Diventare trader professionista: ecco la guida per iniziare 2022

Diventare trader è per molti un sogno, un traguardo che significa guadagni facili e bella vita. Per altri, fortunatamente la maggioranza, è una legittima aspirazione, uno strumento per generare denaro nella piena consapevolezza delle difficoltà imposte dal mercato e dall’attività di investimento. Da un lato, un immaginario patinato; dall’altro, una sfida da vincere con l’impegno e la conoscenza.

E’ quasi superfluo dire che il pendolo della ragione pende verso la seconda categoria. Molto spesso il concetto stesso di trading viene travisato, magari per colpa di alcune campagne pubblicitarie un po’ troppo spinte. Alla base di questo fraintendimento, la scarsa consapevolezza di cosa significhi realmente diventare trader, del percorso da effettuare e delle sue asperità. E’ bene, dunque, mettere le cose in chiaro, fare luce sugli aspetti più ambigui e fornire qualche consiglio utile per chiunque voglia intraprendere un’attività di trading.

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Diventare trader: che significa

Per comprendere cosa significhi diventare trader sono necessari due ingredienti: conoscere ciò che realmente fa un trader e la strada che ha percorso per diventare tale.

L’immaginario collettivo, sollecitato da romanzi e film, vede nel trader il prototipo dell’uomo di successo, vincente per natura, che basa le sue fortune sul coraggio e sull’intuito, che guadagna molto e spende altrettanto.

Un immaginario decisamente ambiguo che, se si escludono i casi particolari – molto particolari – non corrisponde affatto al vero. Sembra quasi strano doverlo specificare, ma il trader è un uomo come gli altri, con le sue debolezze, le sue paura e le sue difficoltà.

Allo stesso modo, anche il trading è un’attività come le altre. Alcuni fanno fatica ad associarla all’esercizio di una professione, ma è indubbio che anche l’investimento speculativo sottostia alla regola aurea di tutte le attività che generano ricchezza e/o valore: per guadagnare sono necessari impegno e conoscenze.

Il trading alla fine è semplicemente questo: un’attività che attraverso un certo sforzo intellettuale e grazie un bagaglio di conoscenze più o meno nutrito permette di portare a casa la pagnotta, nella migliore delle ipotesi di arricchirsi.

Il coraggio e l’intuito sono doti marginali. Anzi, possono essere deleteri. Non che sia necessario essere pavidi, o che la mentalità giochi un ruolo di secondo piano, tutt’altro. Molto semplicemente, le soft skill da mettere in campo sono ben altre.

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Diventare trader professionista: l’indipendenza

Un altro mito connesso al trading è quello dell’indipendenza finanziaria. Una buona parte di chi sogna una carriera nel trading punta a trasformare l’investimento speculativo nella sua attività principale. Insomma, aspira a mantenersi con il trading e solo con il trading. Se vogliamo, questo è il mito più realistico. Anzi, è una legittima aspirazione. Soprattutto, è un’aspirazione che può essere soddisfatta in pieno.

Di certo, è riuscito a soddisfarla la folta schiera di trader full-time, che nella vita “fanno solo questo”. Dunque sì, il trading può sostituire la pratica del lavoro. Ovviamente, non si conquista l’indipendenza finanziaria dall’oggi al domani, proprio come non si impara una professione con uno schiocco di dita.

E’ necessario giungere all’appuntamento con il mercato dopo un adeguato percorso di formazione. Se pensate a un percorso agevole, dalla durata di qualche giorno, siete in errore. Idem se pensate che basti un breve e semplice tutorial per mettersi in carreggiata e guadagnare.

La cattiva notizia è che non esiste un’università o una facoltà di trading. Non sono disponibili percorsi istituzionali e standardizzati per diventare trader. Alla professione non si accede dalla porta principale. Diventare trader non è come diventare architetti, ingegneri, insegnanti etc.

Ma c’è una buona notizia: tutti, a prescindere delle competenze base, possono imparare a fare trading. Il merito va soprattutto ai percorsi di formazione strutturati messi a disposizione dai broker.

Ad esempio FP Markets offre il miglior corso di formazione gratuito attualmente.

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Corsi per diventare trader

Il riferimento è ai corsi di trading. Buona parte dei broker ne mette a disposizione almeno uno. Spesso e volentieri, sono disponibili più versioni o varianti, a seconda delle competenze di partenza.

Tale abbondanza non significa che un corso valga l’altro. Infatti, si segnala una spiccata eterogeneità in termini di qualità e utilità. Alcuni corsi permettono realmente di compiere il salto di qualità e intraprendere una carriera nel trading. Altri fanno il minimo indispensabile, e lasciano comunque l’utente impreparato di fronte alle incertezze e alle difficoltà del mercato. Altri – per fortuna la minoranza – sono semplicemente strumenti per fare del marketing o per spillare un po’ di denaro.

Fondamentale, dunque, è riconoscere un corso fatto bene. Quali criteri prendere in considerazione? In primo luogo, un corso degno di questo nome è (almeno un po’) modulare. In buona sostanza, deve essere progettato in modo tale da saltare alcuni argomenti, se il trader vanta già una certa padronanza.

Secondariamente, il corso deve essere curato da una personalità ibrida, che possa dirsi “formatore” ma anche “trader”. E’ sempre la stessa storia: la teoria è importante, ma lo è anche la pratica. Anzi, sono complementari.

A proposito della pratica: il corso deve prevedere delle possibilità per impratichirsi con il mercato vero e proprio. Alcuni corsi forniscono sessioni di esempio, altri addirittura organizzano delle vere e proprie simulazioni.

Di seguito, presentiamo alcuni broker che eccellono nella didattica.

Il Corso di trading di FP Markets

Più che un corso di trading vero e proprio, FP Markets mette a disposizione un intero hub per l’apprendimento. I contenuti sono numerosi e di diversi tipi. Troviamo una serie di ebook tematici molto interessanti, che spaziano dalle basi alle strategie avanzate, passando per l’analisi tecnica e fondamentale.

Troviamo un glossario completo, utile per chi vuole rapidamente conoscere il significato dei termini relativi al trading. Troviamo una sezione dedicata al calendario economico, alle notizie giornaliere, all’analisi e alle opinioni degli esperti.

FP Markets organizza per tutti i suoi iscritti dei corsi di trading online che spiegano, per filo e per segno, come operare sui mercati finanziari. Ogni settimana viene organizzato un corso via internet e, periodicamente, ci sono anche corsi dal vivo gratuiti per tutti gli iscritti.

Tra i servizi offerti abbiamo:

  • webinar adatti sia a livelli iniziali e sia intermedi
  • ebook che puoi scaricare gratuitamente dove potrai apprendere anche tu come fare trading online
  • sezione video suddivisa per livelli principianti ed esperti

I corsi sono suddivisi in base al tipo di esperienza del trader.

Potrai avere accesso anche ad una formazione completa su:

  1. Analisi di mercato
  2. analisi tecnica di base e avanzata

La formazione di FP Markets, infine, punta ai webinar, grazie ai quali puoi approfondire alcune tematiche forex e non solo.

Puoi accedere ai corsi di trading di FP Markets cliccando qui.
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eToro adotta un approccio piuttosto tradizionale al tema della formazione. Infatti, propone semplici ma efficaci guide testuali, fruibili direttamente sul sito principale. Tali guide riguardano le basi del trading, il trading con le criptovalute, il mercato azionario, la gestione del rischio, concetti chiave come la diversificazione e altro ancora.

Molto interessante è, invece, il percorso di crescita che eToro mette a disposizione degli utenti. Tale percorso ha il suo culmine nella qualifica di Popular Investor, una specie di titolo che dà diritto ad alcuni benefit, come l’assenza di commissioni per il prelievo, la partecipazione alle conferenze di eToro, accesso gratuito a corsi di perfezionamento e altro ancora.

Dà diritto anche all’accesso al marketing di eToro, uno strumento che consente di acquisire visibilità ulteriore, necessaria per “accumulare” più copiatore. Per inciso, i copiatori sono gli utenti che copiano gli altri utenti, secondo i principi dell’ormai leggendario Copy Trading.

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Strumenti di trading di Capital.com

Il broker Capital.com offre una pluralità di azioni da scegliere, per un totale di oltre 3mila asset disponibili.

Capital.com presenta una piattaforma molto sofisticata, basata sull’intelligenza artificiale, che ti aiuterà a correggere gli errori durante la tua attività.

Molto interessante anche la app Investmate, poiché offre funzioni aggiuntive rispetto alla versione web-based. Il tutto comodamente nel palmo della mano, in uno smartphone o tablet.

Capital.com offre anche tanti strumenti per analizzare i grafici, così potrai svolgere una analisi tecnica molto approfondita. E posizionarti così nel migliore dei modi sulle azioni.

Una delle chicche di Capital.com è che prevede un deposito minimo di 20 euro scegliendo un account base.

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Quanto guadagna un trader professionista?

E’ bene soffermarsi ancora una volta sul miraggio della ricchezza. Arricchirsi è un obiettivo nobile. Anzi, in realtà, è l’obiettivo di tutti. Ciò però non deve portare a pensare che guadagnare sia semplice. E’ sufficiente dare un’occhiata alle statistiche per comprendere quanto siano i trader che addirittura concludono l’anno in perdita. Chi rimane in “piedi”, però, si prende tutta la torta a può effettivamente vivere di trading.

In buona sostanza, quanto guadagna un trader professionista? Rispondere è complicato. Si può affermare che, essendo professionista, per definizione guadagni denaro sufficiente a mantenersi, come minimo. In caso contrario, farebbe anche altro e non sarebbe un professionista. Sta a voi giudicare quale cifra corrisponda al concetto di “mantenersi”.

Va da sé che è possibile arricchirsi, e anche molto. Di nuovo, nessuno regala niente, nessun pasto è gratis, men che meno nel mondo dell’investimento speculativo.

Le regole fondamentali per diventare un trader di successo

Sono tante le possibili regole, o per meglio dire best practices, per diventare un trader di successo. In linea di massima, però, è necessario curare quattro ambiti.

  • Teoria. I mercati sono troppo complessi per poterli frequentare solo “a braccio”. E’ necessario comprendere le dinamiche, entrare nei dettagli, conoscere pattern e studiarne la storia. Occorre altresì approfondire specifiche discipline, come il risk management, il money management, l’analisi tecnica e fondamentale.
  • Pratica. Ovviamente, la pratica è fondamentale. Anche ammesso che abbiate condotto un’attività di studio approfondita e completa, non sareste comunque in grado di reggere l’impatto con il mercato. Come fare pratica? Il rischio di perdere denaro, almeno nelle prime fasi, sarebbe altissimo. Per fortuna, alcuni broker mettono a disposizione degli account simulativi, che “imitano” le dinamiche del mercato: i conti demo. Tutti i broker che abbiamo citato fin qui offrono un conto demo realistico e utile.
  • Psicologia. Anche tutto ciò che attiene alla sua sfera emotiva e psicologica è fondamentale. E’ necessario coltivare la mentalità giusta, prendersi cura di sé, imparare a resistere alle pressioni. La mente è un muscolo che può e deve essere coltivato. E dunque è fondamentale

La psicologia del trading

Vale la pena spendere qualche parola un più sulla questione della psicologia nel trading. Anche perché è un argomento spesso trascurato dai trader, i quali si rendono conto solo a giochi fatti e dopo le prime pesanti perdite quanto sia deciso. La verità è che la sfera psicologica va gestita con precisione e impegno in quanto può incidere in maniera drammatica sulle performance.

Nello specifico, può impedire di agire con lucidità. Tutto gira intorno al concetto di “pressione”. Il mercato è complesso, pone in essere dei rischi continui, nello specifico quello di perdere il denaro. Non è possibile sottrarsi a queste pressioni: fa parte della natura umana provare paura di fronte al pericolo. E’ possibile, anzi doveroso, gestirle e mantenere intatta la capacità di analizzare e decidere.

C’è poi un capitolo a parte, che segue alla gestione delle pressioni. E’ uno step successivo, se vogliamo: la creazione di una mentalità vincente. Essa consiste nella capacità di inquadrare le perdite all’interno di un progetto più grande, nell’abilità nel coniugare fiducia nei propri mezzi e coraggio, nella consapevolezza che l’obiettivo, per quanto lontano, può essere raggiunto.

Non è facile gestire le pressioni e non è facile coltivare una mentalità vincente. E’ necessario un certo lavoro su se stessi. La buona notizia è che comunque tale lavoro rimane per la vita, e può essere speso anche al di fuori dell’attività di trading.

Competenze e studi da fare per diventare trader

Vale la pena affrontare anche un argomento collaterale ma che può tornare utile: le competenze “da trader” che possono essere coltivate nei circuiti ufficiali, ovvero nelle università. Esistono corsi di laurea che possono in qualche modo agevolare chi vuole diventare un trader? La risposta è affermativa.

In particolare, può tornare utile il classico corso di economia e finanza. Tale corso, tra le altre cose, fornisce nozioni approfondite sul funzionamento dei mercati finanziari e sulla loro struttura. Di certo non basta per poter fare trading, ma comunque facilita – e di molto – il percorso per giungere veramente preparati all’appuntamento con il mercato.

Ciò significa che per diventare trader è necessario essere laureato in economia e finanza? Assolutamente no. Si tratta di partire da un gradino più alto o più basso. Di certo, è necessario possedere competenze “base”, da scuola secondaria. In buona sostanza, competenze che grosso modo tutti possiedono.

Diventare trader: le domande frequenti

E’ necessaria una laurea per diventare trader?

No bastano studio e tanta passione, non necessariamente si deve essere laureati o aver studiato economia. Oggi grazie a strumenti evoluti il trading è accessibile a tutti,

Quanto serve per iniziare?

E’ possibile aprire un conto demo gratuitamente senza spendere nulla. Per fare trading reale si va dai 50$ di eToro fino ai 20 € di Capital per il deposito minimo, cifre comunque alla portata di tutti.

Come iniziare a fare trading online?

Si può partire iscrivendosi ad una piattaforma e sfruttando i corsi demo. Parallelamente bisogna investire sulla formazione studiando le basi dei mercati e di analisi tecnica applicando le strategia sulle demo che si utilizzano. In questo modo si cresce e si fa pratica utile per poi passare alla modalità reale

Diventare trader

Conclusioni

Diventare trader non è un gioco da ragazzi come alcune ardite campagne pubblicitarie lasciano ad intendere. Non è nemmeno proibitivo, non se ci si profonde impegno, energie intellettuali e tempo. Il consiglio è di considerare il percorso di avvicinamento al trading alla stregua di un percorso di formazione professionale.

Date amplissimo spazio alla teoria, fate lo stesso con la pratica, magari sottoscrivendo un conto demo presso uno dei broker che abbiamo citato. Curate l’aspetto psicologico, e fatelo fin da subito dal momento che la strada verso la costruzione di una mentalità vincente può essere più o meno tortuosa a seconda delle condizioni di partenza, ma è sempre lunga.

Per iniziare è fondamentale partire a fare pratica con le demo. Vi lasciamo con i link ufficiali che sono mediati dal server di WebEconomia in modo da garantire l’accesso sicuro:

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