Crollo azioni tecnologiche: è il momento di investire?

Il mercato azionario statunitense è in una fase turbolenta, con le azioni tecnologiche che stanno buttando giù tutto.

Il Nasdaq, ad esempio sta correggendo pesantemente con un calo di oltre il 3% nella sola seduta di lunedì.

Le stock tech, che avevano guidato il rally dei mercati negli ultimi anni, stanno ora trascinando tutto al ribasso. Profondo rosso per Nvidia, ma anche per Tesla, Microsoft e le altre.

In particolare Tesla perde oltre il 7,8%, mentre le altre big tech registrano ribassi compresi tra il 2,5% e il 4%.

Naturalmente vanno male anche gli indici, in particolare il NASDAQ in calo insieme all’S500.

Il crollo dell’S&P 500 è stato quindi principalmente guidato dalla debolezza del settore tech, mentre il Dow Jones, caratterizzato da una minore esposizione tecnologica, ha limitato le perdite a circa lo 0,8%.

In questo scenario di elevata volatilità, gli investitori stanno riducendo la propria esposizione verso i titoli tecnologici, rifugiandosi in obbligazioni.

E’ in atto quindi un profondo ribilanciamento dei portafoglio degli investitori in cui entrano titoli legati all’energia e alle utilities.

Questo interesse verso i titoli del debito USA è testimoniato anche dai dati sui rendimenti. Il Treasury a 2 anni è sceso sotto il 4%, mentre quello a 10 anni al 4,23%. Normale vedere gli investitori più propensi ad esporsi verso asset considerati più sicure.

Anche le crypto stanno soffrendo particolarmente in questo periodo, in quanto considerati a tutti gli effetti degli asset risk on.

Crollo azioni tecnologiche - 11 Marzo 2025

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Le azioni tecnologiche sotto pressione

Secondo gli ultimi dati di mercato, il Nasdaq ha perso circa il 3% nelle ultime sessioni, ecco come stanno andando gli indici nelle ultime sedute:

Andamento indici USA - 11 Marzo 2025

Le azioni tech hanno guidato il ribasso dei principali indici di Wall Street:

  • Il Nasdaq Composite ha registrato un calo del 3%, entrando ufficialmente in territorio di correzione.
  • L’S&P 500 ha perso circa l’1,8%, con metà dei suoi componenti in rosso.
  • Il Dow Jones ha ceduto circa 400 punti (-1%), risentendo meno della debolezza dei titoli tecnologici grazie alla sua esposizione più bilanciata verso altri settori.

Questo è dovuto ad una correzione importante che sta avvenendo su molti titoli tecnologici. In testa Tesla che perde il 7,8%, poi Alphabet (-3,9%), mentre Apple e le altre perdono tra il 2% ed il 3%.

Durante il 2024 questi titoli hanno registrato delle valutazioni molto elevate, sopratutto Nvidia il cui prezzo è stato “gonfiato” da una bolla AI destinata ad esplodere inevitabilmente.

Nvidia, che era stata la protagonista assoluta del rally legato all’intelligenza artificiale, sta ora subendo una significativa presa di profitto, nonostante le prospettive di lungo termine per il settore dei semiconduttori dedicati all’AI rimangano fondamentalmente solide.

Qui vedete l’andamento del titolo Nvidia:

Anche molti ETF diversificati e costruiti su indici globali stanno andando male, anche perché contengono in portafoglio molti titoli del settore tech, o comunque aziende a grande capitalizzazione.

Anche gli indici equal weighed stanno soffrendo in questa fase.

Il ruolo delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Canada

Le recenti dichiarazioni di Donald Trump su nuove tariffe commerciali hanno innescato una forte reazione sui mercati.

In risposta ai dazi del 25% imposti dal Canada sull’elettricità esportata negli Stati Uniti, Trump ha minacciato di imporre un aumento al 50% sulle importazioni di acciaio e alluminio dal Canada. Inoltre, ha prospettato ulteriori tariffe sulle automobili a partire dal 2 aprile.

Insomma ci si aspetta ancora molta volatilità sui mercati.

Queste misure protezionistiche hanno contribuito a un clima di incertezza tra le aziende e gli investitori, che temono un’escalation della guerra commerciale.

L’impatto diretto si è visto soprattutto sulle azioni industriali e appunto sulle azioni tecnologiche maggiormente esposte alle dinamiche globali.

Dove si stanno spostando gli investitori?

In questo momento è in atto una piccola rotazione di capitali verso settori meno rischiosi. Gli investitori stanno abbandonando i settori “growth” cioè quelli a maggiore crescita rifugiandosi in asset più difensivi.

Ad esempio l’S&P 500 che comprende molti titoli energetici o della difesa ha perso meno rispetto agli indici tecnologici come il NASDAQ.

Settori tradizionalmente considerati più resilienti in periodi di incertezza economica, come energia, utilities, beni di consumo di base e immobiliare, hanno mostrato una maggiore tenuta o addirittura profitti.

Un’ulteriore conferma di questa tendenza proviene dal mercato obbligazionario, dove i rendimenti sono in calo, con il Treasury a 2 anni sceso al 3,93% e quello a 10 anni al 4,23%.

Qui vedete ad esempio il rendimento dei titoli di stato decennali, in lieve calo:

Andamento Treasury USA 10 anni - 11 Marzo 2025

questa dinamica dimostra come in questo momento ci sia più timore di una recessione che di una effettiva inflazione.

Siamo di fronte a un Bear Market?

Ora la domanda che si fanno gli investitori è la stessa: stiamo andando verso un bear market?

Il NASDAQ è in una fse di correzione e ha registrato già un calo dai massimi di oltre il 10%. Può essere una fase di debolezza ma potrebbe essere anche l’inizio di un bear market.

Gli indicatori macroeconomici non sono positivi e ci potrebbe essere ancora pressione ribassista sulle stock tech, almeno nel breve periodo.

C’è poi molta l’incertezza riguardo alla politica commerciale e molte preoccupazioni sulla crescita economica. Non dimentichiamo poi i dati sull’inflazione attesi per questa settimana, che potrebbero fornire ulteriori indicazioni sulle future decisioni di politica monetaria della Federal Reserve.

Generalmente i titoli con potenziale di crescita, ovvero i “growth” tendono a beneficiare di tassi di interesse più bassi.

A livello fondamentale non è cambiato nulla, le prospettive di lungo termine per molte aziende tecnologiche rimangono solide.

Quindi se ad esempio pensi che Amazon (in calo del 20%) abbia ancora potenziale di crescita, questo momento può essere interpretato come una potenziale occasione di acquisto. Al contrario, un momento per vendere tutto se si pensa che siamo all’inizio di ulteriori crolli di mercato.

Mercato ribassista: occasione per entrare?

Siamo in un contesto di grande volatilità quindi è importante approcciare i mercati in modo cauto.

Una strategia prudente potrebbe prevedere una riduzione dell’esposizione complessiva alle azioni tecnologiche, soprattutto quelle con valutazioni particolarmente elevate, a favore di settori più resilienti.

Questo per stabilizzare il portafoglio in un periodo di incertezza, pur mantenendo una certa esposizione al potenziale di crescita di lungo termine.

Se sei un investitore, invece, con un orizzonte temporale più lungo , l’attuale fase di debolezza potrebbe rappresentare un’opportunità per incrementare gradualmente l’esposizione verso aziende tecnologiche selezionate con fondamentali solidi, modelli di business resilienti e posizioni competitive difendibili.

Ad esempio potresti voler fare un piano di accumulo o adottare strategie di dollar cost averaging, può fruttare la volatilità senza cercare di individuare con precisione i minimi di mercato. E’ impossibile prevedere quando ci sarà il bottom.

Altra opzione è quella di coperture attraverso le opzioni, ma è una strategia per i più esperti.

Come sempre la scelta spetta a te.

Disclaimer: le previsioni degli analisti non devono essere considerate come un consiglo finanziario, ognuno deve fare le proprie valutazioni in tema di investimenti.

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Domenico Sacchi
Digital marketing specialist | Blockchain enthusiast | Mi occupo di temi legati alla finanza personale, investimenti e trading sulle criptovalute.