Ieri sera è arrivata la conferenza stampa di Donal Trump che ha introdotto dazi commerciali e tariffe reciproche su vari paesi.
Si parte da una tariffa base del 10% per tutti, con percentuali specifiche per alcuni settori e paesi.
I mercati, che in pre market sembravano reagire bene, hanno poi generato un’ondata di vendite sia sul mercato azionario che in quello crypto. Bitcoin ha perso oltre il 6% ritornando nel range 83.000$ – 84.000$, male tutte le altcoin.
In serata volatilità su BTC che passa da una quotazione di 88.000$ al prezzo di 83.000$ in poche ore, subito dopo l’annuncio.

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Sommario
L’annuncio di Trump: tutti i dazi introdotti
L’annuncio del presidente Trump ha colto di sorpresa i mercati, che si aspettavano misure protezionistiche più contenute. Ecco in dettaglio le nuove tariffe doganali che entreranno in vigore:
- Dazi generalizzati del 10% su tutte le importazioni verso gli USA a partire dalla mezzanotte di giovedì 2 aprile. Si tratta di una misura senza precedenti, che colpirà indistintamente tutti i prodotti importati.
- Dazi del 25% su tutte le auto di produzione estera a partire dalla mezzanotte di giovedì 2 aprile. Un colpo durissimo per i costruttori europei e asiatici, che negli ultimi anni hanno conquistato quote di mercato rilevanti negli Stati Uniti.
- Dazi reciproci sui partner commerciali degli USA, pari circa alla metà delle aliquote da loro applicate sulle merci americane. Ad esempio, dal momento che la Cina impone dazi del 67% sull’import Usa, gli Stati Uniti risponderanno con un’imposta del 34% sui prodotti cinesi. Ecco i paesi colpiti: Cina (34%), Vietnam (46%), Taiwan (32%), Corea del Sud (25%), Unione Europea (20%). Questi dazi reciproci entreranno in vigore dalla mezzanotte del 9 aprile.
Durante il discorso, Trump ha sottolineato come questa manovra doveva essere introdotta già nel suo precedente mandato e come questa sia ispirata all’approccio degli Stati Uniti del passato.
Ha inoltre avanzato la proposta di abolire completamente l’Internal Revenue Service (IRS), sostituendo l’imposta sul reddito con un sistema basato solo su entrate derivanti dai dazi.
Trump ha parlato di 700 miliardi di entrate possibili. Si tratta di una escalation protezionistica senza precedenti, che rischia di scatenare ritorsioni a catena e danneggiare i rapporti commerciali a livello globale.
Nella tabella qui sotto invece ci sono tutti i dazi riportati per singolo paese o area geografica:
Nelle prossime settimane vedremo quale sarà la reazione dei partner commerciali degli Stati Uniti.
Mercati in picchiata
L’annuncio di sui dazi ha fatto crollare i mercati azionari. Male tutte le aziende tecnologiche, anche quelle citate da Trump durante la sua conferenza stampa.
Gli investitori sono ovviamente andati nel panico, vendendo a mani basse azioni, obbligazioni e anche criptovalute. Il risultato? Un vero e proprio bagno di sangue su tutte le borse mondiali.
Come vedete in questa tabella:
Wall Street ha chiuso con perdite pesantissime.
L’indice S&P 500 ha chiuso la giornata in calo del 3,3%, guidato da un sell-off nei comparti automobilistico e manifatturiero, duramente colpiti dal dazio fisso del 25% sulle auto importate.
Il Dow Jones Industrial Average ha perso oltre 1190 punti, pari a una flessione del 2,8%, mentre il Nasdaq 100, fortemente esposto alle aziende tecnologiche globali, ha subito una contrazione del 3,9%.
Si tratta della peggiore performance giornaliera da inizio 2025.
Anche le borse europee non hanno fatto meglio, con cali generalizzati ovunque. Il DAX di Francoforte ha ceduto il 2,9%, mentre il CAC 40 francese ha chiuso in calo del 2,5%. In Italia, il FTSE MIB ha registrato una flessione superiore al 2,2%, appesantito dalle performance negative di titoli come Stellantis, Leonardo e CNH Industrial.
Male anche gli asiatici con la Borsa di Tokyo che ha aperto in territorio negativo, e l’indice Nikkei 225 in discesa dell’1,7%.
Come hanno reagito Bitcoin e le crypto
Per le crypto ovviamente non è andata meglio. Bitcoin è sprofondato del 6% nel giro di poche ore, scendendo da 88.500 a 82.000 dollari. Un calo simile a quello registrato dai principali indici azionari tradizionali, sintomo della correlazione di BTC ai titoli tecnologici.
Ecco infatti il grafico di TradingView:
dove osserviamo il picco di volatilità che si è generato con BTC che temporaneamente aveva superato la media mobile a 50 periodi. Ora sembra inevitabile l’incrocio ribassista tra la SMA a 50 e quella a 200 periodi (death cross).
Ma non solo Bitcoin. Anche le altcoin hanno subito pesanti perdite a seguito dell’annuncio di Trump: Ethereum è scivolato del 5% sotto quota 1.800 dollari, Solana ha perso il 6% scendendo a 117 dollari, mentre Cardano ha lasciato sul terreno il 4% fino a 0,64 dollari.
Insomma, un vero e proprio sell-off che ha coinvolto l’intero settore crypto che tutto sommato ha retto bene.
Reazione dei mercati valutari
Sul fronte dei cambi forex, l’euro si è apprezzato del 1,82% sul dollaro, salendo sopra quota 1,10, ai massimi da 6 mesi. Anche lo yen giapponese e la sterlina britannica hanno guadagnato terreno. Il dollaro invece è scivolato, con l’indice DXY in ribasso dell’1,5%. Una reazione che non sorprende ed è relativa ai timori su un possibile effetto negativo dei dazi sull’economia statunitense.
L’oro invece, bene rifugio per eccellenza, continua la sua corsa al rialzo arrivando su nuovi massimi storici poco sotto i 3.200 dollari l’oncia con un rialzo del 2%, a conferma che è visto come l’unico strumento di protezione attuale.
Un autogol per Trump?
Trump ha presentato i dazi come una misura di protezionismo economico. Ha parlato poi di tasse federali da sostituire con i ricavi dei dazi.
Una mossa insomma che, nelle intenzioni di Trump, dovrebbe far tornare l’America alla prosperità del passato (Make America Great Again).
Non è detto però che la mossa abbia successo, i rischi di danneggiare l’economia Usa ci sono comunque a meno di retromarce.
I prossimi mesi diranno se la scommessa di Trump avrà successo o si rivelerà un clamoroso autogol.
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