BTC rischio capitolazione, Crypto Tasse, GBTC a rischio, Curve Stablecoin – Crypto Summary w47

Eccoci al consueto appuntamento con il Crypto Summary in cui riassumiamo le notizie più importanti della settimana che ci siamo appena lasciati alle spalle.

In questa settimana c’è stato unoe stallo generale del mercato dovuto agli effetti del crollo di FTX. Bitcoin si è fermato in un range tra i 16.000$ ed i 16.500 $ ed Ethereum ritornato sopra i 1100$. Non c’è stato il tanto atteso crollo di Solana ed inoltre ottime performances sono state realizzate da Curve. Si è parlato poi molto della bozza della manovra finanziaria in cui c’è una sezione dedicata proprio alla tassazione sulle criptovalute.

In questo post riepilogativo iniziamo la settimana cercando di capire quali sono state le notizie più importanti del settore crypto.

Crypto summary w47

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Bitcoin: fino a che punto possono arrivare i miners?

Il prezzo di Bitcoin ha subito un ulteriore ribasso del 20% nell’ultimo mese. Questo sta portando una forte pressione di vendita che metter in crisi sopratutto i miners.

Se le grosse aziende di mining possono permettersi di detenere le proprie dotazioni in perdita, non altrettanto possono fare le aziende più piccole.

E’ in arrivo dunque una capitolazione per i miners di Bitcoin ? Come vedete in questo tweet, secondo un analista di CryptoQuant:

Miner vicini alla capitolazione?

una metrica sul grafico ci sta avvertendo che le condizioni potrebbero diventare di nuovo insostenibili.

Secondo l’analista, infatti, i costi stanno aumentando in maniera spropositata a e guadagnare sta diventando sempre più difficile. I Miners non lavorano al maassimo delle loro capacità in quanto il costo e la difficoltà stanno aumentando.

Quello che si deve scongiurare è una eventuale vendita da parte dei miners che potrebbe far crollare ancora di più il prezzo di Bitcoin verso nuovi minimi.

Da monitorare dunque la difficulty e il grafico sull’hash rate.

Legge di Bilancio 2023: ci sono anche le crypto

E’ stata pubblicata poi una bozza sulla legge di Bilancio 2023 ed una parte riguarda proprio le criptovalute e le tasse da pagare.

Si tratta dunque di una bozza e non sono ancora noti quali saranno ulteriori dettagli o percentuali che possono cambiare. Ancora oggi le criptovalute non sono inquadrate correttamente nel diritto tributario e dunque è attesa una legge che faccia chiarezza per evitare di ricorrere a interpelli e interpretazioni.

Da quello che si comprende è l’equiparazione delle criptovalute a strumenti finanziari e non a valuta estera. Nel testo si citano crypto attività e dunque non si capisce quali siano nello specifico: staking ? Oppure swap di token? Pool di liquidità nella Defi? Ci sono da chiarire molti aspetti.

Bozza legge di bilancio 2023 - Crypto tasse

Nel testo di legge:

Per cripto-attività si intende una rappresentazione digitale di valore o di diritti che possono essere emessi, trasferiti e memorizzati elettronicamente, utilizzando la tecnologia di registro distribuito o una tecnologia analoga, comunque denominata.”

Gli elementi chiave li possiamo riassumere nei seguenti:

  • valutazione delle cripto attività
  • rideterminazione delle crypto attività
  • regolarizzazione delle crypto attività per chi non ha dichiarato negli anni precedenti
  • Imposta di bollo sulle cripto-attività
  • tassazione delle plusvalenze

Dunque a quanto sembra sarebe necessario dichiarare come sempre la detenzione sul quadro RW della dichiarazione dei redditi. Per gli anni precedenti per omessa dichiarazione si potrebbe pagare lo 0,5% per ogni anno più un 3,5% sui proventi non dichiarati.

La tassazione è sempre quella delle plusvalenze dunque il 26% per quelle superiori a 2.000 euro senza far riferimento alla soglia dei 51.645,69 euro detenuti.

Sarebbe possibile, inoltre, pagare una imposta del 14% sulla rivalutazione delle attività detenute facendo riferimento al valore alla data del 01 Gennaio 2023. Successivamente la tassa del 26% andrebbe così pagata sulla plusvalenza calcolata rispetto alla rivalutazione e non al costo di acquisto.

In più si parla di una imposta di bollo pari al 2 x mille del valore delle attività.

Non siamo commercialisti, dunque vi raccomandiamo di far riferimento a professionisti del settore quando la bozza sarà definitiva e verrà dettagliata.

Curve: forti liquidazioni e prezzo su del 46%

In settimana grande volatilità sul prezzo di Curve. Il protocollo è stato messo sotto stress a causa di un indirizzo di Micheal Egorov, CEO di Curve Finance, che ha preso in prestito 48 milioni di dollari in token CRV sulla piattaforma di AAVE.

In totale sono stati presi in prestito 92 milioni di CRV dando a garanzia 57 milioni di USDC. Alcuni di questi sono stati trasferiti su exchange per essere venduti.

Questo ha portato ad una grande incertezza e paura a causa della possibile liquidazione che avrebbe causato un buco di liquidità prima di tutto ad AAVE con conseguente pressione in vendita sul token CRV.

Si sono innescate così delle liquidazioni che hanno portato il prezzo di CRV a scendere. Alcuni esperti ritengono che ci siano stati degli accordi per far salire il prezzo di CRV.

In pratica sono state aperte posizioni short su $CRV per cercare uno short squeeze. In risposta all’attacco quindi sono ricominciati gli acquisti di CRV che è risalito del 40%. Sono rimasti 2,64 milioni di CRV per un totale di 1,6 milioni di dollari.

AAVE spiega le liquidazioni di CRV

Come sottolinea AAVE le liquidazioni hanno funzionato ma hanno lasciato un debito alla piattaforma. Una stoccata poi agli Exchange centralizzati, nel tweet si legge che:

Gli eventi di oggi sono in contrasto con quelli che abbiamo visto sulle entità centralizzat: le transazioni erano interamente tracciabili e verificabili sulla catena, fornendo trasparenza agli utenti e alla comunità.”

Per ora quindi AAVE ha retto bene. AAVE stessa ha spiegato che ci sono dei meccanismi per contrastare queste situazioni.

Inoltre è stato pubblicato il whitepaper per una nuova stablecoin algoritmica su Curve:

Stablecoin algoritmica Curve

dal nome crvUSD che ha contribuito sicuramente a far risalire il prezzo. Nel documento è stato spiegato come faranno a mantenere il peg col dollaro per cercare di evitare i problemi che hanno afflitto altre stablecoin algoritmiche fallite come UST nell’ecosistema di Terra Luna.

Si adotterà un modello di liquidazione più “soft” rispetto ai tradizionali AMM in cui si viene liquidati in modo più aggressivo se il collaterale scendo sotto al prezzo di liquidazione.

In questo caso invece quando ad esempio si arriva al prezzo di liquidazione l’AMM converte il collaterale (ad esempio ETH) in USD, mentre quando il prezzo del collaterale sale (ETH) i dollari vengono convertiti in ETH.

Questo dovrebbe portare ad un meccanismo più fluido in grado di portare a guadagnare le fees a chi fornisce il collaterale. Insomma non è finita per le stablecoin algoritmiche, anche AAVE starebbe pensando di lanciare una sua stable legata al dollaro.

Grayscale: la prossima vittima del contagio

Abbiamo assistito, durante la scorsa settimana, ai problemi di alcune piattaforme legate al contragio causato dal crollo di FTX. In particolare Genesis ha dovuto sospendere per qualche giorno il suo programma di Earn.

A preoccupare oggi è il Grayscale Bitcoin Trust (GBTC), uno dei prodotti finanziari di Grayscale che investe in Bitcoin e consente agli investitori di esporsi al prezzo di BTC senza occuparsi di comprare BTC, custodirlo e tutti i problemi legati alla detenzione diretta.

Il fondo ha toccato il minimo storico facendo registrare una vendita delle azioni con sconti del 45,2% nella settimana scorsa, per poi risalire dai minimi. Gli acquisti di i GBTC hanno ripristinato la fiducia degli investitori istituzionali con un premium rate che è sceso al 40%. Attualmente scambia attorno ai 9$.

L’incertezza e la paura che un altro colosso possa crollare è dovuta al fatto che Grayscale è proprietaria di Genesis Capital che ha avuto problemi la scorsa settimana con Gemini.

Come vedere nel grafico:

GBTC grafico

GBTC ha sofferto in seguito a queste notizie e ad un mercato che è costantemente al ribasso da mesi. Grayscale continua a chiedere la conversione del fondo in un ETF a replica fisica ma per ora la SEC ha sempre bocciato la proposta.

Le performance delle azioni indicano un -71,12% negli ultimi 12 mesi, dato presente sul sito stesso di Grayscale. A peggiorare la situazione contribuisce il fatto che Grayscale si è rifiutata di pubblicare la prova on chain delle sue riserve per generici “problemi di sicurezza” come vedete in questo tweet:

Grayscale rifiuta di pubblicare la PoR

spiegando che Coinbase comunque esegue spesso la convalida on chain.

CoinmarketCap lancia un report online per il tracking delle riserve

Il popolare sito dei prezzi delle criptovalute CoinmarketCap rende disponibili nella sezione Exchanges un nuovo servizio che consente di monitorare lo stato delle riserve degli indirizzi “pubblici” dei principali exchange.

Come vedete in questo tweet:

CoinmarketCap traccia le riserve degli Exchange

il servizio di monitoraggio della Proof of Reserve comprende il monitoraggio degli indirizzi che sono noti, il patrimonio totale, la quantità di asset detenuti su ogni chain con un grafico che ci aiuta a capire la composizione del portafoglio in percentuale. Queste statistiche sono aggiornate ogni 5 minuti e sono disponibili per i principali siti come Binance, Kukoin, OKX e tutti gli altri.

Generalmente la Proof of Reserve è una attività che viene fatta on chain per verificare se la liquidità corrisponde effettivamente ai depositi fatti.

Dopo lo scandalo FTX molti Exchange stanno cercando di aggiungere maggiore trasparenza alle loro comunicazioni, anche in previsione di una regolamentazione che a questo punto appare inevitabile.

Binance è uno di quelli che si sta impegnando per fornire prove sulle attività che conduce oltre ai depositi di liquidità che detiene.

Conclusioni

Continueremo ad occuparci di tutti gli aggiornamenti sulle criptovalute gli ultimi aggiornamenti e le novità più rilevanti del settore crypto oggi.

Naturalmente le previsioni degli analisti non devono essere considerate come un consiglo finanziario, ognuno deve fare le proprie valutazioni in tema di investimenti.

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