Ancora un record per Bitcoin. Gli ETF Spot su Bitcoin hanno, infatti, raggiunto un nuovo traguardo, con oltre 1 milione di BTC detenuti in gestione a livello globale.
Come sapete questi prodotti offrono agli investitori un modo regolamentato e conveniente per ottenere esposizione al prezzo di Bitcoin senza dover detenere direttamente la criptovaluta.
Con l’aumento del numero di ETF Bitcoin approvati e il crescente interesse da parte degli investitori, il superamento di 1 milione di BTC in gestione dimostra la maturazione del mercato e l’accettazione di Bitcoin come asset di investimento legittimo.
Andiamo a vedere qualche dato per cercare di capire meglio come si stanno muovendo i grossi fondi di gestione.
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Sommario
Gli ETF statunitensi guidano la corsa
Gli Stati Uniti sono in prima linea nell’adozione degli ETF con sottostante Bitcoin. I dati mostrano chiaramente come gli ETF con sede negli USA siano nettamente dominanti in termini di asset in gestione.
In particolare, al 24 maggio gli ETF statunitensi detenevano circa 855.000 BTC, pari a oltre l’85% del totale di 1 milione di Bitcoin custoditi da questi strumenti finanziari a livello globale. Si tratta di una quantità di BTC dal valore di circa 60 miliardi di dollari al cambio attuale.
I tre principali ETF sono il Grayscale Bitcoin Trust (GBTC), che detiene circa 292.000 BTC, l’iShares Bitcoin Trust (IBIT) di BlackRock, con circa 280.000 BTC, e il Fidelity Wise Origin Bitcoin Trust (FBTC), che custodisce circa 162.000 BTC. Questi tre pesi massimi da soli detengono approssimativamente 734.000 BTC.
Il dominio degli Stati Uniti in questo settore riflette da un lato il favore delle autorità di regolamentazione, che hanno rapidamente approvato numerosi ETF spot Bitcoin all’inizio del 2024. Dall’altro, evidenzia la domanda crescente di esposizione al Bitcoin da parte degli investitori istituzionali americani, che trovano negli ETF uno strumento familiare e regolamentato per accedere alle criptovalute.
Gli elevati livelli di liquidità e la crescente base di investitori degli ETF statunitensi hanno effetti positivi sull’intero ecosistema Bitcoin. Da un lato, infatti, forniscono liquidità ai mercati, dall’altro costituiscono una fonte costante di domanda che può dare supporto ai prezzi.
Sebbene altre nazioni come Canada, Brasile e alcuni Paesi Europei abbiano lanciato ETF Bitcoin, rimangono molto indietro rispetto agli Stati Uniti in termini di masse gestite.
Qui vedete i dati ripresi in un Post su X di Michael Saylor:
Come leggiamo nel post, più di 30 ETF Bitcoin possedevano collettivamente circa 1 milione di BTC al 24 maggio. Dati che possiamo verificare su Coinglass.
La crescita degli ETF Bitcoin a livello globale
Il superamento di 1 milione di BTC in gestione da parte degli ETF spot è il risultato di una crescita costante e dell’espansione degli ETF Bitcoin in diverse giurisdizioni.
Negli ultimi anni, diversi paesi hanno approvato ETF Bitcoin, offrendo agli investitori un accesso regolamentato all’asset digitale. Questo sviluppo ha contribuito ad attirare un afflusso di capitali istituzionali nel mercato delle criptovalute, poiché gli ETF Bitcoin offrono un’opzione di investimento familiare e conforme alle normative.
Uno dei primi e più noti ETF Bitcoin è il Purpose Bitcoin ETF, lanciato in Canada. Da allora, altri paesi come hanno approvato ETF Bitcoin, ampliando l’accesso per gli investitori globali.
Anche gli Stati Uniti, hanno poi approvato a Gennaio uno dei prodotti di maggior successo, appunto gli ETF Spot. In questo momento stiamo assistendo una crescente domanda di ETF Bitcoin, con diversi ETF Bitcoin già approvati e negoziati e afflussi di capitali importanti.
Il ruolo delle “whale”
Nonostante la crescita degli ETF Bitcoin, è importante riconoscere il ruolo dei grandi detentori di Bitcoin, noti come “whale”. Questi investitori, che detengono grandi quantità di BTC, possono avere un impatto significativo sul mercato attraverso le loro attività di trading.
Secondo gli ultimi dati sembrerebbe che alcune “whale” di BTC potrebbero essere passate da posizioni long a cash, potenzialmente in previsione di una maggiore volatilità o di opportunità di acquisto a prezzi più bassi.
I dati on-chain indicano che negli ultimi anni le balene Bitcoin hanno intensificato in modo significativo il loro tasso di accumulo di BTC.
Come vedete in questo grafico di Crypto Quant:
sembrerebbero tornate ad acquistare e ad accumulare BTC.
Nel complesso, si stima che circa il 40% dell’offerta totale di Bitcoin sia detenuta da investitori che possiedono almeno 200 BTC.
Questo evidenzia l’importanza di monitorare le attività delle whale e il loro potenziale impatto sul mercato, anche nel contesto della crescita degli ETF spot.
Oltre 1 milione di BTC in gestione: un traguardo importante
Il superamento di 1 milione di BTC in gestione è un traguardo da non sottovalutare. Dimostra la crescente legittimità e accettazione di Bitcoin come asset di investimento e apre la strada a una maggiore crescita e innovazione nell’ecosistema delle criptovalute.
Mentre il mercato continua a evolversi, sarà importante monitorare lo sviluppo degli ETF Bitcoin, l’adozione istituzionale e le attività dei grandi detentori di Bitcoin.
Non è detto ovviamente che in futuro gli afflussi continuino con questi ritmi, ma per ora sono dei dati molto importanti che vanno analizzati e compresi. Importanti non solo per Bitcoin, ma per tutto il mercato.
Continueremo ad occuparci di tutti gli aggiornamenti sulle criptovalute gli ultimi aggiornamenti con le previsioni sul prezzo. Naturalmente seguiremo in prima linea lo sviluppo di Shiba Inu che non può essere considerata solo una crypto emergente.
Naturalmente le previsioni degli analisti non devono essere considerate come un consiglo finanziario, ognuno deve fare le proprie valutazioni in tema di investimenti.
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