Investire in petrolio: guida completa per principianti 2023

Investire sul petrolio è una delle opzioni più ambite per coloro che vogliono puntare su uno dei mercati più dinamici e volatili in assoluto. Negli ultimi anni, il petrolio ha rappresentato una materia prima fondamentale per l’economia globale, in grado di influenzare molti settori, dall’industria automobilistica all’edilizia, passando per l’aviazione e la produzione di energia elettrica.

Grazie alla sua importanza, il petrolio è stato per decenni uno dei prodotti più scambiati sui mercati finanziari, generando profitti sia per gli investitori a breve che per quelli a lungo termine.

Ma come investire sul petrolio? Una bella domanda che si pongono in tanti e che da almeno un paio di secoli attira l’attenzione di ricchi ed investitori. Quando si parla di petrolio, occorre prendere in considerazione pure gli elementi fondamentali per quanti vogliono fare trading sul petrolio online mediante piattaforme di negoziazione messe a disposizione dai broker CFD.

Per investire sul petrolio, occorre capire bene i movimenti del petrolio, e come è cambiata nel corso degli anni e per quali motivi la sua quotazione.

Investire in petrolio può rappresentare un’ottima opportunità per i trader alla ricerca di un mercato volatile e dinamico. Una delle strategie più efficaci è quella di investire sugli ETF che rappresentano la materia prima, oltre che sul suo andamento diretto. Gli exchange traded funds sono caratterizzati da un buon rapporto rischio/rendimento e offrono un’ampia scelta per quanto riguarda i mercati azionari.

Una piattaforma sicura e conveniente per investire in petrolio è eToro, dove è possibile negoziare i CFD legati al petrolio o agli ETF più importanti di settore. Inoltre, grazie alla funzione di social trading, è possibile seguire e copiare le operazioni dei trader più esperti e fare profitti anche senza esperienza.

Investire in petrolio su eToro è facile e accessibile anche per i trader meno capitalizzati.

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Come investire in petrolio

Tutti coloro che vogliono investire nel petrolio, possono utilizzare varie piattaforme di trading per operare direttamente sul mercato, ad esempio con i CFD.

Investire sul Petrolio

E’ fondamentale studiare il mercato ottenendo più informazioni utili possibili. Questo è fondamentale per coloro che desiderano investire sul petrolio in modo tradizionale, o attraverso i moderni mezzi di trading online su diversi strumenti finanziari. Il trading online, grazie agli strumenti moderni oggi a disposizione, come le app per smartphone e tablet, è accessibile a tutti. Ma ovviamente, come preferiamo sempre sottolineare, ciò non vuol dire che il trading online sia una cosa semplice. Occorre formazione e pratica, oltre che affidarsi ad un Broker serio e con regolare licenza.

Occorre quindi tanta formazione e in questo articolo vogliamo fornirvi un po’ di informazioni utili su come investire sul petrolio. Accenniamo ad esempio al fatto che il petrolio su cui è possibile speculare online.

Investire sul petrolio è un’opzione che attrae molti trader, e i CFD (Contratti per differenza) rappresentano uno dei modi più semplici per farlo. Attraverso una piattaforma di trading online, è possibile acquistare o vendere allo scoperto il petrolio WTI o Brent, sfruttando le fluttuazioni di prezzo.

In questo modo si può operare non solo in caso di rialzo del mercato, ma anche in caso di ribasso Il petrolio resta molto importante per diversificare il proprio portafoglio, ciò grazie alla sua forte volatilità e fare leva grazie alle forti variazioni di prezzo. Il quale varia nel breve tempo facendo ottenere dei guadagni significativi, anche utilizzando strategie di breve termine.

👍 Cosa significaInvestire sul petrolio con i derivati, CFD, ETF
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Prezzo petrolio: quotazione in tempo reale

Qui sotto trovate il grafico sulla quotazione del petrolio, una materia prima il cui prezzo può essere molto volatile. Per questo motivo è conveniente utilizzare strumenti efficaci per poter operare sul prezzo:

Che cos’è il Petrolio?

Il termine “petrolio” ha origine dal tardo latino petroleum, che significa “olio di roccia”. Questa preziosa risorsa viene anche chiamata “oro nero” a causa del suo valore economico e del suo caratteristico colore che può variare dal nero al marrone scuro, passando per tonalità di verde e arancione a seconda della tipologia.

Il petrolio è un liquido viscoso e infiammabile che si trova in giacimenti situati negli strati superiori della crosta terrestre. In questo articolo approfondiremo ulteriormente le caratteristiche del petrolio, il suo impatto sull’economia mondiale e le strategie di trading utilizzate per investire su questa materia prima.

Si definisce greggio o grezzo il petrolio al primo stadio estratto dai giacimenti, vale a dire prima di subire qualsiasi trattamento teso a trasformarlo in successivi prodotti lavorati. In genere si caratterizza per una massa volumica inferiore a quella dell’acqua. È composto da una miscela di vari idrocarburi, sostanze formate solo da idrogeno e carbonio.

Per quanto riguarda la sua storia, sebbene abbia incrementato il suo valore il suo uso a partire dal 1800, ossia con l’esplodere della rivoluzione industriale che lo ha trasformato nel nettare della produzione, in realtà il petrolio accompagna la storia dell’uomo da millenni.

Infatti, è stato scoperto che già i popoli dell’antichità conoscevano i giacimenti di petrolio superficiali, ma lo utilizzavano per produrre medicinali con funzioni lenitive e lassative, come bitume o per alimentare le lampade.

Investire sul petrolio Brent o WTI

Quali sono le differenze tra Petrolio Brent e Wti? La prima sta nella loro provenienza. Il Brent Crude viene estratto dal Mare del Nord, mentre il WTI (West Texas Intermediate) viene dal Texas, dalla Louisiana e dal Nord Dakota. Dunque, il Brent ha origini Nord europee, il Wti americane.

I prezzi del Brent e del WTI, sebbene legati alla stessa materia prima, presentano una differenza sostanziale, il che significa che uno sarà di solito più costoso dell’altro. Nonostante questa differenza, entrambi i tipi di petrolio, Brent e WTI, sono considerati “light” a causa della loro bassa densità, il che consente una più facile lavorazione e raffinazione.

I principali mercati per lo scambio di petrolio sono il NYMEX di New York e l’Intercontinental Exchange di Atlanta.

Il petrolio viene venduto al barile: ognuno di questi barili contiene convenzionalmente 159 litri di greggio, pari a circa 135 chili. Il prezzo del petrolio è influenzato da vari fattori: non solo dall’incontro tra domanda e offerta come ogni bene posto sul mercato, ma anche da fattori politici, economici e sociali.

D’altronde, il petrolio si trova concentrato soprattutto nei paesi mediorientali, notoriamente funestati da instabilità politica e sociale. Per quanto concerne l’incontro domanda-offerta, molto peso ha la domanda da parte del mercato asiatico. Cina in primis.

Riepilogando le differenze tra petrolio Brent e Wti, possiamo elencarle così:

  • Rispettive caratteristiche: il petrolio Brent viene estratto nel Mare del Nord, è il riferimento mondiale per il mercato del greggio e determina il 60% del prezzi sul mercato, malgrado una produzione limitata. Risulta essere il risultato di una miscela derivata dall’unione di diversi tipi di petrolio (Brent Blend, Forties Blend, Oseberg ed Ekofisk) estratti dal Mare del Nord. Mentre il petrolio WTI, acronimo di West Texas Intermediate, forma il benchmark, vale a dire il parametro di riferimento per i contratti scambiati al NYMEX.
  • WTI considerato più pregiato in quanto vanta un minor apporto di zolfo e una gravità API – che misura la densità in rapporto all’acqua – più elevata.
  • Il Brent viene prodotto vicino al mare, il che lo rende meno esposto ai costi di trasporto, mentre il WTI viene prodotto in zone senza alcun sbocco che rendono i costi più onerosi complice il trasporto necessario.
  • Prezzo: il prezzo del petrolio Brent è generalmente più elevato rispetto a quello del petrolio WTI. Tuttavia, l’aumento della produzione americana ha causato una diminuzione del prezzo del WTI, mentre la riduzione dei flussi dalle piattaforme del Mare del Nord ha fatto salire il prezzo del Brent. In ogni caso, il prezzo del petrolio è altamente volatile e soggetto a fluttuazioni in base a molteplici fattori, come la domanda e l’offerta, l’instabilità geopolitica e le decisioni dei paesi produttori..
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Strumenti finanziari per investire sul Petrolio

CFD su futures petrolio

I CFD sono uno strumento finanziario il cui valore dipende dal valore di un altro strumento finanziario sottostante o asset, si intuisce che dobbiamo considerare il fatto che tutto dipende dal prezzo del petrolio. Si parlerà di futures sul petrolio. Il profitto e le perdite, derivanti dai CFD, sono proporzionali alle variazioni di prezzo che intervengono dal momento dell’apertura della posizione al momento della sua chiusura. La posizione può essere al rialzo ovvero acquisto o long o al ribasso e quindi vendita, scoperto o short.

Futures

Trattasi di uno strumento di negoziazione tradizionale sul petrolio, contratti mediante i quali 2 parti si impegnano a effettuare una compravendita ad un determinato prezzo e a una prestabilita data futura.

CFD su ETF petrolio

Questo strumento di investimento è identico al primo visto, eccetto per il fatto che il sottostante è dato da ETF petrolio, vale a dire fondi d’investimento di tipo Exchange Traded Funds basati sul petrolio.

Dove investire in petrolio

Riportiamo le migliori piattaforme per investire nel mercato del petrolio, senza costi aggiuntivi e con la possibilità di sfruttare i vantaggi dei CFD. Ecco dove comprare petrolio online:

BROKER
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Con la sua piattaforma userfriendly, hai tutto quello che ti serve a portata di click e senza dover girovagare per la piattaforma.

Ottimo il quadro delle commissioni e dello spread, contenuti e riportati con trasparenza.

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Capital.com

Il broker Capital.comsa bene che l’analisi tecnica, di cui parleremo più avanti, è molto importante per le proiezioni di borsa. Insieme però all’analisi fondamentale, di cui pure parleremo.

Di fatti, offre grafici con oltre 70 indicatori ed oscillatori di trading. Così da avere anche un controllo incrociato, dato che un indicatore da solo dà una lettura parziale potenzialmente fallibile.

Per aiutare il trader nelle sue previsioni di Borsa, il broker Capital.com offre in modo completamente gratuito i segnali di trading offerti da Refinitiv. Refinitiv è un fornitore globale di dati e infrastrutture dei mercati finanziari. La società è stata fondata nel 2018.

Questi segnali si hanno solo per le azioni e si può leggere un pdf (seppur ad oggi solo in inglese) che parla dettagliatamente del servizio. Ogni azione di società analizzata ottiene un punteggio. La classificazione di tale punteggio va da 1 a 10, dove 10 significa favorevole. Un punteggio da 8 a 10 è considerato positivo, da 4 a 7 è neutro e da 1 a 3 è negativo.

Interessanti sono poi gli avvisi sui prezzi in formato notifiche push. Posiziona il livello di prezzo necessario e ricevi notifiche push istantanee da Capital.com. Possono essere impostate per azioni, materie prime, indici, Forex e coppie di valute criptate.

Puoi iniziare a investire in Borsa con Capital.com cliccando qui.

AvaTrade

AvaTrade è un altro broker molto conosciuto, attivo da anni. Offre la popolare piattaforma Metatrader, ma anche la app Avatrade Go per gestire comodamente tutte le operazioni e permette di fare trading sulle principali commodities tra cui il petrolio.

Avatrade richiede un deposito minimo di soli 100 euro e offre l’utilizzo gratuito dell’autochartist ai trader con un conto dal valore superiore ai 500 euro. Questo strumento fornisce analisi tecniche automatiche, che elaborano migliaia di calcoli al secondo per identificare le migliori opportunità di trading.

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Per approfondire potete leggere la recensione di AvaTrade.

Come funziona il mercato del petrolio?

Come investire nel mercato petrolifero? E’ possibile infatti operare e considerare i vantaggi del mercato petrolifero nella forma di mercato di investimento. In pratica, è possibile investire effettuando dei piazzamenti a lungo termine sul petrolio, tanto che in molti lo considerano come un ottimo attivo. Il petrolio ha conosciuto un forte calo dei prezzi complice un eccesso di produzione da parte dei principali paesi produttori riunitisi dell’OPEC. Sebbene il prezzo del petrolio sia di nuovo in rialzo a causa dell’accordo raggiunto dai membri stessi dell’OPEC.

Ecco quindi che il trader può seguire l’andamento del prezzo, entrando magari a mercato usando una posizione al rialzo pure per approfittarne dei prezzi bassi e preservare una posizione long fino a quando non si verifichi una ripresa interessante.

Il mercato petrolifero, però, offre interessanti opportunità anche per quanti considerano l’investimento sul petrolio tramite strategie a breve termine. Ciò significa speculare sul prezzo del petrolio, dato che, essendo esso molto volatile, le differenze tra i prezzi registrati su brevi periodi sono molto alti incluso pure il fatto stesso che le tendenze osservate sono evidenti. Se poi si usa pure un effetto leva, è possibile generare dei guadagni interessanti nel giro di poche ore o pochi giorni.

In un’ultima istanza, occorre anche considerare il fatto che il mercato petrolifero è molto facile da analizzare. Ciò significa poter prevedere con una certa facilità la direzione che esso prenderà e quindi al contempo anticipare i movimenti futuri e conseguire un guadagno.

Opec

Prima abbiamo accennato all’Opec. Ma cos’è Opec? Si tratta dell’acronimo di Organization of the Petroleum Exporting Countries (tradotto in italiano Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio). L’Opec è stata fondata nel 1960, include 12 Paesi membri che si sono associati formando un cartello economico, al fine di negoziare con le compagnie petrolifere aspetti relativi alla produzione di petrolio, prezzi e concessioni.

La sede dell’OPEC, prima era a Ginevra, ma a partire dal 1º settembre 1965 è stata trasferita a Vienna. Per capire quanto sia influente l’Opec, basta dire che gli stati aderenti controllano circa il 78% delle riserve mondiali accertate di petrolio, il 50% di quelle di gas naturale e forniscono circa il 42% della produzione mondiale di petrolio ed il 17% di quella di gas naturale.

Organizzazione integrativa è invece l’OAPEC (acronimo di Organizzazione dei Paesi Arabi Esportatori di Petrolio), fondata nel 1968 nel Kuwait, per coordinare le politiche energetiche dei paesi Arabi aderenti all’OPEC.

Attualmente, i Paesi Opec sono 14, i seguenti:

  • Algeria
  • Angola
  • Arabia Saudita
  • Ecuador Ecuador
  • Emirati Arabi Uniti
  • Iran
  • Iraq
  • Kuwait
  • Libia
  • Nigeria
  • Qatar
  • Venezuela
  • Gabon
  • Indonesia

L’Opec ha un ruolo rilevante non solo dal punto di vista economico, ma anche politico a livello internazionale. Benché siano altri grandi produttori di petrolio, non fanno parte dell’Opec i seguenti Paesi:

  • Stati Uniti
  • Messico
  • Cina
  • Russia
  • Norvegia
  • Bahrein

Cosa influenza prezzo Petrolio

Quali sono i fattori che influenzano il prezzo del Petrolio? Abbiamo prima accennato che il prezzo dell’Oro nero è influenzato da diversi fattori:

  • Fattori naturali: le scoperte di risorse petrolifere sono in costante calo, portando ad un aumento del prezzo del petrolio. Inoltre, la tecnica del fracking, utilizzata per estrarre gas intrappolato negli strati rocciosi, ha portato ad un aumento della quantità prodotta di idrocarburi ma anche ad una serie di danni ambientali. Infine, altre risorse di petrolio potrebbero giungere dallo scioglimento dei ghiacciai.
  • Fattori geopolitici: le crisi nei rapporti diplomatici, i colpi di stato e le guerre che si verificano nelle zone di produzione del petrolio influenzano il prezzo del greggio.
  • Fattori macroeconomici: le dinamiche dell’offerta e della domanda, lo stoccaggio e le scorte ne determinano l’aumento o l’abbassamento del prezzo.
  • Relazione con il Dollaro: il rapporto Petrolio-Dollaro è molto importante, quando il valore del Dollaro aumenta, il prezzo del petrolio diventa costoso per gli investitori stranieri.
  • Stock americani: gli stock reali pubblicati ogni settimana dagli Stati Uniti, che sono il paese che consuma più petrolio al mondo, influenzano il prezzo del petrolio.
  • Principali paesi consumatori: un calo della domanda può avere pesanti ripercussioni sul prezzo del petrolio, ecco i principali paesi consumatori di petrolio: Stati Uniti, Cina, Giappone, India, Russia, Brasile, Emirati Arabi Uniti, Canada, Germania, Corea del Sud.

Investire in barili di petrolio

Conviene investire nel petrolio acquistando barili fisici? Bisogna dire che solo le società che svolgono come attività la trasformazione del petrolio possono acquisire e stoccare il petrolio fisico sotto forma di barili. Quindi, almeno che tu non rientri in questa casistica, e invece sei un comune trader, allora puoi investire nel petrolio tramite le azioni e sul prezzo del petrolio mediante i Broker.

Il problema principale è lo stoccaggio. Immaginatevi di dover acquistare dei barili di petrolio fisico e doverli conservare. Inoltre, dovresti anche pensare a cosa fartene una volta presi.

Investire in azioni petrolio

Come acquistare le azioni sul Petrolio? Come facilmente intuibile, le azioni del petrolio non riguardano direttamente la materia prima. Riguardano invece le società che la sfruttano. Si punterà quindi su compagnie petrolifere, come ad esempio la Total ma anche le raffinerie e tutte le imprese che sono in un certo modo legate all’attività direttamente o indirettamente alla commercializzazione del petrolio. Tutte queste grandi aziende sono spesso quotate in Borsa e le loro azioni fanno pure parte dei grandi indici borsistici internazionali.

Tra le principali società troviamo aziende private che sono presenti in tutti i continenti e che tramite la loro attività intervengono sulla totalità della catena petrolifera al fine di estrarre e distribuire il prodotto, compreso anche il trasporto, la raffinazione e la trasformazione delle materie prime. Esse sono caratterizzate pure per il volume d’affari elevato che vantano, facendo quindi parte delle 12 più grandi imprese mondiali per fatturato considerando tutti i settori merceologici.

Ecco alcune multinazionali da tenere d’occhio:

1. Royal Dutch Shell

Questa multinazionale viene considerata oggi la prima compagnia petrolifera al mondo. La sede si trova tra Inghilterra e Olanda in quanto è frutto della fusione tra 2 compagnie: Shell e Royal Dutch. Oggi è considerata altresì la terza società al mondo in termini di volume d’affari.

2. Exxon Mobil

Questa multinazionale vanta il secondo posto della classifica delle major del settore petrolifero. Di origine statunitense sorta dalla fusione di 2 società: Exxon e Mobil. Oggi è la 5° società in termini di gestione del petrolio presente al mondo.

3. BP

Considerata la terza major del settore, di origini britanniche, è anche essa nata dalla fusione di 2 compagnie: British Petroleum e Amoco. Si piazza sesta a livello mondiale per produzione gestione del petrolio. BP è anche stata protagonista anni fa, del più grande disastro petrolifero della storia. Consumatosi nel Golfo del Messico, con danni immani per le specie animali, vegetali e per la comunità umana vivente in zona. Lo sversamento è iniziato il 20 aprile 2010 ed è terminato 106 giorni più tardi, il 4 agosto 2010, con milioni di barili di petrolio sulle acque di fronte a Louisiana, Mississippi, Alabama e Florida, oltre alla frazione più pesante del petrolio che ha formato grossi ammassi sul fondale marino.

4. Chevron

Di origini statunitensi, è nata dalla fusione tra Chevron e Texaco. Si classifica undicesima nella classifica mondiale.

5. Total

Compagnia petrolifera francese Total che occupa il quinto posto nella classifica delle major del petrolio. Anche essa è nata dalla fusione di tre compagnie: Total, Fina e Elf. Attualmente si piazza al dodicesimo posto a livello mondiale. La compagnia francese, insieme ad altre tra cui Eni, è accusata per il pesante inquinamento nel delta del fiume Niger, proprio causato dalle attività estrattive. Nel 2016 si è parlato di una bonifica per opera della joint venture SPDC (Shell Petroleum Development Company), di cui fanno parte anche Total ed Eni oltre alla Nigerian National Petroleum Corporation. Il processo dovrebbe creare posti di lavoro anche nel reimpianto di massa delle mangrovie.

Queste ed altre azioni di aziende che operano nel settore del Petrolio sono disponibili per il trading tramite CFD o acquisto diretto su eToro.

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Investire sul petrolio oggi conviene?

Investire in petrolio è un’operazione rischiosa ma potenzialmente molto redditizia. Negli ultimi anni, il mercato del petrolio ha subito fluttuazioni molto ampie a causa di fattori geopolitici e dell’andamento dell’economia globale.

Tuttavia, anche se la situazione attuale può sembrare incerta, molti esperti credono che il petrolio rimarrà una risorsa fondamentale per l’energia globale ancora per molti anni. Quindi, investire in petrolio può ancora rappresentare un’opportunità interessante per i trader più esperti e per coloro che hanno un alto profilo di rischio.

Vediamo quindi quali possono essere i vantaggi nell’investire oggi sul petrolio:

  • Forte domanda globale: il petrolio è ancora oggi una delle fonti di energia più richieste al mondo, garantendo una forte domanda globale.
  • Volatilità dei prezzi: la materia prima presenta una grande volatilità dei prezzi, consentendo opportunità di guadagno anche in brevi periodi di tempo.
  • Diversificazione del portafoglio: il trading sul petrolio consente di diversificare il proprio portafoglio di investimenti, riducendo il rischio complessivo.
  • Possibilità di investire tramite CFD: i CFD sono uno strumento finanziario che permette di investire sulle variazioni di prezzo del petrolio senza possedere fisicamente l’asset, consentendo di operare sia in rialzo che in ribasso e con un capitale iniziale ridotto.
  • Accessibilità: il trading sul petrolio è accessibile a tutti grazie alle numerose piattaforme online che offrono strumenti di trading avanzati e affidabili.
  • Trading automatico: alcune piattaforme, come ad esempio AvaTrade, permettono di operare sulle materie prime sfruttando strumenti automatici per operare sulle commodities con estrema semplicità.

Investire in Petrolio: le domande frequenti

Quali sono i vantaggi di investire in petrolio?

Il petrolio è una delle principali fonti di energia al mondo e la sua domanda rimane costante, con notevoli opportunità di profitto per gli investitori. Inoltre, il petrolio è notoriamente volatile, ed offre quindi potenziali guadagni sia in periodi di rialzo che di ribasso dei prezzi.

Quali sono le opzioni di investimento disponibili per il petrolio?

Gli investitori possono scegliere di investire direttamente in petrolio, attraverso ETF o CFD. L’investimento in ETF offre l’accesso a un portafoglio diversificato di titoli azionari, mentre il trading di CFD consente di speculare sui movimenti dei prezzi del petrolio senza possedere l’attività sottostante.

Quali sono i rischi dell’investimento in petrolio?

Gli investimenti nel petrolio possono essere altamente volatili e soggetti a fluttuazioni di mercato imprevedibili. Inoltre, i prezzi del petrolio sono influenzati da una serie di fattori esterni, tra cui la politica internazionale e le questioni ambientali. Gli investitori devono quindi valutare attentamente i rischi e le opportunità prima di investire nel petrolio.

Investire sul Petrolio: riepilogo

Conclusioni

Investire nel petrolio può essere una scelta interessante per diversificare il proprio portafoglio di investimenti. Tuttavia, come per ogni tipo di investimento, è importante informarsi adeguatamente, valutare il proprio profilo di rischio e adottare una strategia ben definita.

Scegliere una piattaforma di trading affidabile e regolamentata può fare la differenza. Tenendo a mente questi fattori, investire in petrolio può rappresentare un’opportunità interessante per i trader disposti ad assumere un certo livello di rischio.

Qui sotto trovate alcune alternative per chi vuole iniziare a fare trading sul petrolio con vari strumenti:

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