Microsoft: il board degli azionisti vota contro Bitcoin

E’ ancora troppo presto (forse) per vedere Bitcoin all’interno dei bilanci delle grandi aziende fintech.

Proprio ieri gli azionisti di Microsoft hanno preso una decisione importante in tal senso. Durante l’assemblea degli azionisti, infatti, hanno votato contro una proposta che avrebbe potuto portare all’inclusione di BTC nelle riserve aziendali.

La decisione arriva in un contesto particolarmente interessante per il mercato crypto, con Bitcoin che ha recentemente che è ai massimi storici.

In cosa consisteva la proposta? In discussione c’era la votazione sulla possibilità di allocare tra l’1% e il 5% dei profitti aziendali in Bitcoin. Questa proposta è stata presentata come strategia di diversificazione del portafoglio.

Microsoft: azionisti votano contro BTC

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La votazione nel meeting di Microsoft: i motivi del NO

Il consiglio di amministrazione di Microsoft ha formalmente sconsigliato l’approvazione della proposta. Questa consisteva nella diversificazione del portafoglio attraverso l’acquisizione di Bitcoin, ed è stata respinta dopo un’attenta analisi dei rischi e delle opportunità.

Analisi dei rischi finanziari e della volatilità

La principale preoccupazione espressa dal board di Microsoft riguarda la gestione del rischio finanziario.

In un documento dettagliato presentato agli azionisti, sono stati evidenziati i dati storici sulla volatilità di Bitcoin, che negli ultimi anni ha mostrato oscillazioni significative rispetto alle valute fiat tradizionali.

Il consiglio ha sottolineato come, nonostante il record storico del prezzo di BTC, le sue fluttuazioni possano compromettere la stabilità finanziaria necessaria per una società quotata delle dimensioni di Microsoft.

Valutazioni sulla liquidità e gestione della tesoreria

Un secondo aspetto emerso durante la votazione riguarda la gestione della liquidità aziendale.

Il team finanziario di Microsoft ha presentato un’analisi approfondita delle esigenze di capitale circolante dell’azienda, evidenziando come la conversione di una parte significativa delle riserve in Bitcoin potrebbe compromettere la capacità di rispondere rapidamente alle necessità operative.

Nonostante tutti i record del momento,secondo Microsoft il mercato crypto è ancora troppo poco “liquido”, e questo è un ostacolo per le grosse aziende.

Una decisione che va in controtendenza con quella del suo secondo maggiore azionista, Blackrock, che rappresenta una delle più grandi “whales” di Bitcoin e con il suo ETF spot ha già accumulato svariati miliardi di dollari in BTC.

L’intervento di Michael Saylor e le proiezioni di crescita

Il rischio di volatilità era stato comunque preso in considerazione. La proposta infatti suggeriva di dedicare a Bitcoin una percentuale trascurabile delle riserve, con quote che andavano dall’1% dell’utile fino ad un massimo del 5%.

Il board di Microsoft, però, ha formalmente sconsigliato l’approvazione della proposta attraverso un documento depositato presso la SEC.

A nulla è valso l’intervento di Michael Saylor, CEO di MicroStrategy, noto per aver guidato la sua azienda verso grandi investimenti in Bitcoin. Saylor ha presentato una strategia molto articolata basata su analisi quantitative e proiezioni finanziarie.

Durante il suo intervento di tre minuti, Saylor ha presentato un modello di valutazione che suggerisce un potenziale aumento della capitalizzazione di mercato di Microsoft di circa 5 trilioni di dollari.

Saylor ha presentato dati che mostrano come le aziende che hanno adottato Bitcoin come riserva di valore abbiano registrato una correlazione positiva con l’apprezzamento della criptovaluta, suggerendo un effetto moltiplicatore sul valore azionario.

Saylor non basta: Microsoft vota contro BTC

Questo però non è bastato a convincere l’azienda ad investire in BTC.

Bitcoin: è presto per l’ingresso nelle grandi aziende tech?

L’appuntamento con Bitcoin per ora è rimandato. Prima o poi le grandi aziende saranno costrette ad abbracciare fortemente questo settore.

Il mercato, per ora, ha mostrato segni contrastanti a livello istituzionale. Da un lato abbiamo visto player come Blackrock che hanno investito pesantemente e lanciato ETF a replica fisica per i propri investitori.

Abbiamo poi una infrastruttura che si è evoluta e molto è stato fatto a livello normativo anche se manca un framework unico e condiviso in grado di facilitare la vita a chi vuole investire su BTC a livello aziendale.

La decisione di Microsoft potrebbe rappresentare un precedente significativo per altre società d che stanno valutando se investire in crypto o no. L’appuntamento (per ora) è solo rimandato.

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