Comprare Azioni Starbucks: come fare e se conviene

Come comprare azioni Starbucks? Conviene comprare azioni Starbucks? Quali sono i migliori Broker per comprare azioni Starbucks?

Chi viaggia spesso non può non conoscere Starbucks. Catena di caffè americana nata proprio ispirandosi ai caffè romani. E forse non è un caso che nel nostro Paese, fino poco tempo fa, non ce n’erano (il primo ha aperto di recente a Milano, con alcune solite immancabili provinciali polemiche).

Starbucks per molti, soprattutto giovani e giovanissimi, non è solo un caffè dove degustare qualche bevanda o una fetta di dolce. E’ uno stile di vita. Una sorta di caffè letterario 2.0, dove incontrarsi con amici, ma spesso, potersi connettere col mondo tramite una rete wi-fi. O per lavorare in smart working.

Una modalità, quest’ultima, che abbiamo imparato a conoscere anche in Italia costretti dal Covid-19.

Il marchio Starbucks è però anche un interessante asset per il trading online. Dato che le sue azioni sono quotate sul NASDAQ. Con il codice SBUX.

Scopo di questo articoli, quindi, è proprio quello di dirvi qualcosa in più sulle azioni Starbucks. Se conviene comprarle, dove, i migliori Broker.

Starbucks cos’è

Cos’è Starbucks? Nome completo Starbucks Corporation, si tratta di una catena multinazionale americana di caffetterie. Ma anche di riserve di torrefazione.

La propria sede è a Seattle, nello Stato di Washington. Come la più grande catena di caffetterie al mondo.

Ad oggi, la multinazionale è presente con oltre 30mila dislocate in più di 70 paesi diversi.

Nei locali Starbucks sono proposte al pubblico bevande calde e fredde (soprattutto varie tipologie di tè e caffè), dolci, salati. Alcuni prodotti sono venduti in modo stagionale o per breve tempo in modo promozionale.

Il nome deriva dal nome iniziale del romanzo di Herman Melville, Moby Dick. I fondatori avevano anche pensato a “Cargo House” e “Pequod”(la baleniera di Achab). Sempre ispirati a quel romanzo.

Il marchio raffigura una sirena con 2 code. Un’immagine basata su un’antica xilografia norrena del sedicesimo secolo. La sirena è anche nota per il suo potere di ammaliare i marinai, così come il marchio spera di ammaliare i clienti col proprio caffè.

Starbucks storia

La società è stata fondata nel 1971 da tre soci_ Jerry Baldwin, Zev Siegl e Gordon Bowker come negozio dove si vendevano chicchi di caffè.

La svolta però arrivò dieci anni dopo, quando la vendettero a Howard Schultz. Il quale, dopo essere stato a Milano per affari, decise di trasformare quella attività in una caffetteria (soprattutto dove si serviva caffè espresso).

Schultz fu amministratore delegato dal 1986 al 2000 e puntò alla espansione del marchio. Prima a Seattle, poi in tutta la costa occidentale americana.

Ma la vera crescita commerciale si ebbe con l’ingresso nel vivace stato della California ad inizio anni ‘90. In quella che divenne una autentica guerra concorrenziale tra marchi di lounge bar e caffetterie.

Con l’arrivo del nuovo millennio, Schultz fu sostituito da Orin Smith. Il quale fece fare al marchio un ulteriore salto in avanti, portando ad un aumento del fatturato a $ 5 miliardi.

Gli fece seguito Jim Donald, amministratore delegato dal 2005 al 2008, il quale portò una ulteriore crescita degli utili su larga scala. Schultz è tornato nelle vesti di CEO in piena crisi finanziaria innescata nel 2008 e per una decina di anni non solo ha condotto la nave in piena tempesta finanziaria, ma è anche riuscito a consolidare il marchio.

Poi nel 2017 è stato sostituito da Kevin Johnson.

Negli anni, Starbucks ha ampliato la propria offerta commerciale, inserendo tra i propri prodotti sandwich caldi, tazze e bicchieri col brand. Alcuni anche birra, vino, stuzzichini, gelati e caffè freddo.

Nel 2010, ha lanciato il programma Starbucks Reserve per caffè monorigine e caffetterie di fascia alta. Ad oggi, vanta 6 torrefazioni con apposite sale di degustazione e 43 bar.

Nel novembre 2019 è stata aperta la sede più grande della sua storia a Chicago.

Starbucks e la sua sensibilità verso l’ambiente

Starbucks negli anni si è dimostrata molto sensibile rispetto alle tematiche ambientali. E già in tempi non sospetti. Mentre oggi è diventato quasi un must pubblicitario.

Nel 1999, per esempio, ha avviato il programma “Grounds for your Garden”, fornendo i fondi di caffè che gli restano dalla produzione a chiunque lo richieda per il compostaggio.

Nel 2008, dopo che un articolo del giornale The Sun ha riportato che stava sprecando 23,4 milioni di litri d’acqua (di cui un quarto solo negli USA), la multinazionale ha rivisto l’anno successivo negli Usa e in Canada il proprio utilizzo idrico.

Per esempio, i pozzetti della vasca sono stati sostituiti con rubinetti dosati a pulsante per il risciacquo. Con evidenti risultati di risparmio.

Ancora prima, nel 2006, Starbucks ha iniziato a utilizzare carta riciclata al 10% nei suoi bicchieri per bevande. Inoltre, ha offerto ai clienti che utilizzavano la propria tazza riutilizzabile uno sconto di 10 centesimi. Utilizzando poi i manicotti ondulati per tazza realizzati con fibra riciclata dell’85%. Mentre prima era del 35 percento.

Ha poi investito molto per la produzione ecosostenibile in paesi come Messico e Indonesia.

Tra le tante altre operazioni in favore dell’ambiente, nel 2018 ha annunciato che non utilizzerà più le cannucce di plastica monouso a partire dal 2020. Saranno sostituiti con cannucce riciclabili.

Azioni Starbucks quotazione in tempo reale

Al momento della scrittura, il titolo Starbucks quota 73,59 USD, con un rialzo di +0,11 (corrispondente ad un +0,15%).

Seguendo l’andamento degli ultimi 5 anni, le azioni Starbucks per 3 anni hanno visto nel prezzo 60 euro la propria resistenza e 50 euro il proprio livello di supporto. Livello poi infranto nel luglio 2018.

Ma è proprio qui che è iniziata la risalita, fino a toccare i 99 dollari nell’agosto 2019. Le azioni Starbucks sono scese e risalite verso la fine dell’anno. Per poi conoscere un crollo con l’esplosione del Coronavirus, scendendo sotto i 60 dollari. Calo dovuto ovviamente alla chiusura temporanea di molte sedi complice il Lockdown.

Per poi risalire verso fine marzo, superando anche oltre la resistenza di 80 dollari ad inizio giugno.

Poi un nuovo calo nel corso del mese, non scendendo comunque sotto i 70 dollari.

Conviene comprare azioni Starbucks?

Starbucks è la quinta multinazionale a livello mondiale. Mentre a livello di fast food vede come principali concorrenti McDonald’s e Subway. Rispettivamente prima e seconda società.

Nel 2014 Starbucks ha raggiunto un importante partnership commerciale con Selecta, rivenditore self-service svizzero operativo dagli anni ‘50. Fornisce caffè e cibi pronti nei luoghi di lavoro e negli spazi pubblici. Vanta 10mila dipendenti e un fatturato di 1 miliardo e mezzo di dollari.

L’anno successivo, invece, è arrivata un’altra importante partnership commerciale, con Spotify. La app per ascoltare musica in streaming. Con la possibilità di poter ottenere sconti nelle sedi Starbucks e ascoltare musica gratuitamente presso le sue sedi.

Nello stesso anno, ha siglato un accordo con una filiale del gruppo Casino, per vendere i suoi prodotti presso di essa. Così come qualche mese dopo con Monoprix.

Si tratta di accordi che consentono alla multinazionale statunitense di poter diffondere più facilmente i suoi prodotti.

Per quanto riguarda i numeri aziendali, la multinazionale sfiora i 29mila punti vendita in quasi 80 Paesi. Di cui solo 12mila in America. Il volume d’affari ha superato i 23 miliardi di dollari.

Il marchio Starbucks è molto popolare, per molti un autentico status simbol.

La sua diffusione e diramazione le consentono poi di abbattere i costi di approvvigionamento. Seleziona comunque con cura i suoi distributori.

Molto importante anche la diversificazione dei prodotti offerti attuata dall’azienda, al fine di ridurre i rischi di attività.

Tra le pecche di Starbucks, troviamo i prezzi sopra la media. Un semplice caffè espresso in tazza piccola, per esempio, costa anche il triplo o il quadruplo rispetto al normale. Per molti, diventa solo una tappa durante le vacanze, per provare filiali di paesi diversi.

Una frequentazione quotidiana o quasi, specie per un giovane studente, diventa insostenibile.

Un’altra debolezza potrebbe essere ricercata nei protocolli particolarmente rigidi che prevede per la fabbricazione dei propri prodotti. Il che la rende inaccessibile per alcune zone del Mondo.

Infine, i prodotti Starbucks non sono brevettati. Pertanto, sono facilmente oggetto di imitazione e falsi. Fenomeno sovente frequente soprattutto negli Usa, dove vengono venduti prodotti similari a prezzi inferiori.

Comunque, investire nelle azioni Starbucks significa puntare su un marchio solido, al pari di McDonald’s o Amazon. Riconosciuto in tutto il Mondo.

E lo ha dimostrato con il crollo del titolo in occasione del Covid-19, durato solo un paio di settimane. Malgrado stiamo parlando di una attività al chiuso, che poteva risentire delle misure di restrinzione.

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