ETF Spot Bitcoin: deflussi di GBTC, aumentano gli AUM di Fidelity e Blackrock

A poche settimane dal lancio dei primi ETF Bitcoin Spot negli Stati Uniti, i gestori di fondi stanno rapidamente incrementando le loro posizioni in BTC. Secondo i dati on-chain, colossi come BlackRock e Fidelity detengono già quote considerevoli della criptovaluta, pari allo 0,5% dell’offerta totale.

BlackRock, attraverso il suo ETF iShares Bitcoin Trust (IBIT), gestisce 56.000 BTC per un controvalore di 2,2 miliardi di dollari. Fidelity invece, con il suo Wise Origin Bitcoin Trust, detiene oltre 48.000 BTC per oltre 2 miliardi di valore. Numeri impressionanti se si considera che gli ETF hanno iniziato ad accumulare Bitcoin solo un mese fa, con un ritmo di 100-200 milioni di dollari al giorno.

Diverse analisi on-chain, come quelle di Glassnode, provano a far luce su come stiano andando i nuovi ETF, tramite lo studio dei flussi in entrata e in uscita dai fondi e dai principali exchange. Vediamo nel dettaglio cosa dicono i dati.

ETF Spot: deflussi GBTC in calo

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Deflussi in calo da GBTC

Il Grayscale Bitcoin Trust (GBTC) è stato per anni il principale veicolo di investimento in Bitcoin per gli investitori istituzionali. Tuttavia, dopo la conversione in ETF spot avvenuta a gennaio 2024, il fondo ha iniziato a registrare pesanti deflussi.

Ciò è dovuto al fatto che in precedenza GBTC scambiava a uno sconto significativo rispetto al valore del Bitcoin sottostante. Dopo la conversione, tale sconto è svanito permettendo agli investitori di realizzare profitti vendendo le loro quote.

I deflussi da GBTC avevano raggiunto un picco di 700 milioni di dollari al giorno nelle prime settimane dopo la conversione. Tuttavia, nell’ultimo periodo sembrano essersi stabilizzati intorno a 200 milioni di dollari giornalieri.

Come vedete da questi dati:

Blloomberg: ETF day 12

Blackrock e Fidelity hanno raggiunto insieme quasi un AUM di 5 miliardi di dollari. Grayscale ha registrato un deflusso coperto totalmente dalle entrare di Blackrock.

Questa riduzione del 70% rispetto ai valori massimi è un segnale positivo, poiché attenua le pressioni ribassiste sul prezzo del Bitcoin. Indica che una parte consistente degli investitori interessati a realizzare profitti sulle posizioni in GBTC l’ha già fatto.

Con il progredire delle settimane, se i deflussi continueranno a diminuire, GBTC potrebbe presto registrare afflussi netti di capitale. Ciò potrebbe fornire un sostegno ai prezzi ed equilibrare l’impatto dei nuovi ETF spot, che hanno catalizzato l’attenzione nell’ultimo periodo.

Anche l’analista di Bloomberg, come vedete in questo tweet conferma il calo dei deflussi :

Post James Seyffart

E i dati positivi arrivano anche dal prezzo di Bitcoin che risale sopra i 43.000$:

Bilanci exchange in riduzione

Gli exchange di criptovalute svolgono un ruolo chiave nel determinare l’offerta di Bitcoin disponibile sul mercato. Maggiori sono i saldi di BTC detenuti sugli exchange, maggiore è potenzialmente la pressione al ribasso sui prezzi.

Dopo il lancio degli ETF spot statunitensi, i bilanci di Bitcoin sugli exchange erano cresciuti significativamente, arrivando a superare i 2,5 milioni di BTC. Ciò era dovuto ai massicci trasferimenti dagli ETF GBTC verso gli exchange, per consentire agli investitori di liquidare le proprie posizioni.

Lo vediamo in questo grafico su Glassnode:

GBTC: Outflows

Tuttavia, nell’ultima settimana la tendenza sembra essersi invertita. Dal 23 gennaio i saldi di BTC sugli exchange monitorati hanno iniziato nuovamente a calare, con un deflusso netto di 7.400 BTC per un controvalore di oltre 300 milioni di dollari.

Questa riduzione dei saldi exchange è un segnale costruttivo, poiché riduce la pressione venditrice a breve termine. Indica che una parte degli investitori istituzionali, dopo aver bilanciato le allocazioni tra GBTC e gli ETF spot, sta ritirando Bitcoin dalle piattaforme di trading.

Se questa tendenza dovesse proseguire, portando a un progressivo alleggerimento dei saldi exchange, ciò rafforzerebbe il sentiment rialzista sul prezzo del Bitcoin. Dimostra infatti una propensione all’accumulo piuttosto che alla liquidazione da parte degli investitori di lungo periodo.

Continua la crescita degli ETF e l’accumulo di BTC

La competizione tra i nuovi ETF Bitcoin spot sul mercato statunitense è in pieno fermento. Dopo il lancio di inizio gennaio, i gestori stanno cercando di attirare capitali tagliando le commissioni e incrementando gli asset in gestione.

Invesco e Galaxy Asset Management hanno annunciato di recente un taglio della commissione del proprio ETF spot BTC dallo 0,39% allo 0,25%. Una mossa per rendere il prodotto più appetibile agli investitori, dato che attualmente si posiziona solo al sesto posto per volume di scambi. La nuova fee lo renderà in linea con i principali concorrenti sul mercato.

Nel frattempo i principali player stanno rapidamente incrementando gli asset in Bitcoin detenuti. In particolare, secondo dati on-chain, Fidelity e BlackRock hanno accumulato rispettivamente circa 47.000 e 52.000 BTC nei loro ETF.

In valore assoluto ciò equivale a oltre 2 miliardi di dollari per ciascun prodotto. Una crescita impressionante se si considera che hanno iniziato ad acquistare Bitcoin solo un mese fa. I gestori patrimoniali sono ormai in diretta competizione con lmaggiori “whale” del settore.

Dopo i due colossi, altri ETF come Bitwise e Valkyrie detengono quote minori ma in veloce espansione.

La competizione su costi e asset potrebbe portare significativi afflussi di capitale istituzionale nel medio-lungo termine. Tuttavia la volatilità non mancherà in questa fase ancora iniziale di assestamento.

Conclusioni

Anche se il lancio degli ETF Bitcoin spot ha provocato turbolenze sui prezzi e nei flussi on-chain, la situazione sembra in via di normalizzazione.

I deflussi da GBTC si stanno riducendo, mentre cresce l’interesse verso i nuovi prodotti. La possibile inversione di tendenza potrebbe attenuare le pressioni ribassiste sul prezzo del Bitcoin.

I prossimi mesi saranno decisivi per capire se gli ETF spot sapranno attirare nuovi capitali nel settore crypto.

Naturalmente le previsioni degli analisti non devono essere considerate come un consiglo finanziario, ognuno deve fare le proprie valutazioni in tema di investimenti.

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