Cariparma Nowbanking conviene? Come funziona e alternative

Cos’è Cariparma Nowbanking? Come funziona Cariparma Nowbanking? Cariparma Nowbanking è una truffa?

In questo articolo risponderemo a tutte queste domande relative all’offerta del colosso bancario francese Crédit Agricole. Il quale merita un certo approfondimento in quanto, se da un lato offre servizi interessanti, ha anche degli aspetti che potrebbero non essere adatti a tutti i traders e a soddisfare tutte le esigenze.

In questo articolo cercheremo di dare il nostro contributo in merito, al fine di non incappare in scelte sbagliate. Infine, faremo alcune considerazioni su due dei migliori broker in assoluto. Due marchi che sicuramente godono di notorietà e stima: OBRinvest (clicca qui per il sito ufficiale) che è uno dei leader in Italia grazie al suo servizio gratuito di segnali ed eToro (clicca qui per visitare il sito ufficiale) che grazie al copy trading e al social trading è uno dei più adatti a chi inizia.

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Si prega di notare che i CFD sono strumenti complessi e comportano un alto rischio di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. Il 76% dei conti degli investitori al dettaglio perde denaro quando fa trading di CFD con questo fornitore. Dovresti considerare se hai capito come funzionano i CFD e se puoi permetterti di correre l'alto rischio di perdere il tuo denaro.

La performance passata non è un'indicazione dei risultati futuri. La storia di trading presentata è inferiore a 5 anni completi e potrebbe non essere sufficiente come base per la decisione di investimento.

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Crédit Agricole chi è

Crédit Agricole Italia S.p.A. precedentemente Crédit Agricole Cariparma S.p.A., è un gruppo bancario italiano, a sua volta una controllata del gruppo bancario francese Crédit Agricole.

Al 31 dicembre 2015, Crédit Agricole Italia è stata classificata come l’undicesima banca più grande in Italia per totale attivo. Il gruppo ha sedi in Emilia-Romagna, Liguria e Friuli-Venezia Giulia, dove hanno avuto origine i predecessori. Ma anche in Campania, Lazio, Lombardia, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto, o metà delle regioni italiane.

La società era precedentemente nota come Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza e Cassa di Risparmio di Parma, o Cariparma in breve. Il gruppo bancario era precedentemente noto come Gruppo Cariparma Crédit Agricole (Cariparma e filiali Carispezia e FriulAdria).

Dal 2016, per eliminare l’uso dei tre marchi del gruppo: Cariparma, Carispezia e FriulAdria, è stato introdotto il marchio Crédit Agricole Italia. Un sito web comune credit-agricole.it è stato utilizzato da circa 2016.

Nonostante non sia una controllata Crédit Agricole Italia ma una consociata all’interno del Gruppo Crédit Agricole, Crédit Agricole Vita colloca il suo prodotto attraverso la rete bancaria Crédit Agricole Italia; Crédit Agricole Corporate and Investment Bank, operata come entità separata in Italia come società estera; un’altra entità del gruppo Crédit Agricole (una joint venture), FCA Bank, aveva anche firmato un accordo di collaborazione con Crédit Agricole Italia.

Cariparma storia

La Cassa di Risparmio di Parma è stata costituita il 6 dicembre 1859 da un decreto firmato da Luigi Carlo Farini. Nel 2013 è diventato il decimo gruppo bancario per totale attivo in Italia. Il 16 novembre 1960 la banca si è fusa con il Monte di Credito su Pegno di Busseto (Monte della Pietà di Busseto).

Nel 1991, due alla riforma del sistema bancario italiano, vennero costituite due entità: la Fondazione Cassa di Risparmio di Parma e il Monte di Credito su Pegno di Busseto (Fondazione Cariparma) e la Cassa di Risparmio di Parma SpA, che il primo fungeva da entità madre senza scopo di lucro.

Nel 1992 ha acquisito Banca Emiliana. Nel 1993 la banca si è fusa con la Cassa di Risparmio di Piacenza e Vigevano, di cui la Fondazione Cariparma deteneva solo il 52% delle azioni della nuova società Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza S.p.A. C.R. Piacenza e Vigevano furono una fusione tra la Cassa di Risparmio di Piacenza trovata nel 1860 e la Cassa di Risparmio di Vigevano, fondata nel 1857.

Nel 1994 Cariparma ha acquisito Commercial Credit, una società bancaria della regione Lombardia, dal Monte dei Paschi di Siena. All’epoca Cariparma deteneva una quota di mercato dei depositi del 55,8% nella Provincia di Parma, del 5,94% nella Provincia di Pavia, dell’1,40% nella Provincia di Mantova e Cremona e dello 0,21% nella Provincia di Milano (compresa Monza), mentre Il credito commerciale ha una quota di mercato dello 0,13% a Parma, del 4,77% a Pavia, del 5,80% a Mantova, del 16,94% a Cremona e dell’1,60% a Milano.

Nel 2008 Cariparma ha mantenuto una quota di mercato del 14% nella provincia di Cremona.

Dal 1998 al 2000 Banca Intesa acquisisce gradualmente le azioni di Cariparma scambiando le azioni di Banca Intesa in Cariparma. Nel 1999 Banca Intesa ha raggiunto il 76,58% di proprietà e infine il 100% nel 2000.

Nel 1999, Mediocredito Padano è stato assorbito in Cariparma.

L’operazione si è conclusa con la fusione di Banca Intesa con Sanpaolo IMI, che ha avviato le vendite di “CR Parma & Piacenza” a Crédit Agricole nel 2007.

Cariparma è stata acquisita da Crédit Agricole nel 2007. Cariparma ha acquisito alcune filiali dal principale gruppo bancario italiano Intesa Sanpaolo nel 2007 e di nuovo nel 2011. Tuttavia, la società madre ha anche iniziato a introdurre il marchio Cariparma – Crédit Agricole, che sbiadisce l’uso di Cariparma.

Nonostante Banca Intesa sia stata formata da numerose fusioni per scambio di azioni, la società bancaria francese Credit Agricole è stata il principale azionista di Banca Intesa per il 17,18%, seguita da Fondazione Cariplo (9,22%), Gruppo Generali (7,54%) e Fondazione Cariparma (4,30%) .

Subito dopo la fusione, Crédit Agricole detiene il 9,12% delle azioni della nuova entità il 2 gennaio 2007, ma il 22 gennaio ha venduto il 3,6% delle azioni per € 2,506 miliardi. Dopo le vendite, Crédit Agricole era il terzo maggiore azionista.

Il 1 ° marzo 2007, il Gruppo Crédit Agricole attraverso Crédit Agricole SA (per il 75%) e SACAM International (per il 10%), in collaborazione con la Fondazione Cariparma (per il 15%), ha acquisito l’intero capitale sociale di Cariparma per 3,8 miliardi di euro.

Dopo le vendite, Cariparma ha immediatamente acquisito Banca Popolare FriulAdria come sue filiali, oltre a 173 su 202 filiali e le restanti 29 filiali sono state trasferite a Banca Popolare FriulAdria.

Dopo un accordo complesso, Cariparma ha agito come holding intermedia e capo della divisione retail italiana del Gruppo Credit Agricole, che deteneva il 78,68% del capitale di FriulAdria.

A quel tempo Cariparma possedeva anche il 49,99% della compagnia di assicurazione sulla vita Po Vita, he è stata ribattezzata Crédit Agricole Vita dopo che la consociata Crédit Agricole Assurances ha acquisito la quota del 50,01% nel 2008 da Fondiaria -Sai.

Nel 2011 è stata completata l’operazione, che Cariparma acquisito Carispezia, oltre a 96 filiali direttamente dal Gruppo Intesa Sanpaolo (11 da Banca CR Firenze a Cariparma direttamente; 70 delle restanti 85 filiali da Intesa Sanpaolo a Cariparma direttamente e 15 a FriulAdria), per 740 milioni di euro.

Nel 2012 Crédit Agricole ha venduto tutte le azioni di Intesa Sanpaolo, che Cariparma è diventata il braccio maggiore della partecipazione del gruppo in Italia.

Nell’aprile 2012, Crédit Agricole Assurances S.A. ha acquistato da Cariparma il rimanente capitale del 49,99% di Crédit Agricole Vita (CA Vita) per 175 milioni di euro.

Nel settembre 2014 Crédit Agricole SA ha acquisito un’ulteriore quota dell’1,5% (13.151.424 numero di azioni) in Cariparma dalla fondazione bancaria per 80 milioni di €.

Alla fine del 2016 il nome legale della banca è stato cambiato in Crédit Agricole Cariparma S.p.A.

Il 21 aprile 2017 è stato annunciato che Crédit Agricole Italia aveva avviato la negoziazione con gli azionisti, la Banca d’Italia (il regolatore) e il Programma volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per acquisire Banca Carim, Cassa di Risparmio di Cesena e Cassa di Risparmio di San Miniato. Nel 2018 le 3 filiali sono state assorbite in Crédit Agricole Italia. Nel novembre dello stesso anno è stata assorbita anche Carispezia in Crédit Agricole Italia.

Cariparma Nowbanking cos’è

Cos’è Cariparma Nowbanking? Posto che Crédit Agricole sia un importante colosso bancario a livello mondiale, vediamo ora più da vicino cos’è Cariparma Nowbanking.

Essa incarna il classico remote banking, in quanto prevede tutta una serie di servizi utili ai correntisti della banca. E’ possibile quindi controllare il saldo del conto e la lista dei movimenti, nonché inviare bonifici e fare comodamente ricariche telefoniche.

Cariparma Nowbanking si presenta anche molto bene dal punto di vista estetico, avendo una grafica personalizzabile ed essendo user friendly.

Cariparma Nowbanking permette pure di spostare grosse somme di denaro in tempi brevi e consente di effettuare operazioni di acquisto e vendita sui mercati finanziari. Dunque il classico trading online.

Piattaforme CFD alternative a Cariparma Nowbanking

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Cariparma Nowbanking come funziona

Come funziona Cariparma Nowbanking? Mediante questa piattaforma è, come detto, possibile anche fare operazioni di trading finanziario, sia mediante Personal computer che dispositivo mobile con una app.

Questi i servizi fruibili sulla piattaforma:

  • Possibilità di gestire comodamente in remoto il proprio portafoglio titoli
  • Possibilità di essere aggiornati con continue news
  • Possibilità di visualizzare Grafici in tempo reale per poter visualizzare l’andamento degli asset scelti
  • Esistenza di uno Spazio gestione fondi di investimento e di uno Spazio gestione patrimonio finanziario
  • Possibilità di acquistare in tempo reale di obbligazioni, azioni e altri asset finanziari
  • Possibilità di negoziare su mercati italiani europei e internazionali

Ricordiamo infine, ma non è certo un dettaglio, che per usufruire della piattaforma Cariparma Nowbanking occorre obbligatoriamente aprire un conto corrente presso Crédit Agricole. Come del resto richiedono molte banche.

Cariparma Nowbanking costi

Quanto costano i servizi di Nowbanking Cariparma? Purtroppo qui siamo alle note dolenti, in quanto in genere il trading online offerto dalle Banche ha sempre dei costi maggiori rispetto ai Broker.

L’accesso alla piattaforma prevede ad esempio un canone annuale di 24€, valido sia per i servizi di internet banking che di phone banking (ordinare operazioni telefonicamente). Altre piattaforme come eToro (clicca qui per visitare il sito) ad esempio non hanno alcun costo e sono completamente gratuite.

Il costo lievita qualora si desideri attivare l’opzione su più numeri: bisogna versare una commissione aggiuntiva di 5€.

Tra i costi operazionali ci sono 0,75€ per i bonifici SEPA online in addebito, se eseguiti fra conti corrente della stessa banca. Che aumentano a 1€ verso altri istituti.

Il servizio di phone banking per i bonifici costa 2€ verso la medesima banca e di 3€ verso istituti di credito diversi.

Sono invece gratuiti i seguenti servizi:

  • ricariche telefoniche
  • versamenti di credito sulle carte prepagate Cariparma
  • pagamento dei bollettini postali MAV e dell’F24.

E’ invece parzialmente gratuito il servizio di online payment Jiffy, dato che prevede il canone gratuito per il primo anno, mentre a partire dal secondo il costo è di 3€ per 12 mesi.

Diversa la musica per l’acquisto di titoli, azioni e obbligazioni: le commissioni arrivano a toccare oltre 10€ per operazione sui titoli italiani, mentre aumentano ancora per quelli stranieri.

Cariparma Nowbanking è una truffa?

Su questo possiamo rispondere tranquillamente di no, visto che stiamo comunque parlando di un servizio offerto da un colosso bancario. Il quale, come visto, ha acquisito negli anni altre banche. Certo, diversa è la risposta alla domanda se conviene o meno. Alla quale risponderemo nel paragrafo che segue.

Cariparma Nowbanking conviene

Conviene fare trading con Cariparma Nowbanking? Abbiamo visto che, se da un lato si opera con un istituto di credito valido e affidabile, dall’altro i costi sono molto alti. Ma ciò è una pecca di molte banche, le quali risentono del tormentato passaggio al digitale. Specie quelle esistenti già in passato. Le quali devono tener conto dei numerosi dipendenti da pagare, l’affitto e le tasse da pagare sulle sedi fisiche, altri costi di gestione.

Non a caso, in molte banche tradizionali è in corso un netto snellimento, tra continui licenziamenti e chiusure di sedi.

Oltre ai costi, altro punto è che sia necessario è obbligatorio essere correntisti. E ciò comporta di per sé altri obblighi e costi (canoni mensili ed annuali per la tenuta del conto e le carte, più altri eventuali costi per altri servizi).

Cariparma Nowbanking vs eToro

Facciamo ora un confronto tra Cariparma Nowbanking ed eToro. Quest’ultimo offre ad esempio dei servizi aggiuntivi, come la community Social trading. La possibilità di copiare gli utenti più esperti con il CopyTrader o interi panieri di asset con il Copyportfolios.

Veniamo poi alle commissioni. Il Broker non addebita nessuna commissione di deposito o di trading a parte lo spread.

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La performance passata non è un'indicazione dei risultati futuri. La storia di trading presentata è inferiore a 5 anni completi e potrebbe non essere sufficiente come base per la decisione di investimento.

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