Prima seduta del nuovo anno a due velocità per l’indice Ftse Mib, che dopo un avvio molto deludente, ha chiuso la sessione con un lievissimo rialzo (+0,04%) a quota 18.330 punti. Nella mattinata, il principale listino azionario italiano, complice la debolezza delle maggiori borse mondiali, in calo dopo l’uscita di dati macro cinesi ed europei sottotono, era arrivato a perdere 2 punti percentuali, scivolando su un minimo intraday a quota 17.960 punti, circa.
Il calo del Ftse Mib era stato principalmente guidato dall’ennesimo affondo dei titoli del comparto bancario, su cui aveva pesato la notizia del commissariamento di Banca Carige da parte della BCE, dopo la mancata approvazione di un nuovo aumento di capitale. Il recupero fino alla parità è stato invece supportato dal rialzo dei titoli difensivi: petroliferi ed utility, in ascesa dopo il rimbalzo del prezzo del petrolio, arrivato dopo la notizia che la produzione OPEC a Dicembre è diminuita di 824 mila barili giornalieri.
Quotazioni dell’indice Ftse Mib indebolite anche dalle indicazioni arrivate dal fronte macro interno, che hanno visto l’indice PMI manifatturiero italiano del mese di Dicembre assestarsi per il terzo consecutivo sotto la soglia dei 50 punti, che indica contrazione. La stima preliminare del Purchasing Managers Index relativa all’ultimo mese del 2018, diffusa da IHS Markit, ha infatti rivelato un valore pari a 49,2 punti, tuttavia in lieve miglioramento rispetto ai 48,6 punti del mese di Novembre. Lettura migliore delle attese degli analisti, che invece avevano pronosticato un peggioramento a 48,4 punti. Dall’analisi dell’indicatore PMI è stata confermata la difficoltà delle aziende manifatturiere italiane che ha caratterizzato quasi tutto il secondo semestre dell’anno appena trascorso. Da ulteriori dettagli è emersa ancora una volta la difficoltà ad acquisire nuovi ordini, con il relativo sotto-indice, che sempre a Dicembre, ha rivelato un valore che indica contrazione, assestandosi a 47,8 punti, seppur in miglioramento rispetto ai 46,6 punti del mese precedente.
Dopo lo scivolone sui minimi a sei anni, con un clima generale sfavorevole, le speranze di una ripresa dello stato di salute del settore manifatturiero italiano, nel brevissimo sono ridotte al lumicino.
Sommario
Andamento future indice Ftse mib sul breve-medio periodo
Variazione lievemente positiva per il future dell’indice Ftse Mib con scadenza a Marzo 2019, che ha chiuso gli scambi pomeridiani in rialzo dello 0,18%, a 18.238 punti, in forte recupero dal minimo intraday toccato a quota 17.855 punti. Sentiment di breve-medio periodo che continua a confermarsi negativo, con le quotazioni del FIB che stazionano al di sotto delle tre medie mobili di riferimento, a 10-25 e 50 giorni.
La prima resistenza sul brevissimo, invece, si colloca sulla media mobile a 10 giorni (la linea di colore azzurro sul grafico con time-frame giornaliero in alto), che al momento transita a ridosso di area 18.500 punti. Il primo ostacolo multiday di trova invece sull’EMA a 25 giorni (la linea di colore rosso sul grafico), che passa in area 18.740 punti. Per un’inversione rialzista di breve-medio periodo, invece, le quotazioni dovrebbero necessariamente risalire oltre la media mobile a 50 giorni (la linea di colore verde sul grafico), che transita in area 19.060 punti. Al ribasso, invece, la violazione dei recenti minimi in area 17.800 punti potrebbe provocare un ulteriore scivolone verso quota 17.400 punti.
Pattern di trading sul future indice ftse mib (FIB) valido da 1 a 5 giorni
Il pattern di trading rialzista suggerisce spunti operativi Long in caso di chiusura oraria maggiore di 18.255 punti e fissa i primi due target price in area 18.325 e 18.360 punti; stop loss in caso di discesa sotto 18.140 punti in close orario. Lecito aprire nuove operazioni Long in caso di break-out orario o daily di 18.360 punti, per cercare di prendere profitto in un primo momento a 18.435 punti e successivamente a 18.565 punti; stop loss in caso di ritorno sotto 18.235 punti in close orario o giornaliero.
Lecito attivare nuove posizioni rialziste in caso di allungo oltre 18.565 punti in chiusura oraria, per approfittare di possibili allunghi in area 18.620 e 18.835 punti, estesa a 18.920 punti; stop loss in caso di ritorno sotto 18.360 punti in close orario. Suggeriti acquisti speculativi in caso di affondo in area 17.440 punti, in ottica di rimbalzo a 17.610 e 17.780 punti, esteso a 17.890 punti; stop loss in caso di ulteriori cali sotto 17.260 punti in close orario o giornaliero.
Il pattern di trading ribassista, invece, si attiva in caso di discesa sotto 18.140 punti in close orario e suggerisce di prendere profitto sui primi due obiettivi pronosticati in area 18.075 e 18.005 punti; stop loss in caso di recupero di 18.255 punti in close orario. Mantenere o aumentare le posizioni corte in caso di discesa sotto 18.005 punti per tentare di ricoprirsi in primo luogo a 17.890 punti ed in un secondo momento a 17.780 punti; stop loss in caso di ritorno sopra 18.140 punti in close orario.
Ed ancora, Short in caso di flessione sotto 17.780 punti in close orario o daily, per cercare di sfruttare la pressione ribassista fino ad area 17.675 e 17.610 punti, estesa a 17.440 punti; stop loss in caso di ritorno sopra 17.960 punti in close orario. Short speculativi in caso di allungo a 18.920 punti, per sfruttare eventuali storni a 18.835 e 18.620 punti, estesi a 18.565; stop loss in caso di ulteriori estensioni al rialzo oltre 19.110 punti in close orario o daily.