Respinto nuovamente l’assalto a quota 22.000 punti da parte dell’indice Ftse Mib, che dopo aver fatto segnare un nuovo massimo da fine Luglio, toccando quota 22.040 punti , nella seduta di Martedì 10 Settembre ha registrato un calo dello 0,55%, terminando gli scambi a circa 21.870 punti. Bene i titoli del comparto bancario e quelli del settore petrolifero, mentre a pagare particolare dazio sono stati titoli come Ferrari, in calo del 6%; Nexi, giù del 4,14% ed Amplifon, in rosso del 4,1%.
Sotto l’aspetto macro il listino delle Blue Chips italiane è stato penalizzato dalla flessione dello 0,7% della produzione industriale italiana nel mese di Luglio, in peggioramento dal -0,3% registrato a Giugno. Lettura inferiore alle attese degli analisti, che invece si aspettavano un modesto calo dello 0,1%. Corretta degli effetti calendario la suddetta lettura su base annua ha mostrato una contrazione dello 0,7%, mentre il consensus dava un aumento dello 0,3%. In questo caso, tuttavia, nonostante la contrazione, c’è stato un miglioramento rispetto al -1,2% di Giugno. La rivelazione del dato destagionalizzato ha invece evidenziato una variazione positiva pari a +2,4%, in netto miglioramento rispetto al -4,2% di Giugno.
Mano pesante dell’agenzia di rating Moody’s in una breve nota sull’Italia, in cui ha corretto al ribasso dallo 0,4% allo 0,2% la crescita attese per il 2019, motivandola decisione con le persistenti incertezze sul fronte politico interno e citando la debolezza del settore bancario. Per il prossimo anno, invece, la stima sulla crescita prevista dall’agenzia statunitense sale allo 0,5%. In attesa che il nuovo governo diventi operativo la proiezione su disavanzo al 2020 è stata fissata al 2,5%.
Il Leading Indicator Ocse sull’Italia nel mese di Luglio ha mostrato una stabilizzazione della crescita, in linea con il mese prcedente. Il suddetto indicatore curato dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico anticipa le tendenze economiche su un orizzonte di 6-9 mesi dall’ultima lettura. L’indice Composito ha tuttavia evidenziato una lieve contrazione a 99,1 punti dai 99,2 punti di Giugno.
Sommario
Andamento future indice Ftse Mib sul breve-medio periodo
Seduta in calo anche per il derivato dell’indice Ftse Mib, in calo dello 0,48% a 21.887 punti, anch’esso in ripiegamento dai massimi ad un mese e mezzo toccati a quota 22.040 punti. Il calo odierno è stato accompagnato da un incremento superiore al 70% del volume di scambio, fornendo un deciso segnale per l’inizio di un movimento correttivo di brevissimo.
Il primo supporto degno di nota transita sulla media mobile a 10 giorni (la linea di colore azzurro sul grafico con time-frame daily, in alto), che passa in area 21.620 punti. Primo sostegno giornaliero che invece si colloca in area 21.315 punti, livello su cui si pone la media mobile a 25 giorni (la linea di colore rosso sul grafico). Impostazione tecnica di breve-medio periodo che rimarrà comunque rialzista finché le quotazioni stazioneranno al di sopra della media mobile a 50 giorni (la linea di colore verde sul grafico), che cade in area 21.210 punti.
Persa EMA 50 in chiusura daily o peggio ancora settimanale, attesi veloci affondi in area 21.500-21.400 punti. Il break-out di area 22.000-22.200 punti in close settimanale, invece, potrebbe favorire un ulteriore allungo in area 22.600-22.800 punti.
Pattern di trading sul future indice Ftse Mib (FIB)
Non possiamo dire con certezza come andrà il titolo, nessuno può saperlo.
Prima di investire in qualunque asset finanziario vi ricordiamo di fare le vostre ricerche e valutazioni personali.