Rischi trading online: cosa sono e come gestirli

Cosa sono i rischi del trading online? Come gestire i rischi del trading online? Essendo una attività speculativa, il trading online presenta dei rischi. Anche elevati. Tuttavia, con una adeguata conoscenza del settore, si può ovviare ad essi e fare trading con le dovute attenzioni.

Del resto, in virtù della diffusione dei moderni mezzi tecnologici come le app per gli smartphone e per i tablet, il trading online è diventato facilmente accessibile a tutti. Anche agli sprovveduti. Basta solo avere dimestichezza con le app e una carta a cui allegare il conto del proprio account. I problemi sono però due. Il primo, a fronte di questa facilità, si presenta un altro problema: la scarsa preparazione che mette a rischio i propri soldi, facendo scelte errate e perdendo così facilmente i propri soldi.

Il secondo rischio, è quello di affidarsi a piattaforme che promettono la luna. Ossia, di prometterci facili guadagni senza particolari conoscenze del settore. Ci chiedono solo di caricare il conto con (di solito) 250 euro e di far fare tutto al miracoloso (almeno a parole) software automatico che lavora per noi.

Ma presto ci accorgeremo che non solo non abbiamo guadagnato nulla, ma non riusciamo neanche a recuperare i soldi che abbiamo caricato sul conto. Anche dietro regolare denuncia, in quanto queste società hanno sede nei Paradisi fiscali, solitamente accomodanti con costi e privacy in favore dei titolari dei conti. I quali, peraltro, sono anche abili a creare organizzazioni che difficilmente fanno risalire alla punta della piramide truffaldina.

Di seguito vediamo una guida su quali sono i rischi del trading online e come gestire i rischi del trading online.

Attualmente la soluzione migliore per fare trading online è quella di sfruttare le piattaforme regolamentate. Ad esempio una ottima è quella del broker Scalable Capital. Si tratta di un broker autorizzato con servizi innovativi e commissioni basse.

Per saperne di più sui servizi di Scalable Capital clicca qui per visitare il sito ufficiale.

Rischi del trading online, occhio alle truffe

Il primo rischio del trading online è appunto legato alle truffe. Fortunatamente, da ormai diversi anni fa si sta ottenendo una regolamentazione sui Broker che ad oggi è pressoché totale. Basti pensare che se prima Cipro era un Paradiso fiscale, da quando è entrato nell’Ue è passato dall’altra parte della barricata. Tanto che qui ha sede il Cysec, organismo che regola molti dei principali Broker in circolazione. Che hanno proprio sede a Cipro (si pensi ad eToro).

Dunque, la prima cosa da fare per difendersi dalle truffe legate al trading online è quella di diffidare dalle piattaforme che millantano facili guadagni. Proponendo software automatici. Ricordate la favola di Pinocchio? Quando il Gatto e la Volpe, per sottrarre le monetine al burattino ingenuo regalategli da Mangiafuoco, gli parlano di un albero di monetine d’oro? Che crescerebbe se coltivassero le sue monete, togliendo dalla povertà lui e Geppetto? Ecco, queste piattaforme truffaldine fanno la stessa cosa.

Non esistono sistemi di trading infallibili. Occorre sempre mettere in serbo una percentuale di rischio legato all’investimento, che ha colpito anche i grandi trader del passato ed odierni. Nel mondo del trading se qualcuno vince qualcuno perde. Non esistono vincitori totali e infiniti.

Queste piattaforme si basano sullo schema Ponzi, dal nome dell’italiano emigrato in America che lo ideò quasi un secolo fa. Lo schema Ponzi si basa proprio sul fatto che il guadagno per ogni nuovo iscritto al sistema non perviene dall’attività commerciale, ma, semplicemente e principalmente, dai nuovi iscritti che portiamo. Dunque, è sostanzialmente una truffa, in quanto il nostro profitto è dato da nuovi iscritti illusi.

Non a caso, queste piattaforme truffaldine pagano anche utenti per scrivere commenti in forum o sui social in cui parlano bene di queste piattaforme. E ce ne accorgiamo dal fatto che a questi commenti sono sempre allegati link per iscriversi. In quanto loro poi guadagneranno una commissione dal nuovo iscritto che hanno guadagnato.

Per non cascare in truffe, è meglio affidarsi a Broker che abbiano regolare licenza da parte di un organo di controllo sui mercati finanziari. In Italia abbiamo la CONSOB, istituita ad inizio anni ‘70 proprio per offrire vigilanza imparziale. Di fatti, prima della sua istituzione questo compito veniva svolto dal Ministero delle finanze, ma, essendo una istituzione politica, non offriva quella garanzia di cui si ha bisogno.

Rischi del trading online, le perdite economiche

Il secondo rischio da prendere in considerazione è ovviamente il rischio economico vero e proprio che scaturisce da previsioni di trading errate. D’altronde, una volta depositato il proprio capitale presso un broker autorizzato bisogna anche evitare di sciuparlo.

Sebbene il trading online rappresenti l’attività da svolgere in rete con le migliori prospettive di profitto in assoluto, circa l’80% dei traders perde tutto il proprio capitale nel giro di poco tempo. Ciò capita proprio perché in molti fanno trading senza la dovuta preparazione o perché si illudono di guadagnare tanto e subito.

Fare trading online significa investire, una attività di investimento ha 2 facce della stessa medaglia: un investimento può andare bene, ma può anche andare male.

Le perdite, come detto in precedenza, sono da mettere in conto. Devono essere limitate, contenute e gestite nel migliore dei modi. Quindi niente crisi isteriche legate alle prime perdite economiche.

Rischi trading online, l’importanza della formazione

Come evitare le perdite economiche legate al trading? Informandosi bene sugli asset su cui si vuole o si vorrebbe investire. In che modo? Leggendo vari libri sul trading scritti da esperti del settore o quelli biografici pubblicati dai trader di successo stessi.

Poi ci si può affidare al materiale didattico che gli stessi Broker rinomati offrono. Si pensi ad eBook da scaricare, webinar (gergo con cui si identificano i seminari via web), i corsi on demand caricati sul sito della piattaforma (da fruire quando si vuole), incontri annuali con relatori professionisti e rinomati.

Esistono poi anche degli enti di formazione che offrono corsi per diventare trader. Tuttavia, come esistono le truffe riguardo ai Broker, così esistono corsi inutili che vi spillano centinaia di euro, proponendovi fuffa che poi all’atto pratico non vi serviranno a nulla. Oltre a spiattellarvi storie di trading di successo che somigliano più alla favola di Pinocchio di cui sopra.

Riteniamo invece che il materiale didattico offerto dai broker sia già sufficiente in quanto il broker ha tutto l’interesse affinché voi guadagniate. In quanto, ci guadagnerà a sua volta tramite spread e commissioni sulla vostra attività. Dunque, perché vendervi materiale scadente, farvi perdere e ritirare? Cosa ci guadagnerebbe?

Rischi trading online, il Conto demo

Un altro strumento per combattere i rischi del trading online di incassare perdite economiche sta nel Conto demo. Il Conto demo ci serve per fare pratica, attraverso un conto con soldi virtuali che ci consente così di non rischiare quelli reali facendo pratica. Il Conto demo è utile sia ai trader neofiti, ma anche a quelli più esperti che vogliono provare nuove strategie. Quindi si espongono al rischio.

Il Conto demo va però utilizzato con serietà, con la stessa emotività che si impiega quando i soldi sono veri. Altrimenti, quando si farà sul serio, si prenderanno decisioni in maniera leggera e rischiosa credendo sempre che i soldi siano virtuali. Per giocare al trading, esistono siti ludici appositi.

Esistono vari tipi di Conto demo in base al Broker:

  • Conto demo con denaro illimitato ma a tempo di utilizzo determinato
  • Conto demo con denaro illimitato ma tempo di utilizzo indeterminato
  • Conto demo sia con denaro che con tempo illimitati
  • Conto demo con denaro e tempo di utilizzo limitati

Ancora, esistono Broker che fanno utilizzare il proprio Conto demo senza versamento sul conto reale e Broker che invece esigono un versamento prima sul conto reale.

Trading online rischi, come scegliere Broker giusto

Abbiamo capito fino ad ora che dobbiamo metterci in buone mani e scegliere il Broker giusto. Il quale deve offrire, oltre che una regolare licenza da parte di una autorità preposta al controllo dei mercati finanziari, un Conto demo e una formazione, anche i seguenti servizi:

  • segnali di trading, ossia suggerimenti da parte di esperti sulle posizioni da prendere
  • grafici chiari sull’andamento storico degli asset
  • Spread basso e conveniente
  • Commissioni inesistenti o su poche operazioni

Quali sono i Broker che rispondono a queste caratteristiche? A nostro avviso, i seguenti:

BROKER
CARATTERISTICHE
VANTAGGI
ISCRIZIONE
Broker consigliato
Valutazione
commissioni basse
Copy trading e conto demo
Smart Portfolio

76% di utenti perdono denaro con questo provider facendo trading di CFD.

Forex, azioni, criptovaluteEbook / Trading automatico
Corso trading gratisSocial trading
Demo gratuitaGruppo Whatsapp / Numerosi asset
Strumenti professionaliDemo
Deposito minimoConti Zero spread!
Valutazione
broker premiato
demo gratuita
Migliori spread del mercato
I CFD sono strumenti complessi e presentano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. Il 74-89 % dei conti degli investitori al dettaglio subisce perdite monetarie in seguito a negoziazione in CFD. Valuti se comprende il funzionamento dei CFD e se può permettersi di correre questo alto rischio di perdere il Suo denaro.

Rischi trading online, l’importanza di diversificare

Una strategia importante per ovviare ai rischi legati al trading online è quella di diversificare. Attività che in gergo si chiama Risk Management. Considerando che l’ammontare del tuo rischio in base al capitale a disposizione sia del 100%, devi sapere che hai la libertà di scomporre questa cifra e scegliere quanto rischiare per ogni trade in base al denaro che investi. Se tu impegnassi l’intero tuo capitale, che per esempio immagineremo ammontare a 1000€, in una sola operazione di trading in quel caso il tuo rischio sul capitale sarebbe del 100%!

Per evitare di perdere tutto devi investire poco o pochissimo per ogni ordine che mandi a mercato. Secondo gli esperti, la percentuale ideale da investire in una operazione deve andare tra il 2 al 5% del tuo capitale totale. A seconda della nostra convinzione che quella operazione possa andare a buon fine.

Come ha detto famoso il generale militare cinese Sun Tzu: “Ogni battaglia viene vinta prima di essere combattuta”. La frase implica che pianificazione e strategia – non le battaglie – vincono le guerre.

Proprio come in guerra, pianificare in anticipo può spesso significare la differenza tra successo e fallimento. Stabilire ad esempio Take profit e stop loss rappresentano due modi principali in cui gli operatori possono pianificare in anticipo quando fanno trading.

I trader di successo sanno quale prezzo sono disposti a pagare e a quale prezzo sono disposti a vendere e misurano i rendimenti risultanti dalla probabilità che il titolo raggiunga i loro obiettivi. Se il rendimento corretto è abbastanza alto, allora eseguono il trade. Inversamente, i trader che non hanno successo entrano spesso in uno scambio senza avere alcuna idea dei punti in cui venderanno con profitto o perdita.

Come i giocatori d’azzardo su una striscia fortunata o sfortunata, le emozioni cominciano a prendere il sopravvento e dettare le loro operazioni. Le perdite spesso inducono le persone a resistere e sperano di recuperare i loro soldi, mentre i profitti spesso inducono i commercianti a mantenere in modo imprudente ulteriori guadagni.

Rischi trading online, lo Stop loss e il Take profit

Un punto di stop loss è il prezzo al quale un trader venderà un titolo e subirà una perdita sul trade. Spesso questo accade quando uno scambio non esplora il modo in cui un trader sperava. I punti sono progettati per limitare le perdite prima che aumentino. Ad esempio, se un titolo si rompe al di sotto di un livello di supporto chiave, i trader vendono spesso il più presto possibile.

Un punto take-profit è il prezzo al quale un trader venderà un titolo e trarrà un profitto sul trading. Ciò avviene solitamente quando il rialzo supplementare è limitato dato i rischi. Ad esempio, se un titolo si sta avvicinando a un livello di resistenza chiave dopo un grande movimento verso l’alto, i trader potrebbero voler vendere prima che avvenga un periodo di consolidamento.

L’impostazione dei punti stop-loss e take-profit viene spesso effettuata utilizzando l’analisi tecnica, ma l’analisi fondamentale può anche svolgere un ruolo chiave nei tempi.

Ad esempio, se un trader tiene un titolo in anticipo rispetto ai guadagni mentre cresce l’eccitazione, potrebbe desiderare di vendere prima che le notizie raggiungano il mercato se le aspettative sono diventate troppo alte, indipendentemente dal fatto che il prezzo take-profit sia stato colpito.

Le medie rappresentano il modo più popolare per impostare questi punti, in quanto sono facili da calcolare e ampiamente monitorati dal mercato. Le medie mobili chiave comprendono gli intervalli 5, 9, 20, 50, 100 e 200 giorni. Questi sono meglio fissati applicandoli al grafico di un titolo e determinando se il prezzo delle azioni ha reagito a loro in passato come livello di supporto o di resistenza.

Un altro ottimo modo per posizionare i livelli stop-loss o take-profit è sul supporto o sulla resistenza linee di tendenza. Questi possono essere disegnati collegando alti o bassi precedenti che si sono verificati su un volume significativo, superiore alla media. Come per le medie mobili, la chiave è determinare i livelli a cui il prezzo reagisce alle linee di tendenza e, ovviamente, a volume elevato.

Quando si impostano questi punti, ecco alcune considerazioni chiave:

  • Utilizzare le medie mobili a più lungo termine per ridurre i titoli volatili e la possibilità che un’oscillazione di prezzo insignificante inneschi un ordine stop-loss da eseguire
  • Regola le medie mobili in modo che corrispondano alle fasce di prezzo obiettivo; ad esempio, target più lunghi dovrebbero utilizzare medie mobili più grandi per ridurre il numero di segnali generati.
  • Le perdite di punta non dovrebbero essere più vicine di 1,5 volte l’attuale intervallo alto-basso (volatilità), poiché è troppo probabile che vengano eseguite senza motivo.
  • Regolare lo stop loss in base alla volatilità del mercato; se il prezzo delle azioni non si sta muovendo troppo, allora i punti stop-loss possono essere rafforzati. Usa noti eventi fondamentali, come i rilasci degli utili, come periodi chiave in cui entrare o uscire da una negoziazione, poiché la volatilità e l’incertezza possono aumentare.

Il calcolo dei punti stop-loss e take-profit è necessario anche per calcolare il rendimento atteso. L’importanza di questo calcolo non può essere sopravvalutata, in quanto costringe i commercianti a pensare attraverso i loro scambi e a razionalizzarli. Inoltre, fornisce loro un modo sistematico per confrontare varie operazioni e selezionare solo quelle più redditizie.

Questo può essere calcolato utilizzando la seguente formula:

[(Probabilità di guadagno) x (Prendi profitto% Guadagno)] [(Probabilità di perdita) x (Stop Loss% Loss)]

Il risultato di questo calcolo è un rendimento atteso per il trader attivo, che lo misurerà quindi con altre opportunità per determinare quali azioni negoziare. La probabilità di guadagno o perdita può essere calcolata utilizzando breakouts storici e rotture dai livelli di supporto o resistenza; o per esperti trader, facendo un’ipotesi istruita.

Rischi trading online, i fattori psicologici

In economia, i fattori psicologici stanno prendendo sempre più importanza. Ha insomma preso sempre più piede il filone teorico dell’economia comportamentale. Ennesima riprova di ciò il fatto che lo scorso dicembre 2017 il Premio Nobel per l’economia sia andato al Professor Richard Thaler dell’università di Chicago e autore di «Nudge», pubblicato in Italia da Feltrinelli con il titolo «La spinta gentile – La nuova strategia per migliorare le nostre decisioni su denaro, salute e felicità». Scritto a quattro mani con Cass R. Sunstain.

Gli economisti post-illuminismo ritenevano gli eventi irrazionali come un’aberrazione, una eccezione alla regola. Ma la crisi del ‘29 mise gli economisti e l’illuminismo dinanzi ad una dura e nuova realtà. Al punto che oggi abbiamo una nuova branca dell’economia: la ‘finanza comportamentale’ che ritiene l’essere umano un animale più complesso di quel che si credeva. Dunque, l’economia non è fatta solo di pallottolieri e calcolatrici, ma anche di pulsioni, istinto, altro rispetto al calcolo razionale.

Prima di lui, altri membri dell’economia comportamentale hanno ricevuto un Nobel: Herbert Simon (1978), Gary Becker (1992), Daniel Kahnemann (2002) e Robert Shiller (2013). Come si può facilmente notare, negli ultimi 17 anni, già tre economisti comportamentalisti hanno ricevuto un Nobel. Mentre prima erano stati solo 2 in 31 anni.

Quindi, il trading è mosso da fattori psicologici. Il rischio psicologico è un fatto prettamente individuale che però va affrontato nel migliore dei modi. Ad esempio molto spesso può accadere di fare sin da subito grandi guadagni investendo nel trading online. Potresti pensare che questo è un bene, invece no è un male. Questo grande vantaggio si tramuta molto spesso in un problema soprattutto per i traders senza esperienza perchè induce a pensare che i guadagni piovono dal cielo e non sono frutto di una attività ragionata ed organizzata.

E’ un po’ quanto avviene in altri campi molto diversi. Si pensi ad un calciatore che agli esordi in Serie A già segna molto e viene subito etichettato come un fenomeno. Ma poi dopo un paio di stagioni sottotono, viene già bollato come meteora e falsa promessa. Oppure un regista che al primo film vince l’Oscar, ma poi nei successivi incassa critiche ed insuccessi al botteghino. O ancora, ad un cantante o ad un gruppo che al primo disco vende migliaia di copie e ha un grande successo televisivo e radiofonico e poi i dischi seguenti non hanno lo stesso risultato.

Come si sentono tutti questi personaggi? Proprio come un trader che dopo i primi, magari fortunosi guadagni, incassa tante perdite. Una stroncatura sul nascere.

I più esperti, anche davanti a giornate molto sfortunate con grosse perdite, sanno restare impassibili e stoici perchè hanno in fondo la consapevolezza assoluta che i tempi cambieranno e ritorneranno a guadagnare.

Come non bisogna demoralizzarsi dinanzi alle perdite, così non bisogna enfatizzarsi troppo dinanzi alle prime vincite. Ossia credere di essere ormai invincibili e di dominare i mercati sarebbe un gravissimo errore che può portare a prendere decisioni impulsive ed affrettate. Occorre dunque restare calmi in entrambe le situazioni. Favorevoli o sfavorevoli che siano.

Rischi trading online sul Forex

Il mercato dei cambi, noto anche come mercato forex, facilita l’acquisto e la vendita di valute in tutto il mondo. Come le azioni, l’obiettivo finale del trading forex è quello di produrre un profitto netto comprando bassi e vendendo alto. I commercianti di Forex hanno il vantaggio di scegliere una manciata di valute su operatori di borsa che devono analizzare migliaia di aziende e settori.

In termini di volume degli scambi, i mercati forex sono i più grandi al mondo. A causa dell’elevato volume di scambi, le attività forex sono classificate come attività altamente liquide. La maggior parte delle operazioni in valuta estera consistono in transazioni a pronti, contratti a termine, swap in valuta, swap su valute e opzioni. Tuttavia, in quanto prodotto con leva finanziaria, esiste un elevato rischio associato alle operazioni in valuta estera che può comportare perdite sostanziali.

Con una lunga lista di rischi, le perdite associate al trading in valuta estera potrebbero essere maggiori di quanto inizialmente previsto. A causa della natura delle operazioni con leva finanziaria, una piccola commissione iniziale può comportare perdite sostanziali e attività illiquide. Inoltre le differenze temporali e le questioni politiche possono avere ramificazioni di vasta portata sui mercati finanziari e sulle valute dei paesi. Mentre le attività forex hanno il più alto volume di scambi, i rischi sono evidenti e possono portare a gravi perdite.

Ecco alcuni dei principali rischi del trading online sul Forex:

Leva finanziaria

Nel trading sul forex, la leva richiede un piccolo investimento iniziale, chiamato margine, per accedere a scambi sostanziali in valuta estera. Piccole fluttuazioni dei prezzi possono comportare richieste di margini in cui l’investitore è tenuto a pagare un margine aggiuntivo. In condizioni di mercato volatile, l’uso aggressivo della leva determinerà perdite sostanziali in eccesso rispetto agli investimenti iniziali.

I tassi di cambio

Nei corsi di macroeconomia di base apprendi che i tassi di interesse influiscono sui tassi di cambio dei paesi. Se i tassi di interesse di un paese aumentano, la sua valuta si rafforzerà a causa di un afflusso di investimenti nelle attività di quel paese, in quanto una valuta più forte fornisce rendimenti più elevati.

Al contrario, se i tassi di interesse scendono, la sua valuta si indebolirà quando gli investitori cominceranno a ritirare i loro investimenti. A causa della natura del tasso di interesse e del suo effetto indeterminato sui tassi di cambio, il differenziale tra i valori delle valute può far cambiare drasticamente i prezzi del forex.

Rischi di transazione

I rischi di transazione sono un rischio di cambio associato a differenze temporali tra l’inizio di un contratto e il momento in cui si risolve. Il trading sul Forex avviene su base 24 ore, il che può portare a cambiamenti dei tassi di cambio prima che gli scambi si siano risolti. Di conseguenza, le valute possono essere negoziate a prezzi diversi in momenti diversi durante le ore di negoziazione.

Maggiore è la differenza di tempo tra l’iscrizione e il regolamento di un contratto aumenta il rischio di transazione. Eventuali differenze temporali consentono ai rischi di cambio di fluttuare, i singoli e le società che operano in valute subiscono maggiori costi di transazione, e forse onerosi.

I rischi della controparte

La controparte in una transazione finanziaria è la società che fornisce l’attività all’investitore. Pertanto, il rischio di controparte si riferisce al rischio di insolvenza del concessionario o intermediario in una particolare transazione. Nelle negoziazioni forex, i contratti a pronti e a termine su valute non sono garantiti da uno scambio o una stanza di compensazione.

Nella negoziazione a pronti, il rischio di controparte deriva dalla solvibilità del market maker. In condizioni di mercato volatile, la controparte potrebbe non essere in grado o rifiutarsi di aderire ai contratti.

Rischi del Paese

Nel valutare le opzioni per investire in valute, è necessario valutare la struttura e la stabilità del proprio paese emittente. In molti paesi in via di sviluppo e del terzo mondo, i tassi di cambio sono fissati a un leader mondiale come il dollaro USA. In questa circostanza, le banche centrali devono sostenere riserve adeguate per mantenere un tasso di cambio fisso.

Una crisi valutaria può verificarsi a causa di frequenti disavanzi della bilancia dei pagamenti e causare una svalutazione della valuta. Questo può avere effetti sostanziali sul forex trading e sui prezzi.

A causa della natura speculativa dell’investimento, se un investitore ritiene che una valuta diminuirà di valore, potrebbe iniziare a ritirare le proprie attività, svalutando ulteriormente la valuta. Gli investitori che continuano a negoziare la valuta troveranno il loro patrimonio essere illiquido o sostenere l’insolvenza dei concessionari. P

Per quanto riguarda il forex trading, le crisi valutarie aggravano i pericoli di liquidità e i rischi di credito oltre a diminuire l’attrattiva della valuta di un paese. Ciò è stato particolarmente rilevante nella crisi finanziaria asiatica e nella crisi argentina in cui la valuta nazionale di ciascun paese è crollata.

Rischi di trading online, i derivati

I rischi primari associati ai derivati sono i rischi di mercato, di controparte, di liquidità e di interconnessione. I derivati sono strumenti di investimento costituiti da un contratto tra le parti il cui valore deriva e dipende dal valore di un’attività finanziaria sottostante. Tra i derivati più comuni negoziati vi sono futures, opzioni, contratti per differenza, CFD e swap.

Vediamo quali sono i principali rischi di trading online legati all’utilizzo dei derivati:

Rischio di mercato

Il rischio di mercato si riferisce al rischio generale in qualsiasi investimento. Gli investitori prendono decisioni e prendono posizioni sulla base di ipotesi, analisi tecniche o altri fattori che li portano a determinate conclusioni su come un investimento è probabile che si realizzi. Una parte importante dell’analisi degli investimenti è determinare la probabilità che un investimento sia redditizio e valutare il rapporto rischio / rendimento delle potenziali perdite rispetto ai potenziali guadagni.

Rischio di controparte

Il rischio di controparte o rischio di credito della controparte si manifesta se una delle parti coinvolte in uno scambio di derivati, come l’acquirente, il venditore o il rivenditore, ha un inadempimento contrattuale. Questo rischio è più elevato nei mercati OTC o over-the-counter, che sono molto meno regolamentati rispetto agli scambi commerciali ordinari. Uno scambio regolare aiuta a migliorare la performance del contratto richiedendo depositi di margine che vengono adeguati giornalmente attraverso il processo mark-to-market.

Il processo mark-to-market rende i derivati di pricing più probabili per riflettere accuratamente il valore corrente. Gli operatori possono gestire il rischio di controparte utilizzando solo i rivenditori che conoscono e considerano affidabili.

Rischio di liquidità

Il rischio di liquidità si applica agli investitori che prevedono di chiudere un’operazione su derivati prima della scadenza. Tali investitori devono considerare se è difficile chiudere il trade o se gli spread bid-ask esistenti sono così grandi da rappresentare un costo significativo.

Il rischio di interconnessione

Il rischio di interconnessione si riferisce al modo in cui le interconnessioni tra i vari strumenti derivati e i concessionari potrebbero influire sul particolare commercio derivato di un investitore. Alcuni analisti esprimono preoccupazione per la possibilità che problemi con una sola parte nel mercato dei derivati, come una grande banca che agisce come rivenditore, possano portare a una reazione a catena o un effetto valanga che minacci la stabilità dei mercati finanziari nel complesso.