Negli ultimi giorni si è diffusa la notizia falsa che BlackRock avesse depositato documenti per la creazione di un ETF su XRP.
La voce ha fatto balzare il prezzo della criptovaluta del 15%, salvo poi crollare quando la bufala è stata smentita. L’episodio evidenzia l’impatto che l’approvazione di ETF sulle criptovalute può avere sui prezzi.
In questo articolo analizzeremo l’accaduto e le sue implicazioni per il futuro. Vedremo perché al momento non esistono ETF su Ripple nonostante la chiarezza normativa emersa dalla causa SEC vs Ripple.
Esamineremo poi il potenziale che prodotti come questo avrebbero nel rendere la criptovaluta più accessibile agli investitori istituzionali. Infine, valuteremo l’impatto che un eventuale ETF potrebbe avere su prezzo e capitalizzazione di XRP.
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La Fake News dell’ETF BlackRock su XRP
Nei giorni scorsi ha fatto scalpore la notizia falsa secondo cui BlackRock avrebbe presentato documentazione per la creazione di un ETF su XRP presso le autorità di regolamentazione statunitensi.
La voce si è diffusa dopo che su un sito del Delaware è apparsa la registrazione di una presunta “iShares XRP Trust” di BlackRock.
Qui vedete un post su X in cui c’è proprio la domanda per una richiesta di ETF su Ripple:
L’annuncio di un prodotto del genere da parte del più grande gestore patrimoniale al mondo avrebbe significato una svolta epocale nell’adozione mainstream di XRP.
Inevitabilmente il prezzo di Ripple è schizzato, salendo del 15% sopra i 70 centesimi di dollaro nel giro di pochi minuti. Ma la bolla è presto scoppiata quando la notizia è stata smentita categoricamente da BlackRock, che ha negato qualsiasi coinvolgimento nel progetto.
Il responsabile era probabilmente un truffatore che, sfruttando un nome di peso come BlackRock, puntava ad arricchirsi con una manipolazione al rialzo di XRP.
L’autore della fake news puntava a manipolare il prezzo di XRP per trarne profitto sul breve termine. Dopo aver registrato il falso documento e pagato 500$, avrebbe acquistato XRP in leva per poi rivenderlo a 74 cent poco dopo, intascando la differenza.
L’episodio dimostra l’impatto che può avere sull’andamento di una criptovaluta anche la sola indiscrezione di un ETF istituzionale.
Ma la cosa che più sconvolge è la mancanza di controlli. Chiunque può facilmente depositare un documento a nome di un fondo senza che ci sia una verifica?
Qui vedete come ha reagito il prezzo di Ripple:
Basta una semplice voce per attirare l’interesse degli investitori e far schizzare il prezzo, con conseguenti effetti a catena su piattaforme di trading e DeFi.
La Risposta di Blackrock
Nonostante le speculazioni, un portavoce di Blackrock ha confermato che la società non ha alcuna intenzione di lanciare un ETF XRP e che la registrazione è stata falsificata.
Qui vedete il post sul profilo ufficiale di Blackrock:
L’incidente sottolinea la necessità di un’attenta verifica delle informazioni in un’epoca in cui le fake news possono avere conseguenze immediate e tangibili sui mercati finanziari.
Perché non rsistono ancora ETF su XRP
Nonostante la chiarezza normativa emersa dalla causa SEC vs Ripple, attualmente non esiste ancora nessun ETF su XRP approvato dalle autorità statunitensi. Ci si potrebbe dunque chiedere come mai, nonostante una capitalizzazione di mercato di diverse decine di miliardi, per XRP non sia ancora disponibile un veicolo così popolare di investimento istituzionale.
Innanzitutto bisogna considerare che, finché la causa con la SEC non sarà definitivamente chiusa, è improbabile che soggetti del calibro di BlackRock si espongano con prodotti regolamentati come gli ETF.
In secondo luogo, con una singola criptovaluta come sottostante, un ETF su XRP avrebbe caratteristiche più speculative rispetto a prodotti diversificati su più asset digitali.
Le autorità di controllo potrebbero quindi richiedere maggiori garanzie prima di approvare simili veicoli di investimento. Inoltre, da parte delle società di gestione patrimoniale non sembra esserci ancora una forte domanda per ETF esposti così direttamente al prezzo XRP.
Probabilmente vedremo prima prodotti che replicano il prezzo di crypto di cui c’è forte richiesta come ad esempio Bitcoin ed Ethereum.
Conseguenze legali per il truffatore
La scoperta di questa falsificazione ha portato il Dipartimento di Giustizia del Delaware ad avviare un’indagine.
Le domande ora si concentrano sui processi di verifica per la presentazione di un Trust con identità false, dato che l’impostore sembrava aver copiato i dettagli da un filing legittimo.
Conclusioni
Nonostante l’incidente abbia gettato ombre sul mercato, gli esperti suggeriscono che non influenzerà le decisioni future della SEC riguardo all’approvazione degli ETF basati su criptovalute.
Questo, però, evidenzia la necessità di una maggiore chiarezza e trasparenza nei processi di registrazione e approvazione dei prodotti finanziari.
Naturalmente le previsioni degli analisti non devono essere considerate come un consiglo finanziario, ognuno deve fare le proprie valutazioni in tema di investimenti.
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