Cambio Euro Dollaro, verso cambio di tendenza? Gli scenari possibili dal 4 marzo

Il Cambio Euro-Dollaro ha fatto registrare un trend rialzista ormai da mesi in favore della moneta della Comunità europea. Un Dollaro debole, del resto, è quello che, implicitamente o esplicitamente, si auspica Donald Trump fin dalla campagna elettorale pre-vittoria alla Casa Bianca. E così sono impazzate varie previsioni, che vorrebbe l’Euro arrivare a quota 1,30 sul Dollaro o addirittura 1,40 entro fine 2018. Mentre per altri analisti, l’area mediamente stabile dovrebbe consolidarsi su 1,25.

In fondo, le sorti del cambio Euro-Dollaro interessano milioni di trader, ma anche milioni di cittadini europei e americani. Ossia, quelli che speculano sul mercato Forex, ma anche aziende import ed export, viaggiatori, professionisti che per lavoro si spostano continuamente e vivono al di qua o al di là dell’Oceano. Quei numerini prima e dopo la virgola, insomma, incidono sulle vite di centinaia di milioni di persone. Basta solo dire che gli scambi su queste due monete rappresentano quasi un terzo di tutti quelli che avvengono sul Forex. Del resto, parliamo della valuta di 19 Stati da un lato e della potenza più influente a livello mondiale. Almeno fino a quando la Cina lo consentirà. Ormai ha la freccia del sorpasso innestata da tempo.

Ad influire il cambio Euro Dollaro ci si mette: la situazione economica delle rispettive aree, la forza finanziaria delle rispettive economie, le politiche monetarie impostate da entrambe le parti, i tassi di interesse e le possibili instabilità economiche delle due rispettive regioni. Le quali, messe insieme, pesano oltre il 40% del PIL mondiale, ed un terzo degli scambi commerciali a livello internazionale. Aggiungiamoci poi che la valuta statunitense è quella più usata a livello mondiale. Anzi, alcuni paesi preferiscono collegare il valore della propria valuta a quello del dollaro americano. E ci sono casi come quello di Panama, che usa il Dollaro americano addirittura come propria valuta.

Molte materie prime, tra cui il petrolio, sono espressi proprio in dollari americani. E pensare che pure una criptovaluta è agganciata alla moneta statunitense: il Tether.

Per quanto concerne l’Euro, stiamo parlando della moneta unica di 19 Paesi, utilizzata quindi da un totale di 338,6 milioni di persone, con un Pil complessivo di circa 13 miliardi di dollari.

Insomma, da questo quadro si deduce perché il cambio Euro-Dollaro sia molto importante ed influente. Detto ciò, vediamo quali potrebbero essere gli scenari postumi il 4 marzo, quando l’Europa starà con il fiato sospeso per le elezioni politiche italiane e per il referendum interno ai socialisti per approvare o meno l’alleanza con la Cdu della Merkel al fine di formare un nuovo Governo. Ma anche se conviene investire nelle prossime settimane sul cambio Euro-Dollaro.

Cambio EURO-Dollaro verso inversione ribassista?

Nella giornata di mercoledì 28 febbraio, il cambio euro/dollaro (EUR/USD) ha subito una rapida correzione, con le quotazioni che sono scese sotto quota 1,22. La situazione tecnica di breve termine si sta indebolendo, con alcuni indicatori che già registrano un rafforzamento consistente in termini di pressione ribassista. Una ulteriore flessione verso 1,2170-1,2165 ci darebbe un chiaro segnale di debolezza e innescherebbe un’ulteriore correzione verso 1,2135-1,2130 prima e attorno a 1,21 in un secondo momento. Solamente un ritorno maggiore a 1,2350, potrebbe fornire una dimostrazione di forza.

La coppia Euro Dollaro, dopo aver messo nel mirino nelle scorse settimane quota 1,25, si è quindi progressivamente allontanata da questo livello. Falliti tutti i tentativi di agganciare quota 1,25, il cross tra le 2 valute è tornato su supporti più consoni con quella che è l’attuale fase dei mercati. Ieri primo marzo, il cambio Euro Dollaro si è mosso in area 1,21 con un ribasso dello 0,15% rispetto al dato dell’ultimo giorno del mese di febbraio. Ad influenzare l’andamento dell’Eur/Usd sono sempre i segnali che arrivano dall’America su quelle che saranno le politiche monetarie future da parte della Federal Reserve.

Il nuovo governatore, Jerome Powell, nel corso della sua audizione davanti al Congresso americano ha sostenuto che una politica incentrata sui rialzi graduali dei tassi della Federal Reserve è l’unico strumento a disposizione per conseguire gli obiettivi economici fissati dalla stessa Federal Reserve. I suoi discorsi hanno indotto investitori ed analisti a ritenere che durante quest’anno ci possano essere ben 4 operazioni di aumento dei tassi per opera della Federal Reserve. E proprio in tale contesto che si è consolidato il movimento ribassista del cambio Euro Dollaro. Il calo del tasso di cambio, in realtà, non è una notizia del tutto negativa per i trader. Quanti speculano con il Forex e per tanto scommettono sull’andamento del cambio valutario Euro Dollaro tramite il trading possono infatti guadagnare pure se il cambio prende un sentiero ribassista operando tramite una strategia di trading short.

Cambio Euro Dollaro previsioni

Nel momento in qui scriviamo, 2 marzo 2018 ore 10:09, il cambio è fissato su 1.2275. Quindi c’è un leggero rialzo. Cosa accadrà nel mese di marzo 2018? Come dicevamo, incidono le decisioni degli italiani e dei tedeschi del 4 marzo 2018. Comunque, ritenere che si verifichi un forte indebolimento dell’Euro complice il prevalere del voto degli euroscettici è sinceramente poco attendibile. Ma non è da escludere. Potremmo infatti avere un fuoco incrociato italo-tedesco. Con i primi che potrebbero dare la maggioranza al Movimenti cinque stelle, non proprio anti-europeista, ma sicuramente meno asservito del Pd ai diktat europei e di un Berlusconi che controbilancerà le istanze anti-europeiste di Salvini e Meloni, essendosi trasformato da anti-Merkel a padre fondatore dell’Unione Europea. Tanto da proporre come Premier addirittura l’attuale Presidente del Parlamento europeo. E con i secondi, che potrebbero votare No ad un accordo del Spd con la Cdu per la formazione di una nuova Grosse Koalition.

Più in avanti vedremo quali potrebbero essere i possibili scenari Eur-Usd.

Tornando alle previsioni di come andrà il cambio Eur-Usd a marzo, sono molti gli indicatori che fanno ritenere che, almeno nella prima parte del mese, il cambio si possa muovere al ribasso. Dal punto di vista dell’analisi tecnica, il fatto che il cambio in questi giorni stia testando area 1,2170 rende verosimile una discesa sotto tale limite. Un tale movimento ribassista potrebbe essere un chiaro segnale di debolezza. Non c’è più possibilità quindi per un trend rialzista? Il rafforzamento dell’Euro sarebbe ipotizzabile solo se il cambio dovesse tornare sopra quota 1,235. Ad oggi non è così e ad incidere è proprio l’incertezza della fatidica data del 4 marzo 2018. Dopo di essa, potremmo capirne di più e fare previsioni un po’ più probabili.

Cambio Euro-Dollaro, i possibili scenari dopo il 4 marzo

Ma quali potrebbero essere, dunque, i possibili scenari dopo il 4 marzo? Non a caso, la stampa estera lo chiama già il “Super Sunday”. Del resto, in gioco, c’è il futuro dei governi della prima e della terza economia dell’Eurozona, della UE a 27 e della stessa moneta unica di 19 Paesi. Certo, come dicevamo, è difficile che dalle urne di entrambi i Paesi possa uscire un risultato così prepotentemente anti-europeisti. Anche perché, per quanto riguarda l’Italia e a parte il discorso fatto prima, con la legge elettorale vigente difficilmente uscirà una maggioranza solida e netta.

Quindi è molto probabile che ci ritroveremo la conferma di un Gentiloni bis, sostenuto da Partito democratico, Forza Italia e i partitini centristi che avranno superato il 3%. Probabilmente, solo la Bonino dovrebbe farcela e forse Noi per l’Italia, neonata formazione del duo Fitto-Cesa grazie al suo buon seguito al Sud. In fondo, è ciò che si auspicano vivamente le istituzioni europee, come hanno chiaramente fatto capire i loro rappresentanti nelle ultime settimane.

Per quanto riguarda invece la Germania, è difficile che i socialisti dicano di no a un Governo con la Merkel. Per tre motivi: sia perché hanno già governato insieme stabilendo la stabilità del proprio Paese e dell’Unione europea; sia perché i socialisti hanno già avuto la promessa di insediarsi nei Ministeri chiave (come quello degli Esteri e del Lavoro); sia perché di recente ci sono stati importanti accordi sindacali in favore dei lavoratori. Certo, sia Cdu che Spd hanno perso molti voti in questi anni. E anche nel paese teutonico stanno avanzando gli euroscettici e i populisti. Forse l’era della Merkel sta giungendo al capolinea, dopo 15 anni di cancelleria continua.

Comunque, è chiaro che il cambio euro-dollaro ne risentirà sin dai primissimi dati che usciranno nella tarda serata di domenica, quando i mercati asiatici, in quel momento già aperta per questioni di fuso orario, cominceranno già a contrattare il cross valutario più importante del mondo. I risultati del referendum socialista tedesco arriveranno prima rispetto a quelli italiani. Pertanto, i primi risultati potrebbero poi essere cambiati dai secondi.

Ma il fatto che queste due elezioni non peseranno troppo sul cambio Eur/Usd, lo dimostra il fatto che il cambio non sia troppo nervoso in queste ultime ore. Tant’è che il trend ribassista è stato solo timido.

Volendo però essere catastrofisti, il peggiore scenario temuto dal mercato sarebbe la vittoria del Movimento cinque stelle a Roma e la prevalenza dei “nein” dei socialisti a Berlino. Il che, secondo gli analisti, facilmente piegherebbe il cambio euro-dollaro anche fin sotto 1,20. Motivo? L’Italia finirebbe nelle mani di gente considerata impreparata e che non ci sta a sottostare ai diktat tedeschi. La Germania tornerebbe alle urne e vivrebbe altri mesi di incertezza.

Come investire nel cambio Euro-Dollaro

Come investire nel cambio Euro-Dollaro? Fatto tutto un discorso su quali sono i fattori che potrebbero influenzare il cross valutario più tradato sul Forex nei prossimi giorni, vediamo come conviene investire nei prossimi giorni. Intanto occorre chiedersi: conviene investire in cambio Euro Dollaro in questo momento? Non è facile dire Sì o No, in quanto i mercati finanziari sono imprevedibili. Figuriamoci prima e immediatamente dopo il 4 marzo.

Pertanto, occorre prendere in considerazione le proprie potenzialità economica, la realtà delle proprie ambizioni. Meglio sempre non investire sul cambio Eur/Usd in senso stretto, ma tramite strumenti finanziari denominati in dollari. Investendo pertanto solamente sull’andamento del cambio saremmo un trader valutario. Meglio pertanto investire in strumenti finanziari fruttiferi denominati in dollari, al fine di beneficiare di un interesse (nel caso dei bond) o un dividendo (nel caso delle azioni).

Avremo pertanto 2 tipi di benefici:

  • incrementeranno i rendimenti totali se il cambio Eur/Usd calerà ancora rispetto ai suoi valori attuali
  • si creerà una sorta di cuscinetto capace di ammortizzare le perdite nel caso in cui il cambio Eur/usd dovesse riprendere a salire

Meglio sempre diversificare il proprio portafoglio e non “eccedere” con la componente in valuta al suo interno. Meglio inserire pertanto anche valute straniere rispetto alla propria, oltre che altri tipi di asset. Del resto, il mercato finanziario offre una miriade di strumenti sui quali investire: azioni, indici azionari, criptovalute, materie prime, metalli preziosi, ecc. La parola d’ordine deve essere sempre: diversificare.

Come detto, secondo le previsioni, il cross valutario Eur/Usd sarà di tipo rialzista. Addirittura sino ad un tasso di cambio di 1,40. Quindi, in teoria, sarebbe consigliabile acquistare Euro per venderli in Dollari. Ma siamo sicuri che sarà così? Basta un evento politico, economico, di cronaca, per incidere sul trend. Come appunto le elezioni politiche in Europa, o il fatto che gli Usa siano governati da un bordelaine come Donald Trump. Che ogni giorno ne spara qualcuna a mezzo Twitter o perde un pezzo del proprio staff.

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