Comprare azioni Huawei (o venderle)

Come comprare azioni Huawei? Conviene comprare azioni Huawei? Qual è la quotazione delle azioni Huawei in tempo reale?

Il colosso cinese della telefonia mobile e dei servizi infrastrutturali Huawei si è fatto largo anche in Italia già da qualche anno. A colpi di prodotti dal rapporto qualità-prezzo difficilmente battibili.

La multinazionale è riuscita a porsi alla stregua di marchi affermati e presenti sul mercato da più tempo, come l’Americana Apple e la coreana Samsung. Riuscendo a superare perfino le loro vendite.

Tuttavia, la guerra commerciale tra Usa e Cina ha danneggiato non poco anche questo marchio. Dato che Google ha deciso di non concedere più il proprio collaudato sistema operativo Android ai nuovi dispositivi Huawei.

Il che potrebbe comportare non pochi problemi in futuro, soprattutto per quanti potrebbero essere dissuasi dal comprare i suoi prodotti senza l’SO di Big G.

Tuttavia, Huawei non si è fatta prendere dal panico, montando un proprio sistema operativo sugli ultimissimi prodotti. Sebbene occorra sapere che non prevedano le app e i servizi di Google. Un handicap non da poco.

Oltre a ciò, Huawei è stata accusata a più riprese dal Presidente americano Donald Trump di consentire alla Cina di spiare i cittadini americani mediante i suoi device mobili. Una accusa dettata anche dal fatto che Huawei collabori con l’esercito cinese.

Vediamo dunque meglio da vicino la società Huawei, se conviene investire sulle sue azioni e in che modo.

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Huawei in breve

Huawei è una multinazionale cinese nata nel 1987 a Shenzhen, per opera di Ren Zhengfei, CEO dal 1988.

Huawei

Il nome Huawei in cinese è simboleggiato da 2 simboli: il primo evoca sia un fiore (peraltro logo del brand) che il popolo cinese, con lo scopo di evocare la magnificenza. Il secondo, invece, l’idea del successo, della conquista.

Oltre che ottima produttrice di telefoni mobili, Huawei gioca un ruolo molto importante nel settore ICT (Information Technology and Communication). Ovvero nelle infrastrutture per la telecomunicazione in diversi paesi anche europei.

Vende anche le chiavette internet, investe in Ricerca e Sviluppo.

Ad oggi conta circa 170mila dipendenti.

Controlla totalmente Hisilicon, colosso nel campo hardware (si pensi ai processori Kirin). Ma anche Honor, marchio molto noto per i suoi smartphone a prezzi molto contenuti.

All’inizio della sua attività, Huawei vendeva smartphone solo tramite ecommerce. Ma da un po’ ha anche degli store fisici.

Il CEO Ren Zhengfei detiene solo l’1.4% della società cinese. La quasi totalità della restante parte è detenuta dai dipendenti, come praticamente fa Microsoft.

Huawei e la guerra con Google

Huawei ha presentato il suo primo smartphone Android nel 2009, ma la vera svolta è arrivata nel 2012. Sia perché è diventata il terzo produttore di smartphone al mondo, dietro solo Apple e Samsung.

Sia perché ha lanciato la fortunata serie P. Presentata in tre versioni, per tutte le tasche con un hardware e un software differente. Così da poter accontentare tutte le tasche ed esigenze tecniche. Gli smartphone della serie P sono stati anche i primi più sottili del Mondo. Facendo scuola.

Da qualche tempo, ha avviato una collaborazione con il colosso della fotografia Leica, montando fotocamere di questa storica casa di produzione sui telefoni di fascia più alta.

Altro primato è il fatto che il Mate 10, lanciato nel 2017, è stato il primo ad incorporare un chipset di intelligenza artificiale (AI).

Nell’incipit anticipavamo al fatto che Huawei è finita nel mirino del Presidente Trump, accusata di spiare i cittadini americani per conto del governo cinese. Un conflitto che rientra anche nell’ambito della più generale guerra commerciale sino-americana.

In realtà, per il momento, l’ultimo uscito Huawei P40 monta ancora il sistema operativo Android, nella sua versione 10. Tuttavia, non monta le app e i servizi Google.

Ciò significa rinunciare ad app di largo uso come Gmail, Google Maps, il motore di ricerca Google, ma anche Google Play Store ovviamente.

Per ovviare a ciò, l’utente potrebbe utilizzare applicazioni equivalenti o scaricarle da store alternativi. Ovviamente meno sicuri di quello Android.

Ciò, come dicevamo, potrebbe portare ad un crollo di vendite. Dovuto al fatto che molti affecionados dei prodotti Google, non intendano o non sappiano smanettare per averli.

Huawei probabilmente questo lo sa bene, tanto che tre mesi prima di lanciare Huawei P40, ha lanciato la versione aggiornata del P30 Lite, chiamandolo New edition.

Tuttavia, il problema per il futuro è molto serio. Basti pensare che tra gennaio e marzo 2019, Huawei abbia venduto 59 milioni di smartphone. Facendo registrare un +50% in confronto al primo trimestre 2018.

Mentre nello stesso Q1 2019 Apple ha venduto circa 52 milioni di iPhone, facendo registrare un netto ribasso.

Il colosso cinese si apprestava quindi a porsi indissolubilmente al primo posto, superando anche il leader mondiale coreano Samsung. Questa notizia potrebbe però porre seri freni a questa ascesa.

Infatti, non a caso, riguardo alle vendite del 2019, Apple occupa ben sei posizioni nella top 10 della classifica di device mobili più venduti. Con l’iPhone XR il modello più venduto in assoluto. Secondo l’iPhone 11, mentre in terza e quarta posizione troviamo i primi modelli di Samsung: Galaxy A50 e il Galaxy A10.

L’Oppo A5 si piazza invece al quinto posto. Mentre Huawei non figura neanche nella seconda metà della classifica. Ed il P30 uscito nel 2019 non ha sfondato neppure nella stessa Cina, risultando perfino quindo.

Quindi una grossa batosta per questo colosso, che però può rifarsi sulla tecnologia 5G, sulla quale è molto in avanti rispetto a buona parte della concorrenza. Trovando collaborazioni anche in Italia.

Come comprare azioni Huawei?

Potete controllare l’andamento del titolo Huawei qui.

Come visto, infatti, la società è spartita prevalentemente tra i dipendenti, in stile Microsoft. E benché più volte i media mondiali abbiano speculato su una sua imminente Ipo, in realtà il Ceo Ren Zhengfei ha più volte smentito. Spegnendo quindi le cicliche speculazioni.

L’unico modo per investire su Huawei è tramite il mercato obbligazionario internazionale. Pertanto, si può investire su Huawei solo tramite obbligazioni.

Opera attraverso Proven Honour Capital Limited, e ad oggi ha emesso due emissioni attraverso la SPV. Con data di scadenza maggio 2025 e maggio 2026. Importo minimo richiesto 200mila dollari.

Quindi, se proprio trovi interessante investire su Huawei, potresti comprare o vendere CFD su obbligazioni Huawei. E occorrerebbe verificare se il proprio Broker di fiducia lo permette.

Sconsigliamo comunque di cercare ostinatamente qualche soluzione alternativa per aggirare questo limite. In quanto si rischia solo di finire nelle mani di qualche piattaforma truffa. Che vi illude di avere accesso esclusivo alle azioni Huawei o fregnacce simili.

Conviene investire in azioni Huawei?

Qualora Huawei venisse lanciata in Borsa tramite Ipo, questa domanda sarebbe più che lecita. In effetti, se dovesse per assurdo accadere al momento della scrittura, occorrerebbe in primis fare i conti con la poca appettibilità che l’azienda potrebbe avere dopo il ban di Google.

Un ban per ora parziale, visto che come detto gli ultimi dispositivi lanciati hanno ancora Android alla ultima versione e i precedenti beneficiano degli aggiornamenti di Big G.

Tuttavia, è una situazione precaria. Che potrebbe peggiorare in futuro, con Google che decida di sottrarre definitivamente il sistema operativo Android ai dispositivi Huawei. Stoppando appena le condizioni contrattuali lo consentono, pure gli aggiornamenti a quelli che ancora lo montano.

Oppure tra i due colossi scoppia la pace – magari perché intanto Trump non è più Presidente o perché Usa e Cina hanno fatto la pace – e Google decida di tornare da Huawei. Del resto, considerando i tanti device che il colosso cinese vende, gli converrebbe non poco.

Infine, il terzo scenario sarebbe quello attuale, una situazione a metà. Con i dispositivi Huawei che montano Android ma non i servizi Google. Una situazione però che difficilmente andrebbe avanti per molto tempo, col colosso cinese che quasi sicuramente finirebbe per montare anche sui device europei il sistema operativo che usa in Cina (dove Google è proibito).

Aggiungiamoci pure che Trump è riuscito a rendere la vita impossibile a Huawei negli Usa, visto che alcuni colossi come Verizon o AT&T hanno deciso di interrompere il loro rapporto con la multinazionale asiatica.

Oltre alla diatriba con Google, occorre anche considerare che Trump sta cercando di dissuadere alcuni alleati a diffidare dai prodotti Huawei. E anche del 5G che offre. Come Giappone, Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda. Il che potrebbe ridurre ulteriormente le fette di mercato.

Certo, dal canto suo Huawei ha tanti numeri positivi. Ha una quota di mercato mondiale del 15%. Ha un margine operativo di quasi il 10% e dal 2013 ha più che raddoppiato il suo utile netto.

Dal punto di vista delle infrastrutture, primeggia a livello mondiale sia per quanto concerne il 5G, sia riguardo la tecnologia NB-IoT.

Ottima anche la situazione del cloud computing, con centinaia di contratti commerciali sparsi per il Mondo.

Quindi, qualora decidessi di investire nelle azioni Huawei, dovrai valutare non solo la situazione economica e tecnologica, ma anche quella geopolitica.

Difficile comunque che l’azienda decida di collocarsi nel breve periodo, visto lo scenario nebuloso e pieno di incertezze che ha davanti. Molto diverso dal presente florido che aveva fino al 2018.

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