ENI: Corporate Strategy e Analisi economico-finanziaria (I parte)

Eni SpA, attualmente guidata da Emma Marcegaglia (presidente dall’8 maggio 2014) e Claudio Descalzi (amministratore delegato dall’8 maggio 2014) è una delle principali società multinazionali attiva nei settori del petrolio, del gas naturale, della petrolchimica, della produzione di energia elettrica, dell’ingegneria e costruzioni. Presente in circa 90 paesi con più di 78 000 dipendenti, Eni è conosciuta al mondo per il suo emblematico logo: il simbolo del cane a sei zampe.

La sua notorietà e la capillare presenza a livello globale fanno sì che Eni vanti la sua squisita rinomanza e reputazione aziendale nell’essere il sesto gruppo petrolifero mondiale per fatturato e giro d’affari, in posizione di subordine rispetto a Exxon Mobil, Shell, BP, Total e Chevron. Nell’anno 2008 la rivista Forbes ha pubblicato una classifica sui maggiori 2.000 gruppi a livello mondiale dove l’Eni si classifica al 38º posto, prima tra le aziende italiane. La società è quotata sia al New York Stock Exchange (NYSE) che nell’indice FTSE MIB della Borsa di Milano.

Eni SpA: l’impresa dell’energia

Eni SpA è dal 1953 che racconta una storia fatta di sfide, innovazione, passione: è un’azienda impegnata a crescere nell’attività di ricerca, produzione, trasporto, trasformazione e commercializzazione di petrolio e gas naturale. Per crescere Eni ha saputo accettare le sfide e le trasformazioni, per questo ha sempre promosso i cambiamenti, anche nella strategia aziendale, puntando sulla produzione, sull’esplorazione e sull’avvio di nuovi progetti.

La mission istituzionale dichiarata di Eni SpA: “Siamo un’impresa dell’energia. Lavoriamo per costruire un futuro in cui tutti possano accedere alle risorse energetiche in maniera efficiente e sostenibile. Fondiamo il nostro lavoro sulla passione e l’innovazione. Sulla forza e lo sviluppo delle nostre competenze. Sul valore della persona, riconoscendo la diversità come risorsa. Crediamo nella partnership di lungo termine con i Paesi e le comunità che ci ospitano”. Le strategie, i processi decisionali di allocazione delle risorse e la conduzione ordinaria del business (day-by-day operations) sono ispirati al principio cardine della creazione di valore sostenibile per i nostri azionisti e, più in generale, per i nostri stakeholders, nel rispetto dei Paesi in cui opera e delle persone che lavorano in e con Eni.

Il futuro di Eni SpA è sinonimo di passione per l’innovazione e rispetto per le persone, avviare una strategia aziendale di cambiamento e di trasformazione nel tempo rimanendo fedeli alle origini. Oggi sta completando il processo di trasformazione per aumentare la crescita e la visibilità, oltre che la reputazione nel medio-lungo periodo e rendere l’impresa sempre più attenta alla Corporate Social Responsability (CSR). Nel futuro divenire, Eni punta la sua priorità verso la sicurezza e l’ambiente: la stessa corporate si definisce “cittadini del mondo e siamo responsabili dell’impatto delle nostre attività sulle persone e sugli ecosistemi”. Per questo l’approccio aziendale di Eni SpA è durevole e sostenibile e la rende credibile nei Paesi in cui opera per un futuro volta alla continua crescita sostenibile.

Eni SpA: mosse strategiche e risultanze contabili Bilancio 2016

In data 13 aprile 2017, Eni SpA ha approvato il Bilancio relativo alle performance economico-finanziario relative all’anno 2016 e, al contempo, sono stati rinnovati gli organi sociali. Gli eccezionali risultati industriali, economici e finanziari raggiunti nel 2016 e le rafforzate prospettive di crescita e generazione di valore dimostrano l’efficacia della strategia avviata da Eni nel 2014 anticipando quello che poi è stato uno straordinario trend decrescente dello scenario petrolifero. Utile di esercizio 2016 a 4,52 miliardi di euro, dividendo di 0,8 euro per azione; negli ultimi tre anni, nonostante la riduzione degli investimenti, la produzione d’idrocarburi di Eni è cresciuta del 15% pari a circa 240 mila barili/giorno esclusivamente in modo organico e per il 2017 l’obiettivo è quello di puntare verso un livello produttivo in ulteriore crescita a 1,84 milioni di barili/giorno, record storico, con una ancora maggiore disciplina nello spending.

Dalla Relazione sulla Gestione, si legge “Dall’inizio del downturn petrolifero abbiamo ridefinito il ruolo dell’esplorazione sui temi “near-field” con l’obiettivo di assicurare immediato sostegno alle produzioni e rapidi ritorni economici. Con l’applicazione delle nostre tecnologie distintive in aree mature, in alcuni casi “relinqueshed” da altri operatori, abbiamo ottenuto gli straordinari successi a gas della Great Nooros area (biennio 2015-2016) e di Zohr nell’offshore dell’Egitto e i ritrovamenti di petrolio del Blocco Marine XII in Congo (2014-2015). Grazie alla prossimità delle nostre infrastrutture, tutte queste scoperte sono caratterizzate da un eccellente time-to-market: Nooros ha raggiunto la produzione di regime a soli 13 mesi dalla scoperta, per il super giant Zohr prevediamo il first gas in meno di 30 mesi; Nenè Marine la prima delle scoperte del Congo ha ottenuto il first oil in poco meno di quindici mesi”.

Si tratta di risultati coerenti con la priorità di convertire rapidamente i successi esplorativi in valore economico, avviando i progetti e nel contempo cedendone alcune quote in applicazione del “dual exploration model”, che consente di anticipare la conversione delle risorse minerarie in flussi finanziari. La validità di tale modello di fare business da parte di Eni SpA è stata confermata dalla cessione del 40% della scoperta di Zohr con flussi di incassi attesi per circa €2 miliardi, compreso il rimborso dei costi sostenuti e da rilevanti riduzioni nella strategia di investimento, mantenendo un elevato saggio di crescita produttiva.