Money Flow Index: cos’è e come funziona

Cos’è il Money Flow Index? Come sfruttare al meglio il Money Flow Index? Lo vediamo in questo articolo.

Per sfruttare al meglio tutte le possibilità offerte dal trading online, è possibile utilizzare degli indici in grado di farci cogliere le migliori opportunità offerte dagli asset.

Occorre comunque sempre ricordare che gli indici non danno delle soluzioni univoche, ma vanno utilizzate in modo integrato in quanto ogni indice ci fa cogliere un aspetto diverso del mercato finanziario.

Oltre a vedere cos’è e come funziona il Money Flow Index, vedremo anche come sfruttarlo al meglio nella pratica e con quali Broker.

Attualmente la soluzione migliore per fare trading online è quella di sfruttare le piattaforme regolamentate. Ad esempio una ottima è quella del broker Scalable Capital. Si tratta di un broker autorizzato con servizi innovativi e commissioni basse.

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Money Flow Index cos’è

Cos’è il Money Flow Index? Conosciuto anche con l’acronimo MFI (Money Flow Index), si tratta di un oscillatore di momentum molto utile per trovare i punti di ingresso o di uscita di un asset. Ed è utilizzabile un po’ per tutti gli asset: dalle azioni agli indici azionari, passando per le materie prime fino alle criptovalute o al Forex.

L’indice Money Flow Index non fa altro che ricalcolare il Relative Strenght Index (RSI). Non a caso, viene anche chiamato RSI volume-weighted. Traducibile in Oscillatore RSI calcolato dando, così da dare la giusta collocazione ai volumi delle sessioni considerate.

Ricordiamo che l’oscillatore RSI, ideato nel 1978 da J. Welles Wilder, è un oscillatore di momentum usato al fine di misurare la eventuale forza o la debolezza di un trend.

L’RSI può dare un risultato da 0 a 100. Assume una certa rilevanza se supera i 70 punti o scende sotto i 30 punti. Nel primo caso, si parla infatti di ipercomprato. Nel secondo caso di ipervenduto.

La differenza più importante tra MFI e RSI è la scala. Ovvero ciò che viene accumulato nei giorni di rialzo o di ribasso, che per il primo è il volume (o l’approssimazione del volume in dollari piuttosto). In contrapposizione agli importi di variazione di prezzo per l’RSI.

E’ un indicatore molto importante nell’analisi tecnica.

Money Flow Index come si calcola

Come si calcola il Money Flow Index? Viene calcolato in base alla costruzione del Money Flow di sessione. Calcolato a sua volta come segue:

100 – 100 / Money Flow ratio

Otterremo il prezzo tipico di periodo, calcolato sulla media di prezzi massimi, minimi e chiusure. Invece che di sole chiusure, come avviene per quasi tutti gli oscillatori.

Il prezzo tipico deve essere moltiplicato per il volume di sessione per ottenere il Money Flow.

Se aumenta di continuo ad ogni sessione, si chiamerà Money Flow «positivo». In caso contrario, se quindi anziché aumentare regredisce, parleremo di Money Flow è «negativo».

Invece, qualora il prezzo raggiunge una situazione di stallo, stazionaria, allora il Money Flow non sarà proprio calcolato.

Quando saranno scremati i Money Flow, si formerà il Money Flow Ratio. Il quale consiste nel rapportare le somme dei Money Flow positivi e quelli negativi su un determinato periodo che si intende analizzare.

Dopo aver fatto tutto ciò, arriviamo all’ultimo step, costituito dal seguente calcolo:

100 – 100 / Money Flow ratio

Money Flow Index a cosa serve

A cosa serve il Money Flow Index? Per calcolare quale sia “l’entusiasmo” del mercato. Ovvero, la quantità di azioni scambiate.

Abbiamo detto che un valore dai 70 in su mostra l’ipercomprato di un asset, sebbene alcuni portino questo valore a 80, per avere un quadro ancora più attendibile.

Tuttavia, alcuni dissentono da questo ulteriore innalzamento del livello poiché potrebbe comportare la perdita di alcune occasioni.

Viceversa, il valore 30 indica l’ipervenduto di un asset. Anche in questo caso, però, c’è chi abbassa questa soglia a 20 per avere un dato ancora più preciso.

Tuttavia, anche in questo caso non manca la scuola di pensiero che ritiene che una simile scelta rischi di far perdere alcune occasioni.

Anche le divergenze tra MFI e azione sui prezzi sono considerate significative. Ad esempio, se il prezzo raggiunge un nuovo massimo in rialzo, ma il massimo delle IFM è inferiore al suo massimo precedente, ciò può indicare un anticipo debole che è probabile che si inverti.

Money Flow Index limiti

Quali sono i limiti del Money Flow Index? Come ogni indicatore, anche l’MFI non manca di avere delle limitazioni.

Patrice Marek e Věra Marková, entrambi della University of West Bohemia, hanno studiato diverse impostazioni dei parametri dell’FMI. Pubblicando poi il loro studio nel febbraio 2020.

Il test è stato randomizzato in termini di tempo e aziende (utilizzando come campione, tra gli altri, colossi come Apple, Exxon Mobile, IBM, Microsoft e le altre collocate nell’Indice S&P 500).

Orbene, hanno dimostrato che l’indice può battere la semplice strategia di acquisto e sospensione; pertanto, può essere utile per il trading. Tuttavia, hanno dimostrato che le impostazioni dell’FMI, di solito raccomandate in letteratura, non offrono alcun vantaggio per il trading. Quindi occorre ottimizzare le impostazioni per ogni singolo titolo.

Oscillatore MFI come si interpreta

Come si interpreta l’oscillatore MFI? Abbiamo detto che questo indicatore mostra sia livelli di ipercomprato che di ipervenduto come l’RSI. I primi da 80 in su, i secondi da 20 in giù.

Essi sono importanti per poter identificare segnali di entrata o di uscita riguardo un asset. Così da suggerirci quale eventuale posizione intraprendere.

Money Flow Index

Per ricavare un profitto, bisognerebbe entrare nel mercato quando l’ipervenduto o l’ipercomprato raggiungono il loro picco.

Il Money Flow Index può essere interessante anche per scovare le divergenze tra l’oscillatore e i prezzi.

Infatti, in determinati momenti, i prezzi vanno in rialzo toccando nuovi massimi che però non trovano alcuna conferma in questo oscillatore.

Cosa significa ciò? Evidentemente, l’MFI sta segnalando una possibile inversione di tendenza del prezzo. E ciò dovrebbe quindi dissuaderci dall’investire su quell’asset apparentemente in rialzo o in ribasso.

Dunque, il Money Flow Index può essere utile per capire quando entrare o uscire su un asset. Ma andrebbe comunque integrato con dei pattern grafici.

Ancora, trattandosi di un oscillatore, non segue i trend di mercato.

Quindi, torniamo al discorso precedente: un Indicatore da solo non ci dice la verità assoluta. Va fatta sempre una controprova con altri strumenti.

Money Flow Index abbinato alle bande di Bollinger

L’MFI può essere anche utilizzato di concerto con le bande di Bollinger.

Anche le bande di Bollinger, infatti, vengono usate al fine di identificare i livelli di ipercomprato ed ipervenduto dei prezzi.

In breve, se il prezzo di un asset tocca la banda superiore, allora vuol dire che siamo in fase di ipercomprato. Quindi, di lì a breve il prezzo dell’asset potrebbe seguitare a calare. Viceversa, potrebbe iniziare ad alzarsi.

Le Bande di Bollinger sono formate da 3 linee, le seguenti:

  1. La linea centrale indica l’andamento del prezzo su un time frame medio (15-20 periodi)
  2. La linea in alto delinea una resistenza all’interno della quale è possibile registrare dei picchi massimi
  3. La linea in basso, infine, indica un supporto entro il quale il prezzo potrà muoversi

Veniamo ora all’integrazione tra la linea di Bollinger e il Money Flow Index.

Qualora il prezzo di un asset supera la linea di Bollinger inferiore, ma al contempo il Money Flow Index è collocato vicino ad un livello di Ipervenduto, vuol dire che ci troviamo di fronte ad un segnale per l’acquisto.

Allora, dovremo acquistare quando si forma la prima candela rialzista.

Al caso opposto, se il movimento dei prezzi supera la linea di Bollinger superiore, mentre il Money Flow Index segna livelli di Ipercomprato, allora è il caso di vendere appena viene a formarsi una candela ribassista.

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