Futures: cosa sono e perché sono importanti nel trading

Quando ci avviciniamo al mondo della Borsa valori, e più in generale al Trading online, per poter fare degli investimenti, sentiamo parlare di Futures. Essi rientrano negli strumenti finanziari insieme ad altre tipologie di contratto, come gli ETF e i CFD; quando non si vuole acquistare un bene fisicamente. Con questo termine si identificano quei contratti di tipo standardizzato, che per la loro natura permettono una facile compravendita di titoli. In quest’articolo vi indichiamo cosa sono i futures, quanti tipi esistono e perché sono importanti nel trading.

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Cosa sono i Futures

Come accennato nell’incipit, i futures sono contratti di tipo standard e per tale natura sono quindi negoziabili. E si differenziano dai cosiddetti contratti over the counter, giacché essendo eterogenei e specifici, non possono essere scambiati sui mercati finanziari. I contratti futures sono negoziati nei mercati regolamentati, giacché nella prassi finanziaria vi sono regole ben precise nella fase di negoziazione, nonché in quella dove essi vengono creati. Ciò vuol dire che, se la Borsa crea dei futures, non se ne possono creare di aggiuntivi, ma saranno negoziati solo questi. Cosa che invece si verifica con i cosiddetti contratti a termine.

Tipi di contratti futures

Nel trading esistono tre tipi di contratti futures:

Currency futures

Rientrano in questa categoria di contratti features, quello in cui si obbligano le parti a scambiare una valuta (in genere in Euro o in Dollari), ad una determinata data e ad un determinato prezzo prefissati da contratto. Per quanto concerne il prezzo, esso scaturisce in Euro o in USD in base al cambio del momento. Inoltre, ad influenzare la contrattazione sono le modalità standard di quotazione che avvengono sul mercato estero. Ciò significa che l’unità di scambio di ciascun contratto scaturisce da una determinata quantità di moneta estera. Questa tipologia di contratto viene preferita per gestire al meglio i rischi correlati alla fluttuazione dei cambi (la succitata copertura) ma anche per usarli per fare speculazione.

Commodity futures

In questa tipologia di contratto si obbliga a scambiare una determinata da contratto quantità di merce ad una determinata data prestabilita. Anche il prezzo viene prefissato prima in fase di compravendita. Tale prezzo non scaturisce solo da una previsione di un valore di mercato, ma include anche le carrying charge. Con questo termine anglosassone si definiscono le commissione a copertura dei costi di magazzinaggio, l’assicurazione che copre la merce oggetto del contratto, ecc.

Futures su indici azionari

Questa tipologia di contratto non è negoziabile e viene valutata con dei prezzi prestabiliti dalle autorità competenti in materia.

Come funzionano i futures

Cosa significa, più precisamente, che i futures sono contratti standardizzati non negoziabili? In sostanza, che ogni componente di questo tipo di strumento finanziario viene definito seguendo delle linee guida standard, e in quanto tali non possono essere modificate dalle controparti.

Quando si acquistano contratti futures, ci si impegna ad acquisirli alla loro scadenza ed a un prezzo prefissato secondo l’attività che essi rappresentano. L’attività in questione può essere sia reale – si pensi alle cosiddette commodity rappresentate dai “beni di rifugio” quali possono essere grano, oro, metalli, caffè, ecc. – sia attività finanziarie vere e proprie. I futures legati a queste ultime si definiscono financial futures e la natura dei sottostanti può essere una valuta (chiamata in gergo finanziario currency futures) o il cosiddetto indice borsistico.

Gli elementi del contratto standardizzati possono essere:

  • il taglio unitario;
  • la scadenza contrattuale;
  • il tipo di negoziazione tramite la cosiddetta Clearing House (tradotto dall’inglese “Cassa di compensazione”).

L’oggetto di un contratto futures può essere sia un certo quantitativo di determinate attività finanziarie, contrattate ad un prezzo stabilito in partenza. Oppure l’oggetto sono gli indici ed in questo caso le parti si impegnano a liquidare una somma di denaro che corrisponde alla differenza fra il valore dell’indice di riferimento alla stipulazione del contratto ed il valore dello stesso indice nel giorno di scadenza.

Più specificamente, la Borsa nel contratto specifica:

  • quali sono le caratteristiche dell’attività sottostante oggetto del contratto;
  • qual è l’ammontare che chi vende dovrà corrispondere ad ogni contratto stipulato;
  • qual è luogo di consegna;
  • qual è il periodo esatto del mese in cui si effettua la consegna;
  • qual è il metodo di quotazione dei prezzi;
  • i limiti imposti alle oscillazioni quotidiane dei prezzi e le posizioni degli operatori.

Se è vero che la standardizzazione dei Futures non li rende trattabili, di contro però li rende contratti interscambiabili tra loro. Ciò significa che si può annullare un impegno di acquisto o di vendita mediante la compensazione, stipulando un contratto che abbia un segno opposto a quello già esistente. A quale scopo tutto ciò? Al fine di evitare la consegna dell’attività sottostante il contratto. Se acquisto futures mi attendo un rialzo dell’attività sottostante; se invece li vendo, vuol dire che io ho un’aspettativa al ribasso.

In genere, i futures vengono acquistati per ragioni speculative, pertanto vengono chiusi prima della scadenza mediante compravendita di un altro futures di segno opposto. Ciò viene fatto sempre a ridosso della scadenza. Del resto, bastano pochi minuti per completare le operazioni di compravendita. E ciò dà il tempo di ragionarci al meglio. Invece, statisticamente solo meno di due contratti su cento, arrivano fino in fondo.

Le quotazioni che avvengono in Borsa servono per diffondere informazioni ai produttori e ai consumatori o utilizzatori finali. Mentre diversi scambi reali si verificano all’esterno dei meccanismi di consegna delle Borse. Sebbene un produttore o un utilizzatore del sottostante può comunque usare i contratti a termine o i suoi derivati (chiamati anche opzioni) per difendere il valore della produzione o del fabbisogno di una determinata quantità di un bene (chiamato come detto commodity) dalle oscillazioni del prezzo per un determinato periodo di tempo rispetto a quello prescelto. Infine, si sceglierà sempre di terminare l’operazione con un contratto di segno opposto rispetto alla sua posizione iniziale, contabilizzando il risultato nella gestione corrente della sua attività.

Le parti in causa cercheranno sempre di assicurarsi un prezzo finale a loro vantaggio. Chi compie questo tipo di ragionamento utilizzando le coperture per operare sui mercati, viene definito come detto hedger. Chi invece vuole speculare, ovviamente va incontro a dei rischi, accollandosi i rischi proprio degli hedger. In gergo borsistico questo meccanismo viene definito col termine inglese “risk shifting”.

Entrambi questi modi di operare così opposti – speculatori e hedger – sono vitali per il mercato dei Futures. Sebbene è opinione diffusa tra gli analisi economici che i futures determinino un incremento dei costi finali delle merci accollate al consumatore finale. Ad esempio di ciò viene assurto come esempio l’aumento di petrolio che si verificò nel 2008, in corrispondenza di una crisi produttiva da parte dei Paesi dell’OPEC.

Ricapitolando, se voglio speculare con un contratto future, devo venderlo prima della sua scadenza contrattuale. Se invece il mio unico scopo è quello di coprire (in gergo finanziario si dice fare “hedge”) un futuro acquisto/vendita della commodity sottostante, il future può avere il ruolo di coprire senza correre i rischi legati alle oscillazioni dei prezzi. Per raggiungere tale scopo, attenderò la scadenza prevista per provvedere all’acquisto/vendita della commodity stessa.

Margini previsti nei contratti Futures

Prima abbiamo parlato di margini. Come funzionano? Innanzitutto, occorre dire che essi assumono il compito di deposito cauzionale versato dai soggetti che vogliano stipulare un contratto futures. Esistono tre tipi di margini nei contratti Futures:

  • di tipo iniziale: espresso dalla percentuale del valore nominale del contratto, decisa dalla CH a seconda del tipo di contratto standardizzato. Può essere pagato tramite contanti, titoli di Stato, lettere di credito sottoscritte dalle banche principali. Il margine iniziale viene rimborsato quando il contratto standardizzato di future scade.
  • alla consegna: è una garanzia contro il rischio costituito dalle variazioni di prezzo di titoli da consegnare in un lasso di tempo che va dall’ultimo giorno in cui è avvenuta la negoziazione al giorno di consegna.
  • di variazione: sancito con il succitato marking to the market, ossia mediante la liquidazione giornaliera di perdite e profitti, conseguiti da ciascun intermediario che aderisce. Questa tipologia di margine, rispetto alle precedenti, può essere corrisposta solo tramite contanti.

In che modo si estinguono i contratti Futures

Quando scadono, chi detiene un contratto Futures deve acquistare la commodity sottostante. Se invece il sottostante è intangibile, sarà la Clearing House a provvedere alla compensazione del prezzo di acquisto dell’ultimo acquirente con il prezzo di vendita del primo venditore. Quest’ultimo sarebbe colui che ha emesso il futures. Il futures si estinguerà tramite la consegna nel luogo, alla data e al prezzo pattuiti del bene oggetto del contratto. Previo pagamento del corrispettivo pattuito. Visto che il titolo sottostante il futures è un contratto a livello nazionale, verrà anche individuato un paniere di titoli conseguibili – si pensi agli indici azionari o gli stade index – e si effettuerà poi una liquidazione in contanti. Definita cash settlement.

Esiste però anche una seconda opzione di estinzione del Futures: la sua liquidazione prima che scada, che consiste in un’operazione di compensazione. Definita in gergo finanziario col termine inglese “off setting”. In parole povere, avviene quanto detto in precedenza: viene stipulato un contratto col segno opposto rispetto a quello da cancellare. Cosa vuol dire ciò? Che il nuovo contratto di features emesso sarà di vendita se il contratto da cancellare è di acquisto. E viceversa.

Come partecipare al mercato dei Futures

Preposto al controllo del mercato dei Futures è la Clearing House (contraddistinta con l’acronimo CH), la quale funge come fosse la controparte sia se si è nelle vesti di acquirenti sia nelle vesti di venditori. In base a come oscilla l’attività sottostante, così il prezzo del futures si modificherà in modo proporzionato. Il prezzo scaturisce dalla differenza tra il valore nominale e quello attuale del sottostante.

Come si può aderire al mercato dei futures in Italia? Innanzitutto, occorre dire che bisogna farlo solo tramite una banca o una SIM. La CCG (acronimo di Cassa di Compensazione e Garanzia) chiede i margini, vale a dire l’interessato apre un conto margini presso la CH, e su di esso vengono iscritti gli eventuali margini e i saldi quando si acquistano o cedono future. Con questo sistema, si assicura che le due parti affrontino gli utili e le perdite potenziali, proteggendo il mercato da rischi di possibili inadempimenti dei partecipanti al mercat. Altresì, sul conto vengono segnati sia i margini iniziali che quelli di variazione. Quando si apre una posizione di acquisto, la CH impone il versamento di un margine iniziale. Vieppiù, giacché si pone come garante della solvibilità dell’acquirente, la Clearing House sottrae quotidianamente alla controparte in perdita, il corrispettivo da versare di contro alla controparte che invece sta guadagnando. Tale sistema si chiama marking to market e rende il mercato dei futures in conclusione sempre con la differenza di zero.

Le autorità che controllano il mercato dei Futures

Ogni paese ha la sua autorità del mercato di Futures. In Italia è la Borsa Italiana S.p.A. Tali autorità hanno questi poteri:

  • regolamentazione della Borsa;
  • autorizzazione delle negoziazioni dei contratti dei futures, definendo per ognuno di essi i termini da standardizzare;
  • controllo sugli operatori abilitati alla negoziazione della compravendita dei contratti;
  • assicurazione delle condizioni di trasparenza del mercato in cui i futures vengono contrattati.

Sul mercato di futures italiano il ruolo di Clearing House (tradotto dall’inglese come “stanza di compensazione”) viene assolto dalla succitata Cassa di Compensazione e Garanzia (conosciuta più semplicemente con l’acronimo CCG). Essa svolge questo compito:

La Clearing House è un’agenzia o una società indipendente, che assicura che la borsa dei futures funzioni in modo corretto. Questi sono i suoi compiti:

  • assume il ruolo di controparte nelle operazioni che si concludono in borsa, subordinando l’accettazione di ogni contratto alla corrispondenza dei margini stabiliti;
  • garantisce che il contratto di futures vada a buon fine;
  • adegua le diverse posizioni al prezzo di chiusura, ogni qualvolta termini la giornata in Borsa (il succitato marking to the market);
  • sceglie gli agenti intermediari che possono diventare suoi partner;
  • dà ogni giorno le informazioni sul cosiddetto open interest, vale a dire quelle posizioni che sono rimaste aperte quando si conclude la giornata borsistica;
  • si fa garante della consegna dei contratti che sono giunti in scadenza, non estintisi tramite compensazione.