Solana a rischio, Bitcoin verso i 14.000 dollari, FTX revisione asset | Crypto Summary

Torna l’appuntamento con il Crypto Summary in cui riassumiamo le notizie più importanti della settimana che ci siamo appena lasciati alle spalle.

In questa settimane c’è stato un crollo ulteriore del mercato con Bitcoin che si è riportato sopra i 16.500$ dopo aver toccato i 15.000$ dopo il crollo di FTX, uno dei principali exchange del mercato. La settimana è stata praticamente inondata di notizie e retroscena sul caso FTX con alcune criptovalute che hanno sofferto come Solana e la crescita dei token legati a wallet e servizi di custodia come Safepal e TrustWallet.

In questo post riepilogativo iniziamo la settimana cercando di capire quali sono state le notizie più importanti del settore crypto.

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Bitcoin diretto verso i 14.000$ ?

Bitcoin ha retto abbastanza bene dopo le notizie negative derivanti dal disastro di FTX. Il prezzo ha toccato i 15.000 dollari per poi riuscire a risalire nonostante l’alta volatilità. Almeno per ora. Ovviamente non è detto che non ci siano ulteriori crolli.

Dopo FTX sono arrivate poi altre notizie a generare altra FUD. Gli analisi comunque sono convinti che il bottom non sia stato raggiunto e che le altcoin potrebbero andare anche peggio perdendo anche un ulteriore 50%.

Insomma alcuni annunciano la tempesta perfetta scatenando ancora di più paura sui mercati.

FTX e possibili contagi: avviate le revisioni contabili

Il crollo di FTX potrebbe essere l’inizio di un crypto contagio? Nelle prossime settimane ne sapremo sicuramente di più.

Probabilmente ci saranno altre conseguenze per un settore che era già in difficoltà. Solana, per esempio, ha perso il 50% del suo valore a causa di FTX che era uno dei principali detentori del token FTT.

Intanto è iniziata la procedura di ristrutturazione e di revisione degli asset di FTX. Come leggiamo in questo tweet:

FTX: in corso revisione asset

stanno cercando di fare la revisione contabile tutti gli asset per cercare di recuperare più fondi possibili. Sam Bankman-Fried (SBF), come ricordiamo, ha avviato la procedura di bancarotta l’11 Novembre del 2022.

Nonostante non sia più il CEO, SBF ha dichiarato di impegnarsi per recuperare fondi per gli utenti.

Le altre società debitrici hanno incaricato Perella Weinberg Partners LP (PWP), una banca di investimento per rivedere le attività ed organizzare una eventuale riorganizzazione. Naturalmente ci sono le indagini in USA e dunque bisognerà vedere se ci sarà l’approvazione per rendere esecutivo questo mandato.

Ci sarebbero delle società collegate ad FTX che avrebbero dei bilanci in regola e dunque potrebbero essere vendute o ristrutturate per risanare parte dei debiti.

Bank run: altre piattaforme a rischio?

La bank run di FTX ha sollevato molti dubbi sulla gestione degli exchange che dovrebbero, di fatto, detenere i fondi dei clienti in conti segregati.

Siamo evidentemente di fronte ad un comportamento criminale da parte di chi ha gestito i fondi. Se è normale per una piattaforma di lending avere problemi di liquidità in seguito ad una gestione errrata, non lo è affatto per un Exchange che funziona in un certo senso come una Banca e dovrebbe fare utili.

Ora tutti si chiedono quali saranno le piattaforme a rischio. Alcune notizie non proprio positive sono arrivate nella giornata di venerdì.

Come vedete in questo tweet:

Gemini sospende i prelievi

Genesis Global Capital ha sospeso infatti, anche se in modo temporaneo, l’erogazione di nuovi prestiti anche in seguito al fallimento di FTX. La società si occupa di diversi servizi dedicati principalmente agli istituzionali e fornisce anche un sistema di custodia. Per il momento nessun problema anche se potrebbe soffrire di problemi di liquidità nel breve periodo.

Come conseguenza problemi anche per Gemini che ha annunciato che il suo programma Earn non sarebbe stato in grado di soddisfare i rimborsi dei clienti per i successivi cinque giorni, dopo che il suo partner di prestito (Genesis) aveva sospeso i prelievi.

Sono inoltre circolate voci su possibili problemi per altri Exchange come Crypto.com ed OKX. E’ iniziata così la corsa al prelievo su Crypto.com che ha dovuto gestire un enorme deflusso di capitali dalla sua piattaforma.

Kris Marszalek, il CEO di Crypto.com, ha rassicurato gli utenti sulla solidità della società affermando che c’è stata una coda enorme di prelievi che però è stata smaltita nell’arco di 24 ore tornando ad una situazione “normale”. Insomma per ora l’Exchange ha retto anche se la preoccupazione degli utenti non è diminuita.

Ovviamente anche il token CRO ha subito una forte pressione di vendita salvo poi risalire nel prezzo anche grazie alla visibilità che Crypto.com sta avendo per i mondiali di calcio del Qatar iniziati ieri.

L’attesa è per l’udienza in tribunale di Martedì prossimo in cui sapremo di più sulla situazione che ci attende.

La conseguenza di questo crollo è stata la corsa da parte di tutti gli Exchange alla trasparenza con tweet, comunicati e dichiarazioni che cercano di tranquilizzare gli utenti per evitare la fuga di capitali. A tal proposito Nansen, nota società di research, ha reso disponibile un tracker in cui è possibile visionare gli asset detenuti dai principali exchange:

Nansen: tracker dei wallet exchange

da cui apprendiamo notizie curiose come ad esempio Crypto.com che detiene molti token Shiba Inu, o Huobi che ha circa il 30% dei fondi nel proprio token.

Solana a rischio?

Un’altra vittima del contagio potrebbe essere Solana che ha la colpa di essere uno dei token in cui Alameda ed FTX avevano investito. FTX era infatti uno dei principali market maker su rete Solana sui aveva una esposizione molto consistente oltre ad aver contribuito allo sviluppo di Serum, il principale exchange Defi su Solana.

Il prezzo del token SOL è infatti passato da 34$ fino ai 13$ perdendo circa il 50% del suo valore in pochi giorni, subito dopo il fallimento di FTX. Solana così è passata al 14esimo posto fra le blockchain più capitalizzate perdendo molte posizioni a seguito della fuoriuscita di capitali.

C’è da preoccuparsi?

Come vedete in questo tweet:

OKX de-listing stablecoin su Solana

Alcuni Exchange come OKX e ByBit hanno infatti delistato le stablecoin USDC e USDT su rete Solana sospendendo prelievi e depositi.

Subito dopo anche Binance ha sospeso i prelievi delle due stablecoin sulla blockchain di Solana in modo temporaneo.

Il 18 Novembre, inoltre, Tether ha annunciato in un comunicato

Tether: swap di 1B di USDT da Solana ad Ethereum

uno spostamento di 1 miliardo di USTD da rete Solana alla blockchain di Ethereum. La Solana Foundation non ha commentato l’operazione ma ha semplicemente rimandato ad un articolo pubblicato sul Blog di Tether in cui si legge che

Il coinvolgimento di Alameda Research in Solana non ha impatto sul funzionamento di USDT e sull’emissione della stablecoin”. La stessa fondazione di Solana dichiara che tutto sta funzionando bene, anche sotto stress ed ha a sua volta pubblicato sul suo sito un report che spiega qual è l’esposizione di Solana su FTX con uno snapshot sullo stato della rete:

Solana: stato della rete dopo il crash di FTX

Alameda ha ottenuto numerosi prestiti da altre società facendo riferimento a garanzie estremamente illiquide. Non potendo rimborsare questi prestiti, tali società hanno dei buchi nel bilancio. Tether non ha prestato fondi ad Alameda ed in generale il prestito non fa parte del ciclo di emissione di USDT.

Facciamo attenzione ad interpretare le mosse di queste piattaforme e alla FUD che possono generare. Binance potrebbe voler fare semplicemente manutenzione dei propri sistemi oppure è possibile interpretare questi annunci come il tentativo di buttare giù una chain concorrente.

Solana, al di là dei blocchi e dei problemi, non è cambiata nei fondamentali ed anzi sta continuando a sviluppare i propri progetti, almeno per ora.

Conclusioni

Continueremo ad occuparci di tutti gli aggiornamenti sulle criptovalute gli ultimi aggiornamenti e le novità più rilevanti del settore crypto oggi.

Naturalmente le previsioni degli analisti non devono essere considerate come un consiglo finanziario, ognuno deve fare le proprie valutazioni in tema di investimenti.

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