Tesla potrebbe andare in bancarotta tra pochi mesi? Ecco la verità

Tesla andrà in bancarotta tra pochi mesi? Tesla ha i giorni contati? In questi giorni sta facendo molto parlare di sé un tweet che il suo fondatore Elon Musk ha postato il primo aprile. Che ricordiamo, non è stata solo la data di Pasqua ma anche del Pesce d’aprile. Musk ha postato una foto seduto appoggiato vicino ad una auto Tesla, affranto con un cartello in mano con su scritto a penna “Bankwupt!”. Ossia “Bancarotta!”.

Nel tweet scriveva: “Nonostante intensi sforzi per raccogliere soldi, compresa un’ultima disperata vendita in massa di uova di Pasqua, siamo addolorati di annunciare che Tesla è andata completamente e totalmente in bancarotta. Così in bancarotta che non potete crederci”.

Elon Musk si sta divertendo su questa possibile bancarotta Tesla, tanto da scrivere prima: “Elon fu trovato svenuto su una Tesla Model 3, circondato da bottiglie “Teslaquilla”, le tracce di lacrime essiccate ancora visibili sulle sue guance. Questa non è una dichiarazione lungimirante, perché, ovviamente, qual è il punto?”

e poi in risposta alla stessa: “Ci sono molti chapters di fallimento e, come giustamente sottolineato dai critici, Tesla li ha * tutti *, compreso il Chapter 14 e mezzo (il peggiore)”.

Perchè Elon Musk sta facendo tutto ciò su Twitter? E’ la sua risposta ironica alle notizie che danno l’azienda a rischio, a causa dell’alto indebitamento senza profitti da quando ha avviato le attività nel 2003.

Ma come stanno davvero le cose per Tesla? Vediamolo di seguito.

Tesla a rischio bancarotta?

Dalla fine di febbraio a fine marzo, Tesla ha perso un quarto del suo valore azionario ed è anche sotto indagine da parte della National Transportation Safety Board (Ntsb) americana complice un incidente mortale avvenuto il 23 marzo in California: una delle sue vetture, una Model X, ha urtato contro una barriera sparti-traffico a Mountain View, incendiandosi e provocando il decesso dell’autista. Il quale aveva però attivato il self-driving. Quindi si presume che ad aver sbagliato sia stato proprio questo e non si sia trattato di un errore umano.

Secondo quanto detto da Tesla stessa una settimana fa, il 38enne Walter Huang, ingegnere alla Apple, aveva ricevuto “diversi avvertimenti visivi e uno udibile”. Ma nonostante ciò non ha poggiato le mani sopra al volante fino a 6 secondi prima dell’incidente, schiantandosi quindi contro lo sparti-traffico.

Conclusioni che sono state pubblicate dalla Tesla prima del rapporto finale della Ntsb, irritando l’agenzia americana che pur riconoscendo l’azienda come “estremamente collaborativa”, si è detta ‘scontenta’ della diffusione di informazioni sull’indagine. Tesla insomma ritiene che il sistema abbia fatto il suo dovere ma sia stato poi il suo autista a non essere pronto ad agire.

Un duro colpo per Tesla, ma anche per il self driving in generale. Prima di questo incidente mortale, infatti, ce ne sono stati altri 2: ad inizio marzo era stata la volta di un Suv Volvo, testato da Uber, ad investire e uccidere una donna in Arizona, suscitando dubbi sulla sicurezza dei sistemi autonomi di conduzione.

Occorre poi precisare che l’Autopilot di Tesla, già in commercio, è un raffinato sistema di supporto alla guida, che non può sostituirsi però al pilota in carne e ossa, del quale è richiesta l’attenzione continua. Quindi non è un vero sistema di self driving. E ciò può scagionare il colosso di Detroit.

Tesla, la profezia catastrofista di John Thompson

Altro che Pesce d’aprile. Stando a quanto prevede John Thompson dell’hedge fund Vilas Capital Management, la cui posizione ribassista su Tesla è la più grande del fondo speculativo, la creatura di Elon Musk finirà in bancarotta nel giro di 4 mesi. Almeno che il suo pittoresco proprietario non tiri fuori “il coniglio dal cilindro”.

Perchè Thompson è così catastrofista? In una intervista al sito americano di finanza MarketWatch ha infatti detto che “le aziende a un certo punto devono generare utili, cosa che non ho mai visto in questo caso”.

Secondo Thompson, il bilancio di Tesla è invece tra i peggiori che abbia mai visto: “Tesla vale in termini di capotalizzazione di mercato il doppio di Ford, che lo scorso anno ha prodotto 6 milioni di auto e ha incamerato profitti per 7,6 miliardi di dollari. Nello stesso periodo, Tesla ha prodotto 100.000 veicoli e presenta perdite per $ 2 miliardi”. Ha poi aggiunto: “il colosso di Detroit ha 12 miliardi di dollari in contanti mentre Tesla probabilmente finirà i soldi nei prossimi 3 mesi. Non ho mai visto nulla di così assurdo nella mia carriera”.

Il 3 aprile del 2017, quando il titolo Tesla ha raggiunto un record a 300 dollari poi ulteriormente superato, Musk scrisse un tweet dicendo: “Tempo brutto in Shortville…”, riferimento a tutti gli short seller che in quel momento stavano subendo perdite. Da allora il titolo ha continuato a crescere fino a raggiungere il massimo di 389 dollari.

Dato che il titolo è tornato sui livelli di allora, Thomson ritiene che la sua previsione sia più che possibile. Il titolo ha toccato il suo punto peggiore il 2 aprile: 252,48 dollari. Per poi risalire, toccando il 5 aprile 286,94 dollari.

Aggiungiamoci poi il downgrade di Moody’s sul titolo della società dal grado B3 al B2.

Per Bloomberg Tesla fallirà il 6 agosto 2018

Ma c’è anche chi ci va ancora più duro. Alla luce dei numeri di Tesla: perdite per 8mila dollari al minuto, 480mila l’ora, che la costringerebbero a dover trovare finanziamenti per 2 miliardi di dollari. Secondo Bloomberg, Tesla potrebbe fallire il 6 agosto del 2018.

Secondo l’autorevole quotidiano economista, ll problema starebbe proprio nei vari investimenti in progetti sempre più innovativi che, per quanto in anticipo sul mercato (per alcuni anche troppo) rappresentano comunque una voce di spesa eccessivamente consistente. Che potrebbero dare profitti solo molto in là nel tempo. In che inficia i risultati sui bilanci. Ma ci sarebbero anche altri problemi, come i dubbi sulle tempistiche e le incertezze che ruotano intorno a questi fantomatici profitti.

Insomma, secondo Bloomberg, il male di Tesla e di tutte le principali creature di Elon Musk, sta proprio nel fatto che anticipi troppo i tempi rispetto al mercato. Quindi, si spende molto oggi per avere un ritorno chissà quando.

Tesla in Borsa

Tesla, le tesi ottimistiche non si sono verificate

Ma su Tesla non pendono solo previsioni catastrofiste. Che però, purtroppo, sembrano proprio di aver fallito. A fine novembre 2017, si credeva che i profitti sarebbero arrivati dal Model 3 che, con un prezzo ridotto sul mercato, avrebbe trovato interesse su una fascia più ampia di consumatori.

Gli analisti hanno sostenuto in quel periodo che Model 3 avrebbe portato 250 milioni di euro dai primi mille ordini solo per la Roadster, entro marzo 2018. non sembra però che le cose siano andate così.

Comunque, occorre anche dire che Tesla vanta una capitalizzazione di mercato che supera anche quella della Ford (48 miliardi contro 53). Inoltre, in occasione delle presentazioni delle nuove Semi Truck e Roadster, i vertici aziendali hanno comunicato che i pagamenti sarebbero stati anticipati al momento dell’ordinazione del veicolo, in modo da evitare a Tesla ogni singolo pericolo di perdita.

L’ottimismo di Testa Club Italia

Ma c’è chi non ci sta a vedere un futuro nero su Tesla, dando per valida l’ironia di Elon Musk su Twitter. Come Testa Club Italia, che sul suo sito la vede diversamente. “Se da una parte la produzione di Model 3 continua ad aumentare il suo ritmo ed è arrivata a 2mila pezzi alla settimana”, scrive, “dall’altra le vendite di Model S e Model X non sono mai andate così bene. Oltre ad avere fatto registrare ottimi risultati anche nelle vendite in Europa, ora Tesla entra fra le 10 supercar più immatricolate in Italia nel 2017 anche con la Model X, al numero sette delle più vendute subito dopo la Model S, al numero sei”.

Ritornando poi al drammatico incidente, Tesla Club Italia sottolinea come “l’automobilista ha ignorato gli avvisi della sua auto di riprendere il controllo. Non solo, mancava anche il guard rail-cuscinetto che serviva ad attutire un eventuale impatto con lo spartitraffico di cemento, distrutto da un precedente incidente e non rimpiazzato”. Un modo per rimarcare il fatto che il colosso di Detroit non abbia alcuna colpa.

Del resto, il club ricorda come si verifichi “un incidente mortale ogni 86 milioni di miglia percorse; questa cifra con Tesla e i suoi veicoli equipaggiati con l’hardware Autopilot sale a 320 milioni di miglia”. Cosa vuol dire ciò? Che “chi guida una Tesla riduce di 3,7 volte la possibilità di essere coinvolto in un incidente fatale”. Pur rammentando come occorre “mantenersi sempre vigili alla guida”. E questo lo sappiamo tutti.

Testa Club Italy ricorda altresì la differenza tra una guida automatica e una semi-automatica. In realtà, allo stato attuale, la prima rientra comunque nel novero della seconda. Occorre infatti essere sempre vigili e per ora l’idea che mentre l’auto ci porta a destinazione, noi possiamo leggere un libro, schiacciare un pisolino o lavorare, è ancora utopistica e avveniristica.

La guida semi-automatica ci consente di giungere a destinazione meno stanchi e di viaggiare più sicuri, dato che ci fornisce di molti occhi in più rispetto ai nostri. Ma “non può (e forse non potrà mai) garantire con certezza assoluta di non incorrere in un incidente”. Figuriamoci oggi, aggiungiamo noi, che la tecnologia è al suo stato iniziale.

Tesla cos’è

Cos’è Tesla? Si sa, se sei un’azienda futuristica, rischi molto. Perché le tue idee sono proiettate verso il futuro, mentre i bilanci vanno redatti nell’immediato. Tesla, Inc. (ex Tesla Motors) è una società americana specializzata in veicoli elettrici, stoccaggio di energia e produzione di pannelli solari con sede a Palo Alto, in California.

Fondata nel 2003, la società è specializzata in auto elettriche, accumulatori di energia con batterie agli ioni di litio e pannelli fotovoltaici residenziali (tramite la società controllata SolarCity). I prodotti aggiuntivi venduti da Tesla includono le batterie Tesla Powerwall e Powerpack, i pannelli solari e le tegole solari.

CEO Elon Musk ha detto che immagina Tesla come un’azienda tecnologica e autoproduttore indipendente, finalizzata a offrire automobili elettriche a prezzi accessibili al consumatore medio. La società prende il nome dall’elettrotecnico e fisico Nikola Tesla dai fondatori dell’azienda Martin Eberhard e Marc Tarpenning. La Model S dell’azienda è stata l’auto elettrica plug-in più venduta al mondo nel 2015 e 2016. Le vendite globali del Modello S hanno raggiunto il traguardo di 200.000 unità durante il quarto trimestre del 2017.

Nel settembre 2015, la società ha rilasciato il suo modello X, un SUV crossover. Il Model 3 è stato rilasciato a luglio 2017. La produzione di Tesla ha superato i 300.000 veicoli nel febbraio 2018. Tesla gestisce più stabilimenti di produzione e assemblaggio, in particolare Gigafactory 1 vicino a Reno, in Nevada, e il suo stabilimento di produzione di veicoli principale alla Fabbrica Tesla di Fremont, California. La Gigafactory produce principalmente batterie e pacchi batteria per veicoli Tesla e prodotti per lo stoccaggio di energia.

Tesla origini

Quali sono le origini di Tesla? La società è stata fondata nel 2003 da Martin Eberhard e Marc Tarpenning, anche se la società considera anche Elon Musk, JB Straubel e Ian Wright come cofondatori. I fondatori furono influenzati per avviare la compagnia dopo che GM aveva richiamato e distrutto le sue auto elettriche EV1 nel 2003.

SportEberhard e Tarpenning hanno finanziato l’azienda fino al livello di Serie A. Musk ha diretto la serie A nel febbraio 2004, entrando a far parte del consiglio di amministrazione sia come presidente sia come ruolo operativo. Musk era quindi l’investitore controllante di Tesla, con i suoi 7,5 milioni di dollari con fondi personali. Il co-fondatore Martin Eberhard è stato l’amministratore delegato originale di Tesla fino a quando gli è stato chiesto di dimettersi nell’agosto 2007 dal consiglio di amministrazione.

Eberhard ha poi preso il titolo di “President of Technology” prima di lasciare definitivamente la compagnia nel gennaio 2008 insieme al co-fondatore Marc Tarpenning, che ha ricoperto il ruolo di CFO e successivamente Vice Presidente di Electrical Engineering della compagnia fino al 2008. Tesla iniziò con un’auto sportiva indirizzata ai primi adottati, seguita da veicoli del mercato mainstream e di massa, tutti serviti “come catalizzatore per accelerare la giornata dei veicoli elettrici”.

Tesla firmò un contratto di produzione Roadster l’11 luglio 2005, con il gruppo Lotus per produrre “alianti” (vetture complete ma senza gruppo propulsore). a Roadster utilizzava un motore a corrente alternata che discendeva direttamente dal design originale del 1882 di Nikola Tesla. La Tesla Roadster (2008) fu la prima automobile di produzione a utilizzare batterie a ioni di litio e la prima EV di produzione con una portata superiore a 200 miglia (320 km) per carica.

Tra il 2008 e il marzo 2012, Tesla ha venduto più di 2.250 Roadster in 31 paesi. Tesla ha smesso di prendere ordini per la Roadster nel mercato statunitense nell’agosto 2011. Nel dicembre 2012, Tesla ha impiegato quasi 3.000 dipendenti a tempo pieno. A partire dalla fine del 2016, Tesla ora impiega oltre 30.000 (25.000 negli Stati Uniti) dopo aver acquisito Grohmann e SolarCity. Musk ha anche guidato la serie B di Tesla per 13 milioni di dollari e ha co-guidato il terzo round da 40 milioni di dollari nel maggio 2006.

Il terzo round di Tesla ha incluso investimenti da parte di importanti imprenditori, tra cui i co-fondatori di Google Sergey Brin e Larry Page. Il quarto round nel maggio 2007 ha aggiunto altri 45 milioni di dollari USA. Alla fine del 2007, Tesla ha portato Michael Marks e in seguito Ze’ev Drori, a sostituire Eberhard come amministratore delegato. Drori ha temporaneamente restituito l’azienda alla redditività, riducendo la forza lavoro dell’azienda di circa il 10%. Nell’ottobre 2008, Musk è diventato amministratore delegato e licenziato un ulteriore 25% della forza lavoro di Tesla.

A dicembre, un quinto round ha aggiunto altri 40 milioni di dollari USA, evitando la bancarotta. A gennaio 2009, Tesla aveva raccolto 187 milioni di dollari e consegnato 147 vetture. Musk stesso aveva investito 70 milioni di dollari USA. Nel maggio 2009, Daimler AG ha acquisito una quota azionaria inferiore al 10% di Tesla per un valore di US $ 50 milioni, di nuovo risparmiando Tesla. Toyota ha fornito una quantità simile nel 2010.

Tesla numeri

Nel giugno 2009, il progetto Tesla è stato approvato per ricevere 465 milioni di dollari in prestiti a basso interesse dalla tecnologia avanzata US $ 8 miliardi del 2007. Un programma di prestito per la produzione di veicoli da parte del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti. Il finanziamento è arrivato nel 2010 e ha supportato l’ingegneria e la produzione del Modello S, nonché lo sviluppo della tecnologia di powertrain commerciale.

Il 29 giugno 2010, Tesla ha lanciato la sua offerta pubblica iniziale (IPO) su NASDAQ. 13.300.000 azioni ordinarie sono state emesse al pubblico ad un prezzo di US $ 17,00 per azione. L’IPO ha raccolto 226 milioni di dollari USA. La compagnia gode di varie forme di sussidio federale e statale, che nel 2015 era stimato in almeno $ 30.000 per ogni veicolo venduto, o cumulativamente $ 4,9 miliardi.

Tesla mette sul mercato la sua berlina Model S nel giugno 2012 e il SUV incrociato modello X nel settembre 2015. Le vendite globali del Modello S hanno raggiunto 100.000 a dicembre 2015. Il Modello 3 è stato presentato a marzo 2016. Una settimana dopo la presentazione, le prenotazioni globali sono state pari a 325.000 unità. A seguito della richiesta del Modello 3, a maggio 2016, Tesla ha avanzato il suo piano di costruzione annuale di 500.000 unità (per tutti i modelli) di due anni fino al 2018.

Nel maggio 2013, Tesla ha raccolto $ 1,02 miliardi ($ 660m dalle obbligazioni) parzialmente per rimborsare i prestiti DOE dopo il loro primo trimestre redditizio. Nel febbraio 2014 la società ha venduto $ 2 miliardi in obbligazioni (per costruire GigaFactory 1). Nell’agosto 2015 Tesla ha venduto 738 milioni di dollari in magazzino (per il Modello X) e nel maggio 2016, $ 1,46 miliardi di stock ($ 1,26 miliardi per il Modello 3).

Al 29 gennaio 2016, Musk possedeva circa 28,9 milioni di azioni Tesla, pari a circa il 22% del totale. Tesla dichiarava che la sua branca automobilistica aveva un margine lordo del 23,1% a partire dal 2Q 2016 e in generale stato superiore al 20%. Tuttavia, le spese per l’espansione della produzione futura (come Gigafactory 1 e Model 3) sono maggiori del profitto del prodotto, con conseguente perdita netta.

Il 1 ° febbraio 2017 l’azienda ha cambiato il suo nome da Tesla Motors a Tesla. Alla fine di marzo 2017, Tesla Inc. ha annunciato che Tencent Holdings Ltd., all’epoca la “società più preziosa della Cina”, aveva acquistato una partecipazione del 5% in Tesla per $ 1,8 miliardi. Nel 2017, Tesla ha sorpassato Ford Motor Company e General Motors in capitalizzazione di mercato per un paio di mesi, diventando così la casa automobilistica americana più redditizia. Nel giugno 2017, Tesla è apparsa per la prima volta nell’elenco di Fortune 500.

Tesla e il progetto Solar City

Il 1 ° agosto 2016, Tesla ha accettato di acquisire SolarCity Corp. per $ 2,6 miliardi in stock. SolarCity è il più grande installatore di sistemi solari su tetto negli Stati Uniti. Più dell’85% degli azionisti Tesla e SolarCity non affiliati ha votato per approvare l’acquisizione, che si è chiusa il 21 novembre 2016.

Tesla strategia

Qual è la strategia di Tesla? Tesla mira a distruggere l’industria automobilistica tradizionale creando molti pezzi innovativi che si adattano insieme; questa strategia fu chiamata “coordinamento complesso” dall’investitore di Tesla Peter Thiel. Le sue strategie di marketing, produzione, vendita e tecnologia sono notevolmente diverse dai suoi concorrenti.

La strategia automobilistica di Tesla è di emulare cicli di vita tipici del prodotto tecnologico e inizialmente indirizzare i compratori benestanti. Passerebbe poi a mercati più grandi a prezzi più bassi. La batteria e la tecnologia di trasmissione elettrica per ogni modello sarebbero state sviluppate e pagate attraverso le vendite dei modelli precedenti. La Roadster era a basso volume e costava 109.000 dollari USA. Il modello S e il modello X hanno preso di mira il più ampio mercato del lusso. Il modello 3 è destinato a un segmento di volume superiore. Questa strategia aziendale è comune nel settore tecnologico.

Secondo un post sul blog di Musk: “La nuova tecnologia in ogni campo richiede alcune versioni da ottimizzare prima di raggiungere il mercato di massa, e in questo caso è in competizione con 150 anni e trilioni di dollari spesi per le auto a benzina.”

La strategia produttiva di Tesla include un alto grado di integrazione verticale (80% nel 2016), che include la produzione di componenti e l’infrastruttura di ricarica proprietaria. L’azienda gestisce enormi fabbriche per catturare economie di scala. Tesla costruisce componenti di gruppi propulsori elettrici per veicoli di altre case automobilistiche, tra cui il motore elettrico Smart ED2 ForTwo (l’auto più economica di Daimler AG), il Toyota RAV4 EV e il carro elettrico Custom Chassis di Freightliner.

L’integrazione verticale è rara nell’industria automobilistica, dove le aziende tipicamente esternalizzano l’80% dei componenti ai fornitori, e si concentrano sulla produzione dei motori e sull’assemblaggio finale.I suoi brevetti fanno parte del movimento open source. La strategia di vendita di Tesla consiste nel vendere i suoi veicoli in showroom di proprietà dell’azienda e online piuttosto che usare una strategia di dealer convenzionale.

La strategia tecnologica di Tesla si concentra sulla tecnologia di propulsione elettrica e il trasferimento di altri approcci dall’industria tecnologica al trasporto, come gli aggiornamenti software online. Tesla consente ai suoi brevetti tecnologici di essere utilizzati da chiunque in buona fede. Gli accordi di licenza comprendono disposizioni in base alle quali il destinatario accetta di non presentare cause per brevetti contro Tesla o di copiarne direttamente i progetti.

Tesla mantenne il controllo della sua altra proprietà intellettuale, come marchi commerciali e segreti commerciali per impedire la copia diretta della sua tecnologia. l VP di Tesla Human Resources, Arnnon Geshuri ,si impegnò a portare la produzione in California. Nel 2015, Geshuri guidò un’ondata di assunzioni su cui disse: “Negli ultimi 14 mesi abbiamo avuto 1,5 milioni di applicazioni da tutto il mondo. Le persone vogliono lavorare qui.”

Tesla gestisce negozi e gallerie, situati in genere in centri commerciali di molti stati degli Stati Uniti. Tuttavia, i clienti acquistano veicoli solo dal sito Web Tesla. I negozi servono come showroom che consentono alle persone di conoscere l’azienda e i suoi veicoli. Alcune gallerie sono situate in stati con leggi restrittive sulla protezione dei concessionari che proibiscono di discutere prezzi, finanziamenti e test drive, oltre ad altre restrizioni.

La strategia di Tesla di vendita diretta dei clienti e di proprietà di negozi e centri di assistenza è diversa dal modello standard di concessionaria nel mercato globale mercato dei veicoli. Tesla è l’unica casa automobilistica che vende auto direttamente ai consumatori; tutti gli altri usano concessionari di proprietà indipendente ebbene molti forniscano configurazione e finanziamenti online. 48 stati hanno leggi che limitano o vietano ai produttori di vendere veicoli direttamente ai consumatori,e sebbene Tesla non abbia concessionari indipendenti, le associazioni di concessionari in diversi stati hanno intentato azioni legali contro le pratiche di vendita di Tesla. Con l’accusa che esse non proteggano i rivenditori.

La Federal Trade Commission raccomanda di autorizzare vendite dirette del produttore, che secondo gli analisti farebbero risparmiare mediamente l’8% agli acquirenti finali.

Tesla tecnologie prodotte

Quali sono le tecnologie prodotte da Tesla?

Batterie

A differenza di altre case automobilistiche, Tesla non utilizza singole batterie di grandi dimensioni, ma migliaia di piccole celle cilindriche a ioni di litio come quelle utilizzate nell’elettronica di consumo. Utilizza una versione di queste celle progettata per essere più economica da produrre e più leggera rispetto alle celle standard rimuovendo alcune funzionalità di sicurezza.

Secondo Tesla, queste caratteristiche sono ridondanti a causa del sistema avanzato di gestione termica e di una sostanza chimica intumescente nella batteria per prevenire gli incendi. Panasonic è l’unico fornitore delle celle per Model S, Model X e Model 3 e collabora con Tesla nelle celle ’21 -70 ‘di Gigafactory 1.

Nel febbraio 2016, i costi della batteria Tesla erano stimati a US $ 200 per kWh .Tesla ha indicato più avanti nel 2016 che le loro batterie costano meno di $ 190 / kWh. Ancora più tardi quell’anno, Argonne Labs stimò $ 163 / kWh ad un ritmo di produzione di 500.000 confezioni all’anno.

Le batterie sono poste sotto il pavimento del veicolo. Ciò consente di risparmiare spazio all’interno e nel bagagliaio, ma aumenta il rischio di danni alla batteria dovuti a detriti o impatti. Il modello S ha una piastra di armatura in lega di alluminio da 0,25 “(6,4 mm). CTO Straubel prevede che le batterie durino 10-15 anni, nonché sconti utilizzando le auto elettriche per caricare la rete (V2G) perché la relativa usura della batteria supera il vantaggio economico. Preferisce anche il riciclaggio oltre il riutilizzo per la griglia una volta raggiunta la fine della loro vita utile per i veicoli. Dal 2008, Tesla ha lavorato con ToxCo / Kinsbursky per riciclare le batterie RoHS consumate, che sono diventate parte integrante di GigaFactory.

Motori

Tesla produce due tipi di motori elettrici: un motore a induzione con tre fasi, quattro poli e un rotore in rame (con cui il logo Tesla è ispirato); e motori a magneti permanenti utilizzati nel Modello 3 e Semi. I motori per il modello S e il modello X sono fabbricati presso la Tesla Factory, mentre i motori per il modello 3 sono realizzati presso Gigafactory 1.

Autopilota

Tesla Autopilot fornisce assistenza al guidatore semi-autonomo a partire da settembre 2014. Tesla ha sostituito i suoi sensori e software nel 2016 (HW2). A partire dal 2017, il pilota automatico ha incluso il sistema di controllo automatico della velocità adattivo, avviso di partenza corsia, frenata di emergenza, Autosteer (sterzo semi-automatico), Autopark (parcheggio parallelo e perpendicolare) e Summon (richiamando il veicolo da un parcheggio).

HW2 include otto telecamere e dodici sensori ultrasonici, oltre al radar rivolto in avanti. HW2.5 è stato rilasciato a metà del 2017 per l’aggiornamento di HW2 con una seconda GPU e una fotocamera frontale. Alla fine del 2016, Tesla progettava di dimostrare piena autonomia dei veicoli entro la fine del 2017. Ad aprile 2017 Musk ha previsto che in circa due anni i conducenti sarebbero stati in grado di dormire nel loro veicolo.

Vetri

A novembre 2016, la società ha annunciato il gruppo di tecnologia del vetro Tesla. Il gruppo ha prodotto il vetro del tetto per il Tesla Model 3 e per l’uso nelle tegole SolarCity annunciate a ottobre 2016. Le piastrelle contengono un collettore solare incorporato e sono un terzo più leggere rispetto alle tegole standard.

Tesla modelli

Quali sono i modelli Tesla?

Model S

Le consegne di Model S sono iniziate il 22 giugno 2012. La prima consegna in Europa è avvenuta nell’agosto 2013. Le consegne in Cina sono iniziate ad aprile 2014. Le prime consegne del modello con guida a destra destinate a Regno Unito, Australia, Hong Kong e Giappone sono arrivate nel 2014. La Model S ha quattro configurazioni di base: 75 / 75D (2 ruote motrici e trazione integrale) e 100D e P100D con gamme rispettivamente di 335 miglia e 315 miglia.

La Norvegia è il più grande mercato d’oltremare del Modello S grazie agli incentivi globali del paese per l’adozione di auto elettriche pure. Con una stima di 50.931 unità vendute nel 2016, la Model S si è classificata come l’auto plug-in più venduta al mondo per il secondo anno consecutivo. A partire da dicembre 2017, la Model S, con vendite globali di oltre 200.000 unità, si è classificata come la seconda auto elettrica plug-in più venduta al mondo nella storia dopo la Nissan Leaf (300.000).

Gli Stati Uniti sono il modello leader mondiale Mercato S con una stima di 118.817 unità vendute fino a dicembre 2017. La Norvegia si è classificata come il più grande mercato estero di Model S a novembre 2016, con 11.802 nuove unità registrate. La Model S Tesla è diventata la prima auto elettrica ad aver superato il ranking mensile delle vendite in qualsiasi paese, quando l’auto elettrica ha ottenuto il primo posto nella lista delle vendite di auto nuove norvegesi nel settembre 2013.

Tesla acquistò un interesse in quello che sarebbe diventato il Tesla Factory nel maggio 2010 per 42 milioni di dollari, e ha aperto lo stabilimento nell’ottobre 2010. Per il mercato europeo, Tesla riassembla e distribuisce la Model S dal suo centro di distribuzione europeo a Tilburg, nei Paesi Bassi. Le auto sono costruite e testate a Fremont; quindi, il pacco batteria, il motore elettrico e le parti vengono smontati e spediti separatamente a Tilburg, dove vengono riassemblati.

Tra gli altri riconoscimenti, la Model S vinse il “Motor Trend Car of the Year” 2013, e sempre quell’anno il “World Green Car”, Automobile Magazine “Car of the Year”, e un anno prima il Time Magazine Best 25 Inventions 2012.

Model X

Il Model X Tesla è un SUV crossover full-size con un corpo in alluminio leggero. Le consegne del modello X sono iniziate a settembre 2015. È offerto nelle configurazioni a 5, 6 e 7 passeggeri. In particolare, le porte dei passeggeri sono articolate in “falcon-wing” che si aprono verticalmente. La produzione è stata riprogrammata più volte, dal 2013 alla fine del 2014, al secondo trimestre del 2015, al terzo trimestre del 2015.

Nell’agosto 2015, i gruppi di utenti stimavano circa 30.000 preordini X, rispetto a 12.000 per le consegne di S. ella serie Model X Signature iniziate il 29 settembre 2015. Le vendite del Modello X ammontavano a 2.400 unità durante il primo trimestre del 2016 , salite a 4.638 nel secondo trimestre del 2016. Le consegne globali sono state pari a 25.312 unità nel 2016, e 46.535 nel 2017.

Gli Stati Uniti sono il principale mercato con 39.940 unità vendute fino a dicembre 2017. Le vendite cumulative dall’inizio sono ammontate a circa 72.059 unità fino a dicembre 2017. Nel settembre 2016, il Modello X si è classificato come l’auto elettrica plug-in più venduta in Norvegia.

In precedenza, la Model S è risultata essere per quattro volte l’auto nuova più venduta.

Model 3

Il Modello 3 (originariamente stilizzato come “☰”) è l’auto di terza generazione di Tesla. Originariamente la vettura era destinata a essere chiamata Modello E, ma dopo una causa da parte di Ford che detiene il marchio su “Modello E”, Musk ha annunciato il 16 luglio 2014 che l’auto si sarebbe chiamata invece “Modello 3”. Il modello standard 3 offre un’autonomia di 220 miglia (350 km) e un modello a lungo raggio di 310 miglia (500 km).

Il 31 marzo 2016, Tesla ha presentato l’auto. I potenziali clienti hanno iniziato prenotarla il 31 marzo con un deposito rimborsabile. Decine di migliaia di persone sono state segnalate in attesa di acquistarla.

A partire dal 7 aprile 2016, una settimana dopo la presentazione, Tesla ha registrato oltre 325.000 prenotazioni, rappresentanti vendite per oltre $ 14 miliardi. A partire da luglio 2017, Tesla ha registrato circa 500.000 prenotazioni. Bloomberg News ha affermato che “la presentazione del Modello 3 è stata unica nei 100 anni di storia dell’automobile di massa”.

Bloomberg lo ha paragonato alla Citroën DS del 1955 che ha registrato 80.000 depositi in 10 giorni al Salone di Parigi.

Tesla si aspettava di investire tra US $ 2 miliardi e US $ 2,5 miliardi in spese in conto capitale per sostenere la produzione del Modello 3. La produzione limitata di veicoli è iniziata a luglio 2017. Le prime 30 unità sono state consegnate a un evento speciale il 28 luglio 2017. Le consegne ai clienti hanno totalizzato 1.764 unità negli Stati Uniti nel 2017. Con l’aumento della produzione, nel gennaio 2018 furono vendute circa 1.875 vetture, rendendo il Model 3 l’auto plug-in più venduta negli Stati Uniti quel mese.

Nel febbraio 2018 Tesla ha dichiarato che entro marzo 2018 sarebbero stati in grado di produrre e consegnare circa 2.500 vetture Model 3 a settimana.

Tesla modelli futuri

Quali sono i modelli futuri di Tesla?

Model Y

Nell’ottobre 2015, Musk ha descritto un futuro ‘Modello Y’ che sarebbe un veicolo utilitario SUV di dimensioni normali destinato alle famiglie. Nel 2013 Tesla aveva registrato il marchio “Model Y”. Nell’agosto 2017, Tesla annunciò che il Modello Y avrebbe usato la piattaforma Model 3. Musk voleva che i primi tre modelli dicessero “SEX”, ma si stabilì per “S3X” perché Ford possiede il marchio “Modello E”.

Facendo il prossimo veicolo il Modello Y significa che i nomi dei modelli scriveranno “S3XY”. Musk spera di produrre un’auto più economica rispetto al Modello 3: “Ci saranno vetture future che saranno ancora più accessibili (…) Con la quarta generazione e le auto più piccole, alla fine saremo in una posizione in cui tutti possono permettersi l’auto”.

Alla conferenza Future Transport Solutions di Oslo, del 21 aprile 2016, Musk ha dettagliato il suo master plane per Tesla. Comprende auto più economiche prodotte in grandi volumi, tetti a energia solare, veicoli di medie dimensioni, SUV e camioncini, così come la raffinatezza dei veicoli autonomi e la creazione di un’economia di condivisione, in cui le auto possono essere attive mentre il proprietario non li sta usando.

Un Tesla Minibus sarebbe stato costruito sulla piattaforma Model X. Nel maggio 2017, Musk ha indicato che potrebbe favorire una versione da 10-12 passeggeri del Modello X su un design dedicato di minibus. Nel febbraio 2018, Tesla ha annunciato che avrebbero svelato un piano di produzione Model Y del veicolo all’interno del prossimi 3-6 mesi. Per quanto riguarda il modello Y, Tesla ha annunciato posizioni per la produzione e il design del modello Y. La descrizione del lavoro sul sito Web Tesla afferma: “La nuova ingegneria dei programmi, ingegnere progettista è responsabile della progettazione, dello sviluppo e della fornitura di prototipi di componenti e sistemi di livello per il Tesla Model Y e futuri programmi di prodotti Tesla.”

Nel maggio 2017, Elon Musk ha dichiarato che “il modello Y sarà costruito su una nuova piattaforma, per la produzione tra il 2019 e il 2020”.

Tesla Semi

La Tesla Semi è un semirimorchio all-electric Classe 8, menzionato per la prima volta nel piano Tesla Master 2016. La produzione è prevista per il 2019. L’annuncio ufficiale del veicolo è avvenuto alla conferenza stampa del 16 novembre 2017 in cui sono stati mostrati due prototipi. Musk ha confermato che la portata sarebbe di 500 miglia e che il tempo da zero a 60 mph sarebbe 5 secondi contro 15 secondi per un camion simile con un motore diesel.

Semi sarà alimentato da quattro motori elettrici del tipo utilizzato nel Tesla Model 3 e includerà un ampio set di sensori hardware per consentirgli di rimanere nella propria corsia, a una distanza di sicurezza dagli altri veicoli, e più tardi quando software e le condizioni normative consentono, forniscono un funzionamento autonomo sulle autostrade. Musk ha inoltre annunciato che la società sarà coinvolta nell’installazione di una rete globale a energia solare dei dispositivi Tesla Megacharger per rendere la Semi più attraente per i potenziali clienti a lungo raggio.

Una carica di 30 minuti fornirebbe 400 miglia di viaggio. La gamma del veicolo è tuttavia ancora da stabilire, così come le stime di Tesla sul tempo richiesto per caricare la batteria e il costo dell’elettricità che ci vuole per la ricarica.

Roadster

Attraverso una rivelazione a sorpresa alla fine dell’evento che ha presentato la Semi il 16 novembre 2017, Tesla ha presentato la Roadster 2020. Musk ha detto che il nuovo modello avrà una gamma di 620 mi (1.000 km), una batteria da 200 kWh e raggiungerà 0-60 mph in 1,9 secondi; la velocità massima sarà superiore a 250 mph (400 km / h). Il veicolo avrà tre motori elettrici che consentiranno la trazione integrale e il torque vectoring durante le curve.

La ricerca completata da Bloomberg LP indica che la stima del range per carica è ottimistica, sulla base dei commenti di Salim Morsy, analista dei veicoli elettrici a Bloomberg New Energy Finance. Morsey ha indicato che la capacità dichiarata della batteria richiederebbe batterie che sarebbero troppo grandi per il telaio piccolo della Roadster: “Non penso davvero che l’auto che hai visto la scorsa settimana abbia avuto 200 kilowattora al massimo, non credo che sia fisicamente possibile farlo in questo momento.”

All’epoca, il prezzo di base era fissato a $ 200.000 mentre le prime 1.000 unità, la serie del Founder, vendevano a $ 250.000. Le prenotazioni richiedevano un deposito di $ 50.000 e coloro che hanno effettuato una prenotazione all’evento hanno potuto effettuare un test drive nel prototipo.