Disney rileva Fox e dichiara guerra a Netflix

Qualche analista l’ha già bollata come un’operazione addirittura rivoluzionaria. Parliamo dell’acquisto della 21st Century Fox da parte della Disney, per 52,4 miliardi di dollari. Con un valore di transazione totale di circa 66,1 miliardi di dollari. Quindi vuol dire un’ampia gamma di attività cinematografiche e televisive negli Usa (da FX a National Geographic), in Asia (l’indiana Star TV) e in Europa dove rileva il 39 per cento di Sky Europe di Murdoch. Un colosso televisivo che opera in Gran Bretagna, Italia e Germania. Non solo. La mitica casa di produzione di sogni conterà anche sul 30 per cento di Hulu. A sua volta gigante dello streaming, che così arriverà a controllare per il 60 per cento.

Cosa prevede accordo Disney Fox

Gli azionisti di 21st Century Fox riceveranno 0,2745 azioni Disney per ciascuna azione della 21st Century Fox in loro possesso. Disney assumerà anche circa 13,7 miliardi di dollari di debiti netti della 21st Century Fox. In pratica, Walt Disney si appropria di buona parte dell’impero che Rupert Murdoch ha messo in piedi in trent’anni e che va dagli studio di Hollywood a Sky fino alle emittenti Tv più viste in India. Quindi, a Disney vanno Sky, Star India, una serie di Pay-tv fra cui Fx e National Geographic, mentre rimarranno nelle mani di Murdoch il canale Fox News, la rete sportiva FS1 e il network Fox negli Usa.

Alla famiglia Murdoch – oltre alla società che fa capo alla NewsCorp che gestisce a sua volta giornali autorevoli come Wall Street Journal e il Times di Londra – restano le reti Fox americane che trasmettono notizie e sport. Vale a dire Fox News, Fox Business, Fox Broadcasting. Che confluiscono così in una nuova società.

In realtà ciò è utile pure per evitare un’eccessiva concentrazioni di diritti sportivi (quelli di Fox più quelli di ESPN che è della Disney) sotto un’unica proprietà. Altrimenti si sarebbe rischiato uno stop da parte dell’Antitrust. Tuttavia, per la famiglia Murdoch si parla di una fusione e non di una cessione. Non riceverà denaro ma azioni Disney, diventando così primo azionista industriale della multinazionale californiana. La quota posseduta non dovrebbe essere di molto inferiore al 5,9% detenuta dal fondo Vanguard, primo azionista Disney.

Il futuro tutto da riscrivere per James Murdoch

Così James Murdoch, dopo i dissapori gestionali col padre e col fratello Lachlan, lascia il gruppo di famiglia per seguire i destini della 21st Century Fox. Mentre il 66enne Bob Igier, amministratore delegato di Disney, già quasi in pensione, viene richiamato per gestire l’operazione fino al 2021. Essa partirà concretamente da metà 2018, ma previo nulla osta da parte del governo americano. E non solo. Serviranno altri passaggi burocratici negli altri continenti. A Londra, ad esempio, andrà avanti il takeover a suo tempo lanciato da Murdoch sul rimanente 61% del capitale di Sky. Pur dovendo forse ripartire da zero per tentare la scalata.

Ma James Murdoch potrebbe anche dire addio alla parte restante dell’Impero di famiglia, magari sperando di passare Disney e di essere il successore del succitato Iger nel 2021.

Si parla quindi di “fusione dinamica” al fine di porre rimedio alle debolezze reciproche dei 2 colossi. Se Fox si rinforzerà nel campo streaming, ormai irrinunciabile, dichiarando guerra all’ascesa di Netflix (piattaforma on demand che ormai produce anche serie Tv e film propri), Disney da parte sua avanzerà in Asia e in Europa. E lo farà in maniera più diretta, senza la mediazione di terze piattaforme. Certo, il futuro per entrambi è ancora da scrivere. Forse l’accordo sarà limato da passaggi da parte delle autorità e subirà variazioni con il subentrare di nuove tecnologie. Ma ormai la macchina è avviata.

Viene così chiusa la gara con Comcast, che ha praticamente monopolizzato la finanza statunitense negli ultimi mesi.

Fox chi è

La 21st Century Fox, chiamata pure semplicemente in modo abbreviativo Fox, è uno dei principali colossi mediatici a livello mondiale. Mentre in Italia è secondo solo a Mediaset. Ma è il gruppo che ha il monopolio della televisione satellitare. Attraverso Sky Italia ed è pure proprietaria dei canali gratuiti DTT Cielo (nato nel 2009) e TV8 (canale nato nella stagione televisiva 2015-2016 sull’LCN 8 al posto di MTV, che però continua le trasmissioni su Sky al numero 133). Ha sede a New York, ed è quotata alla borsa di New York. Il 28 giugno 2013, dà vita a due società:

21st Century Fox ha ereditato Sky Italia da News Corporation. Nell’ottobre 2014 21st Century Fox ha ceduto il gruppo a Sky plc.

  • 21st Century Fox, che eredita le attività televisive e cinematografiche
  • News Corp, che si occupa delle attività editoriali

Il 14 dicembre 2017 la Disney ha acquisito come detto la 20th Century Fox per 52.4 miliardi, prendendosi carico di circa 13.7 miliardi di debiti. Occorre però specificare che l’operazione non include i canali Fox, i quali verranno spostati dall’attuale società ad una nuova da parte della compagnia 21st.

Oltre ad Usa ed Europa, raggiunge anche Sudamerica, India, Russia, Australia e ha acquisito anche il controllo dell’azienda produttrice di prodotti elettronici Amstrad.

Disney chi è

The Walt Disney Company, meglio conosciuta come Disney, è una multinazionale statunitense, con sede principale a Burbank in California. E’ stata creata nel 1923 da Walt Disney, con il nome di Disney Brothers Studios, poi chiamata Walt Disney Productions nel 1929, e infine nel 1986 nel nome attuale. Nel 2012 è il primo gruppo al mondo nel settore dell’animazione, presente nei settori dei media (giornali, radio, televisione, internet), con spettacoli televisivi e serie, del cinema con cortometraggi di animazione dei suoi classici personaggi e lungometraggi animati e film. Non manca poi una presenza nel settore del turismo, con i noti parchi a tema, resort, alberghi, navi da crociera e spettacoli. Nota è anche la presenza nel merchandising con giochi e giocattoli, videogiochi, abbigliamento, peluche ecc. Si dedica anche alla produzione per conto terzi.

Il primo successo è una serie animata lanciata nel 1928: Mickey Mouse. Il mitico Topolino che ne diventerà il simbolo. A Topolino è stato legato anche il primo corto in assoluto targato Disney. Nel 1940 inizia una ristrutturazione dell’azienda che la porterà a quotarsi in borsa e a diversificare la produzione nel decennio successivo.

Dopo la morte di Walt nel 1966 e di suo fratello nel 1971, la società affronta un calo su più settori, soprattutto l’animazione. La svolta si avrà negli anni ‘80, con una modifica della sua forma e ad eleggere un nuovo amministratore delegato: Michael Eisner. A partire da metà anni ‘80, verranno lanciati numerosi progetti che consentono all’azienda di diventare nuovamente redditizia, capitalizzando le proprie produzioni come Disney Channel e i Disney Store. Nonché ampliando o creando nuovi parchi a tema.

Negli anni ‘90 le produzioni cinematografiche vengono diversificate grazie alla creazione o l’acquisto di altri studi importanti: Miramax, Touchstone, Hollywood. La Disney si sviluppa anche sul fronte di internet e dei videogiochi. Nello stesso decennio, diventa anche un importante gruppo televisivo, rilevando ABC e ESPN. Tuttavia, i problemi tornano ad inizio 2000, con la conseguente vendita di alcune aziende controllate, ma, parallelamente, la società acquista altre imprese in vari settori (internet, televisione, videogiochi, ecc). Questo porta la Disney a diventare proprietaria dei diritti, tra gli altri, dei cataloghi Baby Einstein, i Muppets, Jetix, Pixar (acquistata nel 2006), Marvel (acquisita a fine 2009) e Lucasfilm (acquistata nel mese di ottobre 2012).

Abbiamo poi detto che nel dicembre 2017, Disney ha anche rilevato la 21st Century Fox, per 52,4 milardi di dollari (66 miliardi incluso il debito). Acquisisce anche il 39% di Sky plc (che controlla anche il 100% di Sky Italia), divenendo così una media company globale.