Gli ETF sono strumenti di investimento che tutti gli investitori usano. Se investi regolarmente sui mercati avrai sicuramente in portafoglio qualche ETF.
Molti però non sanno che ci sono varie differenze che vanno considerate. Una delle principali riguarda come vengono trattati i profitti generati dal fondo di investimento. Ci sono infatti ETF ad accumulazione (o ad accumulo=, che reinvestono automaticamente dividendi e profitti generati, ed ETF a distribuzione che distribuiscono periodicamente i dividenti agli investitori.
Meglio quindi un ETF ad accumulazione o a distribuzione?
Cerchiamo di capire quali sono le differenze principali, quali sono i vantaggi di uno o dell’altro prodotto e cosa devi sapere a livello fiscale sulla tassazione.
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Sommario
- 1 Cos’è un ETF ad accumulazione
- 2 Come funziona un ETF a distribuzione
- 3 Differenze tra ETF ad accumulazione e a distribuzione
- 4 Esempio portafoglio con ETF a distribuzione vs accumulazione
- 5 ETF ad accumulazione o distribuzione: quale conviene?
- 6 ETF accumulazione o distribuzione: le domande più frequenti (FAQ)
- 7 Considerazioni finali
Cos’è un ETF ad accumulazione
Un ETF ad accumulazione (o “accumulo”) è una tipologia di fondo quotato che reinveste automaticamente all’interno del portafoglio dividendi.
E’ un fondo che non distribuisce quindi i profitti agli investitori, ma utilizza questi flussi per acquistare nuove quote degli stessi strumenti, incrementando così il valore complessivo della quota detenuta. Quindi il valore della singola quota dell’ETF cresce un pochettino alla volta.
Questo meccanismo sfrutta dunque l’interesse composto, che porta ad una crescita del capitale nel lungo periodo. Ovviamente questo è vero se l’ETF guadagna anno per anno, quindi controlla i rendimenti nel corso degli anni prima di investire.
Dal punto di vista strutturale, un ETF ad accumulazione funziona come un qualsiasi ETF: replica passivamente un indice di riferimento, è negoziabile in borsa in tempo reale.
La differenza sostanziale rispetto agli ETF a distribuzione risiede nella modalità di gestione dei profitti. Se un ETF distribuisce dividendi ogni trimestre o semestre, un ETF ad accumulazione li trattiene per reinvestirli, senza che tu debba compiere alcuna azione manuale.
Se il tuo obiettivo è far crescere il tuo capitale nel lungo termine, allora scegli ETF ad accumulazione.
Cambia tutto anche dal punto di vista fiscale. Evita di disperdere i rendimenti ed è più efficiente. Infatti pagherai le tasse solo nel momento in cui vendi le quote che hai in portagoglio.
In altre parole, finché non disinvesti, non sei tenuto a pagare imposte.
Nota bene: pur non ricevendo dividendi cash, il rendimento di un ETF ad accumulazione non è inferiore: semplicemente, si riflette direttamente nell’aumento del Net Asset Value (NAV) del fondo. Questo significa che se i titoli sottostanti producono utili, questi si tradurranno in un apprezzamento del valore della tua quota che cresce di valore un po’ alla volta.
Dal punto di vista operativo, puoi trovare ETF ad accumulazione su diverse asset class: azioni, obbligazioni, mercati emergenti, settoriali, tematici.
Come funziona un ETF a distribuzione
Gli ETF a distribuzione, a differenza di quelli ad accumulazione, prevedono la distribuzione periodica agli investitori dei profitti che il fondo di investimento è in grado di generare o sotto forma di dividendi, cedole o interessi.
Innanzitutto, un ETF a distribuzione replica passivamente la performance di un indice, proprio come un ETF ad accumulazione. La differenza sta nel fatto che, quando le società che compongono l’indice distribuiscono i dividendi, oppure quando vengono incassate cedole obbligazionarie (nel caso di ETF obbligazionari), questi soldi vengono girati periodicamente dalla società emittente dell’ETF agli investitori del fondo.
Di solito la distribuzione avviene con cadenza annuale, semestrale o trimestrale. Se scegli questa modalità riceverai quindi un accredito sul conto con gli importi che ti spettano. Puoi poi utilizzarli liberamente prelevandoli o reinvestendoli oppure lasciarli sul tuo conto.
Se il tuo obiettivo è ottenere una rendita costante periodica (tipo ogni mese) e quindi un flusso continuo allora scegli gli ETF a distribuzione.
Devi però considerare che la distribuzione effettiva può cambiare anche di periodo in periodo, in base all’andamento dell’indice sottostante. Ad esempio, se le società sottostanti performano male e distribuiscono meno dividendi, anche i profitti girati dall’ETF saranno inferiori.
Cioè non funziona come le obbligazioni che ti danno un rendimento garantito a scadenza. Questo perché parliamo di aziende quotate in Borsa che possono andare bene o male, quindi distribuire più o meno dividendi.
Per quanto riguarda le tasse, ogni anno dovrai pagare le tasse sui dividendi rispetto a quelli che accumulazione che sono tassati quando vendi le quote dell’ETF in portafoglio.
Se vuoi approfondire funzionamento degli ETF ti invito a consultare il nostro video di approfondimento sul canel YouTube di Webeconomia:
Differenze tra ETF ad accumulazione e a distribuzione
Gli ETF si distinguono principalmente in ETF ad accumulazione e a distribuzione a seconda di come vengono trattati i profitti generati dal fondo.
Ecco le differenze sostanziali:
- Gestione dei profitti: gli ETF ad accumulazione reinvestono automaticamente dividendi, cedole e interessi nel fondo stesso, mentre gli ETF a distribuzione li distribuiscono periodicamente agli investitori.
- Impatto sui rendimenti: reinvestendo i profitti, gli ETF ad accumulazione beneficiano pienamente dell’interesse composto e della crescita esponenziale nel lungo termine. Gli ETF a distribuzione invece, distribuendo le cedole, non sfruttano appieno questo effetto.
- Obiettivi dell’investitore: gli ETF ad accumulazione sono adatti a chi vuole far crescere il capitale nel lungo termine. Gli ETF a distribuzione sono indicati per chi desidera un flusso di reddito integrativo periodico.
- Imposizione fiscale: nei primi la tassazione è differita alla vendita delle quote. Nei secondi le distribuzioni sono tassate anno per anno. Questo penalizza gli ETF a distribuzione.
- Costi: mediamente gli ETF a distribuzione hanno costi di gestione leggermente superiori in quanto devono sostenere i costi per l’attività di distribuzione.
- Reinvestimento: con gli ETF ad accumulazione il reinvestimento è automatico. Con quelli a distribuzione bisogna reinvestire manualmente i proventi, sostenendo ulteriori commissioni.
Ad ogni modo, nella maggior parte dei casi gli ETF ad accumulazione risultano più efficienti nel lungo termine.
Esempio portafoglio con ETF a distribuzione vs accumulazione
Per comprendere le differenze operative tra ETF ad accumulazione e ETF a distribuzione, facciamo un esempio.
Prendiamo come come riferimento due ETF che replicano lo stesso indice, ad esempio il MSCI World, ma con due politiche di distribuzione differenti.
E’ quindi un portafoglio con 1 solo ETF. Stiamo facendo un esempio e dunque non si tratta di un consiglio finanziario.
Struttura del portafoglio simulato
Immaginiamo di costruire due portafogli con un investimento iniziale di 10.000 euro, detenuto per un orizzonte temporale di 15 anni, senza ulteriori apporti. In entrambi i casi, l’asset sottostante è un ETF che replica il MSCI World Index, uno dei benchmark globali più diffusi. Le ipotesi comuni sono le seguenti:
- Rendimento annuale medio lordo dell’indice: 7%
- Yield da dividendi: 2% annuo
- Inflazione neutra (valori reali)
- Commissioni e costi di gestione simili TER (0,20%)
- Tassazione sui dividendi: 26% (regime fiscale italiano)
- Tassazione su plusvalenze alla vendita: 26%
I due ETF presi come esempio:
- ETF A (accumulazione): reinveste automaticamente i dividendi nel fondo.
- ETF D (distribuzione): distribuisce annualmente i dividendi agli investitori.
Evoluzione del portafoglio: confronto numerico
Nel caso dell’ETF A (accumulazione), il rendimento dovuto all’interesse composto agisce sia sul capitale iniziale sia sui dividendi reinvestiti. Dopo 15 anni, ipotizzando una crescita costante al 7% annuo, il valore del portafoglio sarà circa 27.590 €.
Nel caso dell’ETF D (distribuzione), i dividendi vengono dati ogni anno. Su uno yield del 2%, si riceveranno circa 200 € annui di dividendi lordi. Applicando la tassazione del 26%, si ricevono 148 € netti.
Senza reinvestimento, questi importi si sommano anno per anno, ma non contribuiscono alla capitalizzazione. Al netto, il valore finale del capitale investito (senza contare i flussi già ricevuti) sarà circa 23.420 €.
Sommando i dividendi netti incassati nel periodo (148 € * 15 = 2.220 €), il valore complessivo raggiunge i 25.640 €, comunque inferiore all’ETF ad accumulazione.
Va considerato anche un fattore “psicologico”: non tutti gli investitori reinvestono sistematicamente i dividendi, e spesso i profitti vengono utilizzati per spese correnti, riducendo il potenziale di crescita del capitale.
In sintesi, da questa simulazione emerge che:
- L’ETF ad accumulazione massimizza il rendimento netto nel lungo periodo grazie alla capitalizzazione dei dividendi e alla tassazione differita.
- L’ETF a distribuzione offre flussi di reddito utili per chi cerca entrate regolari, ma è meno efficiente in termini di crescita del capitale.
- Il vantaggio dell’accumulazione cresce con l’orizzonte temporale.
- Gli ETF a distribuzione sono più indicati per portafogli orientati al cash flow, come quelli di pensionati o investitori che vivono di rendite. Se il capitale è basso inutile andare su prodotti ad accumulazione perché le rendite sarebbero troppo basse.
ETF ad accumulazione o distribuzione: quale conviene?
La scelta se investire in ETF ad accumulazione o a distribuzione dipende soprattutto dai tuoi obiettivi come investitore e dal tuo orizzonte temporale.
In generale, gli ETF ad accumulazione sono più indicati per chi segue una strategia di investimento passiva e di lungo periodo, con l’obiettivo primario di incrementare il proprio capitale nel tempo. Il reinvestimento automatico dei profitti ti permette di beneficiare dell’interesse composto.
Questa tipologia è quindi perfetta se vuoi accumulare un capitale per la pensione integrativa, un fondo per i figli o un patrimonio da trasmettere, con un orizzonte di 15-20 anni. Inoltre, conviene a se non hai necessità di un flusso di reddito periodico e quindi di quei soldi.
Gli ETF a distribuzione sono invece più adatti a chi cerca di reddito integrativo, per esempio per integrare uno stipendio o una pensione. Come investitore ricevi cedole periodiche che puoi usare per le spese correnti o reinvestirle.
Questa soluzione può andare bene se hai già un patrimonio consistente e non ti interessa la crescita futura del capitale. Ad esempio, può essere una strategia per investitori prossimi alla pensione.
In sintesi:
- Lungo termine e crescita del capitale -> ETF ad accumulazione
- Reddito integrativo periodico -> ETF a distribuzione
Ovviamente non c’è una scelta giusta o sbagliata in assoluto. Un portafoglio bilanciato può contenere entrambe le tipologie di ETF. Molto dipende anche dalle tue preferenze e dalla tua propensione al rischio.
Devi considerare anche le tasse. Gli ETF ad accumulazione sono più efficienti dal punto di vista fiscale. Per questo, nella maggior parte dei casi risultano adatti per l’investitore orientato alla crescita di lungo termine del capitale.
Ma non per questo gli ETF a distribuzione devono essere esclusi a priori dal tuo portafoglio.
Vanno bene entrambi e dipende sopratutto da quali sono i tuoi obiettivi.
ETF accumulazione o distribuzione: le domande più frequenti (FAQ)
Un ETF ad accumulazione reinveste automaticamente dividendi o le cedole nel fondo, aumentando il valore complessivo. Sfrutta quindi l’interesse composto.
Gli ETF a distribuzione pagano regolarmente i profitti agli investitori; quelli ad accumulazione li reinvestono nel fondo.
Dipende dal tuo obiettivo: accumulazione per una crescita del patrimonio a lungo termine, distribuzione se vuoi un reddito periodico.
Con gli ETF ad accumulazione la tassazione viene differita fino alla vendita delle quote (shares), permettendo al capitale di crescere. Negli ETF a distribuzione, invece, i dividendi sono tassati immediatamente al momento della distribuzione.
Considerazioni finali
Abbiamo visto in questo articolo come scegliere tra ETF ad accumulazione o a distribuzione dipende soprattutto dai tuoi obiettivi di investimento e dal tuo orizzonte temporale.
Gli ETF ad accumulazione consentono di sfruttare al massimo l’interesse composto, e sono quindi ideali per chi punta alla crescita del capitale nel lungo termine.
Gli ETF a distribuzione invece generano flussi di cassa periodici, e possono essere impiegati per costruire una rendita integrativa.
Valuta bene i pro e contro di ciascuna opzione, non esiste una scelta migliore in assoluto.
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