Tassazione di azioni e dividendi: come funziona

Essere azionisti significa detenere azioni di società quotate in borsa. E dunque, beneficiare di eventuali dividendi come forma di remunerazione del capitale investito dai proprietari dell’impresa e dai risparmiatori. Ovviamente, anche dividendi e azioni sono sottoposti a tassazione? La quale varia a seconda di due fattori cardini: dove si trova la sede della società della quale si detengono le azioni e la percentuale di partecipazione detenuta dal socio. Vediamo meglio di seguito come funziona la tassazione di azioni e dividendi.

Come funziona tassazione azioni e dividendi: il criterio della partecipazione

Per comprendere meglio come funziona il meccanismo di tassazione di azioni e dividendi, bisogna partire dal criterio della “partecipazione”: in pratica, bisogna vedere se il socio/azionista considerato è titolare di una quota del capitale o partecipazione qualificata o non qualificata. Qual è la differenza tra queste ultime due? A sancirla è il diritto societario e riguarda due elementi:

  • la quota percentuale di capitale (partecipazione) posseduta;
  • il diritto di voto in assemblea che tale partecipazione attribuisce.

Per stabilire dove inizia una e finisce l’altra, la normativa societaria prevede diverse percentuali di quota capitale e diritto di voto, a seconda che si faccia riferimento alle società quotate in borsa ovvero alle società non quotate in borsa.

Avremo dunque quattro situazioni possibili:

  1. Partecipazione qualificata nelle società quotate in borsa: quota capitale superiore al 5% ovvero se attribuisce un diritto di voto in assemblea ordinaria maggiore al 2%;
  2. Partecipazione non qualificata nelle società quotate in borsa: quota capitale inferiore al 5% ovvero se attribuisce un diritto di voto in assemblea ordinaria inferiore al 2%;
  3. Partecipazione qualificata società non quotate in borsa: quota capitale superiore al 25% ovvero se attribuisce un diritto di voto in assemblea ordinaria maggiore al 20%;
  4. Partecipazione non qualificata società non quotate in borsa: quota capitale inferiore al 25% ovvero se attribuisce un diritto di voto in assemblea ordinaria inferiore al 20%.

Come funziona tassazione azioni e dividendi: la localizzazione della società

Come accennavano prima, la tassazione su azioni e dividenti dipende anche dove la società ha sede. Il Fisco italiano, infatti, tende a penalizzare i dividendi corrisposti da società che producono utili in “Stati a fiscalità privilegiata”. Proprio per disincentivare la fuga di società all’estero e nei cosiddetti Paradisi fiscali.

Tassazione dividendi e azioni per società residenti in Italia

Per i dividendi distribuiti da società residenti e derivanti da partecipazioni qualificate, la tassazione da applicare dipende dal soggetto destinatario dei dividendi medesimi ovvero:

  • base imponibile pari al 49,72% (esenzione del 50,28%) per le persone fisiche titolari o non titolari di partita IVA e le società di persone. Su tale base imponibile si applicheranno le aliquote IRPEF ordinarie;
  • base imponibile pari al 5% (esenzione del 95%) per le società di capitali.

Discorso cambia per i dividendi distribuiti da società residenti e derivanti questa volta da partecipazioni non qualificate. In questo caso, la tassazione da applicare dipende sempre dal soggetto destinatario dei dividendi medesimi. I casi sono tre:

  • ritenuta alla fonte a titolo di imposta del 26% per le persone fisiche non titolari di partita IVA. In questo caso, il contribuente persona fisica non dovrà riportare nulla in dichiarazione dei redditi poiché sarà la società stessa che effettua e versa la ritenuta d’acconto;
  • base imponibile pari al 49,72% (esenzione del 50,28%) per le persone fisiche titolari di partita IVA e le società di persone. Su tale base imponibile si applicheranno le aliquote IRPEF ordinarie;
  • base imponibile pari al 5% (esenzione del 95%) per le società di capitali. In questo caso l’esenzione è totale se la società considerata ha optato per il regime di trasparenza (tassazione in IRPEF direttamente in capo ai soci).

Tassazione dividendi e azioni per le non residenti in italia

In caso di società residenti in Stati a fiscalità privilegiata- ex Paesi «black list» – sia i dividendi relativi a partecipazioni qualificate che non qualificate concorrono alla formazione del reddito complessivo del contribuente soggetto IRPEF o IRES per il 100% del loro ammontare.

Questa condizione viene però a mancare in due casi:

  • nel caso di applicazione dell’articolo 167, comma 1, del TUIR ovvero della regola del CFC-Controlled Foreign Companies;
  • nel caso di applicazione dell’articolo 167, comma 5, del TUIR ovvero in caso di ammissibilità dell’interpello.