Cos’è la finanza: le basi

L’importanza del mondo economico e del capitalismo finanziario portano ad approfondire il ruolo dominante che la finanza ha assunto sempre di più nella vita sociale ed economica di ogni individuo, impresa ed istituzione.

Per chi frequenta corsi di laurea triennali e magistrali in discipline economiche, è fondamentale studiare e sostenere esami di finanza aziendale e finanza pubblica.

Le discipline economiche-finanziarie costituiscono l’abc intorno alle quali ruota tutto il mondo borsistico, degli investimenti, del risparmio, della previdenza previdenza ed il mondo bancario.

Ma per chi non è un esperto in discipline finanziarie è molto utile seguire una guida che individui le basi teoriche necessarie per apprendere i concetti chiave, le nozioni e le definizioni che sono considerate fondamentali per approcciare con la Finanza.

Finanza: che cos’è questa disciplina?

La finanza è una disciplina delle scienze economiche che mira a studiare tutti i processi e le scelte strategiche di investimento e finanziamento, concentrando l’attenzione sul pricing, hedging e sulla valutazione degli asset oggetto d’investimento o finanziamento.

La disciplina finanziaria si occupa anche degli strumenti finanziari, attraverso i quali avvengono gli scambi di flussi di denaro tra i vari soggetti economici come le persone fisiche le persone giuridiche e le Autorità o Istituzioni come gli Stati. Gli scambi dei flussi di denaro avvengono su determinati luoghi fisici o virtuali: i mercati finanziari.

Cosa sono i mercati finanziari?

I mercati finanziari non sono altro che i luoghi fisici o virtuali dove è possibile compravendere o negoziare strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, derivati, quote di fondi etc.).

Una prima rilevante distinzione che caratterizza i mercati finanziari è questa:

  • mercato primario dove si acquistano i titoli appena emessi;
  • mercato secondario è il luogo dove si acquistano i titoli già sottoscritti ed emessi.

Sebbene fino ad un recente passato i mercati finanziari fossero considerati luoghi fisici, oggi sono divenuti luoghi “virtuali” ovvero piattaforme informatiche dove si “incontrano” la domanda e l’offerta di strumenti finanziari immesse sul sistema telematicamente.

I mercati finanziari operanti in Italia possono essere suddivisi in:

  • mercati regolamentati,
  • Sistemi multilaterali di negoziazione (“MTF”).

I mercati regolamentati sono mercati finanziari caratterizzati dall’operatività, soggetti a particolari e a tassative regole; si tratta di mercati unici dato che uno stesso strumento finanziario non può essere comprato o venduto in due Borse differenti.

I Sistemi multilaterali di negoziazione (“MTF”) costituiscono dei sistemi di negoziazione alternativi ai mercati regolamentati di tipo multilaterale, il cui esercizio è riservato a società di investimento, banche e gestori dei mercati regolamentati.

In finanza, esistono altre distinzioni che possono riguardare i mercati cash e i mercati derivati, i mercati ad asta ed i market maker, i mercati azionari e quelli obbligazionari.

Gli attori che operano sui mercati finanziari sono ascrivibili ai seguenti:

  • Investitori coloro che acquistano e vendono strumenti finanziari,
  • Soggetti emittenti coloro che emettono titoli o strumenti finanziari,
  • Intermediari finanziari coloro che semplificano ed agevolano gli scambi tra prenditori e prestatori di risorse finanziarie.

Che cosa gli strumenti finanziari?

Abbiamo già introdotto e sottolineato l’importanza che gli strumenti finanziari rivestono all’interno dei mercati finanziari, per questo motivo è bene dedicare un paragrafo ad hoc sulla disciplina degli stessi, introdotta per la prima volta nell’ordinamento giuridico italiano dal Decreto Eurosim.

La normativa prevede un’elencazione circa le principali tipologie di prodotti finanziari che possono essere considerate strumenti finanziari.

Secondo l’art. 1 del d.lgs 24 febbraio 1998, n. 58 sono considerati strumenti finanziari:

  • le azioni e gli altri titoli rappresentativi di capitale di rischio;
  • le obbligazioni, i Titoli di Stato e gli altri titoli di debito negoziabili sul mercato dei capitali;
  • gli strumenti previsti dal codice civile agli artt. 2346 e 2349;
  • le quote di fondi comuni di investimento;
  • i titoli del mercato monetario;
  • qualsiasi altro titolo che permette di acquisire quelli indicati nei punti precedenti;
  • i contratti futures;
  • i contratti swap;
  • i contratti a termine;
  • i contratti di opzione;
  • combinazione di contratti e titoli indicati nei punti precedenti.

Secondo la normativa i conti correnti, gli assegni bancari, la moneta, le carte di credito, non sono da annoverarsi tra gli strumenti finanziari.

Azioni ed obbligazioni

In una guida sulle principali basi della disciplina finanziaria non è possibile non menzionare le azioni e i Bond o obbligazioni.

Le azioni sono titoli di credito che rappresentano una quota del capitale sociale di una società per azioni quotata in Borsa. Il possessore è detto azionista ed acquisisce una serie di diritti, tra cui partecipare, mediante il proprio voto, alle delibere delle assemblee dei soci.

Le azioni sono da considerarsi a tutti gli effetti come una forma di investimento da parte dello shareholder.

Le obbligazioni o Bond sono titoli di debito e rappresentano una parte di debito acceso da una società o da uno Stato per esigenze finanziarie. Gli obbligazionisti hanno diritto al rimborso del capitale più ad un tasso di interesse maturato.

A differenza dell’azionista, l’obbligazionista non partecipa all’attività gestionale dell’emittente e non ha diritto di voto nelle assemblee.

 

Speculazione: che cos’è?

In finanza e sul mercato del trading riveste un ruolo fondamentale la speculazione, la quale è da intendersi come l’attività che un certo individuo (un trader, un azionista) espleta al fine ultimo di investire su un asset per guadagnare ed ottenere alti rendimenti.

Ovviamente, speculare ed investire sui mercati finanziari (specie in quelli azionari) comporta il sostenimento di un rischio più o meno elevato che viene a dipendere dal verificarsi o meno di eventi aleatori.

Si parla sul mercato borsistico di “scommessa” proprio per alludere al fatto che l’operazione speculativa ha o meno un esito positivo o negativo a seconda del verificarsi dell’evento.