella giornata di ieri i dati sull’Inflazione USA di Giugno con il CPI index che si attesta al 9,1%, in aumento rispetto al mese precedente.

E’ un dato record, quello pubblicato dal Bureau of Labor Statistics, che mostra come l’inflazione sia ormai galoppante e superiore rispetto al dato dell’8,8% che ci si aspettava. E’ l’incremento più alto del Consumer Price Index in un anno che non si verifcava dal 1981.

Probabilmente ora ci vorrà un intervento della FED che potrebbe decidere ancora una volta di alzare i tassi con ripercussioni negative su tutti gli asset rischiosi.

Cosa significa questo per le criptovalute e per i mercati? Analizziamo a mente fredda cosa può succedere a Bitcoin e alle crypto.

Inflazione USA - CPI 9,1%

Nonostante i dati negativi sull’inflazione Bitcoin ha retto attestandosi ad un prezzo di 20.000 $. Chi vuole investire su BTC e su altre crypto può usare piattaforme regolamentate come eToro (clicca qui per attivare un conto demo gratuito).

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Come hanno reagito i mercati al dato sull’Inflazione USA

I mercati hanno reagito come ci si aspettava ovvero con un calo a causa dell’incertezza e alla necessità di probabili politiche monetarie ancora più restrittive. Possiamo vedere in queste tabelle l’andamento dei mercati che sono tutti in calo:

Mercati - 14 Luglio 2022

Male il mercato azionario così come i futures legati agli indici americani come il Dow Jones e l’S%P 500. Naturalmente anche il Nasdaq 100 registra un calo superiore al 2% così come il mercato delle criptovalute ormai strettamente collegato all’indice dei titoli tecnologici

La paura è sempre quella che la banca centrale Statunitense, quando saranno annunciati i dati del FOMC a fine mese, possa aumentare ancora una volta i tassi nel tentativo di arginare lo squilibrio tra domanda e offerta.

Potete trovare i dati completi sull’inflazione sul sito ufficiale oppure riepilogati qui sotto nella tabella riepilogativa:

Tabella Inflazione USA - Voci categorie

Che succederà ora a Bitcoin e alle crypto?

Ormai siamo abituati alle reazioni di Bitcoin e delle crypto ogni volta che ci sono i dati FOMC oppure sull’inflazione USA.

In questi anni Bitcoin ha dimostrato di non essere assolutamente uno strumento contro l’inflazione, anzi è ormai considerato a tutti gli effetti un asset Risk-Om.

Subito dopo le pubblicazioni dei dati sull’Inflazione attorno alle 14.30 – 15 il prezzo di Bitcoin è crollato di circa 1000 dollari fino a 19,100 $ circa per poi risalire. Le altcoin hanno invece subito cali più importanti.

Tuttavia in serata il prezzo di BTC è risalito attorno ai 20.000 $ così come Ethereum che ha mantenuto il supporto attorno ai 1050 – 1100 $. E’ un comportamento che molti analisti non si aspettavano e tutto sommato Bitcoin ha retto. Le aspettative erano quelle di un crollo più marcato delle crypto, cosa che non è avvenuta in maniera netta.

Molti analisti prevedono che al 60% la FED alzerà i tassi di 100 punti base. Tutta questa serie di dati negativi stanno influenzando tutti i mercato costringendo gli investitori a rifugiarsi in asset meno rischiosi.

Naturalmente non sappiamo se BTC ha raggiunto il bottom in questo ciclo di mercato, vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni.

Vediamo intanto alcuni dati su Bitcoin:

Per saperne di più potete consultare la nostra guida su Come comprare Bitcoin, come fare e dove acquistare.

Conclusioni

Continueremo ad occuparci di tutti gli aggiornamenti sulle criptovalute gli ultimi aggiornamenti con le previsioni sul prezzo.

Vi ricordiamo che le previsioni degli analisti non devono essere considerate come un consiglo finanziario, ognuno deve fare le proprie valutazioni in tema di investimenti.

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