Comprare Azioni Adobe (o venderle) nel 2023

Come comprare azioni Adobe? Conviene comprare azioni Adobe? Dove farlo in sicurezza?

Chi di noi non ha mai usato, almeno una volta, uno dei tanti programmi di Adobe? Reader, Creator, Photoshop. Flash Player, ecc. semplici da usare, adatti anche ai meno avvezzi di Pc ed informatica. E’ stata questa società a creare l’utilizzatissimo formato documenti in Pdf.

Adobe non è però solo una società che crea programmi per il Pc. E’ anche una società quotata in Borsa sulla quale è possibile investire.

In questo articolo vediamo quindi meglio cos’è Adobe, come investire sulle sue azioni e se davvero conviene.

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Adobe cos’è

Cos’è Adobe? Adobe Inc. ha assunto questo nome il 3 ottobre 2018, data fino alla quale si chiamava Adobe Systems Incorporated. Si tratta di una multinazionale americana di software con sede a San Jose, in California.

Specializzata in prodotti software multimediali e creativi, negli ultimi anni ha virato la sua attenzione verso i software di marketing digitale.

I suoi prodotti più noti sono:

  • Il riproduttore di video online Adobe Flash
  • il software di editing di immagini Photoshop
  • l’editor di grafica Adobe Illustrator
  • Acrobat Reader per leggere i Pdf, Portable Document Format
  • Adobe Creative Suite, poi diventato Adobe Creative Cloud

Adobe storia

La compagnia fu fondata nel garage di John Warnock. Il nome dell’azienda, Adobe, deriva dall’Adobe Creek. Il ruscello che scorre dietro la casa di Warnock, a Los Altos, in California,

Il logo aziendale di Adobe presenta una “A” stilizzata ed è stato progettato da Marva Warnock, un graphic designer che è anche la moglie di John Warnock.

Steve Jobs ha tentato di acquistare la società per $ 5 milioni nel 1982, ma Warnock e Geschke hanno rifiutato. Jobs successivamente acquistò un quinto delle azioni societarie. Il che rese Adobe la prima azienda nella storia della Silicon Valley a diventare redditizia nel suo primo anno.

Warnock e Geschke hanno scelto fin da subito di concentrarsi sullo sviluppo di software di stampa specializzato e hanno creato il linguaggio di descrizione della pagina Adobe PostScript.

PostScript è stato il primo standard veramente internazionale per la stampa da computer in quanto includeva algoritmi che descrivono le forme di lettere di molte lingue. Adobe ha aggiunto prodotti per stampanti kanji nel 1988.

Nel 1987 PostScript era diventato il linguaggio di stampa standard del settore, con oltre 400 programmi software di terze parti e accordi di licenza con 19 società di stampa.

I primi prodotti di Adobe dopo PostScript sono stati i caratteri digitali, che sono stati rilasciati in un formato proprietario chiamato Type 1.

A metà degli anni ’80, Adobe è entrata nel mercato del software di consumo con Illustrator, un programma di disegno basato su vettori per Apple Macintosh.

E’ entrata nel NASDAQ nell’agosto del 1986. Le sue entrate sono cresciute da circa $ 1 miliardo nel 1999 a $ 4 miliardi nel 2012. Gli anni fiscali di Adobe vanno da dicembre a novembre. Ad esempio, l’anno fiscale 2007 si è concluso il 30 novembre 2007.

Nel 1989, Adobe ha introdotto quello che sarebbe diventato il suo prodotto di punta, un programma di editing grafico per Macintosh chiamato Photoshop. Stabile e completo, Photoshop 1.0 è stato abilmente commercializzato da Adobe e presto ha dominato il mercato. Viene usato ancora oggi.

Nel 1993, Adobe ha introdotto PDF, Portable Document Format e il suo software Adobe Acrobat e Reader. Il PDF è ora uno standard internazionale: ISO 32000-1: 2008.

Dopo varie acquisizioni negli anni ‘90, nel 2002 ha acquisito la società canadese Accelio (nota anche come JetForm). L’anno dopo ha acquistato il software di editing audio e registrazione multitraccia Cool Edit Pro da Syntrillium Software per $ 16,5 milioni, nonché una grande libreria di loop chiamata “Loopology”.

Il 3 dicembre 2005, Adobe ha acquisito il suo principale rivale, Macromedia, in uno stock swap del valore di circa $ 3,4 miliardi. Una operazione che gli ha permesso di avere in un sol colpo vari marchi:

  • ColdFusion
  • Contribute
  • Captivate
  • Macromedia Breeze
  • Director
  • Dreamweaver
  • Fireworks
  • Flash
  • FlashPaper
  • Flex
  • FreeHand
  • HomeSite
  • Jrun
  • Presenter
  • Authorware

Adobe ha rilasciato Adobe Media Player nell’aprile 2008. Il 1 ° giugno, Adobe ha lanciato Acrobat.com, una serie di applicazioni Web orientate al lavoro collaborativo.

La recessione innescata nel 2008, ha colpito però anche questa azienda. Che tra il 2008 e il 2009 ha licenziato quasi 1300 dipendenti. Di cui buona parte negli stessi Stati Uniti

Il 2010 di Adobe è stato caratterizzato da continue divergenze con Steve Jobs, co-fondatore di Apple, che ha più volte messo in dubbio la bontà dei suoi prodotti e la compatibilità con quelli della propria azienda.

Malgrado ciò, nel 2011 lancia Carousel, una nuova applicazione per iPhone, iPad e Mac che utilizza la tecnologia Photoshop Lightroom per consentire agli utenti di regolare e ottimizzare le immagini su tutte le piattaforme.

Carousel consentirà inoltre agli utenti di sincronizzare, condividere e sfogliare automaticamente le foto. Il servizio è stato successivamente rinominato “Adobe Revel”.

Nel 2013, Adobe ha subito una grave violazione della sicurezza. Vaste porzioni del codice sorgente per il software dell’azienda sono state rubate e pubblicate online e oltre 150 milioni di registrazioni dei clienti di Adobe sono state prontamente disponibili per il download.

Nel 2012, circa 40 milioni di serie di informazioni sulle carte di pagamento sono state compromesse da un hack di Adobe.

Nel 2013 è stata intentata una causa legale secondo cui la società ha soppresso il risarcimento dei dipendenti nei confronti di Adobe e di altre tre società con sede nella Silicon Valley in un tribunale distrettuale della California nel 2013.

Nel maggio 2014, è stato rivelato che le quattro società, Adobe, Apple, Google e Intel avevano raggiunto un accordo con i querelanti, 64.000 dipendenti delle quattro società, per pagare una somma di $ 324,5 milioni per risolvere la causa.

Nel marzo 2018, presso Adobe Summit, la società e NVIDIA hanno pubblicizzato un’associazione chiave per aggiornare rapidamente la loro intelligenza artificiale che guida il settore e profonde innovazioni di apprendimento.

Nel maggio 2018, Adobe ha dichiarato che avrebbe acquistato il fornitore di servizi di e-commerce Magento Commerce dalla società di private equity Permira per 1,68 miliardi di dollari. Questo accordo contribuirà a rafforzare la sua attività Experience Cloud, che fornisce servizi tra cui analisi, pubblicità e marketing.

Nel settembre 2018, Adobe ha annunciato l’acquisizione della società di software di automazione del marketing Marketo. L’anno seguente, ha annunciato l’acquisizione della società di texturing 3D Allegorithmic.

A partire dal 2019, Adobe conta oltre 21.000 dipendenti in tutto il mondo, circa il 40% dei quali lavora a San Jose.

Comprare azioni Adobe conviene?

Conviene comprare azioni Adobe? Come si evince dalla sua quasi quarantennale storia, la società è molto nota a livello mondiale e ha inventato soluzioni come i file Pdf o un programma per l’editor di immagini Photoshop.

Non a caso, quando era ancora in fase iniziale, Steve Jobs voleva già rilevarla. Per poi comprare il 19% delle sue azioni.

La società è stata fin da subito quotata in borsa e dal 1986 fa parte dell’indice azionario Nasdaq. Che raccoglie le azioni delle principali società tecnologiche quotate in Borsa.

A parte il periodo recessivo a livello globale 2008-2009, quando è stata costretta a licenziare quasi 1300 dipendenti, il titolo ha conosciuto una costante crescita. Chiudendo ogni anno sempre in rialzo rispetto al precedente.

E’ stato soprattutto dal 2012, anno di ripresa generale dell’economia statunitense (e mondiale), che le azioni Adobe hanno conosciuto una vistosa crescita.

  • 2014: 67.45 dollari
  • 2015: 80.97
  • 2016: 97.32
  • 2017: 144.00
  • 2018: 226.24
  • 2019: 330.79

Da questo elenco, si nota come il titolo sia in crescita esponenziale ormai da anni ed il rally sia stato frenato solo dalla crisi innescata dal Coronavirus Covid-19 su tutta l’economia globale.

Dal 2013, Adobe ha anche raddoppiato il numero di dipendenti. Passando da quasi 12mila lavoratori nel 2013 a oltre 21mila nel 2018.

Prima di investire nelle azioni Adobe, quindi, è bene capire che essa segue molto l’andamento generale dell’economia (come conferma anche la frenata del 2008).

Ma, essendo una società tecnologica, segue anche le logiche della sua natura merceologica. Quindi, è influenzata anche dalla creazione di nuovi programmi innovativi e di successo. Ma anche dal fatto che possa farlo la concorrenza agguerrita e quindi perdere terreno.

Adobe dagli anni ‘80 ha saputo innovarsi e lanciare sempre nuovi prodotti di grande successo. E’ quindi un ottimo modo per diversificare il proprio portafoglio titoli.

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