MiCA: regolamentazione sulle criptovalute e antiriclaggio (TFR)

Nei giorni abbiamo parlato (anche nel nostro canale YouTube) delle nuove normative europee sulle criptovalute che mirano a regolamentare tutto il settore.

Come era stato pochi giorni fa, l’Unione Europea ha introdotto delle importanti normative che vanno sotto il nome di MiCA (Market in Crypto Asset Regulation) ovvero le proposte di regolamentazione in materia di crypto asset.

Uno dei tasselli importanti riguarda le normative anti riciclaggio (TFR) che erano già state approvate in precedenza con una proposta relativa ai cosiddetti unhosted wallet.

Parliamo di un evento storico per tutto il settore, una regolamentazione attesa che introduce di fatto delle line guida a cui attenersi. Saranno poi i singoli stati e l’introduzione di leggi a rispettare queste nuove direttive e tradurle in leggi.

Ancora non ci sono leggi specifiche a riguardo, ma questa approvazione testimonia la volontà di andare verso una direzione ben precisa.

In questo approfondimento analizzeremo i punti più importanti sia del MiCA che del TFR. Scopriremo quali sono gli spunti interessanti, nonché quelli discutibili (che non mancano).

Cerchiamo di capire di cosa si tratta e cosa cambia con l’introduzione di questi accordi.

Nota: poiché le normative cambiano di continuo aggiorneremo questo post con eventuali novità che dovessero arrivare.

MiCA: regolamentazioni europee sulle criptovalute

Si tratta di regolamentazioni molto stringenti per il settore che è stato prima denigrato, poi sminuito ed infine sottoposto a regolamentazioni. Tutto il settore crypyo sta cambiando negli ultimi anni, le criptovalute si stanno avvicinando sempre di più agli asset tradizionali e dunque sorge la necessità di definire delle regole.

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Nuove regole dall’Unione Europea per le crypto: ecco il MICA

L’unione Europea UE ha dunque approvato una nuova legge sulle criptovalute dal nome MiCA (Markets in Crypto Assets) . Queste nuove regole cercano di fornire un quadro normativo completo non solo sulle crypto ma anche su stablecoin, NFT e tutti gli asset digitali.

A fine Giugno si era deciso di introdurre le prime proposte sopratutto con l’obbligo per i fornitori di servizi ed Exchange a fornire informazioni sui clienti ai vari stati Europei. Questo ha causato in parte un caos tra le varie nazioni che devono trovare un quadro comune.

La necessità di un quadro normativo per le criptovalute è stato uno degli argomenti più discussi negli ultimi anni, mentre diversi Paesi stanno ancora cercando di definire un quadro normativo.

E’ da un po’ di anni che si parla di queste normative così come del ban della Proof of Work di Bitcoin.

Per la prima volta in Europa siamo arrivati a delle normative che sembrano essere equilibrate anche se probabilmente le crypto e Bitcoin stesso cambieranno e si evolveranno rispetto allo scopo per cui erano nate.

Mica: cos’è

Abbiamo detto che MiCA sta per Markets in Crypto Assets, ovvero un insieme di linee guida proposte dall’Unione Europea che mira a regolamentare l’intero settore delle criptovalute.

Il crescente interesse degli investitori unito ai recenti casi di insolvenze da parte di fondi di gestione e progetti ha fatto emergere sempre di più la necessità di regolamentare il settore anche per proteggere gli investitori.

Da una parte si vogliono tutelare gli utenti, dall’altra si vuole cercare di far emergere informazioni sulla provenienza dei capitali che entrano in un mercato ancora poco trasparente per i regolatori. Ed è in questo contesto che si colloca il TFR con le normative sull’anti riciclaggio di cui parleremo tra poco.

Rispetto alle prime proposte il MiCA sembrerebbe voler andare nella direzione di accontentare un po’ tutti mitigando le proposte di regolamentazione che erano state proposte all’inizio della bozza.

Come vedremo ci sono linea guida per la maggior parte degli strumenti che conosciamo, dunque una normativa (quella del MICA) molto importante e che devi assolutamente conoscere.

L’Unione Europea introduce così delle normative sugli asset crittografici, sulle società emittenti e sui fornitori di servizi (exchange).

L’accordo raggiunto vuole raggiungere i seguenti obiettivi:

  • proteggere gli investitori
  • regolamentare i crypto asset non garantiti come le stablecoin
  • tracciare i movimenti verso wallet esterni (unhosted wallet) imponendo ai fornitori di servizi di verificare l’identità dei portafogli in caso di transazioni in uscita
  • garantire la stabilità finanziaria
  • promuovere l’innovazione e fare chiarezza nel settore dal momento che ci sono Stati che hanno già delle normative in corso

Una volta che abbiamo capito cos’è il MiCA, cerchiamo di entrare nel dettaglio dei punti principali.

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Rischi legati ai crypto asset e Supervisione

Le normative introdotte dal MiCA vanno nella direzione di proteggere gli utenti dai rischi legati agli investimenti in criptovalute.

Attualmente i consumatori hanno pochi diritti e non sono tutelati sopratutto se le transazioni avvengono al di fuori dell’Unione Europea.

Grazie alle nuove norme i fornitori di servizi dovranno rispettare alcune norme:

  • proteggere i portafogli degli investitori
  • tracciare le operazioni in un uscita
  • avranno la responsabilità di danni causati agli utenti anche da problemi tecnici o furti da parte di hacker

Il MiCA cercherà di evitare abusi relativi a qualsiasi transazione o servizio, in particolare facendo attenzione a manipolazioni del mercato e abuso di informazioni privilegiate.

I compiti di supervisione saranno affidati all’ESMA (European Securities and Markets Authority), l’autority che si occupa delle regolamentazioni del mercato in Eiropa.

Questo ente si occuperà anche delle normative legate all’impatto ambientale che i crypto asset possono avere sul mercato fornendo informazioni e relazioni sulla sostenibilità dei meccanismi di consenso.

Le normative del MiCA prevedono anche che l’EBA ovvero l’autorità bancaria Europea dovrà tenere un registro pubblico delle criptovalute o progetti che violano le normative nonché gli exchange non conformi al regolamento.

In particolare i fornitori di servizi (exchange) che hanno sede fuori dall’Unione Europea saranno considerati ad alto rischio per le attività antiriciclaggio.

Potranno essere applicati requisiti più severi anche alla gestione delle CASP (fornitori di servizi o exchange), con restrizioni per quanto riguarda la loro localizzazione e l’emissione di token.

Regolamentazioni Stablecoin

Uno degli argomenti più dibattuti in Europa e negli Stati Uniti riguarda le stablecoin, sopratutto dopo i recenti casi di Terra USD e quelle algoritmiche ritenute non sicure. Abbiamo già parlato di questo in un articolo su Stablecoin: cosa sono e come funzionano in modo approfondito.

Quello che è successo negli ultimi mesi ha dimostrato i rischi che gli utenti corrono in assenza di regolamentazioni e l’impatto che può avere sugli altri crypto asset.

Il MiCA proteggerà gli utenti che investono sulle criptovalute richiedendo agli emittenti di stablecoin di avere una riserva di liquidità in controvalore in rapporto 1/1 in depositi presso le banche.

In pratica società come Circle e Tether che emettono le stablecoin più famose come USDC e USDT dovranno avere un deposito corrispondente 1 a 1 in dollari interamente depositato.

Ci dovrà essere inoltre una liquidità garantità minima per permettere agli utenti di prelevare in qualunque momento ricevendo dollari.

Come abbiamo visto sarà l’EBA a supervisionare le stablecoin con continuo monitoraggio. Chi vuole emettere asset-referenced token (ART) basati su una valuta non europea dovrà inoltre avere una sede legale nell’Unione Europea.

Le stesse regole saranno valide anche per le stablecoin algoritmiche, senza alcuna esenzione. Dunque anche le stable che vengono ancorate al dollaro da un algoritmo dovranno avere una riserva corrispondente depositata che ne garantisca la stabilità.

Regolamentazioni Unhosted Wallet / TFR e antiriciclaggio

Altro punto fondamentale riguarda i trasferimenti di denaro da exchange a wallet esterno. Come sapete nel momento in cui si fa l’iscrizione ad un Exchange siamo obbligati a fare la procedura KYC di riconoscimento in modo da essere identificati.

Se ad esempio ci registriamo su Binance (qui trovi il link per iscriverti gratuitamente) dovremo fornire prova della nostra identità caricando un documento di identità ed una prova di residenza.

Fino a questo momento eravamo liberi di trasferire fondi verso altri wallet, ad esempio il nostro hardware wallet.

Con la nuova normativa europea TFR sull’antiriclaggio saranno invece tracciati i movimenti anche verso wallet esterni che sono stati chiamati “unhosted wallet” ad indicare che non ne si conosce la proprietà.

L’obiettivo dunque è quello di tracciare i trasferimenti di criptovalute (come Bitcoin ad esempio) anche verso wallet esterni. Un grattacapo in più per gli Exchange che dovranno ora verificare la proprietà del wallet a cui si trasferiscono i fondi, negando il trasferimento se non vengono forniti i documenti.

Si vuole combinare dunque TFR insieme alle normative del Mica per contrastare il riciclaggio di capitali.

Diamo una rapida occhiata anche al regolamento TFR, la normativa europea sul tema dell’antiriciclaggio. Quindi dovranno essere tracciate:

  • le transazioni da Exchange ad Exchange (es: Binance verso FTX)
  • le transazioni verso un wallet esterno per importi superiori ai 1000 €. Dunque se si supera il limite bisognerà fare la verifica per dimostrare il possesso del wallet
  • nessun monitoraggio per transazioni tra privati (es: tra due wallet hardware)

Naturalmente si tratta di norme molto controverse e dibattute. Tutti i requisiti di proprietà e anonimato alla base della creazione stessa delle criptovalute decadono.

Se infatti c’è qualcuno che può bloccare un trasferimento o sapere a chi appartiene un wallet è evidente che la privacy non è più garantita. Grazie alla blockchain sarebbe possibile ricostruire i movimenti pertanto queste norme sembrano eccessive.

Anche se sono comprensibili e vanno nella direzione della sicurezza è evidente che i fornitori di servizi avranno più operazioni da fare e gli utenti vedranno compromessa la loro privacy, il che potrebbe essere anche un rischio per la sicurezza.

Regolamentazione Proof of Work / Mining / Ambiente

In una prima fase si era parlato ancora una volta di Bitcoin e di un possibile ban per tutte le chain basate sulla Proof of Work.

Fortunatamente Bitcoin e la Pow non verranno toccate da questa normativa. Questo non significa che l’Unione Europa non sia attenta e vigile sui temi ambientali e sui consumi energetici delle blockchain. In partiolare i fornitori di servizi dovranno pubblicare, come abbiamo detto in precedenza, dei report con le informazioni che riguardano i meccanismi di consenso e l’ambiente.

Le proposte saranno sotto la supervision dell’ESMA che fornirà le direttive tecniche su cosa fare per limitare l’impatto negativo sull’ambiente.

Permetteteci di fare alcune considerazione su questi temi:

  1. Bitcoin non consuma energia perché è inefficiente, ma perché vuole e deve farlo per una questione di sicurezza. Il mining è la Pow sono progettati in quel modo proprio per una questione legata alla sicurezza. Spesso le considerazioni fatte sul fatto che Bitcoin inquina e consuma energia sono sterili e fatte da persone che non hanno capito come funziona una blockchain.
  2. E’ probabile secondo noi che il grande interesse sui temi energetici porti in futuro alla crescita di chain che sono carbon neutral o comunque sostenibili da un punto di vista energetico. Pensiamo a progetti come ad esempio Hedera Hashgraph, Algorand o Stellar per citarne alcuni.

E’ evidente che per ora Bitcoin è salvo ma nulla vieta in futuro di introdurre modifiche alle normative che dovranno introdurre standard minimi per la sostenibilità ambientale.

Regolamentazione NFT

Come era stato previsto ed annunciato da alcuni analisti, le normative del MiCA non riguarderanno i Non Fungible Token.

Binance NFT

Probabilmente se ne parlerà in futuro o ci saranno delle norme specifiche o deroghe. Il problema fondamentale degli NFT non riguarda tanto la sicurezza quanto la protezione del consumatore.

Per ora il settore è troppo giovane per attirare già una regolamentazione forte dunque probabilmente si aspetterà di vedere se crescerà in futuro per poter intervenire. Ad ogni modo i provider di servizi ovvero chi fornice o vende NFT come i marketplace (es: OpenSea) saranno tenuti a rispettare tutte le normative del MiCA che abbiamo visto in prcedenza.

Se ne riparlerà comunque in futuro.

Mica e Defi

Parte del merito della crescita dei mercati crypto negli ultimi due anni può essere attribuita alla finanza decentralizzata (Defi).

Il successo della Defi e dei progetti lanciati ha attirato l’interesse di molti investitori facendo avvicinare al settore anche chi non aveva mai investito. Non sorprende dunque l’interesse della comunità europea per questo settore.

Il recente crash di UST dovuto unicamente a problemi tecnici e debolezze strutturali di protocolli di finanza decentralizzata ha fatto emergere la necessità di regolmentazioni.

Si tratta comunque di un settore giovane e complesso per i regolatori che devono tenere conto di tanti fattori prima di arrivare a normative chiare. E’ per questi motivi che nella prima versione del MiCA la Defi non sarà considerata.

Per ora quindi la Defi è salva ma se ne riparlerà nei prossimi anni. L’Unione Europea, infatti, produrrà una relazione nel 2023 con report dettagliati per elaborare delle possibili proposte.

E’ probabile che quando entrerà in vigore il MiCA la finanza decentralizzata verrà rivoluzionata o essa stessa sarà profondamente cambiata.

Vedremo se gli altri paesi si allineeranno a queste normative.

MiCA e TFR: le domande frequenti

Che cos’è il MiCA?

E’ l’acronimco di Markets in Crypto Asset, rappresenta una insieme di linea guida di regolamentazione di tutto il settore delle criptovalute.

Cos’è il TFR in materia di antiriclaccio?

Si tratta delle normative europee che mirano a contrastare la circolazione ed il riciclaggio di capitali illeciti. Per quanto riguarda le crypto prevede di tracciare le transazioni tra exchange e verso i wallet esterni (unhosted wallet) per importi superiori ai 1000 euro.

Quali settori riguarderà la regolamentazione MiCA sulle criptovalute?

I settori maggiormente interessati riguardano le stablecoin ed il monitoraggio delle transazioni.

MiCA regole europee crypto: Riepilogo

Conclusioni

Continueremo ad occuparci di tutti gli aggiornamenti sulle criptovalute con gli ultimi aggiornamenti e le news di settore.

Abbiamo visto che l’introduzione del MiCA porterà ad una regolamentazioni di molti aspetti legati al settore delle criptovalute, una rivoluzione storica che ci attende nei prossimi mesi.

Le normative MiCA e il monitoraggio delle transazioni secondo il TFR dovrebbero cercare di proteggere gli investitori garantendo trasparenza e stabilità, senza sacrificare l’innovazione.

Naturalmente le regolamentazioni non piacciono a nessuno ma probabilmente si tratta di un passo indispensabile verso l’adozione di massa delle crypto nel mondo.

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