Cina: consumo record di petrolio, che segna +4.19%

La scorsa settimana il petrolio è stato soggetto a qualche ribasso: il timore di una crescita più lenta a livello globale e di una continua guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina hanno spinto in basso il prezzo del barile. A metà di questa settimana, però, il trend sembra aver cambiato rotta: i dati positivi sulla crescita cinese hanno fatto schizzare in pochi minuti il valore del greggio, con un rialzo superiore al 4%.

La Cina continua ad essere una forte importatrice di petrolio: i dati raccontano che solo lo scorso mese ne sono stati importati 10,38 milioni di barili. Una cifra record, che potrebbe lasciare spazio ad un nuovo picco nei prossimi mesi. Intanto l’industria automobilistica locale sorride all’aumento della domanda, che ovviamente avrà un ulteriore impatto sui consumi di combustibili fossili.

Anche se la nazione sembra aver preso una piega ecologista, pare chiaro che nel breve termine la crescita della Cina sia ancora fortemente legata al petrolio. E non solo: la crescita è ancora forte e stabile, confermando che c’è ancora tanto spazio per lo sviluppo dell’economia e per l’affermazione di una classe media nel paese.

Per il momento il metodo migliore per investire sul petrolio rimane quello dell’utilizzo di piattaforme regolamentate e certificate. Ad esempio con OBRinvest (qui trovi il sito ufficiale) è possibile sfruttare i segnali per investire sulle principali materie prime in maniera molto semplice.

Petrolio WTI in tempo reale

Ecco come stanno reagendo i mercati in questo momento:

Un peso smisurato

Ma quanto pesa davvero l’aumento dei consumi di petrolio in Cina sulla domanda complessiva di petrolio nel mondo? Pare lecito domandarselo, dal momento in cui i prezzi di Borsa tengono conto dei trend che si riscontrano nel complesso in tutto il globo. Un punto di partenza interessante è questo: il consumo cinese di petrolio è aumentato dall’anno scorso del 8,8%. Questa percentuale è pressoché analoga alla crescita mondiale del mercato nello scorso periodo.

Il minor consumo di combustibili fossili nelle economie già sviluppate, che optano per scelte green, lascia spazio ad un maggior consumo di petrolio nei Paesi in via di sviluppo. Le due forze sembrano bilanciarsi, lasciando a fare da ago della bilancia quel che succede in Cina. I dati rilasciati in questi giorni non sono soltanto incoraggianti per chi ha posizioni long aperte sul breve termine, ma anche per chi crede in un rialzo stabile di lungo termine.

Trasformiamo questo dato in cifre che non siano soltanto percentuali. Un aumento del 8,8% nel consumo cinese di petrolio implica un aumento di 800.000 barili consumati al giorno, il cui valore è mediamente intorno ai 53 dollari al barile. Significa aggiungere 15,47 miliardi di dollari alla domanda complessiva del mercato, ed ecco perché il peso della Cina è così grande.

Inoltre si tratta di una delle poche nazioni al mondo che si trova esattamente nel punto giusto per vedere una scalata nei suoi consumi, ed allo stesso tempo ha una popolazione molto importante. La prossima potrebbe essere l’India, ma per il momento rimane ancora una nazione troppo poco sviluppata per vedere la crescita di una classe media diffusa. La Cina, con oltre 2 miliardi di persone ed un’economia che si trova nel punto di transizione tra lo sviluppo ed il consolidamento, rimane il punto dove guardare.

Buon momento per comprare?

I segnali delle ultime ore lasciano pensare che il trend possa proseguire nei prossimi giorni, ma questa volta dobbiamo raccomandare cautela; il prezzo del barile, per il momento, ha coperto le perdite della settimana scorsa e si è riportato ad un valore di equilibrio che non pende né verso i rialzi né verso i ribassi. In questo momento bisogna attendere ancora uno o due giorni, cercando di verificare quali siano le questioni più importanti secondo i mercati.

Da una parte ci sono i solidi dati provenienti dalla Cina, dall’altra ci sono quelli pochi incoraggianti in arrivo dagli USA. Possiamo davvero azzardare una previsione? In questo momento sia l’analisi tecnica che quella fondamentale lasciano suggerire di attendere l’allontanamento dall’equilibrio prima di muoversi. Intanto, come sempre, un occhio va tenuto sul calendario economico per rimanere aggiornati con i nuovi dati in arrivo dai mercati.

Si possono ad esempio sfruttare le piattaforme regolamentate e certificate. Ad esempio con OBRinvest (qui trovi il sito ufficiale) è possibile sfruttare i segnali per investire sulle principali materie prime in maniera molto semplice.

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Venerdì sarà il momento di nuovi rilevamenti importanti in arrivo dagli Stati Uniti: essendo il primo venerdì del mese ci attendono sia i Non-Farm Payrolls che i dati sulla disoccupazione. Poche ore prima la Banca Centrale Russa farà la sua decisione sull’eventuale rialzo dei tassi di interesse: quel che è certo è che settembre sarà un mese molto importante per il prezzo del greggio, con una grande quantità di fattori coinvolti.