Comprare azioni Procter & Gamble: come fare, quotazione e previsioni [2020]

Come comprare azioni Procter & Gamble? Conviene comprare azioni Procter & Gamble? Quali sono i migliori Broker per comprare azioni Procter & Gamble?

Il marchio Procter & Gamble potrebbe non dire molto a tanti di noi. Eppure, utilizziamo i suoi prodotti praticamente tutti i giorni, in un modo o nell’altro.

Infatti, appartengono alla galassia di questa multinazionale – nota anche con l’abbreviativo P&G – tanti marchi come Pantene, Head & Shoulders,

Dash e Lenoir,Viakal, Swiffer, Ambi Pur, Mastro Lindo, Gillette, Braun, Venus, AZ, ClearBlue, Vicks, ecc. Quindi, è molto facile averci avuto a che fare nella propria vita.

Come tutte le multinazionali, inoltre, non sono anche mancate delle controversie.

Comunque, essendo un marchio quotato in Borsa, è possibile anche investire sulle sue azioni. Vediamo di seguito come fare, se conviene e il posto migliore per farlo.

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Procter & Gamble chi è

Chi è Procter & Gamble? Prima di investire su un asset, dobbiamo conoscerlo meglio.

Si tratta di una multinazionale americana di beni di consumo con sede a Cincinnati, Ohio. E’ stata fondata nel 1837 da William Procter e James Gamble, dai cui cognomi deriva il nome della società.

Si occupa di prodotti per la salute personale e dell’igiene personale e domestico. Questi i settori nei quali è occupato:

  • Beauty
  • Grooming
  • Health Care
  • Fabric & Home Care
  • Baby, Feminine & Family Care

Era anche specializzata nella produzione di alimenti, snack e bevande.

Nel 2014 è arrivata una importante svolta societaria, con la vendita di un centinaio di marchi, restandone così poco più di 60. Quelli comunque più profittevoli per il marchio, di circa il 95%.

Come ha ammesso nel 2015 lo stesso Ceo A. G. Lafley, l’obiettivo è quello di creare “una società molto più semplice, molto meno complessa di, così da essere più facile da gestire”.

L’attuale Ceo della società è David S. Taylor. The Economist ha detto di lui che sta portando il marchio verso la giusta direzione.

Egli ha mostrato anche grande sensibilità verso l’universo femminile, anche perché la più parte dei prodotti di P&G sono rivolti a donne. Egli vorrebbe un Cda della società per metà costituito da donne. Mentre nella realtà più del doppio è costituito da uomini.

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Procter & Gamble origini

Le origini di Procter & Gamble sembrano quasi quelle di un film. Il produttore di candele William Procter, inglese, e il produttore di sapone, James Gamble, irlandese, emigrarono negli Usa. Nell’ Ohio. Si conobbero in quanto fidanzati entrambi con due sorelle: Olivia ed Elizabeth Norris.

Loro padre Alexander, li convinse a creare un’unica società insieme. E così avvenne nel 1837, facendo nascere quella che già si chiamava Procter & Gamble.

La scelta fu azzeccata, tanto che a fine anni ‘50 le vendite della società raggiunsero $ 1 milione. E vantava già 80 dipendenti. Inoltre, durante la guerra civile americana, divenne il fornitore ufficiale di sapone e candele dell’esercito dell’Unione. A ciò si aggiunse il fatto che i loro prodotti venivano consumati dai soldati dell’esercito. E ciò comportò una ulteriore impennata dei profitti.

Nel 1880 arrivò un nuovo prodotto: il sapone Ivory. William Arnett Procter, nipote di William Procter, iniziò un programma di compartecipazione agli utili per la forza lavoro dell’azienda nel 1887. Così da dissuaderli allo sciopero.

Il gruppo iniziò ad espandere le proprie attività negli altri stati americani. Inoltre, ad inizio ‘900 iniziò anche a diversificare la propria produzione. Producendo anche il Crisco, fatto di oli vegetali anziché grassi animali.

Negli anni ‘20 e ‘30, con la diffusione della radio come mass-media, Procter & Gamble utilizzò quel canale per farsi pubblicità. Anticipando così di gran lunga molte società.

Procter & Gamble storia

Negli anni a venire, divenne sempre più una multinazionale, oltre a produrre nuove tipologie di prodotti. Per esempio, ha introdotto il detergente per bucato Tide nel 1946 e lo shampoo Prell nel 1947.

Negli anni ‘50 arrivò il primo dentifricio contenente fluoro: il Crest. Nello stesso periodo rilevò Charmin e ciò gli permise di produrre carta igienica e altri prodotti in carta velina.

Tra gli anni ‘60 e ‘70 arrivarono altri prodotti di successo, per il bucato: Downy nel 1960 e Bounce nel 1972.

La vera rivoluzione fu il pannolino usa e getta della ditta Pampers, nel 1961, lo stesso anno dei prodotti Head & Shoulders. Fino ad allora, i bambini indossavano pannolini di stoffa lavabili, molto più scomodi.

Ciò ha anche prodotto però maggiore inquinamento ed è costato delle critiche alla Pampers. Alle quali ha risposto con il prodotto Pampers Pure nel 2018, una alternativa “naturale” al pannolino.

Negli anni a venire, Procter & Gamble ha acquistato tanti altri marchi: Folgers Coffee, Norwich Eaton Pharmaceuticals (i produttori di Pepto-Bismol), Richardson-Vicks, Noxell (Noxzema), Shulton’s Old Spice, Max Factor, Iams Company, Pantene, ecc.

Inoltre, rilevando ad inizio anni 2000 la società Unilever, in un sol colpo è riuscita a possedere Gillette, Duracell, Braun e Oral-B.

Tuttavia, per ottenere il beneplacito sia da parte dell’Unione Europea e della americana Federal Trade Commission, ha dovuto vendere altri marchi, onde evitare una posizione di monopolio.

Nel 2008, P&G è entrata pure nel settore discografico, con la sponsorizzazione di Tag Records, come supporto per TAG Body Spray.

Nel 2009, ha ceduto l’attività di prescrizione medica alla società farmaceutica con sede in Irlanda Warner Chilcott, per $ 3,1 miliardi.

Nel 2012 ha ceduto i noti marchi per snack e colazione Pringles a Kellogg’s per $ 2,75 miliardi dopo che l’accordo di $ 2,35 miliardi con l’ex pretendente Diamond Foods non è andato a buon fine.

La società aveva precedentemente venduto il burro di arachidi Jif, gli oli di Crisco e il caffè Folgers a Smucker’s.

Nell’aprile 2014, la società ha venduto la sua attività di alimenti per animali domestici, Iams, in tutti i mercati esclusa l’Europa a Mars, Inc. per $ 2,9 miliardi. Nel dicembre 2014 ha venduto l’attività di Iams in Europa a Spectrum Brands.

Il cambiamento drastico del 2014

Come già detto, nell’agosto 2014, P&G ha ceduto circa 100 marchi concentrandosi su 65. Costituenti il 95% dei profitti dell’azienda.

Per esempio, nel marzo 2015, la società ha ceduto la sua attività di inalazione di liquidi Vicks VapoSteam negli Stati Uniti a Helen of Troy, parte di un’operazione di ristrutturazione del marchio. Questo accordo è stato il primo disinvestimento nel settore della salute nell’ambito dell’operazione di ristrutturazione del marchio.

Nel luglio dello stesso anno, ha ceduto 43 marchi di bellezza a Coty per 13 miliardi di dollari. Nel febbraio 2016, P&G ha completato il trasferimento di Duracell a Berkshire Hathaway attraverso uno scambio di azioni.

Non solo cessioni però. Nel dicembre 2018, Procter & Gamble ha completato l’acquisizione della Divisione salute dei consumatori del gruppo Merck (noto come EMD Serono in Nord America) per 3,4 miliardi di euro (4,2 miliardi di dollari). Modificando il nome in Procter & Gamble Health Limited nel maggio 2019.

A novembre 2018, P&G ha presentato una struttura aziendale più semplice, con sei unità operative che entreranno in vigore a partire da luglio 2019.

Azioni Procter & Gamble quotazione in tempo reale

Al momento della scrittura, le azioni Procter & Gamble hanno un valore di 118,78 USD, in leggero calo (−0,69, 0,58%).

Guardando al medio periodo, le azioni del marchio (quotato sul NYSE col titolo PG), ha fatto registrare un lento rialzo tra settembre 2015 e gennaio 2018. Passando da 68 a 91 dollari, poi un calo ritornando quasi allo stesso valore innestando poi un rally da maggio dello stesso anno.

Passando così da 76 a 128 dollari a fine febbraio 2020. Poi il marchio, come tanti altri, ha pesantemente risentito della crisi comportata dalla Pandemia da Coronavirus Covid-19. Toccando così quota 102 dollari nel giro di un mese. Poi una veloce risalita, viaggiando verso un ritorno dei massimi di febbraio nel giro dello stesso lasso di tempo.

Conviene investire in azioni Procter & Gamble

Dopo aver visto di cosa si occupa e la lunga storia di questa società, vediamo se effettivamente conviene investire sulle azioni Procter & Gamble.

Abbiamo visto che, circoscrivendo l’analisi alla sola borsa, il titolo negli anni ha fatto registrare una costante crescita. Basti pensare che nel 1980 quotavano 2 dollari e si è sempre ripreso velocemente da alcune batoste (come nel 2000 e nel 2008). Inoltre, dal maggio 2018 è autore di uno strepitoso rally, fermato bruscamente solo dal Coronavirus, arrivando a sfiorare i 130 dollari di chiusura. Tuttavia, abbiamo anche visto che si è nuovamente rapidamente ripresa.

Riguardo il fatturato di P&G, è stato grossomodo stabile negli ultimi anni: in un range tra 65 e 70 miliardi di dollari.

Nel 2019 c’è stato un rilascio di un dividendo per azione di 2.90$.

Riguardo il livello di indebitamento, esso è alquanto discreto. L’azienda ha ridotto il suo debito di breve termine, ristrutturandolo. Nonché spostato l’orizzonte degli investimenti su un arco temporale più lungo.

Riguardo la liquidità in cassa, essa vede il prevalere di strumenti finanziari facilmente liquidabili. Dato che è composta soprattutto da obbligazioni societarie.

Negli ultimi anni la liquidità è aumentata infine tra i 2 e i 4 miliardi di dollari.

Quindi, parliamo di una società dal bilancio stabile, che si occupa di prodotti di prima necessità. Quindi difficilmente andrà in crisi profonda.

Resta comunque un titolo azionario stabile e meno volatile nel breve periodo come sono per esempio i titoli tecnologici. Pertanto, può essere utile puntarci nell’ottica di controbilanciare il vostro portafoglio titoli con asset stabili e affidabili.

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