Il crollo dei mercati può essere un momento di grande incertezza per gli investitori, ma anche un’opportunità di crescita.
Quando i mercati finanziari subiscono forti fluttuazioni, come spesso accade durante periodi di crisi economica o geopolitica, molti investitori si trovano ad affrontare il dilemma di come proteggere il proprio capitale e, allo stesso tempo, sfruttare le opportunità di acquisto che si presentano.
Se ancora non l’hai capito è proprio nei momenti di crollo che si creano le migliori opportunità di investimento!
In questa guida cercheremo di capire come comportarsi quando i mercati azionari subiscono forti ribassi, sia che si tratti di un crollo temporaneo che di una correzione prolungata.
Vedremo quali sono gli errori da evitare, come proteggere il proprio portafoglio e le migliori strategie per sfruttare i momenti di debolezza, accumulando posizioni.
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Sommario
- 1 Che cos’è il mercato ribassista?
- 2 Cosa si intende per crollo di mercato?
- 3 Crollo di mercato: riepilogo
- 4 Evitare il panico e le decisioni affrettate
- 5 Gestione della liquidità: prepararsi ai momenti di crisi
- 6 Ribilanciamento del portafoglio: adattare le proprie posizioni
- 7 Migliori investimenti da fare durante il crash
- 8 Avere un processo di investimento: regole da seguire
- 9 Crollo dei mercati: è una opportunità per comprare?
- 10 Cosa è successo il 5 Agosto 2024? I mercati crollano
- 11 Crolli in Borsa: le domande più frequenti (FAQ)
- 12 Conclusioni
Che cos’è il mercato ribassista?
Con il termine “mercato ribassista”, in gergo “mercato orso”, ci si riferisce ad una fase in cui i prezzi di borsa scendono in modo significativo e prolungato. In particolare, si parla dibear market (detto all’inglese) quando un indice azionario perde almeno il 20% dai massimi precedenti, restando a quei livelli per almeno 2-3 mesi.
Il sentiment tra gli investitori in un mercato ribassista è dominato dal pessimismo, con una propensione diffusa a vendere titoli piuttosto che ad acquistarli. Ciò amplifica il fenomeno del calo dei prezzi. Le cause possono essere recessioni, crisi politiche o finanziarie, bolle speculative che scoppiano.
Per gli investitori, soprattutto quelli di lungo periodo, i mercati orso sono fasi delicate che mettono alla prova la disciplina e la solidità delle strategie. Tuttavia, per chi è ben preparato, possono anche rappresentare interessanti occasioni di acquisto a prezzi convenienti.
La liquidità accumulata preventivamente può essere investita in modo selettivo su titoli di qualità che risultano temporaneamente sottovalutati durante le fasi di panic selling.
Cosa si intende per crollo di mercato?
Con il termine “crollo di mercato” ci si riferisce ad un brusco e improvviso calo dei prezzi sui mercati finanziari, in particolare sui listini azionari. Si tratta di un evento caratterizzato da vendite massicce e panic selling diffuso, che porta ad un repentino crollo delle quotazioni in tempi molto ristretti.
Solitamente per definire un vero e proprio collasso dei prezzi, la soglia minima è considerata un calo di almeno il 10-15% di un indice azionario nell’arco di una singola seduta di contrattazioni o pochi giorni. Si parla anche di “crash” quando il ribasso è particolarmente marcato e veloce.
Le cause scatenanti possono essere molteplici: crisi economiche o geopolitiche improvvise, annunci di politiche monetarie restrittive da parte delle banche centrali, bolle speculative che scoppiano in maniera violenta, fallimenti di grandi istituzioni finanziarie, attacchi terroristici di impatto, disastri naturali.
Spesso il fenomeno è amplificato da dinamiche comportamentali irrazionali, con il diffondersi di panico incontrollato tra gli investitori.
Dal punto di vista degli investitori, i crolli di mercato sono ovviamente eventi destabilizzanti, che mettono a dura prova la tenuta psicologica e la solidità delle strategie di gestione del portafoglio. La velocità e l’entità delle perdite possono essere tali da compromettere il raggiungimento degli obiettivi finanziari, se non adeguatamente gestite.
Tuttavia, per chi ha nervi saldi e una visione di lungo periodo, anche i tracolli più violenti possono trasformarsi in occasioni di acquisto a prezzi estremamente vantaggiosi, se sfruttati con intelligenza e senza farsi sopraffare dalle emozioni.
Andiamo a vedere, allora, qualche consiglio per affrontare al meglio i mercati.
Crollo di mercato: riepilogo
👍 Cosa significa | Mercato che perde più del 20% e rimane per mesi in fase ribassista |
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Evitare il panico e le decisioni affrettate
Quando si verifica un crollo o una correzione sul mercato azionario, la reazione emotiva più comune tra gli investitori è il panico. Il timore di perdere i propri risparmi porta spesso a decisioni avventate dettate dalla paura, che però rischiano di rivelarsi molto costose.
Un errore tipico è chiudere frettolosamente le proprie posizioni in perdita, nel tentativo di limitare i danni. Tuttavia, cristallizzare le perdite in un momento di panico raramente è una buona idea. Se hai costruito un portafoglio solido, composto da asset di qualità, il più delle volte è meglio resistere alla tentazione di vendere sui cali.
Un altro rischio è farsi prendere dal pessimismo ed uscire completamente dal mercato azionario, perdendo così le opportunità di acquistare titoli a prezzi vantaggiosi quando i corsi sono depressi. Mantenere i nervi saldi non è facile, ma è essenziale per non compromettere le possibilità di ripresa.
Evita di agire d’impulso e attieniti alla strategia definita in precedenza. I crolli testano la disciplina degli investitori, ma offrono anche interessanti occasioni a chi sa mantenere razionalità.
Gestione della liquidità: prepararsi ai momenti di crisi
Quando i mercati finanziari attraversano fasi di elevata volatilità e incertezza, diventa cruciale per ogni investitore disporre di adeguati livelli di liquidità, da poter impiegare per sfruttare le opportunità offerte dai ribassi con intelligenza e sangue freddo.
Vediamo nel dettaglio alcune strategie efficaci di gestione della liquidità in previsione dei momenti di crisi.
Costruire un fondo di emergenza
Il primo indispensabile passo è costituire un fondo di emergenza, ossia una riserva di denaro liquido da utilizzare per far fronte ad imprevisti o cali improvvisi del reddito.
Questo fondo va tenuto su un conto corrente o deposito, non investito in attività rischiose. L’ammontare ideale è pari ad almeno 3-6 mensilità di spese ordinarie. Ad esempio, se le tue uscite mensili sono di 2500 euro, il tuo fondo di emergenza dovrebbe essere tra 7500 e 15000 euro.
Questo consente di affrontare eventuali emergenze senza intaccare il capitale investito o essere costretti a vendere asset in perdita nei momenti di panic selling sui mercati.
Il fondo di emergenza fornisce quindi un prezioso cuscinetto di sicurezza.
Strategie per aumentare la liquidità in tempi di incertezza
Oltre al fondo di emergenza, è opportuno che un investitore implementi strategie per incrementare la liquidità disponibile da impiegare quando i mercati ribassano. Alcune opzioni sono:
- Aumentare il risparmio mensile, riducendo le spese superflue. Anche piccoli tagli cumulativamente fanno la differenza.
- Vendere o prendere profitto su asset e titoli sopravvalutati o con fondamentali deteriorati, prima che declinino. Meglio monetizzare il valore quando è alto.
- Ribilanciare il portafoglio riducendo l’esposizione ad aree di mercato rischiose o illiquide e aumentando la componente liquida o difensiva.
- Negoziare profittevolmente sfruttando la volatilità al rialzo e al ribasso, generando liquidità dai guadagni.
- Valutare investimenti alternativi non correlati alla Borsa che possano fornire flussi di reddito costanti.
Con pianificazione e razionalità, un investitore può costruire una solida riserva di liquidità per affrontare i periodi di crisi con lucidità e trarne vantaggio, invece di esserne travolto.
Ribilanciamento del portafoglio: adattare le proprie posizioni
Il ribilanciamento del portafoglio è un’attività cruciale per ogni investitore, che assume particolare importanza nei periodi di volatilità dei mercati.
Rivedere periodicamente le allocazioni consente di ottimizzare il profilo di rischio-rendimento nelle diverse fasi.
Identificare le posizioni sovraesposte
Il primo passo nel ribilanciamento è analizzare la composizione corrente del proprio portafoglio, identificando le posizioni che risultano sovradimensionate rispetto ai target prefissati.
Ad esempio, se il piano originario prevedeva un’esposizione massima del 20% sul settore tech, ma oggi questa quota è salita al 35% a causa della sovraperformance, è opportuno ridimensionarla.
Lo stesso vale per asset class come azioni, obbligazioni, materie prime o criptovalute. Se la ripartizione attuale si discosta molto da quella ottimale definita in base al profilo di rischio, è necessario intervenire.
Il ribilanciamento riporta il portafoglio in linea con gli obiettivi.
Tecniche di ribilanciamento efficaci
Esistono varie tecniche di ribilanciamento tra cui scegliere, ognuna con punti di forza e criticità. Le principali sono:
- Ribilanciamento periodico, ad esempio semestrale o annuale. Presenta il vantaggio della disciplina e programmabilità, ma rischia di essere tardivo.
- Ribilanciamento tattico al raggiungimento di soglie predefinite, ad esempio 50% di sovraperformance di un asset. Richiede un monitoraggio costante.
- Ribilanciamento dinamico, riducendo gli asset con performance migliori e viceversa. Logica contrarian rispetto all’emotività.
- Rotazione settoriale, passando da settori maturi a emergenti. Necessita di analisi approfondita.
- Lettura di indicatori di momentum per identificare inversioni di trend. Utile ma non sempre efficace.
- Piani di accumulo (PAC) con acquisti regolari per riequilibrare. Approccio passivo e disciplinato.
Il ribilanciamento efficace richiede un mix di dati, razionalità ed emotività. È un processo in costante evoluzione, da padroneggiare per gestire al meglio le fasi diverse di mercato.
A proposito di PAC, ti segnalo un video realizzato poche settimane fa in cui parliamo proprio di piani di accumulo con un esempio di broker per realizzarlo:
Migliori investimenti da fare durante il crash
In caso di crollo dei mercati, mantenere i nervi saldi e investire in modo selettivo può consentire di trasformare una crisi in un’opportunità.
Analizziamo alcune delle migliori asset class su cui puntare quando i prezzi crollano.
Treasury Bonds
I titoli di stato USA, i Treasury Bonds, rappresentano uno dei porti più sicuri in caso di tempesta sui mercati.
Sono garantiti dal governo americano e offrono rendimenti stabili anche in periodi turbolenti. Investire una quota del portafoglio in questi bond può dare tranquillità.
Attenzione però all’inflazione: preferire i TIPS (Treasury Inflation-Protected Securities) per tutelarsi anche dall’aumento dei prezzi.
Oro e beni rifugio
L’oro è da sempre considerato il bene rifugio per eccellenza. Il suo valore tende ad aumentare nei momenti di crisi, poiché molti investitori vi riversano il capitale in cerca di protezione dalle turbolenze.
Anche altri metalli preziosi come argento e platino hanno questa caratteristica. Puntare su quote contenute di oro e beni rifugio può dare diversificazione.
Attenzione però ai costi di trading e custodia dell’oro fisico, meglio puntare su ETF specifici per investire in oro in modo intelligente.
Dividendi
Le azioni che pagano dividendi elevati e costanti possono rappresentare un’ancora di salvezza nei periodi di crollo della Borsa. I titoli di alcune solide società blue chip, anche se perdono di valore sul mercato, continueranno comunque a distribuire cedole periodiche.
I dividendi forniscono quindi flussi di cassa e convenienza anche con i prezzi depressi. Un classico esempio sono le utilities o titoli del settore energia.
Con un approccio selettivo è possibile difendersi dai ribassi e accumulare asset a prezzi vantaggiosi, ponendo le basi per una futura ripartenza.
Prudenza e lucidità sono le doti vincenti.
Avere un processo di investimento: regole da seguire
Come muoversi allora durante un crash di mercato? Per affrontare nel migliore dei modi le fasi di ribasso dei mercati, è fondamentale che un investitore abbia definito in anticipo un rigoroso processo di investimento, ossia un insieme di regole e linee guida da seguire razionalmente, senza farsi guidare dalle emozioni.
Definire i livelli di acquisto durante le fasi di discesa
Un aspetto chiave del processo è stabilire specifici livelli di prezzo a cui si effettueranno gli acquisti man mano che il mercato scende.
Ad esempio, se il calo supera il 10% si investe il 25% della liquidità disponibile, se supera il 20% il 50%, e così via.
In questo modo si sfruttano i ribassi in modo disciplinato, senza cercare di indovinare il punto di minimo.
Se cerchi di indovinare quale sarà il bottom probabilmente perderai soldi. E questo l’abbiamo visto varie volte sopratutto su asset molto rischiosi come le criptovalute.
Esempi pratici di strategie incrementali
- Piano di accumulo (PAC): prevede di investire somme fisse a intervalli regolari, ad esempio 500€ al mese. In fasi ribassiste si acquistano più titoli.
- Value averaging: simile al PAC ma l’importo da investire varia. Con i prezzi bassi si investe di più.
- Strategia a gradini: si definiscono 3-4 livelli di acquisto quando l’indice perde 10%, 20%, 30%, investendo a ogni soglia.
- Strategia a tranche: si divide la liquidità disponibile in tranche, da investire man mano che si scende.
Un processo “solido” aiuta a gestire le emozioni e ad agire razionalmente, sfruttando in modo METODICO le opportunità offerte dai ribassi.
Crollo dei mercati: è una opportunità per comprare?
I forti e improvvisi ribassi che si verificano sui mercati in occasione di crolli finanziari possono spaventare gli investitori e generare preoccupazione.
Tuttavia, per chi è in grado di mantenere razionalità e una visione di lungo periodo, i momenti di crisi rappresentano spesso ottime opportunità di acquisto a prezzi vantaggiosi.
Conviene comprare? Vediamo nel dettaglio alcuni modi intelligenti per sfruttare gli acquisti convenienti quando i prezzi crollano.
Identificare settori e aziende resilienti
Durante le fasi di sell-off generalizzato, interi settori economici vengono penalizzati in modo relativamente indiscriminato, con ribassi che coinvolgono buoni titoli e società mediocri.
Tuttavia, alcuni settori come beni di prima necessità, cura della salute e servizi essenziali, mostrano storicamente maggiore resilienza e capacità di tenuta anche nei contesti di crisi e recessione.
Individuare aziende solide, con fondamentali robusti e posizionamento competitivo in questi ambiti, che vengono eccessivamente colpite dal panic selling generalizzato, può rappresentare un investimento lungimirante a prezzi d’occasione.
L’analisi fondamentale dei bilanci e del modello di business è cruciale per selezionare i titoli migliori e con prospettive più interessanti nel medio-lungo termine.
Investire in asset sicuri e diversificati
Oltre ad acquistare selettivamente azioni sottovalutate di società di qualità, è importante bilanciare con investimenti in asset considerati più sicuri e meno esposti alla volatilità delle borse, che possano ammortizzare il rischio complessivo del portafoglio.
Le principali asset class sono obbligazioni governative, oro, immobiliare e strumenti monetari come conti di deposito.
Costruire un portafoglio diversificato, con una quota difensiva in questi strumenti, consente di limitare le perdite durante i ribassi ed evitare che l’intero capitale sia esposto alla massima volatilità azionaria. Inoltre, una composizione bilanciata favorisce una ripresa più rapida una volta terminata la fase di avversione al rischio sui mercati.
Le crisi, per quanto destabilizzanti, generano spesso timori eccessivi che portano a sottovalutazione diffusa. Questo permette di comprare asset solidi a sconto.
Ma per sfruttare al meglio le opportunità è fondamentale mantenere lucidità, prudenza e un approccio selettivo, pianificando le mosse con razionalità.
Cosa è successo il 5 Agosto 2024? I mercati crollano
Il 5 agosto 2024 è una data che rimarrà negli annali dei mercati finanziari, a causa del repentino e violento crollo che ha colpito tutte le principali Borse mondiali. In particolare, l’attenzione è concentrata su quanto accaduto in Asia e negli Stati Uniti.
Il sell-off era iniziato già venerdì 2 agosto, dopo la pubblicazione di dati negativi sull’occupazione americana, che facevano temere l’inizio di una recessione economica negli USA. Ma è stata la mattina del 5 agosto, con l’apertura dei listini asiatici, che si è scatenato il panico.
L’indice Nikkei di Tokyo ha subito il peggior tracollo della sua storia in termini di punti persi, crollando addirittura del 12% in una sola seduta. Si tratta del ribasso percentuale più marcato dal lontano 1987. Anche gli altri indici asiatici sono stati travolti dalle vendite, con Taiwan che ha chiuso con un passivo dell’8,4%.
Il panico si è rapidamente trasferito anche in Europa e negli Stati Uniti. Wall Street ha archiviato la giornata con pesanti ribassi: l’S&P 500 ha ceduto circa il 3%, il Nasdaq addirittura più del 3%. L’indice EuroStoxx 600 ha perso circa il 2%, mentre il Morningstar Global Markets Index, che monitora i mercati globali, è sceso di oltre il 3% nella seduta.
Gli investitori sono terrorizzati da una possibile recessione americana, dal rischio di bolla tecnologica e dall’improvviso apprezzamento dello yen giapponese, che ha amplificato il sell-off. La volatilità ha raggiunto i picchi della crisi Covid del 2020. Ora c’è attesa per un intervento della Federal Reserve a sostegno dei mercati.
La seduta del 5 agosto 2024 verrà ricordata come un vero e proprio lunedì nero, che ha visto un diffuso panico tra gli operatori e fortissime perdite su tutte le piazze internazionali.
Un evento che gli investitori faticheranno a dimenticare.
Crolli in Borsa: le domande più frequenti (FAQ)
Evitare il panico, non vendere in perdita e applicare la propria strategia di investimento definita in precedenza.
Il momento migliore è quando il mercato ha subito un calo significativo, tipicamente oltre il 10%. È fondamentale avere un processo e delle regole precise per stabilire quando e quanto investire.
Sì, i crolli sono occasioni per acquistare titoli sottovalutati, ma con un approccio selettivo e pianificato.
Asset rifugio come oro, obbligazioni, azioni difensive, investimenti non correlati alla Borsa
Conclusioni
Abbiamo visto in questa guida alcuni consigli per affrontare al meglio i cali improvvisi dei mercati.
I crolli di Borsa mettono alla prova la solidità delle strategie di investimento, ma chi ha nervi saldi e un sistema collaudato può trasformarli in chance di guadagno.
Mantenere una liquidità sufficiente, ribilanciare regolarmente il portafoglio e seguire un processo di investimento disciplinato sono passi fondamentali per navigare con successo anche le correzioni più profonde.
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