Criptovalute, scandalo in Australia: 50 milioni di dollari spariti dopo collasso di due Exchange

Quanto sta accadendo in Australia, paese molto dinamico e in ascesa dal punto di vista finanziario anche per quanto concerne le criptovalute, dimostra quanto questo settore sia ancora molto fragile.

Andrew Yeo non sa cosa sia successo a decine di milioni di dollari di criptovalute appartenenti a centinaia di clienti dell’exchange ACX, collassato in questi giorni.

A metà ottobre Yeo è stato nominato amministratore di Blockchain Global, la società che gestiva ACX. Seguendo un apposito corso intensivo sulle criptovalute.

Ad oggi, nessuna banca tradizionale in Australia consente ai clienti di acquistare e vendere criptovalute, sebbene la banca centrale del paese oceanico abbia un progetto pilota in lavorazione.

Yeo dovrà ora affrontare una autentica giungla di reclami e controdeduzioni che si sono verificati in tribunale lo scorso anno.

Il governatore della RBA Philip Lowe ammette che il mondo dei pagamenti sta diventando “più eccitante e dinamico“. Aggiungendo inoltre che la banca centrale è aperta alle valute digitali per il commercio al dettaglio.

Da quando è stato nominato Yeo come amministratore, i creditori – inclusi i clienti ACX e i direttori e il management di Blockchain Global – hanno avanzato richieste di quasi 50 milioni di dollari.

Se volete investire in criptovalute potete trovarle anche sulla popolare piattaforma di eToro (clicca qui per attivare un conto demo gratuito).

E’ un broker che può essere utilizzato anche sfruttando la funzionalità di Copy Trading, cosa che permette di copiare le posizioni di altri trader automaticamente. Per attivare un conto demo sono poi sufficienti 50€ per iniziare subito.

Per saperne di più sulle criptovalute su eToro vai qui sul sito ufficiale.
76% dei conti degli investitori al dettaglio perde denaro quando opera con questo fornitore di CFD. Dovreste valutare se potete permettervi di correre il rischio elevato di perdere il vostro denaro.

Australia: non solo ACX, il caso Mycryptowallet

ACX non è l’unico exchange australiano ad avere problemi in quello che è – per ora – un settore completamente non regolamentato.

La scorsa settimana, anche l’exchange più piccolo Mycryptowallet è entrato in amministrazione controllata.

Le vittime del crollo di ACX mettono sotto accusa l’ente di regolamentazione finanziario australiano: l’ASIC, acronimo di Australian Securities and Investments Commission.

In una causa intentata presso la corte suprema del Victoria, 94 di loro affermano che Blockchain Global, in qualità di operatore dello scambio, deve loro $ 13 milioni di token tra cui bitcoin, ethereum e ripple, nonché contanti detenuti nei loro conti ACX.

La cosa di cui sono arrabbiato è che non stiamo ricevendo alcun aiuto da Asic“, afferma un client ACX. Il quale poi aggiunge amareggiato “Queste società hanno regolare licenza dall’Asic ma… dobbiamo fare causa alla società“.

Tanti sono i casi di Exchangeviolati, con gravi perdite per i clienti. Il primo più clamoroso fu quello del giapponese Mt Gox, fallito nel 2014 dopo che qualcuno ha rubato 850.000 bitcoin. Mentre il secondo per gravità è quello del 2016 quando gli hacker hanno rubato quasi 120.000 bitcoin al gruppo Bitfinex delle Isole Vergini britanniche. Che però a differenza di Mt Gox è riuscito a sopravvivere ed esiste ancora oggi.

Il governo australiano pensa alla regolamentazione degli Exchange

Questa settimana, il Premier Morrison ha annunciato l’intenzione di regolamentare gli Exchange di criptovalute in futuro.

In un discorso di giovedì alla Camera di Commercio Australia-Israele, il tesoriere, Josh Frydenberg, ha affermato che il governo si consulterà sulla creazione di un sistema di licenze per gli scambi di valuta digitale. Insieme alla regolamentazione delle aziende che detengono la custodia delle criptovalute per conto dei clienti.

Il processo di consultazione dovrebbe concludersi entro la metà del prossimo anno. Anche perché il 21 maggio 2022 ci saranno le elezioni politiche.

Con la regolamentazione le aziende possono affermare di avere un marchio di approvazione e rappresentare che le persone dovrebbero avere fiducia in loro“, afferma il Ceo di Consumer Action Law Center, Gerard Brody.

Il regime normativo stesso deve essere robusto. Non va bene avere una licenza data a un’azienda se gli standard che deve soddisfare in base a quella licenza si traducono in un danno per i consumatori“.

Non è invece d’accordo Pamela Hanrahan, professoressa di diritto commerciale e regolamentazione presso l’Università del New South Wales. La quale afferma che le licenze creano un “azzardo morale“.

Il fatto che le persone siano adeguatamente regolamentate comporta una sorta di colore, ma questo è vero per ogni forma di licenza professionale, dall’acconciatura a qualsiasi altra cosa” ha aggiunto.

Indica come esempi gli scandali di pianificazione finanziaria che hanno scosso il settore bancario a metà degli anni 2010 e il fallimento di Trio Capital del 2009, che ha privato i risparmiatori pensionati di $ 176 milioni. Ed è stato il più grande crollo nel settore dei risparmi nella storia australiana.

Hanrahan afferma che i crolli rendono urgente la regolamentazione degli exchange da parte del governo. “Devono agire in modo ragionevolmente rapido“. Poi aggiunge “Una cosa è annunciarlo, ma sai, dovranno consegnarlo e si spera che non facciano il casino che hanno combinato con il capitolo sette del Corporations Act [che regola i servizi finanziari]“.

La Hanrahan rammenta come le criptovalute non abbiano alcun valore intrinseco (una obiezione che fa anche da sempre Warren Buffet) e le persone dovrebbero esserne consapevoli. Poi li paragona al primo caso di bolla finanziaria della storia: i bulbi di tulipano in Olanda.

Ma conclude con ironia: “Almeno se hai comprato un bulbo di tulipano puoi piantarlo e far crescere un tulipano. Queste cose non fanno niente.

Scandalo criptovalute in Australia: olte 200 persone coinvolte

Si stima che ci siano più di 200 persone che affermano di aver perso l’accesso a criptovalute e contanti detenuti presso l’Exchange.

Giovedì scorso, il giudice Richard Attiwill ha sospeso il procedimento contro Blockchain Global in concomitanza con la nomina di Yeo come amministratore.

Guo e Lee non hanno risposto alle domande del Guardian Australia e devono ancora istruire la propria difesa

Ma c’è un altro problema per Blockchain Global e Guo. Sono infatti coinvolte in un processo contro un ex dipendente dell’azienda, Jin Chen, per il controllo di 117 bitcoin. Chen afferma di essere in credito con la società per un suo lavoro di sviluppo del software per eseguire l’Exchange ACX.

La controparte invece sostiene che Chen non sia riuscito a rispettare un accordo che avrebbe dovuto porre fine al furto. Non avendo creato l’adeguato codice sorgente per il software

I problemi sono meno chiari nel più piccolo Mycryptowallet, che è nelle mani del liquidatore Terry van der Velde di SV Partners.

SV Partners afferma che sono disponibili poche informazioni perché il caso è “nella sua fase iniziale“.

Conclusioni

Continueremo ad occuparci di tutti gli aggiornamenti sulle criptovalute gli ultimi aggiornamenti con le previsioni sul prezzo. Naturalmente seguiremo in prima linea lo sviluppo di Bitcoin e tutte le notizie che lo caratterizzano.

Se volete fare trading sulle principali criptovalute vi consigliamo il broker eToro che consente anche fare social trading e disporre di strumenti di trading professionali.

Apri subito il tuo account demo su eToro cliccando qui.
76% dei conti degli investitori al dettaglio perde denaro quando opera con questo fornitore di CFD. Dovreste valutare se potete permettervi di correre il rischio elevato di perdere il vostro denaro.