Facebook lancerà una sua criptovaluta: ma lo scetticismo non manca

Facebook continua ad evolvere. Da piattaforma nata per gioco dalla mente di Mark Zuckerberg e di alcuni colleghi del college, a Social network che va verso i 3 miliardi di utenti. Tutti propensi a mettere in piazza la propria esistenza, a colpi di video e foto. Poi negli anni sono giunti altri servizi extra, come Marketplace, che consente di mettere in vendita propri prodotti nuovi o usati. E la possibilità di inviare denaro tramite chat.

Certo, non sono mancate ripetute accuse di violazione della privacy, alle quali Facebook ha cercato di rispondere come poteva. Ora arrampicandosi sugli specchi, ora ammettendo le proprie colpe, ora mostrando la propria innocenza.

Il Social sa che sul web occorre sempre evolversi per non sparire. E vuole buttarsi a capofitto sulla novità economica del momento: le criptovalute. Monete digitali nate nel 2008 dalla mente del misterioso Satoshi Nakamoto, al fine di sottrarre potere alle banche e creare un sistema monetario decentrato e democratico. Sebbene alcuni punti siano stati disattesi nel concreto. Ma senza un po’ di utopia e qualche delusione, non si fanno le rivoluzioni.

E così, il gigante dei social media Facebook ha fatto un altro passo in avanti verso il mondo delle criptovalute con la sua ultima acquisizione: un team dietro una startup blockchain con base a Londra.

Secondo quanto riportato, Facebook ha ingaggiato silenziosamente il team di Chainspace. Come dicevamo, una piccola startup fondata da ricercatori dell’università di Londra. L’azienda ha chiaramente grandi ambizioni nello spazio crittografico e una mossa diretta nella blockchain è un altro indicatore che Facebook ha piani per i suoi propri prodotti crittografici.

Chainspace ha pubblicato un whitepaper nel mese di agosto 2017 che descrive i loro piani per una “piattaforma di contabilità distribuita per alta integrità elaborazione trasparente delle transazioni all’interno di un sistema decentralizzato.”

Sebbene piuttosto vago, il concetto è simile a molte delle principali criptovalute che mirano a migliorare la velocità delle transazioni sulle piattaforme esistenti. Il rapporto ha poi aggiunto che quattro dei cinque ricercatori che hanno scritto il whitepaper for Chainspace si stava unendo al gruppo blockchain di Facebook.

Facebook ha precedentemente confermato i suoi piani per blockchain: “Come molte altre società, Facebook sta esplorando i modi per sfruttare il potere della tecnologia blockchain. Questo nuovo piccolo team sta esplorando molte diverse applicazioni. Non abbiamo altro da condividere”.

Ha aggiunto che non c’è stata alcuna acquisizione della tecnologia Chainspace, solo il personale. Non è stato inoltre menzionato il finanziamento, sebbene Chainspace fosse in procinto di organizzare un primo round di finanziamento di meno di $ 4 milioni secondo Cheddar. Questa non è la prima volta che Facebook ha osservato lo spazio blockchain.

La sua divisione occupa attualmente circa 40 persone ed è probabile che si espanderà di nuovo quest’anno. Ulteriori acquisizioni sono già in corso e Facebook ha già intrattenuto colloqui con la piattaforma di pagamenti basata su blockchain: Algorand. Come riportato in precedenza da Bloomberg, Facebook sta già esplorando la propria criptovaluta che inizialmente verrebbe utilizzata per le rimesse sulla sua piattaforma di messaggistica WhatsApp in determinati mercati.

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La criptovaluta Facebook sarà decentralizzata?

Il nuovo crypto è probabilmente uno stablecoin del dollaro per competere con Tether. La compagnia è stata recentemente afflitta da problemi di privacy, quindi non sarebbe stata una piattaforma ideale per le valute decentralizzate.

È probabile che qualsiasi criptazione di Facebook alla fine sia altamente centralizzata e controllata dall’azienda. È stato accusato di censura e manipolazione in passato insieme alla coltivazione di dati personali che rende Facebook l’antitesi completa della criptovaluta. In ogni caso è solo una questione di tempo prima che il più grande social network al mondo lanci il proprio denaro digitale e si unisca alla sempre crescente crittografia industria.

Del resto, anche Ripple può essere considerata l’antitesi delle criptovalute. Visto che è controllata centralmente da laboratori con sede a San Francisco. E, paradossalmente, fornisce la propria blockchain a quegli attori che dovrebbe combattere: le banche e Money transfer.

Eppure, malgrado ciò, Ripple è la terza criptovaluta per capitalizzazione di mercato. Con 12.965.110.153 USD al momento della scrittura. Per alcuni mesi, ha anche scavalcato quella che è seconda da un bel po’: Ethereum. E oggi tutto sommato vi dista solo per circa 1,3 miliardi di dollari.

Dovrebbe chiamarsi Facecoin e arriverà tra fine 2019 e inizio 2020

Il nome della criptovaluta partorita dalla sempre vivida mente di Mark Zuckerberg e del suo staff potrebbe chiamarsi FaceCoin. E dovrebbe essere lanciata entro il 2019 o inizio 2020. Lo scopo è anche quello di contrastare la concorrenza di Telegram e Signal, altre app di messaggistica che pure stanno lavorando per creare una propria criptovaluta. Del resto, ormai la blockchain è un sistema ben collaudato. E con qualche accorgimento e un po’ di investimenti, ognuno può creare la propria moneta digitale. Il successo concreto è poi altra questione.

In realtà, già in passato Facebook ha provato a buttarsi nel mondo delle monete virtuali. Si pensi a Facebook Credits, lanciata nel 2011 ma durata appena due anni. Poi è arrivato Facebook Gifts e infine i pagamenti via Messenger testati negli Usa nel 2015 ed estesi in Europa due anni dopo.

Ora però, i tempi sembrano più maturi. Anche perché le criptovalute sono diventate una realtà collaudata. Che stuzzica a tanti. Soprattutto da quando la regina delle criptovalute, Bitcoin, ha sfiorato i 20mila dollari di valore.

FaceCoin sarebbe basata sulla blockchain, il sistema della catena dei blocchi alla base di tutte le criptovalute, che garantisce tracciabilità e sicurezza. Inoltre, come detto, si tratterebbe di uno stablecoin. Cioè una moneta digitale sostenuta da un paniere di beni fisici come il dollaro statunitense o l’oro. In stile Tether.

Ciò significa che Facecoin non otterrà mai la piena indipendenza da alcun governo, azienda o fornitore di servizi finanziari. Né avrà un creatore anonimo (che potrebbe anche non esistere più). I token digitali coniati da qualsiasi azienda verranno pianificati centralmente. La loro offerta non sarà limitata, e non sarà un sistema monetario neutrale ad accesso aperto. E ciò varrà anche per Gram e MobileCoin, rispettive criptovalute di Telegram e Signal.

Insomma, Facebook è pronta a far parlare di sé non solo come Social ma anche come criptovaluta. Chi vivrà, vedrà. E forse utilizzerà Facecoin.

Quotazione di Facebook in Borsa