Anche Knorr lascia l’Italia: Unilever preferisce il Portogallo

Dopo la batosta elettorale incassata alle elezioni europee dal Movimento cinque stelle che dirige (un deludente 17%, rispetto al doppio dei voti presi dalla Lega e dal 23% incassato dal redivivo Partito democratico), Luigi Di Maio è nell’occhio del ciclone anche per le varie vertenze sindacali che stanno fallendo una dopo l’altra.

Ricordiamo infatti che il giovane Vice Ministro della Repubblica nato ad Avellino e residente a Pomigliano d’Arco (comune a Nord di Napoli, peraltro paradossalmente storica sede della FIAT), ricopre anche il doppio ruolo di Ministro del lavoro e dello sviluppo. Ruolo in Italia quanto mai delicato.

Del resto, Di Maio aveva già subito le critiche da parte dei detrattori del reddito di cittadinanza. Misura posta come bandiera dei Pentastellati ma da molti osteggiata in quanto disincentiverebbe la ricerca di un lavoro da parte dei giovani. Essendo vista come una misura sostanzialmente assistenzialista. Altra critica riguarda il Decreto dignità, reo per molti di disincentivare, questa volta, le assunzioni da parte dei datori di lavoro. In quanto toglie una parte di quella flessibilità che loro hanno sempre, ovviamente, sostenuto.

Se ciò riguarda il Ministero del lavoro, però, altre note stonate arrivano dall’altro Dicastero che presiede: il Ministero dello sviluppo. Infatti, nelle ultime settimane sono tante le vertenze sindacali che stanno fallendo.

Maccaferri, Savio, AncelorMittal (Ilva), Pernigotti, Whirlpool, Mercatone Uno. I casi iniziano a diventare tanti, troppi. Molto clamore hanno suscitato gli ultimi due, in quanto la Whirlpool a Napoli impiega 420 addetti, ai quali occorre sommare l’indotto. Inoltre, la sede ricade in una area della città partenopea già soffocata dal degrado post-industriale, come Napoli Est (la sede si trova a Via Argine, nel difficile quartiere di Ponticelli).

Per quanto concerne Mercatone Uno, invece, sono stati chiusi 55 punti di vendita in tutta Italia. Con i dipendenti avvisati mediante un messaggino su WhatsApp.

Tra le varie accuse rivolte a Di Maio, la più frequente è la mancata vigilanza dopo gli accordi presi. Il più polemico è l’ex Ministro dello sviluppo Carlo Calenda, che ritiene responsabile l’attuale collega di non aver vigilato a dovere sul mantenimento delle promesse fatte in sede di accordo. Ma, soprattutto, di aver piazzato un inesperto a seguire le vertenze al posto di una persona che era lì da vent’anni. E che egli stesso aveva confermato quando andò al Ministero.

Ma c’è un’altra grana che ora esplode sotto la poltrona del Ministro. La vertenza Knorr. Un caso che fa discutere anche per la popolarità del prodotto. Chi non ha mai mangiato il brodo col famoso dado? Ecco cosa sta succedendo su questo fronte.

Knorr lascia l’Italia e sceglie il Portogallo

Dopo 54 anni il dado Knorr dice addio all’Italia. La Uniliver, proprietaria del marchio dal 2000, ha infatti deciso di lasciare lo stabilimento di Sanguinetto, in provincia di Verona, e delocalizzare la produzione del celebre dado vegetale in Portogallo.

Il motivo è sempre lo stesso: il costo del lavoro, che in Portogallo costa meno che in Italia. Uniliver viaggia spedita verso la terra lusitana 76 dei 161 addetti sono già rientrati nel licenziamento collettivo. Per dirla alla Totò, un vero “brodo di lacrime”.

Tutto è però I problemi erano iniziati già un anno fa quando Unilever Manifacturing Italia aveva chiuso una vertenza per 28 esuberi. Uniliver, nella persona di Gianfranco Chimirri, al Sole 24 ore ne aveva fatto una questione di contingenza di mercato: «rilevanti difficoltà riscontrate a livello europeo e italiano nel settore dei dadi da brodo tradizionali, che hanno portato ad una diminuzione del fatturato di più del 10% in due anni, e dall’ esigenza di rispondere alle mutate esigenze del mercato».

Oggi, Uniliver smentisce la chiusura totale dello stabilimento di Sanguinetto. Continuerà, dice, con le altre produzioni. Ossia i dadi «jelly» (quelli gelatinosi), i risotti in busta e le marmellate (per conto terzi).

Knorr chi è

Knorr è un marchio tedesco di alimenti e bevande. È di proprietà della società anglo-olandese Unilever dal 2000, quando quest’ultima ha acquisito Best Foods, escluso il Giappone, dove è stato concesso in licenza da Ajinomoto.

Produce zuppe disidratate e miscele di pasti, cubetti di brodo e condimenti. E’ nota col nome di Royco in Indonesia e nei Paesi Bassi, e come Continental in Australia. Korrorr è prodotta anche in India e Pakistan.

Knorr storia

Knorr è stata fondata nel 1838 da Carl Heinrich Theodor Knorr. La sede centrale di Knorr si trova a Heilbronn, in Germania. I prodotti precedentemente venduti con il marchio Lipton vengono ora assorbiti nella linea di prodotti Knorr.

Con vendite annuali che superano i 3 miliardi di euro, Knorr è il marchio più venduto di Unilever. Una società israeliana con sede a Haifa, Israel Edible Products, produce zuppe kosher per Knorr vendute in Israele e negli Stati Uniti.

Nel 1912 fu introdotto il primo cubo di Knorr Bouillon. Carl Heinrich Knorr iniziò a sperimentare con l’essiccazione di verdure e condimenti per preservare la nutrizione e il sapore, che portò al primo lancio di zuppe secche di Knorr nell’Europa continentale nel 1873.

Il cubetto di brodo è tipicamente fatto di verdure, carne e pesce. disponibile in tutto il mondo. Nel 1957, i marchi principali di Knorr, come il brodo e le zuppe, furono venduti in otto paesi e nel 2000 i prodotti Knorr furono venduti in quasi 90 paesi in tutto il mondo. In Giappone, Knorr è di proprietà di Ajinomoto.

Uniliver chi è

Unilever è una società transnazionale britannica di beni di consumo con sede a Londra, Regno Unito e Rotterdam, Paesi Bassi. I suoi prodotti includono cibo e bevande (circa il 40% dei ricavi), detergenti, prodotti di bellezza e prodotti per la cura personale. È la settima società più importante in Europa.

Unilever è una delle più antiche compagnie multinazionali; i suoi prodotti sono disponibili in circa 190 paesi.

Unilever possiede oltre 400 marchi, con un fatturato nel 2017 di 53,7 miliardi di euro e tredici marchi con vendite superiori a un miliardo di euro: Ax / Lynx, Dove, Omo, gelati Heartbrand, Hellmann’s, Knorr, Lipton, Lux, Magnum, Rexona / Degree, Sunsilk e Surf.

È una società con doppia quotazione costituita da Unilever plc, con sede a Londra, e Unilever N.V., con sede a Rotterdam. Le due società operano come un’unica azienda, con un consiglio di amministrazione comune. Unilever è organizzato in quattro divisioni principali: Foods, Refreshment (bevande e gelati), Home Care e Beauty & Personale care.

Dispone di strutture di ricerca e sviluppo nel Regno Unito (due), nei Paesi Bassi, in Cina, in India e negli Stati Uniti.

Unilever storia

Unilever è stata fondata il 2 settembre 1929 dalla fusione della margarina olandese Margarine Unie e della britannica soapmaker Lever Brothers. Durante la seconda metà del 20 ° secolo l’azienda si diversificò sempre più dall’essere un produttore di prodotti a base di oli e grassi e ne ampliò le operazioni in tutto il mondo.

Ha realizzato numerose acquisizioni aziendali, tra cui Lipton (1971), Brooke Bond (1984), Chesebrough-Ponds (1987), Best Foods (2000), Ben & Jerry’s (2000), Alberto-Culver (2010), Dollar Shave Club (2016) e Pukka Herbs (2017). Unilever ha ceduto le sue attività di specialità chimiche a ICI nel 1997.

Negli anni 2010, sotto la guida di Paul Polman, la società ha gradualmente spostato la propria attenzione verso marchi di salute e bellezza e lontano dalle marche alimentari mostrando una crescita lenta.

Unilever plc ha un elenco principale alla Borsa di Londra ed è un componente dell’indice FTSE 100. Unilever N.V. ha una quotazione primaria su Euronext Amsterdam ed è un componente dell’indice AEX. La società è anche una componente dell’indice del mercato azionario Euro Stoxx 50.