A ridare slancio al mercato crypto ci ha pensato ieri Donald Trump, che ha confermato di essere favorevole alla creazione di riserve strategiche contenenti criptovalute per gli USA.
Tutti si aspettavano annunci per il prossimo appuntamento del 7 Marzo, in cui si parlerà di crypto, ma Trump ama fare di testa sua ed ha anticipato tutti.
Sebbene inizialmente Trump avesse parlato di una riserva solo Bitcoin, successivamente ha pubblicato un post su Truth Social, in cui ha specificato di voler includere anche Ripple (XRP), Cardano (ADA) e Solana (SOL).
Un annuncio che i mercati non si aspettavano e che ha fatto volare alcune di queste altcoin anche del 60% in 24 ore (come ADA), e naturalmente Bitcoin che ha recuperato parte delle perdite generate nei giorni scorsi. Il prezzo di BTC è infatti schizzato sopra i 90.000 $ e oltre.
Una scelta che ha diviso la comunità crypto tra sostenitori di Bitcoin e chi invece accoglie con favore l’inclusione di più asset digitali. Successivamente Trump ha poi citato anche Bitcoin ed Ethereum.
Per ora non ha molto senso questo dibattito, la mossa della Casa Bianca ha, infatti, un significato più profondo: segna una chiara apertura degli USA verso l’adozione su larga scala delle criptovalute.
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Sommario
Trump cambia rotta sulle riserve crypto USA: ecco l’annuncio
L’annuncio da parte del Presidente Trump di voler includere anche le altcoin come XRP, Cardano e Solana all’interno delle riserve crypto ha colto molti osservatori di sorpresa.
Tanti si aspettavano solo Bitcoin o al massimo Ethereum. Logico sia stato uno shock per i mercati.
Qui vedete il post pubblicato sull’account di Truth Social:
Durante un comizio nel 2024, Trump aveva promesso di costituire una “riserva nazionale strategica di Bitcoin” se eletto Presidente. Un impegno ribadito anche alla conferenza Bitcoin 2024 di Miami, dove aveva affermato che gli Stati Uniti avrebbero conservato il 100% dei Bitcoin in loro possesso.
Da lì è partito un dibattito che è poi culminato con uno dei primi ordini esecutivi firmati da Trump a Gennaio 2025, che istituiva una task force col compito di esplorare la creazione di una “riserva digitale” senza specificare solo Bitcoin.
Quindi grande sopresa e dibattito sui social che si divide da chi vuole solo Bitcoin nelle riserve e chi apre addirittura ad asset ancora più speculativi.
In un secondo post Trump ha poi chiarito che anche Bitcoin ed Ethereum saranno al “cuore” della riserva, smorzando in parte le polemiche.
La decisione del Presidente sembra voler accontentare un po’ tutti, in attesa di capire di cosa si parlerà durante il Crypto Summit della Casa Bianca, previsto per il 7 Marzo.
Brian Armstrong di Coinbase vuole solo Bitcoin, ma non solo
Tra le voci critiche dopo l’annuncio di Trump di includere altre crypto oltre a Bitcoin nella riserva strategica USA, quella di Brian Armstrong, CEO di Coinbase.
Qui vedete il post su X:
in cui Armstrong ha dichiarato che, a suo avviso, la scelta migliore sarebbe stata quella di una riserva composta al 100% da Bitcoin. Questo perché, secondo lui, Bitcoin è il successore digitale dell’oro e l’asset più adatto a costituire una riserva di valore affidabile nel lungo termine.
Ha poi nel secondo punto proposto una possibile alternativa nel caso ci fosse la volontà di includere più altcoin. In questo caso, sarebbe stato preferibile adottare un paniere con peso proporzionale alla capitalizzazione di mercato.
La proposta di un indice market-cap weighted può essere letta come un compromesso per accontentare sia i massimalisti che gli investitori e società attive anche su altre blockchain rilevanti, da Ethereum a Solana.
Una soluzione intermedia per non tagliare fuori completamente asset ormai affermati, che non possono essere ignorati.
Ma anche altri la pensano come il CEO di Coinbase.
Volano le quotazioni di ADA, SOL e XRP
L’annuncio che nessuno si aspettava ha fatto letteralmente volare le quotazioni di questi tre asset , con rialzi a due cifre nell’arco di poche ore.
In particolare, ADA ha registrato un’impennata del 60%, portandosi a quota 0,97 dollari di valutazione, prima di assestarsi intorno a 0,94 dollari. Anche Solana è volata fino a +60% sulle prime, per poi stabilizzarsi a +25% di guadagno rispetto ai valori pre-annuncio. Più contenuto, ma comunque significativo, il rialzo di XRP che ha toccato un +27%.
Queste performance dimostrano l’impatto dirompente che può avere un endorsement istituzionale, e si passa così da sentiment negativi parlando di un bear market alle porte, ad un bull market che non è ancora finito.
Ovviamente occhi aperti in queste ore, potremmo avere anche una correzione importante dopo questo rally che potrebbe portare molti trader a monetizzare i guadagni.
La notizia ha ovviamente rilevanza nel medio-lungo periodo.
Ora gli occhi sono puntati sul Crypto Summit della Casa Bianca del 7 marzo, dove si aspettano decisioni, magari anche sul fronte delle regolamentazioni dove ci sono ancora questioni irrisolte.
Disclaimer: le previsioni degli analisti non devono essere considerate come un consiglo finanziario, ognuno deve fare le proprie valutazioni in tema di investimenti.
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