Sono passati circa due giorni dall’upgrade Shapella per la blockchain di Ethereum. Il tanto atteso aggiornamento è andato live senza particolari problemi.
Dentro Shapella ci sono due importanti aggiornamenti: Capella e Shangai.
In particolare l’aggiornamento Shangai ha consentito a molti validatori di iniziare la fase di prelievo degli ETH in staking. Si chiude quindi un processo iniziato nel 2020, con vari aggiornamenti sulla rete Ethereum che è proseguito con la transizione della rete alla Proof of Stake con l’update “The Merge”.
Diciamo “iniziata” in quanto, come sapete, il processo di sblocco degli ETH in staking non è immediato. Anzi molti progetti come Lido Finance o Binance, consentiranno agli utenti di prelevare gli ETH in staking tra qualche settimana.
Di fatto si entra in una coda in cui dopo un certo periodo di tempo è possibile ritirare gli ETH in stake. Con questo update sono stati sbloccati circa 34 miliardi di dollari in token ETH che erano in staking, una cifra considerevole se consideriamo l’incertezza sul successo dei vari aggiornamenti. Chi ha deciso di bloccare i propri ETH in staking per tanti anni l’ha fatto per un unico motivo: ha creduto nel progetto di Ethereum a lungo termine.
Ma come è andato l’aggiornamento Ethereum Shangai dal punto di vista tecnico?
In questo articolo cercheremo di capire come sono andati i primi prelievi degli ETH in stake a pochi giorni dal rilascio di questo importante update, cosa potrà accadere nel breve termine e quali importanti aggiornamenti ci aspettano.
Sommario
Prelievi di ETH ma anche depositi…
Analizzando i primi dati a disposizione possiamo notare come ci siano circa 1 milione e mezzo di richieste di prelievo su oltre 18 milioni di fondi in staking.
E’ sicuramente una cifra elevata sopratutto se consideriamo il prezzo di Ethereum che viaggia attorno ai 2.000$ per coin.
Tutto questo però non sembra aver portato grossi problemi alla quotazione di ETH.
Chi pronosticava il crollo di Ethereum e la vendita immediata di ETH dopo i prelievi dovrà fare un passo indietro per due motivi fondamentali:
- Non ha capito come funziona l’aggiornamento Shangai
- Non ha analizzato i dati presenti sullo staking di Ethereum
Non stiamo dicendo che era facile prevedere che il prezzo di Ethereum non sarebbe crollato, ma non c’erano le condizioni tecniche affinché si verificasse questo evento.
Innanzitutto gli ETH non vengono sbloccati tutti insieme, in più molti validatori sono in perdita e non avrebbe avuto senso vendere dopo lo sblocco, anche perché sono gli unici attori che credono fermamente nel progetto di Ethereum.
Possiamo vederlo in questa schermata messa a disposizione da Nansen:
ci sono circa 17 milioni e 200 mila di ETH in staking e siamo partiti da circa 18 milioni. Come vedete nel grafico subito dopo l’aggiornamento sono iniziati i prelievi ma ci sono stati anche dei depositi consistenti. Il risultato del bilancio tra depositi e prelievi è poi iniziato a stabilizzarsi.
Vediamo anche che nelle ultime 24 ore il saldo degli ETH in staking è positivo.
Come vedete nella sezione 2 ci sono altri dati interessanti. Innanzitutto vedete che c’è una coda di attesa, proprio perché i validatoei non possono prelevare tutti insieme:
Nansen, stessa, come vedete definisce alcune metriche relative agli ETH che sono stati ritirati completamente, quelli in attesa di una Full Exit e i validatori in attesa di ritirare i fondi.
In particolare, i validatori entrano in una coda di prelievo e continuano a fare il loro lavoro cioè validare le transazioni proof of stake fin quando non sono “abilitati” a fare una full exit completa e possono ritirare i loro fondi.
Dunque affinché si realizzi l’effettiva possibilità di fare il prelievo degli ETH possono passare molti giorni, anche per gli stakers.
Se andiamo a vedere il grafico dei validatori in attesa di prelievo:
notiamo che circa il 50% in questa waiting list è costituita da Kraken, uno degli exchange principali negli Stati Uniti che in un certo senso è costretto a fare l’unstake dei fondi.
Diciamo costretto, perché come sapete, Kraken è stato multato dalla SEC per avere offerto lo staking ai clienti USA senza autorizzazione e dunque deve per forza prelevarli e consentire ai suoi utenti di ritirarli.
Ne avevamo parlato in questo Crypto Summary a Febbraio scorso.
Questi dati per ora non sembrano aver causato problemi al prezzo di Ethereum, anzi l’aggiornamento Shangai è stato visto da molti analisti come un evento bullish per tutto l’ecosistema di Etherereum con ETH che è arrivato a superare la soglia psicologica dei 2.000$.
Ricordiamo che mettere in staking dei fondi su una chain, per un validatore, significa partecipare anche alla “sicurezza” di quella chain oltre che a ricevere banalmente le rewards.
Dunque chi ha investito in Ethereum ha tutto l’interesse a rimanere dentro. Anzi possiamo vedere l’aggiornamento Shangai come una possibilità in più per investire in Ethereum.
Per approfondimenti sull’update “The Merge” che ha portato Ethereum al passaggio alla POS potete consultare il video di approfondimento qui sotto:
L’importanza dell’upgrade Shangai per Ethereum
L’aggiornamento di Shanghai rappresenta quindi un importante passo avanti per Ethereum.
Dal settembre 2022, la blockchain di Ethereum è passata proof-of-stake, ma il prelievo degli ETH instaking non era ancora possibile.
Con l’implementazione di Shanghai di questi giorni, gli utenti possono accedere a questi fondi. Inizia ufficialmente una nuova era per Ethereum, poiché il completamento della transizione alla proof-of-stake consolida la sua posizione di leader nel settore delle criptovalute.
Il percorso verso Shanghai è stato lungo e difficile. Ci sono state numerose concessioni ai core developers di Ethereum per accelerare la pubblicazione dell’aggiornamento.
Molte delle funzionalità previste per Shanghai, come il proto-danksharding e l’aggiornamento della Ethereum Virtual Machine, sono state eliminate per consentire il rilascio più rapido del ritiro degli ETH staked.
Nonostante le sfide tecniche, l’aggiornamento di Shanghai è stato implementato con successo e il processo di ritiro degli ETH staked è iniziato senza alcuni problemi.
Chi aveva previsto la catastrofe con il crollo del prezzo di ETH per ora non ci ha fatto una bella figura.
Quando verranno sbloccati altri prelievi: ecco alcune date importanti
Come abbiamo detto, molti operatori non consentono ancora di prelevare gli ETH in staking. Su tutti spiccano due operatori importanti del settore come Lido Finance e Binance.
Vediamo in quali date verrà abilitato il prelievo per i principali servizi di staking.
Come vedete in questo tweet sul profilo ufficiale di Binance:
l’exchange aprirà ufficialmente i prelievi il 19 Aprile quindi tra quattro giorni circa. Considerando che si tratta di uno degli operatori più importante del settore sarà interessante vedere cosa succederà.
Altro nome da seguire è Lido Finance che attualmente detiene il 30% del liquid staking di ETH. Sul profilo di Lido possiamo leggere alcune informazioni:
nel post pubblicato sul blog in cui leggiamo che la possibilità di prelevare stETH sulla mainnet è prevista per Maggio, in attesa del completamento delle verifiche e dei test. Lido
E’ possibile testare il prelievo di stETH che è stato implementato sulla testnet di Goerli da alcune settimane.
Per completezza ecco qui una tabella con le principali date di sblocco degli ETH per gli operatori:
Entità | Data di prelievo ETH (Shangai) |
Kraken | 12 Aprile |
Binance | 19 Aprile |
Lido Finance | Maggio |
Stakefish | 12 Aprile |
Staked.us | 12 Aprile |
Huobi | 12 Aprile |
Coinbase | 12 Aprile |
Figment | 12 Aprile |
RocketPool | 12 Aprile |
Cosa attendersi ora: il Proto-danksharding
L’aggiornamento del 12 Aprile è stato chiamato Shapella perché al suo interno aveva anche altri aggiornamenti.
Ci sono in particolare altre Ethereum Improvement Propoposal (EIP) come ad esempio EIP-3651, EIP-3855, EIP-3860 che hanno lo scopo di migliorare l’efficienza delle transazioni sulla rete Ethereum e di ridurre le gas fees per le applicazioni decentralizzate (dapps).
Altre modifiche sono state introdotte sul livello di consenso da un altro aggiornamento compreso in Shapella che va sotto il nome di Capella.
Ma cosa ci attende ora? Il successo dell’aggiornamento Shapella è stato molto importante per tutto il settore oltre che per Ethereum, ma di fatto per gli utenti finali non è cambiato molto. Probabilmente è stato più importante per i validatori o per i grossi stakers piuttosto che per gli utenti di Ethereum.
Quello che ci aspettiamo ora è una sostanziale diminuzione delle fees su Ethereum, anche sui layer 2 che erano stati annunciati come la soluzione al problema di scalabilità per ETH e che avrebbero dovuto portare una diminuzione significativa dei costi.
Ad oggi, utilizzare Arbitrum piuttosto che Optimism, ma anche i nuovi rollups zero kwnoledge come zkSync o Polygon zkEVM è ancora costoso. Questo è in parte comprensibile se pensiamo al fatto che questi rollups danno il meglio di sé quando ci sono molte transazioni in quanto le fees vengono pagate sull’intero rollup piuttosto che sulle singole transazioni.
Ad ogni modo le fees sono ancora troppo elevate. Ecco che allora è interessante monitorare la roadmap di Ethereum con la prossima proposal EIP-4844 che va sotto il nome di Proto-Danksharding.
In cosa consiste il Proto-Danksharding?
E’ una proposta che introduce in Ethereum nuovo tipo di transazione che accetta “blob” di dati da conservare per un breve periodo di tempo.
Questo tipo di transazione dovrebbe “finalmente” avere un impatto sulle transazioni di Ethereum e sulle fees che potrebbero anche diminuire di dieci volte.
Il termine sembra derivare dallo “sharding”, un concetto che mira a suddividere una blockchain in molteplici parti, o shard, ciascuna delle quali può elaborare e memorizzare le transazioni e i dati in modo indipendente dalle altre.
In altre parole, ogni shard si comporta come una blockchain separata ma interagisce con gli altri shard per formare un ecosistema integrato. Lo scopo di questo approccio è aumentare la capacità di elaborazione delle transazioni e migliorare la scalabilità della rete.
Da un punto di vista tecnico l’EIP-4844 può ridurre le spese di rollup anche di 10 volte e consentire a Ethereum di rimanere competitivo senza compromettere la decentralizzazione.
Un blob è anche abbastanza gestibile come spazio sul disco, parliamo di 4096 elementi di 32 byte ciascuno e massimo 16 blob per ogni blocco. Dunque abbiamo 4096 x 32 byte x 16 per blocco = 2 MB circa per blocco al massimo.
Inoltre viene elaborato dal livello di consenso e non da quello di esecuzione, non è accessibile dall’Ethereum Virtual Machine, andando ad impattare meno quindi sulle fees.
E negli aggiornamenti futuri i nodi potrebbero scaricare solo alcune parti dei BLOBe non tutti per intero, andando ancora a migliorare l’efficienza. Probabilmente in futuro avremo dei full node che scaricano tutti i dati, mentre alcuni dati vengono spostati nei BLOB pubblicando solo una prova crittografica.
Al di là degli aspetti tecnici, è questa probabilmente la modifica che interessa di più gli utenti finali di Ethereum che vogliono interagire con le applicazioni e pagare poche commissioni.
Conclusioni
Continueremo ad occuparci di tutti gli aggiornamenti sulle criptovalute gli ultimi aggiornamenti con le previsioni sul prezzo. Naturalmente seguiremo in prima linea lo sviluppo di Ethereum e tutti i futuri aggiornamenti.
Le previsioni degli analisti non devono essere considerate come un consiglo finanziario, ognuno deve fare le proprie valutazioni in tema di investimenti.
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