Miglior conto deposito 2017. Quale scegliere?

Possiamo tranquillamente ritenere che i conti deposito siano allo stato attuale ancora uno degli strumenti più consigliati per investire i propri risparmi senza correre particolare rischi. E ottenendo, al contempo, anche qualche somma di interesse. Del resto, se “parcheggiamo” i nostri soldi su un normale conto bancario, non solo non otterremo niente, ma avremo anche dei costi di gestione non proprio marginali.

Pertanto, il conto deposito si prefigge l’obiettivo di garantire il massimo rendimento possibile dal capitale depositato conoscendo fin da subito quale sarà il tasso di interesse di cui si beneficerà nel corso dell’anno. Dunque, il conto deposito si propone anche molto conveniente dal punto di vista della trasparenza.

Fatta questa premessa, vediamo di seguito come funziona un conto deposito e quali sono i più convenienti nel 2017.

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Cos’è e come funziona un conto deposito

Un conto di deposito è un vero e proprio contratto bancario, che si distingue dal conto corrente giacché si tratta di un deposito di denaro remunerato. Tramite esso è possibile solo prelevare e versare denaro, mentre non si possono emettere o ricevere bonifici e assegni. Quindi, lo scopo del conto deposito è circoscritto al fatto di far fruttare gli interessi sul patrimonio investito. Il conto deposito può essere di due tipi:

  • libero: si ha immediata disponibilità dei soldi depositati. Malgrado ciò, si ottiene pure un buon rendimento. E’ consigliabile a chi ha meno risorse e potrebbe avere necessità di prelevare le somme versate sul proprio conto. Rispetto a un conto tradizionale, consente solo di versare e prelevare denaro. Di contro, però, ha tassi di interesse molto convenienti.
  • Vincolato: è possibile ottenere rendimenti più elevati, ma è altrettanto vero che è possibile ritirare il denaro solo alla scadenza del periodo di vincolo (che può andare da uno a 36 mesi). Se invece vogliamo ritirare il denaro prima, andremo incontro al pagamento di penali.

In genere queste ultime consistono nella mancata maturazione di interessi (il contratto dirà quali sono).

Queste sono le due forme principali di conto deposito. Tuttavia, le banche stanno offrendo sempre più forme ibride, che offrono siano la possibilità di usare denaro liberamente, sia di vincolarlo. In Italia la formula del conto deposito si è espansa a partire dalla metà degli anni Novanta, mediante i conti di deposito delle banche online, i quali offrivano interessi alti a fronte di spese quasi inesistenti. Capostipite di questa formula è stato Conto Arancio.

Chi può aprire un conto deposito

Il conto deposito non ha particolari limiti per la sua apertura, eccetto avere la maggiore età. In realtà però, anche i minorenni possono avere un deposito a risparmio, il libretto a risparmio, per il quale però serve la sottoscrizione di un genitore o di chi ne fa le feci. Riguardo all’età minima per poterlo sottoscrivere, esso varia in base ai prodotti proposti dalle banche.

Come aprire un conto deposito

Ogni Banca propone una procedura diversa. Alcune richiedono l’apertura “fisica” presso uno sportello, altre solo online. La gestione invece avviene in entrambi i casi sul web, comodamente da remoto. Le tappe da seguire per aprire un conto deposito sono le seguenti:

Da sportello:

  • leggere le condizioni del conto, con particolare attenzione al foglio informativo e alla normativa sulla trasparenza bancaria e sul trattamento dei dati personali. Nel foglio informativo vengono indicati: i dati sull’intermediario; le caratteristiche del prodotto; i rischi a cui va incontro il cliente sottoscrivendolo; l’elenco completo delle condizioni economiche proposte; le clausole contrattuali.
  • firma e consegna del contratto;
  • consegna di una copia del documento d’identità e del codice fiscale di ciascun intestatario del conto. Alcune banche potrebbero richiedere anche il certificato di residenza dei titolari del conto.

Via web:

  • In questo caso, prima di sottoscrivere il contratto, occorrerà reperire le informazioni altrimenti indicate nel foglio illustrativo, direttamente sul sito ufficiale della società finanziaria a cui il prodotto fa riferimento.
  • Se si accettano le condizioni e si vuole aprire il conto, occorre provvedere all’identificazione finanziaria. Per poterlo fare, occorre disporre di un conto corrente dal quale effettuare un bonifico di prova con un importo minimo su un conto corrente predisposto dalla nuova banca. Altrimenti, è possibile identificarsi tramite procedura RID, che richiede comunque il possesso di un conto corrente.

In base all’opzione di apertura scelta, cambiano anche i tempi di apertura del conto. Nel primo caso il conto sarà subito operativo, nel secondo lo sarà solo dopo che la nuova banca avrà verificato la correttezza dell’identificazione. Ad ogni modo, il conto deposito prevede un’apertura più veloce rispetto agli altri conti correnti, giacché non prevede la possibilità di ricorrere allo scoperto, né richiede il procedimento di verifica del cosiddetto merito creditizio del cliente.

Per quanto concerne invece i documenti da esibire, essi sono:

  • Fotocopia del documento di identità;
  • Fotocopia del codice fiscale o della tessera sanitaria;
  • Un certificato di residenza (come detto, richiesto solo da alcune banche);
  • il possedimento di un conto corrente ordinario, da utilizzare come conto predefinito per inviare il primo accredito.

Come chiudere un conto deposito

Qualora volessimo chiudere un conto deposito, sarà sufficiente compilare il modulo apposito di richiesta estinzione, che va richiesto alla banca o presentandosi in filiale o scaricandolo dal suo sito web. Ovviamente, se il conto presenta una proprietà congiunta, ovvero è un conto deposito cointestato, il modulo di richiesta estinzione dovrà essere sottoscritto da entrambi i titolari. Prima di chiuderlo, è bene trasferire i servizi ad esso collegati. In questo modo, sarà possibile evitare imprevisti come il blocco della carte di credito, la segnalazione da parte di banche dati per mancati pagamenti, il mancato accredito dello stipendio.

Ancora, se la decisione di chiudere il conto deposito è legata alla necessità di aprirne uno nuovo, allora dobbiamo chiudere anche il conto corrente d’appoggio e aprirne uno con la nuova banca. Per chiudere il conto corrente non sono previste spese a carico del cliente e il procedimento si conclude entro dodici giorni.

Quali spese comporta un conto deposito

I costi di un conto deposito sono alquanto limitati e cambiano di banca in banca. Di seguito, comunque, vi elenchiamo i più probabili:

  • Imposta di bollo sull’estratto conto: attualmente è pari allo 0,2% sul totale delle somme depositate. Alcune banche non la accollano al cliente;
  • Spese di apertura del conto: in genere non sono mai previste;
  • Spese di chiusura del conto: attualmente vietate per legge;
  • Spese periodiche per il mantenimento del conto: alcune banche prevedere dei canoni mensili/annuali o costi di gestione.
  • Spese di produzione del rendiconto: se si sceglie di ricevere il rendiconto via mail e non cartacea, i costi sono nulli;
  • Spese di versamento e prelievo di denaro dal conto: in genere sono nulle, dipenda dalla banca;
  • Penali per svincolo anticipato: dipende dalla banca. Alcune prevedono come penale solo il mancato riconoscimento degli interessi, altre decurtano la somma depositata. Per sapere le condizioni proposte dalla banca, si consiglia di leggere attentamente il contratto di apertura conto.

Ricordiamo che su un conto deposito non è mai possibile andare in rosso. Tutto è in funzione del denaro effettivamente versato e prelevato. In virtù di ciò, al cliente non sarà mai concesso denaro maggiore di quanto realmente possiede. Inoltre, i costi di tenuta conto sono come visto esigui.

Garanzie su un conto deposito

Il conto deposito poggia sulla garanzia offerta dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, a cui tutti gli Stati membri dell’Unione europea sono obbligati ad aderirvi. Ciò significa che ogni singolo cliente, per le disponibilità che ha sul conto, è coperto fino a un massimo di centomila euro rispetto a quanto depositato in ogni banca in cui ha un conto. Le banche straniere che operano nel nostro Paese, invece, aderiscono al fondo obbligatorio previsto dal proprio Stato originario. Se il conto deposito è cointestato, allora la garanzia arriva a 200 mila euro. Stessa copertura per un cliente che ha 100 mila euro versate su una banca e l’altra metà su un’altra.

A tutela dei clienti che sottoscrivono un conto deposito c’è in ogni caso la Direttiva 2009/14/CE, la quale stabilisce che il rimborso deve avvenire entro 20 giorni lavorativi. Discorso cambia per i conti deposito la cui somma depositata supera i 100 mila euro e la banca dovesse fallire. Sebbene è molto improbabile che ciò avvenga, come stiamo vedendo in questi mesi nei vari casi di Banche in crisi. I governi stanno sempre salvando i correntisti e gli obbligazionisti.

Carte ricaricabili legate al conto deposito

Le carte ricaricabili collegate ad un conto deposito in genere non prevedono il pagamento di tasse, di un bollo e sugli interessi maturati. Tuttavia, possono prevedere commissioni per ricariche e prelievi effettuati presso gli sportelli automatici. Inoltre, possono prevedere un costo di emissione. Anche su questi punti è bene leggere attentamente le condizioni indicate sul contratto bancario onde evitare spiacevoli sorprese.

Conto deposito e logica di capitalizzazione

Nello scegliere un conto deposito, il cliente deve tener presente la logica di capitalizzazione. Con quest’ultima si intende la modalità e la frequenza con i quali gli interessi vengono concretamente riconosciuti al contraente. Ciò può accadere in determinate date fisse (come il 31 dicembre, il 30 giugno, a fine mese) o ad intervalli temporali basati sulla data di apertura del conto. La logica di capitalizzazione di un conto deposito è un aspetto fondamentale quindi, poiché incide sulle nostre scelte personali.

Se un conto deposito garantisce interessi del 5% versati ad un anno dal deposito, vorrà dire che risulterà meno redditizio ovviamente di un conto che garantisce sempre il 5% di interessi, ma nel momento stesso in cui è stato aperto il deposito bancario.

Conviene scegliere un conto deposito?

Veniamo al nocciolo della questione: conviene davvero aprire un conto deposito?

Sgomberiamo subito il campo da ogni equivoco: il conto deposito è sicuramente meno conveniente che in passato. I tassi di interesse in passato arrivavano al 5-6%, in alcuni casi perfino sulle due cifre, sebbene poi tali istituti di credito siano finiti in malora. Oggi sono generalmente tra l’uno e il 2,5 percento e si punta più a far leva sui loro costi esigui e sul fatto che siano poco o per nulla rischiosi.

Avere un conto deposito risulta però molto utile se abbiamo un bel gruzzoletto dormiente sul conto corrente. Prendiamo come cifra 50 mila euro, che sappiamo pure che non ci servirà. Quei soldi lasciati così non frutteranno niente. Anzi, saranno solo “vittima” di eventuali spese di tenuta conto.

Pur volendo ipotizzare un poco allettante tasso di interesse dell’1,5%, quei 50 mila euro spostati su un conto deposito possono fruttare 750 euro il primo anno, 761,25 il secondo anno, 772,67 il terzo anno e così via. Nel giro di tre anni, avremo aumentato quel capitale di 2 mila euro. il tutto senza aver messo a rischio i nostri bei 50 mila euro.

Per scegliere uno tra i vari conto deposito presenti sul mercato, bisogna tener presente questi aspetti:

  • utilizzo del capitale: i soldi mi possono servire nell’immediato o li posso prelevare anche dopo un po’? Nel primo caso, meglio scegliere un conto deposito libero, che ci consente di prelevare spesso (anche se dobbiamo valutare i costi di prelievo). Nel secondo meglio uno di tipo vincolato, che frutterà pure qualcosa in più.
  • rendita: qui subentra il tema del principio di capitalizzazione. Ovvero devo valutare se gli interessi mi fruttino subito o più in là.
  • flessibilità: il conto deposito deve essere solo un deposito o voglio anche poter svolgere delle operazioni? Anche qui occhio ai costi.

I migliori conti deposito 2017

Secondo le opinioni correnti, questi quattro sono al momento i migliori conti deposito in circolazione:

  1. Conto Green: ad oggi trattasi di uno dei conti con il tasso di interesse maggiore. Vale a dire il 2,40% di tasso lordo per chi però vincola le somme per un minimo di cinque anni. Bisogna però anche dire che l’importo minimo da depositare è pari a 5 mila euro;
  2. Banca Ifis con Rendimax Top: molto utile per chi dispone di piccole somme. Infatti l’importo minimo è di mille euro, mentre il tasso di interesse proposto per un minimo di 5 anni è solo leggermente inferiore a quello del Conto Green: 2,30% lordo;
  3. Banca Dinamica invece offre dei tassi interessanti sia sul conto deposito vincolato (1,80% annuo) sia su quello libero (1,00%);
  4. ContosuIBL libero: conto deposito di Banca IBL. Il tasso di interesse lordo proposto è del 2,15%, per somme vincolate per 3 anni.

Il miglior conto deposito vincolato e conto deposito libero 2017

Se proprio vogliamo il fatidico “The winner is…”, ecco di seguito il miglior conto deposito vincolato e il miglior conto deposito libero dell’anno 2017 secondo gli analisti:

Miglior conto deposito vincolato 2017

Possiamo dire che è il Conto Green, giacché presenta queste condizioni ipotizzando un deposito di 10 mila euro per dodici mesi:

  • Guadagno: 113,20 euro (frutto della differenza tra Interessi netti – Spese);
  • Tasso effettivo: 1,14%;
  • Tasso lordo: 1,80%;
  • Decurtazione pari all’1,00% dell’importo del deposito;
  • Interessi netti: 133,20 euro (frutto della differenza tra Interessi;
  • Lordi: € 180,00 meno le Tasse: € 46,80);
  • Liquidazione posticipata;
  • Spese annuali: € 20,00 (solo Bollo: 20,00).

Miglior conto deposito libero 2017

In questa categoria, il premio Oscar 2017 va invece al Conto banca progetto. Ipotizzando sempre 10 mila euro depositati per dodici anni:

  • Guadagno: € 118,40 (frutto della differenza tra Interessi netti – Spese);
  • Tasso effettivo: 1,19%;
  • Tasso lordo: 1,60%;
  • Interessi netti: € 118,40 (frutto della differenza tra Interessi Lordi: € 160,00 e Tasse: € 41,60);
  • Liquidazione interessi ogni tre mesi.