Juventus vola sul FTSE Mib: come operare nel medio periodo

La Juventus non ha certo bisogno di presentazioni. Almeno sportivamente parlando. Ha vinto sette scudetti consecutivi, su 34 totali. E poi 13 Coppe Italia, 7 Supercoppe italiane, 2 Coppe dei Campioni/Champions League, 1 Coppe delle Coppe, 3 Coppe UEFA/Europa League, 2 Supercoppe UEFA, 1 Coppe Intertoto, 2 Coppe Intercontinentali e 1 Coppa delle Alpi.

Nella stagione in corso ha ancor di più incrementato la sua fama internazionale avendo acquistato colui che da più parti viene considerato il calciatore più forte del Mondo in attività: il portoghese Cristiano Ronaldo. Nella speranza che possa così portare a casa la tanto agognata Champions league, che manca in casa bianconera da oltre vent’anni.

Non tutti però sanno, specie chi non mastica di borse, che la Juventus sta primeggiando anche nel FTSE Mib, acronimo di Financial Times Stock Exchange Milano Indice di Borsa. Trattasi del più significativo indice azionario della Borsa italiana. È il paniere che racchiude di norma, tranne eccezioni, le azioni delle 40 società italiane, anche se hanno la sede legale all’estero, quotate sull’MTA con maggiore capitalizzazione, flottante e liquidità. La Juventus vi ha fatto il suo ingresso di recente: il 27 dicembre 2018.

Lo scorso weekend ha chiuso con un +2,22%. Malgrado il fatto che sia stata una seduta negativa per il comparto azionario a causa dei brutti dati arrivati nella notte dalla Cina. Sicuramente ad incidere è stata anche l’ultima vittoria incassata in quelle ore. Quella di Coppa Italia per 2 a 0 contro il Bologna.

Nel momento in cui scriviamo, il titolo è salito del 7,65% a 1,393 euro per azione, sui massimi di giornata e del 2019. La Juventus quando aveva chiuso a 1,062 euro, e ha guadagnato da quel giorno poco meno del 30% e il 18% circa nel 2019.

Ancora, stando ad un report realizzato da Kpmg, la squadra bianconera si è avvicinata al livello delle altre big europee in termini di ricavi e biglietteria, grazie anche a un percorso di crescita sostenibile.

Così, la società bianconera risulta essere il miglior titolo per performance del principale listino italiano in questo 2019, con il suo +21,56% dal 2 gennaio scorso.

Il trend di queste ore è stato anche alimentato dalle voci sull’acquisto di Ramsey. Forte centrocampista dell’Arsenal in scadenza a giugno, che però la Juventus vorrebbe subito a gennaio. Aaron Ramsey ha 28 anni ed è un mediano che non disdegna il gol. Con i gunners milita dal 2011, facendo registrare 238 presenze e 35 reti. Punto fermo della nazionale gallese, ha fatto registrare 58 presenze e 14 reti.

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Juventus, la solidità dei ricavi

Se è vero che la Juve ha visto registrare un leggero calo dei ricavi operativi, con 402 milioni, ovvero -2% dovuto principalmente ai minori ricavi dalle competizioni UEFA, nella stagione 2017-2018 ha visto crescere i suoi ricavi commerciali.

Vale a dire un +21% a circa 145 milioni e in costante aumento dalla stagione 2011-2012, mentre quelli generati dalla biglietteria si sono attestati al 14% del totale. In linea con gli altri grandi club, a parte il Barcellona che si attesta a un 24%.

Juventus origini

La Juventus fu fondata come Sport-Club Juventus alla fine del 1897 dagli alunni del Liceo Massimo D’Azeglio di Torino, ma fu rinominato come Foot-Ball Club Juventus due anni dopo. Il club ha aderito al campionato italiano di calcio nel 1900. Nel 1904, l’uomo d’affari Ajmone-Marsan ha rianimato le finanze della squadra di calcio Juventus, rendendo possibile anche trasferire il campo di allenamento da piazza d’armi al più appropriato Velodromo Umberto I.

Durante questo periodo, la squadra indossava un kit rosa e nero. La Juventus vinse per la prima volta il campionato nel 1905 mentre giocava sul campo Velodrome Umberto I. A quel tempo i colori del club erano cambiati in strisce bianche e nere, ispirati alla contea inglese di Notts County.

Ci fu una spaccatura nel club nel 1906, dopo che alcuni membri dello staff considerarono la trasferita della Juve fuori da Torino.

Il presidente Alfred Dick non ne fu contento e lasciò alcuni importanti giocatori a fondare l’FBC Torino, che a sua volta generò il Derby della Mole.

La Juventus ha trascorso gran parte di questo periodo costantemente ricostruendosi dopo la scissione, sopravvivendo alla prima guerra mondiale.

Titolo Juventus come investire

Come investire sul titolo Juventus? Il 10 gennaio 2019 i prezzi sono riusciti ad effettuare il breakout della coriacea resistenza a 1,227 euro, fornendo un segnale di forza che potrebbe permettergli di proseguire l’uptrend in cui sono inseriti. La rottura in essere conferma la regola per la quale il quarto test di un livello è solitamente quello risolutivo per un movimento.

Il fatto che vi sia una bassa quantità di posizioni nette corte da parte degli investitori istituzionali sul titolo, lascia presagire che si verificherà una prosecuzione degli acquisti. Molto influente è il fondo inglese Marshall Wace, che detiene l’1,04% di capitale. Il fondo inglese sta riducendo la sua posizione short: dal quattro gennaio è stato liberato uno 0,36% del capitale sociale.

Considerando che il titolo della Juventus è molto forte e non pare mostrare segni di cedimento, sembrano inutili strategie short. Più conveniente sembra essere dunque perseguire una posizione long, effettuando entrate scalari sull’eventuale debolezza dei corsi.

Il primo punto di entrata si avrebbe al re-test dell’ostacolo a 1,227 euro, mentre il secondo a quello del duplice supporto a 1,12 euro: il prezzo medio di carico si troverebbe a 1,174 euro.

Lo stop loss andrebbe posto a 1,035 euro, l’obiettivo principale a 1,45 euro e l’obiettivo finale a 1,50 euro.