Fondi comuni di investimento migliori e sicuri: cosa sono, come funzionano e tipi

Cosa sono i fondi comuni di investimento? Quali sono i fondi comuni di investimento migliori? Quali sono i fondi comuni di investimento sicuri? Come funzionano i fondi comuni di investimento? Quali tipi di fondi comuni di investimento esistono?

Nel nostro Paese, i fondi di investimento sono istituti d’intermediazione finanziaria. Hanno lo scopo di raccogliere capitali dai risparmiatori per poi investirli sul mercato. In modo da accrescere il valore del patrimonio del fondo gestendo diversi tipi di asset.

Fondi comuni di investimento cosa sono

Cosa sono i fondi di investimento? E’ uno strumento finanziario mediante il quale si affida il proprio risparmio a operatori specializzati e questo viene custodito da una banca depositaria. Qualora il fondo non riesca a fruttare, l’investitore si accollerà in maniera proporzionale le perdite accumulate dal fondo comune.

Il fondo comune si chiama così proprio perchè costituisce una cassa collettiva dove confluisce il risparmio di una pluralità di investitori privati, denaro che viene investito in valori mobiliari (titoli di Stato, obbligazioni, azioni ecc.) da società di gestione del risparmio (Sgr) iscritte in un apposito Albo.

Nasce con l’obiettivo di conseguire, mediante una gestione collettiva, vantaggi in termini di rendimento, minori costi, maggiore potere contrattuale nell’investimento e diversificazione del portafoglio.

Il fondo comune non garantisce alcun rendimento, in quanto esso dipenderà soprattutto dall’andamento delle attività in cui si è investito. Il portafoglio di un fondo comune è uguale per tutti i sottoscrittori che vi partecipano ed è diviso quindi in quote.

I fondi comuni soddisfano quella che è la norma nel mondo degli investimenti: la diversificazione. Proprio perché incorporano vari titoli, tra le decine e le centinaia. Quindi, qualora una delle società scelte dovesse crollare in Borsa o persino fallire, il risparmiatore ne risentirebbe tutto sommato in maniera limitata. Non a caso, i fondi comuni sono annoverati tra gli “investimenti sicuri”.

Il fatto che poi sia stabile rispetto ad altri, lo rende preferibile dagli italiani che puntano a far fruttare i propri soldi senza correre troppi rischi. I fondi comuni presentano anche il vantaggio di essere un prodotto semplice da gestire.

Nascono dagli OICR – acronimo di organismi di investimento collettivo del Risparmio – cioè strumenti finanziari, quali fondi comuni o SICAV (a loro volta acronimo di società d’investimento a capitale variabile). I quali consentono di investire nei mercati di capitali frazionando il rischio.

I fondi comuni sono detenuti da più partecipanti. Ogni risparmiatore può avere la sua quota del patrimonio collettivo, diversificando, tra l’altro, i propri capitali tra i vari mercati, settori economici ed aree geografiche. Il valore delle quote viene calcolato con il NAV (Net Asset Value), vale a dire valutazione del rendimento del portafoglio di asset detenuto dal portafoglio. La sua formula corrisponde a:

NAV = attività degli asset – passività / quote in circolazione

Fondi comuni di investimento come funzionano

Come funzionano i fondi di investimento? Possiamo suddividere i fondi di investimento in 3 parti. Prima di tutto troviamo gli investitori, che sono coloro che versano concretamente il proprio capitale nel fondo, chiamati per questo pure fondisti. Essi conseguono quote dei fondi di investimento in proporzione al capitale versato.

Il denaro viene poi gestito da una società addetta all’attività del fondo stesso, dal suo avviamento fino alla redazione del suo regolamento. Poi abbiamo la società che gestisce il portafoglio, scegliendo su quali asset puntare il capitale che è stato raccolto.

I titoli del fondo sono preservati nelle banche depositarie, che detengono anche le disponibilità liquide, fungendo da controllori dell’attività del fondo considerando sia il regolamento interno del fondo sia la legislazione della Banca d’Italia per i fondi di investimento con sede in Italia.

Ancora, i risparmiatori delegano al fondo come investire i propri soldi. Denaro. Inoltre, il rendimento non è assicurato e anzi i fondisti devono anche essere consapevoli che potrebbero andare incontro a delle perdite nel caso in cui gli investimenti non dovessero andare a buon fine.

Nel caso in cui gli asset scelti dai fondi di investimento dovessero invece conseguire delle ottime performance, allora va da sé che i risparmiatori avranno di stesso profitti positivi.

Fondi comuni di investimento costi

Quali sono i costi che un risparmiatore deve affrontare con i fondi di investimento? Sostanzialmente tre:

  1. Commissione di ingresso: vale a dire il costo per entrare in maniera formale in un fondo. Al fine di incentivare i risparmiatori a investire di più, la commissione di ingresso è dunque inversamente proporzionale alla quantità di denaro investito. Pertanto, più il fondista ci mette denaro, meno soldi dovrà pagare di commissione. I tipi di fondi che non prevedono tale tipologia di spesa sono denominati no load
  2. Gestione del fondo: un costo di tipo annuale
  3. Extracommissione di performance, che però non è prevista da tutti i fondi. Infatti, alcune tipologie di fondo potrebbero inserirla nel caso in cui il fondo registri prestazioni positive dal di là del parametro prefissato.

La sottoscrizione può invece avvenire in due modi:

  • versamento in un’unica soluzione (Pic)
  • con un piano di accumulo di capitale (Pac)

Questi ultimi, dovrebbero rappresentare la modalità di investimento più naturale, perché nelle famiglie i risparmi vengono a formarsi mese dopo mese, anno dopo anno.

Fondi comuni di investimento vantaggi

Quali sono i vantaggi dei fondi di investimento? Li possiamo elencare come segue:

  • somme per accedere al fondo azionario contenute e adatte anche ai piccoli risparmiatori
  • portafoglio del fondo comune variegato
  • investimento sicuro grazie alla varietà delle azioni che costituiscono il fondo
  • regolamentazione, che permette a chi investe in questi prodotti di non corre il rischio di vedere i suoi soldi spostati in qualche paradiso fiscale. Il che li rende difficili da reperire
  • gestione di un professionista

Fondi comuni di investimento svantaggi

Quali sono gli svantaggi dei fondi di investimento? Eccoli:

  • Bassa redditività, contraltare da pagare considerando che è uno strumento finanziario molto sicuro (un po’ il caso dei Bot)
  • Spese di gestione che intaccano gran parte dei ricavi, proprio per la loro bassa redditività
  • Diluizione degli investimenti, che portano ad avere tanti micro investimenti

Facendo un bilancio dei vantaggi e degli svantaggi, si evince quanto questi strumenti finanziari siano più adatti per i piccoli risparmiatori.

Fondi di fondi cosa sono e come funzionano

Cosa sono i fondi di fondi? Come funzionano i fondi di fondi? Si definiscono così in quanto si tratta di fondi di investimento che investono su altri fondi. Tale tipo, infatti, invece che investire in maniera diretta su un asset finanziario, investe il capitale raccolto su altri fondi.

In genere tali fondi adottano la diversificazione e investono su fondi con target di mercato che sono differenti fra loro al fine di abbattere il rischio. Inclusi gli hedge fund.

Come sappiamo, in termini di investimento, la diversificazione può essere considerata un vantaggio di questo tipo di fondo. Del resto, il risparmiatore potrebbe non includere del tutto la meta del capitale investito, finendo quindi per riscontrare problemi in termini di trasparenza.

Quali sono i costi dei fondi di fondi? Possono essere elevati, in quanto il risparmiatore potrebbe doverle pagare non solo al fondo di fondi, ma anche ai fondi scelti dal fondo principale. Quindi un duplice costo.

Fondi speculativi cosa sono e come funzionano

Cosa sono i fondi speculativi? Come funzionano i fondi speculativi? Meglio noti come hedge funds, hanno l’obiettivo di conseguire un rendimento continuo nel tempo operando tanto in maniera ribassista quanto rialzista. Un hedge fund consegue operazioni ad alto rischio per ottenere poi un alto rendimento.

Gli hedge funds usano in particolare strumenti finanziari come la vendita allo scoperto, strumenti derivati come opzioni e futures, hedging e la leva finanziaria.

Cos’è l’hedging? Si tratta della copertura del rischio al fine di difendersi dagli alti rischi collegati ad un’altra operazione. Infatti, qualora una operazione dovesse subire delle perdite, tramite l’hedging il fondo potrebbe posizionarsi su un altro asset al fine di controbilanciare la perdita.

In Italia esistono determinate leggi rivolte a ridurre il numero di clienti che potrebbe lasciarsi convincere dagli hedge fund, proprio per l’alto rischio che essi comportano.

Facciamo qualche esempio: al fine di gestire un hedge fund occorre che ci siano società apposite e per potervi partecipare ogni risparmiatore deve puntarci oltre 500mila euro. Non è poi possibile pubblicizzare la cessione di quote di partecipazione di un fondo speculativo.

In effetti, la soglia minima di 500mila euro è stata pensata solo per i clienti che abbiano un reddito molto alto. E per scoraggiare di contro, quanti potrebbero perdere soldi che potrebbero essere utilizzati per beni e servizi di prima necessità.

Un hedge fund è un fondo di investimento che raggruppa il capitale di persone fisiche o investitori istituzionali e investe in una varietà di attività, spesso con tecniche complesse di costruzione del portafoglio e gestione del rischio. È gestito da una società di gestione degli investimenti professionale e spesso strutturato come società in accomandita, società a responsabilità limitata o veicolo simile.

Gli hedge fund sono generalmente distinti dai fondi comuni di investimento, poiché il loro uso della leva finanziaria non è limitato dai regolatori e distinto dai fondi di private equity, poiché la maggior parte degli hedge fund investe in attività relativamente liquide. Il termine “hedge fund” “originato dalle posizioni lunghe e corte abbinate che il primo di questi fondi utilizzava per coprire il rischio di mercato. Nel tempo, i tipi e la natura dei concetti di copertura si sono ampliati, così come i diversi tipi di veicoli di investimento. Oggi gli hedge fund si impegnano in una vasta gamma di mercati e strategie e impiegano un’ampia varietà di strumenti finanziari e tecniche di gestione del rischio.

Gli hedge fund sono resi disponibili solo a determinati investitori sofisticati o accreditati e non possono essere offerti o venduti al generale pubblico. Di conseguenza, in genere evitano il controllo regolamentare diretto, aggirano i requisiti di licenza applicabili alle società di investimento e operano con maggiore flessibilità rispetto ai fondi comuni di investimento e ad altri fondi di investimento.

Tuttavia, in seguito alla crisi finanziaria del 2007-2008, negli Stati Uniti e in Europa sono state varate normative con l’intento di aumentare la supervisione governativa degli hedge fund ed eliminare alcune lacune normative. Gli hedge fund esistono da molti decenni e sono diventati sempre più popolari . Ora sono cresciuti fino a diventare una frazione sostanziale della gestione patrimoniale, con attività che ammontano a circa 3 trilioni di dollari.

Gli hedge fund sono quasi sempre a tempo indeterminato e consentono aggiunte o prelievi da parte dei loro investitori (generalmente su base mensile o trimestrale base). Il valore della partecipazione di un investitore è direttamente correlato al valore patrimoniale netto del fondo. Molte strategie di investimento in hedge fund mirano a conseguire un rendimento positivo dell’investimento indipendentemente dal fatto che i mercati stiano aumentando o diminuendo (“rendimento assoluto”).

I gestori di fondi speculativi investono spesso denaro proprio nel fondo che gestiscono. Un hedge fund paga di norma al gestore degli investimenti una commissione di gestione annuale (ad esempio il 2% delle attività del fondo) e una commissione di performance (ad esempio il 20% dell’aumento del valore patrimoniale netto del fondo durante l’anno). Sia le commissioni di co-investimento che quelle di performance servono ad allineare gli interessi dei gestori con quelli degli investitori nel fondo.

Alcuni hedge fund hanno miliardi di dollari in gestione (i cosiddetti AUM).

Fondi indicizzati cosa sono e come funzionano

Cosa sono i fondi indicizzati? Come funzionano i fondi indicizzati? Chiamati in inglese index fund, si tratta di un fondo comune di investimento o un ETF (exchange-traded fund) progettato per seguire determinate regole predefinite in modo che il fondo possa tenere traccia di un paniere specifico di investimenti sottostanti. Queste regole possono includere il monitoraggio di indici importanti come l’Indice S&P 500.

I fondi dell’indice azionario includeranno gruppi di titoli con caratteristiche simili come dimensioni, valore, redditività e / o posizione geografica delle società. Un gruppo di titoli può comprendere società degli Stati Uniti, Paesi non sviluppati negli Stati Uniti, mercati emergenti o paesi di frontiera.

Ulteriori fondi indicizzati all’interno di questi mercati geografici possono includere indici di società che includono regole basate su caratteristiche o fattori aziendali, quali aziende di piccole, medie dimensioni, di grandi dimensioni, di piccolo valore, di grande valore, di piccola crescita, di grande crescita, il livello di redditività lorda o capitale di investimento, proprietà immobiliari o indici basati su materie prime e reddito fisso.

Le società sono acquistate e detenute all’interno del fondo indicizzato quando soddisfano le regole o i parametri specifici dell’indice e sono vendute quando si spostano al di fuori di tali regole o parametri. Pensa a un fondo indicizzato come un investimento che utilizza investimenti basati su regole. Alcuni fornitori di indici annunciano cambiamenti delle società nel loro indice prima della data di modifica e altri fornitori di indici non fanno tali annunci.

Il vantaggio principale dei fondi indicizzati per gli investitori è che non richiedono molto tempo per gestire come gli investitori non devono dedicare tempo ad analizzare vari titoli o portafogli azionari. Anche molti investitori trovano difficile battere la performance dell’indice S&P Ia causa della mancanza di esperienza / abilità nell’investimento. Un fornitore di indici, il Dow Jones, vanta 130.000 indici e sostiene che tutti i suoi prodotti sono gestiti secondo metodologie chiare, imparziali e sistematiche che sono completamente integrate nelle famiglie di indici.

A partire dal 2014, i fondi indicizzati rappresentavano il 20,2% delle attività dei fondi comuni azionari negli Stati Uniti. I fondi comuni di investimento azionario nazionale e gli ETF (index-based exchange funds), hanno beneficiato di una tendenza verso prodotti di investimento orientati verso l’indice. Dal 2007 al 2014, i fondi comuni di investimento azionario e gli ETF hanno ricevuto $ 1 trilione di nuova liquidità netta, compresi i dividendi reinvestiti.

Gli ETF domestici azionari basati su indici sono cresciuti in modo particolarmente rapido, attirando quasi il doppio dei flussi dei fondi comuni di investimento azionario nazionale dal 2007. Al contrario, i fondi comuni di investimento azionario gestito attivamente hanno registrato un deflusso netto di $ 659 miliardi, compresi i dividendi reinvestiti, dal 2007 al 2014.

In Italia, invece, un fondo indicizzato potrebbe replicare l’andamento dell’indice FTSE MIB, vale a dire il listino che racchiude le 40 società italiane quotate nella Borsa italiana che vanta maggiora capitalizzazione. Un index fund può però scegliere di inserire nel proprio portafoglio solo alcuni titoli del mercato scelto e non l’intero indice, selezionando quindi con cura i titoli azionari.

Il vantaggio dei fondi indicizzati è costituito dai bassi costi di gestione.

ETF cosa sono e come funzionano

Cosa sono gli ETF? Come funzionano gli ETF? Etf è acronimo di Exchange Traded Fund. E’ un fondo di investimento negoziato in borsa, proprio come le azioni. Un ETF detiene attività come azioni, materie prime o obbligazioni e generalmente opera con un meccanismo di arbitraggio progettato per mantenerlo in negoziazione vicino al suo valore patrimoniale netto, sebbene occasionalmente possano verificarsi deviazioni.

La maggior parte degli ETF traccia un indice, come un indice azionario o un indice obbligazionario. Gli ETF possono essere interessanti come investimenti a causa dei loro bassi costi, dell’efficienza fiscale e delle caratteristiche simili a quelle delle scorte. Fino al 2013, gli ETF erano diventati il tipo più popolare di prodotti negoziati in borsa.

I distributori ETF acquistano o vendono ETF direttamente da o ai partecipanti autorizzati, che sono grandi broker con cui hanno stipulato accordi, e poi , solo nelle unità di creazione, che sono grandi blocchi di decine di migliaia di azioni ETF, di solito scambiate in natura con panieri dei titoli sottostanti.

I partecipanti autorizzati possono desiderare di investire nelle azioni dell’ETF a lungo termine, ma di solito agiscono come market maker sul mercato aperto, utilizzando la loro capacità di scambiare unità di creazione con i loro titoli sottostanti per fornire liquidità delle azioni dell’ETF e contribuire a garantire che il loro prezzo di mercato intraday si avvicina al valore patrimoniale netto delle attività sottostanti. Altri investitori, come le persone che utilizzano un intermediario al dettaglio, negoziano azioni ETF su questo mercato secondario.

Un ETF combina la caratteristica di valutazione di un fondo comune o di un fondo comune di investimento, che può essere acquistato o venduto alla fine di ogni giorno di negoziazione per la sua rete. valore patrimoniale, con la caratteristica di commerciabilità di un fondo chiuso, che viene scambiato durante il giorno di negoziazione a prezzi che possono essere maggiori o minori del suo valore patrimoniale netto. I fondi chiusi non sono considerati ETF, anche se sono fondi e sono negoziati in borsa.

Gli ETF sono disponibili negli Stati Uniti dal 1993 e in Europa dal 1999. Gli ETF tradizionalmente erano fondi indicizzati, ma nel 2008 la Securities and Exchange Commission (meglio conosciuta come SEC, equivalente americano della nostra CONSOB) degli Stati Uniti ha iniziato ad autorizzare la creazione di ETF gestiti attivamente. Gli ETF offrono sia l’efficienza fiscale nonché minori costi di transazione e gestione.

Più di 2 trilioni di dollari statunitensi sono stati investiti negli ETF negli Stati Uniti tra il 1993 e il 2015. Alla fine del 2015, gli ETF offrivano 1.800 prodotti diversi, che coprivano quasi ogni possibile settore di mercato, nicchia e strategia commerciale.

ETC cosa sono e come funzionano

Cosa sono gli ETC? Come funzionano gli ETC? Le materie prime negoziate in borsa, in breve ETC (acronimo di Exchange Traded Commodities), offrono la possibilità di investire facilmente in singole materie prime e metalli preziosi. La performance di un ETC si basa sul prezzo a pronti (prezzo per la fornitura immediata) o sul prezzo futuro (prezzo per la fornitura in futuro) di una singola merce o di un paniere di materie prime.

Gli investitori possono investire in un’ampia gamma di indici di materie prime in modo economicamente vantaggioso con gli ETF commodity. Tuttavia, non esiste ETF, che rappresenta solo la performance di una merce in quanto un indice deve sempre essere diversificato. Gli ETF devono garantire un livello minimo di diversificazione e non possono detenere alcuna materia prima secondo le linee guida OICVM. Pertanto, non è possibile per motivi legali, ad esempio, emettere un ETF Gold.

La differenza tra un ETF e un ETCIf è che se vuoi investire solo in una merce, devi acquistare quest’ultimo fondo. Esistono ETC (materie prime scambiate in borsa) per metalli preziosi, metalli industriali, petrolio, gas naturale, materie prime e bestiame. Gli ETC sono negoziati in borsa proprio come gli ETF e offrono gli stessi vantaggi.

Ma c’è una differenza importante: il capitale investito in un ETC non è un patrimonio del fondo che è protetto in caso di insolvenza dell’emittente. ETC riguarda un’obbligazione del fornitore di ETC. L’investitore ha un rischio emittente in caso di un ETC rispetto all’ETF. Gli emittenti si affidano a diversi metodi di collaterizzazione per minimizzare questo rischio.

La maggior parte dei metalli preziosi ETC (oro, argento, platino, palladio) generalmente indicano il prezzo spot e sono fisicamente garantiti. Quindi lingotti d’oro fisico sono conservati nel tesoro di un fiduciario come sicurezza in caso di oro-ETC fisicamente protetto. Il rischio dell’emittente viene quindi eliminato in caso di ETC fisici.

Anche gli ETC completamente collaterizzati sono supportati da garanzie reali, che vengono sostanzialmente verificate su base giornaliera. Tuttavia, la garanzia qui non è sotto forma di barre di metallo prezioso, ma sotto forma di investimenti in contanti o titoli con alto standing creditizio. ETC collaterizzati con copertura di terzi (basata su swap) Inoltre, esistono ETC, che sono coperti da una copertura di terze parti. Tuttavia, questi ETC sono esposti al rischio di credito della terza parte. Un esempio di questo sono gli ETC petroliferi di ETF Securities. I loro prodotti sono raccolti da Royal Dutch Shell.

Gli ETC su commodity per petrolio, gas naturale o soft commodities rappresentano sostanzialmente la performance del mercato dei future sottostanti. Poiché i futures hanno una durata limitata, l’emittente di ETC deve venderli regolarmente prima della scadenza e acquistare nuovi futures. Questo processo è chiamato “rolling the futures” nel gergo della borsa. A seconda che i future acquistati siano più convenienti o più costosi, si realizzeranno profitti o perdite rolling.

Ciò significa che dovresti considerare la situazione nel mercato dei futures in aggiunta all’andamento generale del mercato degli ETC su materie prime, in quanto i profitti e le perdite in corso possono avere un effetto grave sulle prestazioni degli ETC.

Migliori ETF ed ETC 2018

Quali sono i migliori ETF ed ETC su cui investire nel 2018? Premesso che il mercato azionario è sempre molto incerto, di seguito proponiamo un elenco di quali sono i migliori ETF ed ETC su cui investire nel 2018:

1. Migliori ETF obbligazionari:

  • iBoxx® EUR Sovereigns Eurozone Yield Plus Interest Rate Hedged
  • Bloomberg Barclays Euro Corporate Bond Interest Rate Hedged
  • Bloomberg Barclays Euro Treasury Italy

2. Migliori ETF sul FTSE MIB:

  • Lyxor FTSE MIB UCITS ETF EUR
  • iShares FTSE MIB UCITS ETF (Acc)
  • iShares FTSE MIB UCITS ETF EUR (Dist)
  • Lyxor FTSE MIB UCITS ETF EUR

3. Migliori ETC/ETF sull’oro:

  • db Physical Gold Euro Hedged ETC
  • Source Gold P-ETC A
  • ETFS Physical Swiss Gold

4. Migliori ETC/ETF sul petrolio:

  • ETF sul petrolio Brent (JE00B78CGV99)
  • ETF sul petrolio WTI (GB00B15KXV33)

Fondi di investimento tasse

Quali sono le tasse da pagare sui fondi di investimento? Ai fondi comuni di investimento viene applicata dal primo luglio 2014, un’aliquota del 26%.

La tassazione viene applicata nel momento in cui i fondi vengono liquidati, cioè quando il cliente riceve i proventi del suo investimento.

Esistono tuttavia delle diverse applicazioni della tassazione tra fondi comuni di investimento in Italia e quanto accade all’estero.

In quest’ultimo caso, hanno un’aliquota inferiore del 20%, pur non cambiano i tempi di quando maturano: quando il fondo distribuisce i proventi. Bisogna però fare un’altra differenza, vale a dire tra i fondi armonizzati UE e quelli non armonizzati UE. In quanto hanno 2 tipologie diverse di tassazione.

  • Fondi armonizzati UE: la tassazione viene applicata nel momento in cui vengono distribuiti i proventi, quindi non devono essere inseriti nella dichiarazione dei redditi
  • Fondi non armonizzati UE: non hanno la tassazione per competenza, ma devono essere inseriti nella dichiarazione dei redditi

Fondi di investimento, cos’è il benchmark

Cos’è il benchmark? Traducibile in punto di riferimento, è uno standard rispetto al quale misurare le prestazioni di un fondo di sicurezza, di un fondo comune o di un gestore di investimenti. In generale, per questo scopo vengono utilizzati indici azionari e obbligazionari di ampio mercato e di segmento di mercato.

I benchmark sono indici creati per includere più titoli che rappresentano alcuni aspetti del mercato totale. Gli indici di riferimento sono stati creati su tutti i tipi di classi di attivi. Nel mercato azionario, la S&P 500 e Dow Jones Industrial Average sono due dei benchmark più importanti per i titoli large cap. Nel reddito fisso, gli esempi dei principali benchmark includono l’indice Barclays Capital U.S. Aggregate Bond, l’indice Barclays Capital USA High Yield Bond e l’indice Barclays Capital U.S. Treasury Bond.

Gli investitori di fondi comuni possono utilizzare gli indici Lipper, che utilizzano i 30 maggiori fondi comuni di investimento in una determinata categoria, mentre gli investitori internazionali possono utilizzare gli indici MSCI. Il Wilshire 5000 è anche un punto di riferimento popolare che rappresenta tutte le azioni quotate negli Stati Uniti. Quando si valuta la performance di un investimento, è importante confrontarlo con un benchmark appropriato.

L‘identificazione e la definizione di un benchmark può essere un aspetto importante dell’investimento per i singoli investitori. Oltre ai tradizionali benchmark che rappresentano ampie caratteristiche di mercato come large cap, mid cap, small cap, crescita e valore, gli investitori troveranno anche indici basati su caratteristiche fondamentali, settori, dividendi, tendenze del mercato e molto altro ancora. Avere una comprensione o un interesse per un tipo specifico di investimento aiuterà un investitore a identificare i fondi di investimento appropriati e permetterà loro di comunicare meglio i propri obiettivi di investimento e le aspettative a un consulente finanziario. Quando si cercano parametri di investimento, anche l’investitore dovrebbe considerare il rischio.

Il benchmark di un investitore dovrebbe riflettere la quantità di rischio che è disposto a prendere. Altri fattori di investimento intorno a considerazioni di benchmark possono includere l’importo da investire e il costo che l’investitore è disposto a pagare.

Il numero di benchmark si è espanso con l’innovazione del prodotto. I benchmark sono spesso utilizzati come fattore centrale per la gestione del portafoglio nel settore degli investimenti. I fondi di investimento passivi e i fondi beta intelligenti sono due strategie derivate dagli investimenti di riferimento. Anche le strategie di replica che seguono i benchmark personalizzati stanno diventando più prevalenti.

I gestori attivi sono anche nel mercato che implementa strategie gestite attivamente utilizzando gli indici nella forma più tradizionale, come benchmark che cercano di battere.

I benchmark sono creati per includere più titoli che rappresentano alcuni aspetti del mercato totale. I fondi di investimento passivi sono stati creati per offrire agli investitori un’esposizione a un benchmark poiché è costoso per un singolo investitore investire in ciascuno dei titoli degli indici. Nei fondi passivi, il gestore degli investimenti utilizza una strategia di replica per far corrispondere le posizioni e i rendimenti dell’indice di riferimento fornendo agli investitori un fondo a basso costo per investimenti mirati.

Un esempio significativo di questo tipo di fondo è lo SPDR S&P 500 ETF (SPY) che replica l’Indice S&P 500 con una commissione dello 0.09%. Gli investitori possono facilmente trovare large cap, mid cap, small cap, fondi comuni di investimento e valori di crescita e valore che implementano questa strategia.

Le strategie Smart Beta sono state sviluppate come un miglioramento dei fondi dell’indice passivo. Cercano di migliorare i rendimenti che un investitore potrebbe ottenere investendo in un fondo passivo standard scegliendo azioni basate su determinate variabili o assumendo posizioni lunghe e corte per ottenere alfa. Le strategie degli indici potenziati di State Street Global Advisors ne sono un esempio. Il fondo SSGA Enhanced Small Cap (SESPX) punta a sovraperformare marginalmente il suo benchmark Russell 2000 prendendo posizioni lunghe e corte nei titoli a piccola capitalizzazione dell’indice.

I benchmark dei segmenti di mercato possono offrire agli investitori altre opzioni per gli investimenti benchmark basati su specifici mercati segmentati in settori. Gli ETF di State Street Global Advisors SPDR offrono agli investitori l’opportunità di investire in ciascuno dei singoli settori della S&P 500. Un esempio è il Technology Select Sector SPDR Fund (XLK).

Con le sfide di battere il mercato, molti gestori di investimenti hanno creato benchmark personalizzati che utilizzano una strategia di replica. Questi tipi di fondi stanno diventando più prevalenti come top performer. Questi fondi si basano su indici personalizzati basati su fondamenti, stile e temi di mercato. The Global X Robotics & Artificial Intelligence Thematic ETF (BOTZ) è uno degli ETF tematici non leveraged con le migliori performance nell’universo investibile. Utilizza una strategia di replica dell’indice e cerca di tracciare l’indice Global Robotics & Artificial Intelligence Thematic. Quest’ultimo un indice di riferimento personalizzato che include società coinvolte in investimenti di intelligenza artificiale e robotica.

La gestione attiva diventa più impegnativa con il numero crescente di strategie di replica del benchmark. Pertanto, per gli investitori diventa più difficile trovare manager attivi che battono costantemente i loro benchmark. Nel 2017, l’ARK Innovation ETF (ARKK) è uno dei migliori ETF sul mercato investibile. Da inizio anno fino al 3 novembre ha avuto un rendimento del 76,06%. I suoi parametri di riferimento sono la S&P 500 con un rendimento comparabile del 15,59% e l’indice MSCI World con un rendimento paragonabile del 17,55%.

Il valore dei benchmark è stato un argomento di discussione in corso che ha portato a una serie di innovazioni incentrate sull’investimento diretto negli indici di riferimento reali. Le discussioni derivano principalmente dalle richieste di esposizione al benchmark, investimenti fondamentali e investimenti tematici. I manager che aderiscono all’efficace ipotesi di mercato (EMH) sostengono che è essenzialmente impossibile battere il mercato, e quindi per estensione, l’idea di cercare di battere un benchmark non è un obiettivo realistico per un manager.

Pertanto, il numero in continua evoluzione delle strategie di portafoglio era incentrato sull’investimento dell’indice di riferimento. Nondimeno, ci sono manager attivi che battono costantemente i benchmark. Queste strategie richiedono un monitoraggio approfondito e spesso includono commissioni elevate di gestione.

Tuttavia, i gestori attivi di successo stanno diventando più diffusi poiché i modelli quantitativi di intelligenza artificiale integrano più variabili con maggiore automazione nel processo di gestione del portafoglio.